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Autore: PattyOnTheRollercoaster    16/09/2012    3 recensioni
Il mio nome è Michel Holbrook Penniman Jr. Sembra un nome molto importante da portare sulle spalle, e le mie spalle, sebbene credo siano abbastanza forti, non hanno molta voglia di essere sempre così pesanti. Per questo motivo ho scelto un altro nome, un nome meno complicato, uno che tutti possano ricordare per quanto è corto. Un nome semplice, simpatico, colorato: Mika.
Una canzone diversa per ogni capitolo per dare vita ad una storia a volte triste, a volte allegra, che ha come protagonista un ragazzo - o forse un uomo? O forse un bambino? - che deve vedersela con il suo mondo colorato, in cui le combinazioni di colore non sempre sono perfette.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo venti
Touches you
o Arruolato nell’esercito





   La casa dei genitori di Andrea incute un certo timore. È praticamente perfetta, sia da fuori che da dentro. È una villetta di quelle grandi, sembra uscita da un sogno: a due piani con lo steccato bianco fuori e un giardino così verde e perfetto che pare finto. Dentro, già dall’ingresso, si capisce che è una di quelle case senza una briciola di polvere, dove tutto è sempre al suo posto (dove tutto ha un posto, che è già tanto). Anche i genitori di Andrea sembra che abbiano un loro posto: sua madre appena dietro la porta, suo padre seduto ad un divanetto imbottito che strategicamente punta verso la porta, così quando entriamo sorride e si alza.
   «Salve, Harry Warren.» Ah, sì, era così che mi ricordavo il cognome di Andrea da ragazza!
  «Molto piacere, Molly», si presenta sua madre con una stretta di mano piuttosto secca, che arriva inaspettata da una donna così sottile. Tuttavia è ancora in forma, e quanti anni deve avere? Almeno una cinquantina.
   «Michael Penniman», dico io stringendo le mani ad entrambi.
  Entriamo e porgo alla mamma di Andrea una bottiglia di vino che ho comprato per l’occasione. Lei mi guarda per un secondo alzando un sopracciglio in maniera magistrale. «Mi dica, lei sceglie sempre articoli così costosi, signor Penniman? Per caso è uno scialacquatore incallito? Oppure beve di frequente?»
   Inutile dire che rimango sconcertato dalla domanda. «Mi chiami pure Michael», riesco solo a dire, con tono stentoreo. Andrea chiude gli occhi e invoca pazienza dietro alle spalle della madre.
   La donna sorride e fa: «E tu chiamami Molly.»
   Credo che si sia appena creata una di quelle tragiche situazioni in cui tutti fanno finta di essere cortesi ma in realtà è in atto un gioco di potere. Merda…
   «Sono già arrivati Suzie e Peter?»
   «Dovrebbero essere qui da un…» Harry viene interrotto dallo scampanellio della porta. Entrano Susanne, seguita da un ragazzo alto e pallido. Lui sì che somiglia vagamente al principe Harry, ma quando era ragazzino.
  «Ciao a tutti, scusate il ritardo. Oggi pomeriggio hanno trattenuto Pete al lavoro ed è tornato tardissimo. Quando siamo usciti eravamo già destinati a fare tardi. Ah!», riprende fiato e mi sorride, «Ciao Michael. Questo è Peter.»
   Mi presenta il suo ragazzo e lui, quando siamo tutti diretti in sala da pranzo, mi fa: «Non hai mai visto Molly, prima, vero?»
   «No.»
   «Andrea mi ha detto che fai il cantante.» Mi osserva un attimo. «Sì, mi ricordo di te… ti chiami Mika vero?» Io annuisco. «Buona fortuna.»
   Non so se è il caso, ma io rido lo stesso. «Come mai?»
   «Te ne servirà.»
   Questo di certo è un brutto segno.
   Siamo seduti al tavolo da nemmeno cinque minuti che Molly comincia a servire gli antipasti. Fatico persino a rendermene conto: un antipasto. A casa mia gli antipasti nelle cene di famiglia sono le cose che riusciamo a rubare dalle grinfie di mia madre. E poi scordiamoci che si inizia non appena gli ospiti arrivano, devono passare almeno quaranta minuti di agonia e brontolii di stomaco. Per questo facciamo missioni suicide per rubare un po’ di cibo, ci lascia morire di fame!
   «Spero che tu non sia allergico a qualcosa Michael», fa Molly con l’aria di una che invece vorrebbe ingozzarmi col cianuro.
   «No, niente. E mangio tutto, mi piace assaggiare cose nuove.»
   «La curiosità spesso porta problemi», canticchia lei con un vago sorriso sulle labbra.
   Tutti si guardano attorno al tavolo. «Questo è un film», dice Suzie.
   «No, no, dev’essere un libro», dice Peter.
   Io li guardo come se fossero scemi. Andrea si china su di me con un sorrisino. «Tranquillo, è un gioco: se ti viene in mente una citazione la dici e gli altri devono indovinare da dove l’hai presa. Mamma lo faceva sempre per farci ricordare le cose da piccole, diceva che era un ottimo esercizio per la memoria. Adesso ogni tanto se le viene in mente lo fa ancora.»
  «Dev’essere un film vecchio», sta dicendo Harry tutto concitato. Quando la moglie torna e gli si siede affianco lui la guarda intensamente, come se cercasse di leggerle nel pensiero. «Puoi ripetere per favore?»
   «La curiosità spesso porta problemi.»
   «La so!», esclamo, preso da un’illuminazione. «Alice nel Pese delle Meraviglie, il cartone animato però, non il libro.»
   Tutti gli sguardi vanno da me a Molly. Alla fine lei fa un versetto come di compiacimento e dice: «Esatto.» Il tavolo esulta.
   «Come è possibile che te lo ricordi?», domanda Andrea, «Io ho visto Alice nel Paese delle Meraviglie quando avevo, cosa?, otto anni?»
   «No, è che l’ho visto di recente. La mia cuginetta voleva vederlo e io l’ho guardato assieme a lei.»
   «Per qualche motivo non fatico a immaginarti esiliato nella stanza dei bambini a guardare un cartone animato.»
   «Grazie, è un complimento?»
   «Dipende dal punto di vista.»
  La cena passa senza altre strane faccende fino al dolce. Ah, ma il dolce porta sempre qualche problema con sé! E questo dolce, cheesecake alla frutta, oltre ad essere buonissimo e pesantissimo dev’essere anche maledettissimo.
   «Allora, che impegni hai al momento Michael?», domanda Harry, che è piuttosto affabile in realtà.
   «Per il momento nulla. Sto organizzando il mio nuovo show con mia sorella, e ricomincerò il tour solo a Ottobre.»
   «Un tour dove?»
  «In Europa. La prima data è fissata a Oslo, poi ci spostiamo verso sud. Passeremo anche a Mosca, poi due date in Francia, a Madrid, poi in Italia e in Svizzera e… poi non mi ricordo più.»
   «Che tipo di musica fai?», domanda Molly. «Andrea ci ha detto solo che sei un musicista, ma non è andata oltre. In effetti ricordo il tuo viso, ma non so dove l’ho visto. In tv magari.»
   «Magari», dico io. «Ho fatto parecchie interviste, ho partecipato a un sacco di programmi da quando ho iniziato… Sono già sette anni», dico poi fra me e me, come stupendomi di questo fatto.
   «Suoni anche il pianoforte.»
   «Sì, è vero.»
   «Forse un giorno potremmo venire a sentirti suonare.» Molly fa una risatina. «Certo, basta che non si tratti di uno di quei concerti folli in cui i ragazzi gridano e succedono cose assurde.»
  Mi blocco per un secondo. “Assurdo” è l’aggettivo che userei per i miei show. «Ehm… è musica pop», dico evitando di guardarla, concentrandomi sulla mia fetta di torta, «diciamo che è…»
   «Non credo che ti piaccia mamma», interviene Andrea. «Non è il genere di musica che ascolti di solito, fidati.»
   «Ma se volesse venire mi farebbe veramente piacere!», esclamo io. Sotto al tavolo tiro un calcetto ad Andrea. Mi sto guadagnando le simpatie di sua madre, il che sembra già essere un’impresa da queste parti, come osa ostacolarmi?
   «Infatti Andrea, non fare la guastafeste. E poi, che ne sai del tipo di musica che ascolto io?»
   «Le marce della guerriglia ad esempio», mormora lei fra i denti.
   «Che musica ascolta di solito?», chiedo io precipitoso coprendo le parole di Andrea.
   «Oh, quando ero giovane andavano tanto di moda i Rolling Stones, una volta sono anche andata a vederli con Harry. Ti ricordi tesoro? Aveva comprato due biglietti e io ero riuscita a uscire senza farmi vedere da nessuno.»
   Mi si apre un sorriso sulle labbra. Non c’è niente da fare: tutti da giovani fanno cose contro le regole, persino gente ora integerrima.
  «Abbiamo passato una serata stupenda, ma quando siamo usciti dal concerto e Harry mi stava riaccompagnando, vedo il Capitano del mio reggimento assieme ad alcuni amici.»
   Come scusi?
   «Siamo corsi via, anche se credo che lui mi avesse vista in realtà, ma non ha mai detto nulla in proposito. Harry mi ha lasciata di fronte alla caserma e io sono rientrata di nascosto.» Molly ride di gusto portandosi il tovagliolo alle labbra.
   La mia espressione dev’essere quella di Cristoforo Colombo quando ha realizzato che la terra è tonda. «Eri un militare?», domando incredulo.
   «Colonnello del quinto battaglione delle Forze Armate», dice Molly tenendo la schiena dritta. In questo momento emana una sorta di potere su tutti noi.
  «Wow…», faccio io, incapace di andare avanti con il mio dolce. «Non ho mai incontrato un militare.» Dio, a volte dico queste cose che sembro un bambino di otto anni! Tuttavia Molly sembra compiaciuta, anche se il suo volto quasi non mostra emozioni. …dev’essere l’allenamento militare che l’ha resa così!
   Ad un tratto siamo tutti seduti in salotto con la radio accesa, e proprio in quell’istante parte un vecchio cavallo di battaglia: Rain.
   Andrea salta sulla sedia tutta contenta e fa: «Ecco mamma! Ascolta questa canzone!» Molly per un attimo rimane in silenzio, io cerco di non sembrare troppo compiaciuto.
   «Sembra qualcuno a cui stanno amputando i testicoli.»
   Il mio sorrisino si scioglie.
   «Oh…» Andrea mi rivolge uno sguardo, allarmata.
   Susy e Peter a quanto pare conoscono la canzone. Harry, anche se non sa che la canzone è mia, ha capito cos’è successo. L’unica a non aver afferrato la situazione è Molly. Suo marito si china leggermente verso di lei. «Credo che tu abbia appena insinuato che Michael non abbia i testicoli.»
   Molly non sembra per niente imbarazzata dalla gaffe gigante che ha appena fatto. Si sistema un po’ sulla sedia e mi guarda altera. «Immagino che dopotutto potrò venire a trovarti dopo il concerto, basta che tu mi dica a che ore finisce.»

   «Be’ non è andata male, in fondo», dice Andrea allacciando la cintura.
   «…»
   «Insomma, poteva andare peggio. Conoscendola, poteva dire cose molto peggiori. Poteva continuare a infierire. Anzi, sai una cosa? Credo che tu le stia simpatico.»
   «…»
   Andrea mia guarda preoccupata. «Se vuoi… se vuoi le dico che ti ha dato fastidio. Si scuserà se glielo dico, ci tiene a essere corretta.»
   Metto in moto. «…»
   «Michael! Dì qualcosa! Mi dispiace!»
   Io la guardo prima di partire. Sono sconvolto.
   «No, dai, sono stati simpatici», esalo. «La prossima volta che ti verrà voglia di fare una cena in famiglia, però, ricordati che ci sono io. Sono un grande attore, posso interpretare contemporaneamente tutta la tua famiglia. Voglio essere tua sorella e voglio essere anche tua madre. Voglio essere tuo fratello e tuo padre. Okay?»
   «Ma io non ho fratelli.»
   «Non importa, basta che tua madre la faccio io.»
   Nonostante sia stata una serata terrificante, per certi versi, credo di essermi guadagnato un posto tra le file dell’esercito. Il cui capitano è Molly.




















Yo hooo! Eccomi!
Alla fine ce l'ho fatta: ho postato entro Domenica! Ufff... spero che le altre domeniche non siano estenuanti come questa. E spero di non fare mai più ritardo con la pubblicazione, non mi piace.
Che dire di questo capitolo? Nulla, in effetti, è un capitolo tappa/buchi. Penso che sia fondamentalmente inutile, però siccome abbiamo conosciuto i genitori di Mika mi sembrava giusto conoscere anche quelli di Andrea. E poi c'era 'sta canzone che non sapevo dove piazzare! Non fila come ragionamento? xD
Be', scusatemi tanto, so che non è un capitolo entusiasmante, però se vorrete dirmi che ne pensate mi farà come sempre moltissimo piacere ^^
Vi lascio lo spoiler del prossimo capitolo e vi auguro una buona settimana :)
Settembre può essere traumatico, ma in compenso con tutto quel che c'è da fare passa veloce che è una meraviglia! Inoltre ricordo al gentile pubblico che le uscite di questa fanfiction sono in alto a destr- no, la smetto di dire cavolate xD Ricordo solo che in questo Settembre 2012 esce The Origin Of Love! :)
Patrizia
   
 
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