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Autore: Rebychan    17/09/2012    4 recensioni
Sebastian è un comune essere umano. E' un insegnante di nobili natali, anche se la sua famiglia è decaduta, e gli verranno affidati dal Conte Phantomhive come protetti i figli: Ciel e sua sorella maggiore.
Cosa accadrà?
Non serve infatti essere un diavolo per essere diabolici.
AU completa - Pairing: Sebastian X Ciel
Dal capitolo 15: Quando entrò nel grande salone tutti gli occhi ovviamente furono su di Ciel. E’ inutile dire che quelli più insistenti furono proprio quelli di Elizabeth.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ecco qui  il nuovo capitolo di questa storia.
Ringrazio le persone che hanno inserito la fic tra le preferite, seguite, ricordate e soprattutto chi ha commentato lo scorso capitolo, ovvero  _Hiromi_,  MysticAsters, ciel phantomive98 e SherlockLady.
Come al solito i personaggi non sono miei. Scusate se ci saranno degli errori, io leggo e rileggo ma qualcosa mi sfugge sempre.
Alla prossima.
Rebychan

CAPITOLO 12

La lettera che avvisava di quella visita arrivò in mattinata presto a casa Phantomhive.

E per la seconda volta in pochi giorni la servitù fu costretta ad un tour di force di pulizie per mettere tutto in ordine.

Tutti sapevano quanto “quella donna” fosse una maniaca del controllo ed era meglio evitare di incorrere nelle sue ire.

Se il conte Phantomhive era sempre molto calmo e posato, la sorella, la marchesa Frances Midford, era severa e intransigente.

La donna sarebbe arrivata accompagnata dalla figlia Elizabeth nel primo pomeriggio.

La scusa ufficiale della visita era “andare a trovare il fratello” come capitava periodicamente, tutti però sapevano che la verità era un’altra.

Se si presentava lì era perché voleva conoscere il tutore cui Vincent aveva affidato i figli.

Ciel avrebbe sposato in un matrimonio combinato la figlia e voleva essere sicura che la sua educazione avvenisse nel modo più consono al suo rango in modo che si dimostrasse degno di lei.
 

Vincent doveva averla avvisata del nuovo dipendente assunto, e com’era capitato per i precedenti lei ora era pronta a metterlo alla prova.

Gli altri tutori li aveva sempre trovati dei smidollati, ed infatti nel giro di pochi giorni i suoi nipoti erano riusciti a farli fuggire.

Quella in effetti era un’altra delle situazioni spinose che i tutori dei Phantomhive erano costretti a subire.

Avere a che fare con quella furia chiamata Frances Midford non era per nulla facile, perché sembrava non andarle mai bene niente.

A dirla tutta, Ciel era contento che la zia fosse così.

Era una specie di alleata ombra nella sua lotta contro i tutori.

Certo non avendo peli sulla lingua poi la donna criticava anche lui per via di certi suoi atteggiamenti che considerava scorretti e lo minacciava di rompere il fidanzamento con Elizabeth ma per lui non era un problema.

Sapeva che non l’avrebbe mai fatto ed anche se fosse successo  non si sarebbe strappato i capelli.

Potava dire di volere bene ad Elizabeth. Era una sua amica d’infanzia prima che una cugina. Probabilmente la considerava come una seconda sorella, ma non ne era innamorato.

Ma quando mai nell’alta società ci si sposa per amore? Ben poche volte. Solo gli eccentrici riescono a farlo. Gli altri seguono la regola imposta di convolare a nozze solo per aumentare il proprio prestigio. il matrimonio era semplicemente un contratto di convenienza.

In quel caso l’unione tra i Phantomhive e i Midford non avrebbe portato a grandi benefici dal punto di vista economico, dopotutto le due casate erano già legate a doppio filo dal destino visto che Francis e Vincent erano fratelli.

Se Ciel e Elizabeth erano promessi, era semplicemente perché Frances voleva affidare la figlia a qualcuno di cui si fidasse.

Nonostante il suo carattere forte e severo, con i figli la donna era molto premurosa ed avrebbe fatto di tutto per loro.

Da questo viene naturale capire che anche se minacciava Ciel di rompere il fidanzamento difficilmente avrebbe portato a termine la sua minaccia.

Dove avrebbe trovato un altro quasi coetaneo della figlia con cui aveva una buona sintonia perché si conoscevano da tempo, ricco e potente, che si sarebbe preso l’onere di sostenere e proteggere la ragazza per tutta la vita, come avrebbe fatto Ciel al momento opportuno?

Una persona così non c'era da nessuna parte. Era innegabile!

E poi c’era anche un altro motivo per cui quel fidanzamento non si sarebbe mai spezzato, non almeno dalla parte dei Midford.

Sì, perché se i sentimenti di Ciel erano molto pacati, quelli di Elizabeth per il cugino erano un fiume in piena.

Era da quando erano molto piccoli infatti che la ragazza lo adorava!

Avevano sempre saputo che un giorno si sarebbero sposati, e lei fin da subito lo aveva considerato non un amico, non un cugino, non un fratello, ma l’uomo della sua vita.

Elizabeth si diceva follemente innamorata di lui e ogni volta andava a trovare Ciel faceva di tutto per fargli capire la profondità dei suoi sentimenti.

Ciel a volte però aveva il dubbio che sua cugina in verità non fosse propriamente innamorata di lui, ma che semplicemente adorasse l’idea di essere innamorata.

Sembrava infatti noncurante dei sentimenti del ragazzo, e si approcciava con lui imponendogli la sua presenza ed i suoi gusti che a volte erano parecchio discutibili.

Per Ciel quando la zia e Elizabeth andavano a trovarlo, il problema infatti non era la prima, ma la seconda.

Elizabeth era un uragano in piena fatto di sorrisi allegri e trine e merletti.

E se c’erano due cose che erano andate fuori dagli occhi a Ciel quelli erano proprio le trine e i merletti.

Secondo Angelina quando loro avevano discusso del comportamento troppo esuberante di Elizabeth era colpa di Ciel se lei era diventata così.

Da bambini anche se ora lui non se lo ricordava, le aveva detto che gli piacevano le ragazze allegre e femminili.

E lei si era imposta di diventarlo!

E aveva finito con il diventarlo anche troppo.
 

Se ora avesse potuto scegliere il ragazzo avrebbe detto sicuramente di preferire le donne riservate che non parlavano mai, in quel modo si sarebbe risparmiato i mal di testa che abitualmente provava in seguito alle visite di Elizabeth.

Che poi lui forse aveva detto di preferire le donne esuberanti da bambino e poteva capire che Elizabeth agisse in modo pimpante, parlando con un tono di voce alto e tentando di abbracciarlo ogni volta poteva. Era d’accordo anche sull’essere femminile per cui se si vestiva con quegli abiti frou frou ci sarebbe passato sopra. Sì, poteva di sicuro accettare che Elizabeth si vestisse in un certo modo e agisse e parlasse in quella maniera vistosa, ma perché ogni volta cercava di coinvolgere anche la servitù e lui nelle sue abitudini?

Quante volte doveva dirle di non avere quei gusti?

Non ci teneva ad indossare cappelli rosa, cravatte vaporose, e soprattutto quegli abiti da donna.

Già! Ecco lì il vero problema di Ciel.

Elizabeth lo adorava come ragazzo. Ogni volta andava in visita da lui lo ribadiva con un sorriso sincero. Gli portava in regalo molti doni tra cui accessori d’abbigliamento maschile dal gusto particolare ma comunque che in casi estremi  Ciel avrebbe potuto anche usare, ma c’era sempre un oggetto di troppo.

Cambiava ogni volta ma era sempre sul genere.

Era un abito dai colori più disparati (come se fosse quello il motivo per cui si rifiutava di indossarlo) con una gonna ampia e un corpetto stretto.
 

Era innegabilmente un vestito da donna e Elizabeth con occhi supplichevoli gli chiedeva di metterlo.

A detta sua, tutti i nobili almeno una volta nella vita provano l’impulso di agghindarsi in modo femminile per bearsi del loro bell’aspetto.

Lo aveva letto in un libro.

Ciel si chiedeva spesso di che libro si trattasse. Di sicuro di un tomo per signorine annoiate che non avevano niente di meglio da fare che rompere le scatole ai loro fidanzati.

Quando vedeva quell’abito Ciel impallidiva più del solito e provava l’impulso di rispondere male a Elizabeth.

Se non lo faceva era semplicemente perché detestava vederla piangere.

Ingoiava allora la rispostaccia che gli saliva in gola e si limitava a scuotere il capo dichiarando che non l’avrebbe mai indossato.

Lei insisteva per un po’, lui continuava ad opporsi ed alla fine era la prima a capitolare.

Se c’era una cosa che Ciel non tollerava era sentirsi dire che era femmineo.

Sapeva che a causa del suo fisico acerbo e di quei suoi occhioni così simili a quelli della madre, più di una persona quando era molto piccolo lo aveva scambiato per una bambina.

Lui però andava fiero della sua virilità e non avrebbe permesso a nessuno di metterla in dubbio.

A causa della visita dei Midford le lezioni con il tutore quel giorno furono poco fruttuose.

Ciel e Angelina erano distratti e Sebastian intuendo il motivo aveva deciso di lasciar correre.

Anche lui dopotutto anche se non lo dava a vedere era un po’ nervoso.

Alcune cameriere gentilmente gli avevano riferito dell’abitudine di Frances di testare i tutori e era curioso di sapere come la donna lo avrebbe apostrofato e cosa gli avrebbe detto.

Ciel da una parte non vedeva l’ora di vedere Frances alle prese con Sebastian.

Se ormai lui aveva le mani legate visto il loro accordo e non poteva cacciarlo, sperava che almeno la zia lo avrebbe messo al suo posto.

Dall’altra parte però non era pronto psicologicamente ad affrontare Elizabeth e le sue manie.

Era sempre più complicato averci a che fare.

Ed era sempre più difficile dire di “no” di fronte alle sue richieste strane, visto che diventava volta dopo volta più insistente.

Ed inoltre quel giorno c’era un altro fattore di rischio ovvero Sebastian.

Il ragazzo non aveva la più pallida idea di come il tutore si sarebbe comportato con i Midford.

Confidava nella zia Frances, ma se fosse riuscito ad ingraziarsi anche lei oltre che i Phantomhive cosa avrebbe fatto?

Sarebbe stato terribile!

Frances, una bella donna dai capelli chiari, ma dal cipiglio severo,  e Elizabeth, una ragazzina bionda sulle cui labbra alleggiava un caldo sorriso, arrivarono alle due e trenta del pomeriggio a casa Phantomhive con la loro carrozza. Si sarebbero fermate un paio di ore a chiacchierare, poi avrebbero preso il the con i padroni di casa e  in seguito sarebbero tornate nella loro abitazione per la cena.

Non essendo una visita ufficiale ma di cortesia era maleducazione fermarsi per troppo tempo.

Non appena furono annunciate dalla servitù e s’introdussero in casa, Vincent  e Rachel affiancarono Frances per salutarla.

Il compito di Angelina e Ciel era invece quello d’intrattenere Elizabeth.

Mentre gli adulti si scambiavano dei convenevoli, i ragazzi si ritrovarono immediatamente schiacciati dall’abbraccio di Elizabeth.

“Angelina! Ciel! Mi siete mancati così tanto. E’ da un mese che non vi vedo. Non vedevo l’ora di poter tornare qui.”

L’attimo dopo Angelina portava sopra i capelli rossi un cappello azzurro, mentre intorno al collo di Ciel faceva bella mostra di sé una sciarpa gialla sulle cui estremità c’erano dei pon, pon.

Elizabeth si allontanò di qualche passo per vedere come stavano loro gli accessori con cui li aveva agghindati e batté le mani soddisfatta. “Oh come siete carini.”

La nuova venuta indossava un abito di mussola bianca. La gonna era molto ambia e piena di crine. La camicetta invece era finemente ricamata. Le maniche finivano con dei merletti.

Il collo era attraversato da un giracollo in stoffa sempre bianco.

Era molto carina vestita così, dovette ammettere Ciel, ma non gli fece nessun complimento.

Ci pensò Angelina a farglieli.

“Grazie Elizabeth!”, disse la ragazza. “Ma non siamo noi quelli carini, lo sei tu. E’ nuovo quell’abito?”

“Sì.”, esordì dicendo Elizabeth e per somma gioia di Ciel che venne lasciato in pace, nei successivi dieci minuti le ragazze parlarono di abiti senza obbligarlo a intervenire nel discorso.
Peccato però che quando ebbero finito di chiacchierare, anche gli adulti avevano finito con le frasi di cortesia, per cui Frances poté finalmente rivolgersi ai nipoti.

Guardò Angelina severamente prima di dire asserendo soddisfatta con il capo:  “Stai diventando una donna Angelina. Spero porterai lustro al casato dei Phantomhive.”

Angelina chinò il capo e dolcemente esclamò: “Grazie. M’impegnerò a fondo per riuscirci.”

“Lo so. Sei una ragazza di polso. Mi sei sempre piaciuta.”

Ed era vero! Angelina e Frances andavano molto d’accordo. Forse perché la prima era intelligente e acuta, due doti che la seconda apprezzava particolarmente.

Quando gli occhi di Frances si posarono su Ciel divennero però ancora  più severi.

Ciel sostenne lo sguardo della zia con determinazione.

La donna dopo un po’ scosse il capo.

“Ciel nipote caro mi sembri in forma. Quante volte devo dirtelo però che gli uomini dovrebbero tenere un taglio di capelli più corto. In questo  modo non si capisce se sei un uomo o una donna.”

A quell’affermazione Ciel sbuffò.

Non gli piacevano i tagli troppo corti. Preferiva che i capelli gli incorniciassero il viso ed avere una lunga frangia che gli ricadeva sulla fronte. Sua zia però non faceva che criticarlo per quello dandogli della “femmina”.

Era assurdo che proprio da lei provenisse quell’accusa, visto che poi appoggiava la figlia quando comprava il famoso abito che lui avrebbe dovuto indossare.

Doveva tagliarsi i capelli ma vestirsi da donna?

Non era un controsenso?

L’unica cosa da fare era fingere noncuranza.

E lasciare che Frances facesse quello che era abituata fare.

La donna gli passò infatti le dita tra i capelli per tirargli indietro la frangia in modo che il suo viso apparisse in bella mostra.

Poi sorrise dicendosi per il momento soddisfatta.

L’attimo dopo però la donna ritornò seria mentre si guardava intorno e chiedeva: “Dov’è?”

Vincent capì immediatamente a chi si stava riferendo e con la sua solita voce pacata esclamò: “Immagino tu intenda Sebastian Michaelis, il nuovo tutore di Ciel e Angelina.”

Frances asserì con il capo.

Vincent sorrise.

“Sebastian.”, chiamò.

Il tutore che fino a quel momento era rimasto nascosto in un angolo a studiare la situazione si fece avanti.

“Questo è Sebastian Michaelis, Frances.”, disse Vincent quando Sebastian si fu avvicinato abbastanza. Poi dopo qualche secondo di silenzio aggiunse: “Sebastian, questa invece è mia sorella, la marchesa  Frances Midford. La signorina invece è sua figlia Elizabeth, nonché la fidanzata ufficiale di mio figlio Ciel.”

Sebastian seguendo il protocollo s’inchinò ampiamente mentre diceva: “Sono onorato di fare la vostra conoscenza e incantato di potermi beare di simili bellezze.”

A quella considerazione Frances sbuffò. Con lei i complimenti non attaccavano.

Quando Sebastian rialzò il capo, lui e Frances per un po’ si fronteggiarono in silenzio.

La donna lo stava studiando attentamente, e lui sostenne lo sguardo con il suo miglior sorriso di circostanza.

Elizabeth invece guardava l’uomo incantata. Si capiva perfettamente che pensava fosse bellissimo.  

Ad un tratto gli occhi della ragazzina s’illuminarono, mentre Frances sentì prudere le sue mani.

Sebastian l’attimo dopo fu così costretto ad affrontare un duplice attacco da parte delle due donne.

Un attacco opposto che produsse effetti buffi.

Frances gli aveva passato le dita tra i capelli dicendo anche a lui che era deplorevole portarli così lunghi.

Elizabeth invece gli aveva messo in testa un cappello rosa dal pelo morbido. Gli circondava il viso creando un effetto esilarante, in un uomo così affascinante e mascolino.

Per Ciel vedere Sebastian conciato in quel modo fu una soddisfazione.

Poté goderne però ben poco, perché la giornata era appena iniziata ed ancora non sapeva quello che avrebbe dovuto affrontare da lì a poco.

Alcune cose furono di suo gusto, altre decisamente no.

FINE CAPITOLO 12

Come si svolgerà la prima parte della visita dei Midford? In quale modo Frances metterà alla prova Sebastian? Cosa succederà? Tutto quello lo scoprirete leggendo il prossimo capitolo.

Come in molti avranno pensato uno degli ospiti era Elizabeth, ed a questo punto l'altro non poteva che essere la madre.
In questo modo ho presentato alcune altre situazioni, che verranno spiegate meglio nei prossimi capitoli.
Anche questo è un capitolo tranquillo, ma prima di "movimentare" la trama ho pensato di presentare "nuovi" personaggi.
Spero che a qualcuno sia piaciuto. Fatemi sapere.

PROMEMORIA FAN FIC FANDOM KUROSHITSUJI
Capitoli scritti di Il tutore nero: 13 (Non so quando verrà postato il nuovo capitolo, non prima però di quindici giorni).

PROSSIME FIC IN AGGIORNAMENTO
Il nuovo capitolo di Ayako's Angels per il fandom di Slam Dunk
Il nuovo capitolo di Oujisama per il fandom di D.Gray man
Il nuovo capitolo di You are my pet per il fandom di Reborn.

Chi vuole contattarmi può farlo qui sui commenti EFP, per Email o sul mio forum.
Alla prossima.
Rebychan


   
 
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