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Autore: Ino chan    17/09/2012    7 recensioni
#COMPLETA.
Il dio del Tuono sentì l’ira avvampare nelle vene, e senza rendersi conto afferrò il fratellastro alla nuca e lo sbattè con forza contro la seduta in legno della panchetta che gli fungeva da letto. Sentì Loki sputare sangue e annaspare per la sorpresa, intanto che Thor combatteva per tenerlo giù. Per quanto fosse debilitato dalla prigionia, ferito, era pur sempre un dio suo pari.
-CHE STAI FACENDO?-
Thor infilò una mano nella giacca, fra una bottone e l’altro e tirò fuori una siringa. Strappò il cappuccio con i denti e piantò l’ago nel fianco di Loki che mandò un gemito soffocato. Lottò contro l’effetto del narcotico , ma alla fine chiuse gli occhi, tramortito.
Thor si rialzò dal corpo del fratello e prese fiato. Si guardò attorno e si passò una mano alla fronte -E adesso?-
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bruce Banner/Hulk, Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Stark Tower

In un’altra circostanza Thor, quasi sicuramente, avrebbe trovato esilarante la faccia fra l’assonnato e il trasecolato con cui Tony Stark lo stava osservando e i suoi boxer a cuoricini.  Gli era apparso in casa, in un lampo che aveva illuminato tutta la casa a giorno, lo aveva sentito ululare in lontananza e per un momento aveva temuto di vederselo arrivare addosso a propulsione con l’armatura infilata.
E invece, come qualsiasi essere umano svegliato nel cuore  della notte, Tony si era presentato con una  mazza da baseball impugnata e Pepper alle spalle che faceva capolinea timorosa stringendogli un lembo della maglietta.
-Scusami per l’ora.-
-DICO THOR SEI IMPAZZITO? VOLEVO FAR MORIRE DI INFARTO ME, E PARTORIRE LEI?-
-Partorire?-
Il Dio del Tuono sollevò le sopracciglia sorpreso intanto che Tony si faceva leggermente di lato per mostrare quel ventre tondo che tirava la stoffa della camicia da notte della sua fidanzata. Thor sentì gli angoli delle labbra arricciarsi in un sorriso, prima che una domanda lo attraversasse.
Ma quanto tempo era passato dalla sua partenza?
Il tempo ad Asgard era relativo, era questo che permetteva agli dei di vivere tanto a lungo, ma sulla terra,era tutto un altro paio di maniche. Per quello che ne sapeva, quello che cresceva nel grembo di Pepper poteva essere il quarto figlio di Stark - In che anno…-
Thor non riuscì a finire la frase che  vide Tony e Pepper  chinare il capo quasi all’unisono e portare gli occhi sul fagotto sanguinante che teneva fra le braccia. Anche lui lo guardò intanto che Loki cercava di aprire gli occhi, ma li chiudeva immediatamente abbagliato dalla luce dei faretti posti nei punti strategici della stanza. Pepper si  coprì la bocca con una mano e Stark, gli puntò addosso la mazza da baseball -Dimmi che non è chi penso.-
-Ho bisogno del tuo aiuto.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

-Siamo nel 2013 e assolutamente no!- sbottò Tony intanto che camminava avanti indietro come una tigre in gabbia - Non ho intenzione di tenermi in casa un criminale di guerra ricercato da questo mondo e quell’altro.- indicò con un cenno del pollice qualcosa oltre la sua spalla destra intanto che Pepper , impacciata, appoggiava una coperta sul corpo di un Loki ancora privo di sensi.
Immediatamente, il dio, mandò un grido disperato e cercò di scansarla con le mani legate, colpendola per togliersela di dosso. Fu Thor ad assecondarlo, scostandogli la coltre dal torace intanto che Pepper si allontanava sbalordita -Che gli è successo?- chiese.
-Credo che abbia la cassa toracica sfondata.-

-Poco.- borbottò Stark dal fondo della stanza.
Aveva le braccia incrociate al torace, quasi a nascondere la luce del reattore Arc, la cui luce come al solito filtrava attraverso la stoffa della maglietta. Pepper lo osservò crucciata per poi avvicinarsi  di nuovo al dio, che solo, aveva rischiato di distruggere la terra. 
Aveva le sembianze di un ragazzo, ora che lo guardava da vicino, anche più giovane di lei, con i capelli scarmigliati e la fronte spaziosa. Osservò le mani legati assieme da uno strano legaccio che, nella penombra, sembrava  brillare e poi si volse al dio del Tuono che cercava di convincere Tony -Thor perché l’hai portato qui?- chiese .
Thor si volse  ad osservarla - Perché ho bisogno che…-
-No.-
Pepper scosse il capo - …Perché l’hai fatto scappare?-
Thor sfregò le labbra una contro l’altra osservando il volto contorto dalla sofferenza del fratello - Io so che c’è del buono in lui. - portò gli occhi verso Tony - … Sono cresciuto con lui. Ho giocato con lui. Lo conosco come me stesso. E’ buono, ha un indole buona.-

Tony roteò lo sguardo al soffitto -Se è così buono, ha quasi distrutto Manhattan perché è caduto dal seggiolone da piccolo allora?-
-Ti prego Tony.- sussurrò Pepper.
L’uomo si grattò la testa esasperato. Per sua sfortuna non riusciva a dire di no a Pepper, non se lo guardava con quel faccino supplichevole. - Va bene.- si volse per tornarsene in camera,  pestando i piedi con la stessa grazia di un rinoceronte lanciato all’attacco - Sarà da ridere dirlo agli altri. Portiamolo nella camera degli ospiti.-


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

Frammenti di immagini. Sussurri ovattati. Luce. Troppa luce. FA MALE!
Loki strizzò gli occhi e volse il capito con un gemito  nella speranza di sottrarsi a quella luce puntata in faccia che lo faceva rimpiangere il buio delle prigioni di Asgard. Gemette sentendo gli occhi bruciare da sotto le palpebre abbassate, non riusciva a capire cosa stava accadendo, ma c’era qualcuno con lui.
Qualcuno che gli ungeva le ferite alle gambe con delicatezza e che ora glie le copriva con bende morbide.
Aprì gli occhi, e nel diluvio di luce riuscì ad intravedere un uomo chino su di lui.
Nello spazio di un battito di ciglia riuscì a cogliere  un volto  concentrato, occhi scuri e capelli dello stesso colore, spettinati.
Chi era? Lo conosceva. Ma non era un Asgardiano.
-Ti fa male?- gli chiese l’uomo .
-Male?-
-Ti fa male se ti tocco qui?-

Loki non sentiva nulla, non aveva idea di dove lo stesse toccando.
-Thor, ma quanto sedativo gli hai iniettato? Questo non ci capisce una mazza!-
Thor sollevò lo sguardo al soffitto pensoso e Tony si spalmò una mano sulla faccia. Si volse verso Loki, e  chinandosi di nuovo su di lui, gli infilò le mani sotto le braccia, e lo  sollevò con la stessa facilità con ui avrebbe tirato su un bambino.

-ARGHAAAAA!- L’urlo di dolore da parte del dio fu immediato e assordante.
Thor si avvicinò immediatamente al fratello, ma si bloccò dopo il secondo passo. Perché doveva ammettere che nonostante il continuo borbottare, Stark era molto delicato e che i gemiti di dolore che i Loki si lasciava sfuggire e quell’ultimo grido, erano frutto delle torture a cui era stato sottoposto e non della sua incuria a trattarlo. Tony lo fece appoggiare al guanciale e gli schiaffeggiò delicatamente il viso -Sorgi e brilla raggio di sole.

Loki socchiuse gli occhi per un momento.
Un lampo azzurro fra le palpebre arrossate.
-Avanti ragazzone…-
lo incoraggiò Tony - …Svegliati .-
Loki aprì di nuovo gli occhi, e stavolta parve mettere a fuoco il viso dell’uomo che lo teneva seduto a forza. Mandò infatti in avanti il capo e un espressione sbalordita gli passò per il viso pallido e sudaticcio.

-Credo che mi abbia riconosciuto.- ridacchiò Tony.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-


Era una vera fortuna, pensò Thor, che Bruce Banner in quei mesi avesse  sviluppato un siero che teneva a bada Hulk molto meglio di quanto fosse mai successo in passato, perché aveva la vaga sensazione che al posto dell’espressione infastidita di Banner  si sarebbe ritrovato a tenere testa ad un Hulk con gli occhi sanguinanti.
-Mi dispiace.- balbettò il dio del Tuono alla volta dell’uomo che si stava ossessivamente stropicciando gli occhi - Non pensavo di comparirti proprio davanti.-  
Bruce sollevò il viso dalle mani e Thor si ritrovò a venire fissato da due occhi neri  lievemente arrossati. Uscire dal bagno e ritrovarsi ad un soffio da un fulmine che ti scoppia davanti non era affatto piacevole. - E’ un piacere vederti Thor.-
Fortunatamente  il suo controllo su Hulk, fosse ormai a prova di bomba.
-Ho bisogno di una mano.- esclamò il dio senza troppi giri di parole.
-Davvero?-
- Mi manda Stark.-

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Ancora mezzo tramortito dal viaggio intercontinentale fatto in meno di mezzo secondo, Bruce posò lo sguardo sull’uomo avvolto in quattro coperte che giaceva nella camera degli ospiti di casa Stark.
Lo fissò, girò attorno al letto – prima in senso orario e poi antiorario – e alla fine  guardò Tony -Quanto hai bevuto?-
-Non tanto come credi.-
-Io quello …-
Bruce indicò Loki che socchiuse gli occhi -…Non lo tocco nemmeno con un bastone. Per me può crepare dov’è!- fece per andarsene, ma dopo tre passi  si ritrovò ad impattare contro l’ampio torace di Thor. Arretrò sbilanciato e portò lo sguardo in quello chiaro del dio - Thor non puoi chiedermi di curare tuo fratello.-

-Ti prego.- mormorò Thor.
-No.No.No.- Bruce pareva un bimbo capriccioso.
-Bruce…- Tony  si avvicinò  - …Io non ne so molto di medicina, tu invece…-

Bruce lanciò uno sguardo adirato a Tony che si fermò, no meglio non tirare troppo la corda. Se lo facevano incazzare seriamente, avrebbe potuto decidere di slegare Hulk volontariamente per mazzolarli  per bene.

-Non forzatelo.- disse una voce affaticata alle spalle di Banner che volse il capo e portò lo sguardo verso il letto - Ha tutte le ragioni di questo mondo a volermi morto.-
Loki si sollevò a sedere puntellandosi con un gomito e poi facendo forza sui reni, era ancora legato  con quel laccio che pareva splendere nella penombra e Tony lo vide fissarlo crucciato prima di riportarlo lo sguardo su di loro.
Anzi, più che a loro, su Banner che lo fissava da sopra una spalla.

-Non sei l’unico, dottore, ad avere un mostro in corpo.-

Bruce aggrottò la fronte - Che vuoi dire?-

Loki stirò le labbra in un sorriso - Nulla.-

Eppure quella voce la sentiva. Quella vocina che lo scherniva e lo derideva per tutto il tempo. Morse con forza l’interno di una guancia e spostò lo sguardo da Bruce, a Tony -Grazie.- bisbigliò  per poi passare al fratello - Grazie.-

 

-Bruce.- chiamò Tony sorpreso - Credo che sia lui quello ubriaco fra tutti noi.-

 

 

FINE CAPITOLO.

Un grazie  di cuore a chi ha letto, commentato e recensito questa mia.  E’ la prima fic sull’universo Marvel che scrivo, quindi se sparo boiate, siate indulgenti, sorridete e annuite bonariamente. xD

   
 
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