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Autore: lady hawke    17/09/2012    5 recensioni
Benché siamo abituati a vedere Thor e Loki nei panni di due dei asgardiani grandi e forti, c'è stato un tempo lontano in cui erano solo due bambini da poco affacciati alla vita, tempi in cui si sentivano davvero fratelli e in cui combinavano sufficienti guai per far perdere il sonno ad Odino, il Padre degli Dei. Piccole avventure tra rune, spade di legno e boschi.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fandral, Hogun, Loki, Sif, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo secondo

Un’ancella venne a prenderli alla fine delle lezioni per portarli nella sala dove avrebbe servito loro il pranzo, e dove si sarebbero congiunti con la madre. In rarissimi casi anche il padre presenziava, quando i suoi impegni da Padre degli Dei glielo permettevano, ma era un onore molto raro. Frigga, accompagnata da alcune ancelle, si preoccupò di chiedere loro come fosse andata la giornata, e di cosa avessero imparato. Era una routine piacevole, Frigga era sempre molto premurosa con le intemperanze di Thor, che prevedevano spesso il parlare con il cibo in bocca e avere la voce alta, ed era paziente con i silenzi di Loki, che spesso passava il tempo a osservare guardingo chi aveva attorno o lo stesso cibo che aveva nel piatto.
- Lo mangi quello? – gli chiese Thor, posando lo sguardo famelico su una fetta di cinghiale arrosto su cui cincischiava il fratello.
- No. Tieni pure. – Loki non provò nemmeno a difendere il suo piatto, il fratello avrebbe insistito fino allo stremo pur di ottenere quello che voleva.
- Thor, non è necessario che tu rubi la carne a tuo fratello, ce n’è in abbondanza. – disse sua madre con aria severa.
- Lo so, ma lui ci giocava senza mangiarla, e non è cosa da farsi. – disse Thor, con aria adulta.
- Dovresti mangiare, Loki, un valoroso principe ne ha bisogno, o non saprà da dove prendere la sua forza. – gli disse la madre con voce gentile.
Loki sospirò: nel pomeriggio gli sarebbe toccato esercitarsi con la spada, attività che a suo fratello piaceva da impazzire, ma che per lui significava farsi un sacco di lividi senza una valida ragione.
- Non è il cibo che rende un guerriero forte. – sentenziò il bambino, con aria seria. Thor fece eco alla sua frase con un rutto.
- Thor! Non sono questi i modi di un principe di Asgard! – sbottò Frigga, lanciandogli un’occhiata severa.
- Troppo cibo non fa bene. – replicò Loki, con calma.
- Te ti sistemo, tra un po’. – fece Thor, mentre la madre cercava di convincerlo a pulirsi la bocca. Finì per intervenire lei stessa con il tovagliolo, zittendo il bambino. Loki trovò la cosa meravigliosa.
Dopo pranzo, i due piccoli principi vennero condotti da Aurvandill, colui che avrebbe fatto di loro due guerrieri. Ad Asgard la destrezza in battaglia, il coraggio e la forza erano molto ben considerati: erano un popolo di guerrieri, del resto, e di ciò erano sempre andati molto orgogliosi. Aurvandill era molto diverso da Svafnir, e sembrava progettato per spaventare: alto, muscoloso, possente e con un paio di enormi baffoni biondi e l’aria truce.
I due principi però non erano i soli a partecipare a quelle lezioni; altri bambini vi partecipavano, figli di membri della corte di Odino, e c’era perfino una bambina. Si chiamavano Fandral, Hogun, e Sif, e mostravano già alla loro giovane età il talento necessario per diventare grandi eroi.
- Stamattina Loki si è fatto la pipì addosso, lo sapevate? – fu il saluto che rivolse Thor agli amici, appena li vide nella sala delle armi.
- No, ancora? Com’è possibile? – Fandral cominciò a ridere forte. – Che sei piccolo lo vedo da me, ma non pensavo tu fossi così piccolo.
Loki si irrigidì, e non rispose alla provocazione.
- Ha tentato di nasconderla con la sua magia, ma è diventata verde fosforescente! – insistette Thor. A quel punto, tutti i bambini risero di cuore.
- Il magnifico Thor invece si è fatto prendere a bacchettate dal maestro, e si è fatto imboccare da nostra madre, a pranzo. – rispose Loki, con un ghigno.
- Non è vero! – Thor si voltò a guardare il fratello con aria sconvolta. Quelle erano vili bugie!
- Sì che lo è. Hai fatto la figura dello stupido con Mastro Svafnir, e madre ha dovuto occuparsi di te come se fossi un lattante. È successo meno di un’ora fa, non posso averlo dimenticato, no? – insistette Loki, con aria estremamente convincente. Sperò che qualcuno dei favolosi amici di suo fratello dicesse qualcosa di stupido, ma Aurvandill era arrivato, e portava con sé Volstagg, un ragazzo più grande, ben propenso a diventare enorme come il suo maestro, che gli faceva da assistente.
- Bene, miei giovani alunni, mia giovane Lady Sif. Prendete le vostre armi, avanti. – disse Aurvandill. I bambini, disciplinati, andarono a recuperare le loro piccole spade di legno; era quasi crudele usare armi così innocue, quando erano circondati da bellissime asce d’acciaio, spade e lance, ma la loro età li limitava molto.
- Bene, dividetevi a coppie: Thor con Hogun, Loki con Sif e Fandral, tu duellerai con Volstagg.
- Perché io devo combattere contro una bambina? – disse Loki, oltraggiato.
- Perché tu e la bambina siete al medesimo livello. – rispose il maestro di spada, senza scomporsi. Sif, offesa dalle parole del principe asgardiano, gli diede una spinta, mentre si posizionava di fronte a lui.
- Ottimo. Le spade di legno non potranno farvi troppo male, perciò impegnatevi. O si vince, o si perde. In guardia!
Loki non fece in tempo ad ascoltare le parole del maestro che già Sif l’aveva colpito al polso con tutta la sua forza.
- Così impari, nanetto! – lo derise la bambina, mostrando i denti.
- Ora la vediamo. – La spada non era l’arma preferita del bambino, ma non si sarebbe arreso, non di fronte ad una ragazza. Intanto, Thor e Hogun si scontravano ringhiando come cani, dandosi delle gran spadate in testa, più interessati a colpire che a imparare la sottile arte del combattimento, mentre Fandral, il più abile tra i bambini, teneva testa a Volstagg, più grande, più alto e più grosso di lui. Schivava i colpi con rapidità e leggerezza.
- Thor, Hogun, vi state muovendo come due ubriachi che si picchiano fuori da una taverna. In una vera battaglia sareste già morti.
- Ma lo scopo è colpirlo, no? – chiese Thor, mentre colpiva l’amico al braccio.
- Certo, - disse Aurvandill – ma se non stai attento, un secondo nemico ti colpirà a morte. – puntò la sua arma di legno contro la schiena del bambino. – Ucciso con un colpo alla schiena, non molto onorevole, mio principe.
Hogun a quelle parole sorrise, finendo per ritrovarsi con la spada dell’amico a un centimetro dalla gola.
- Molto meglio. – concesse Aurvandill.
- Ah, Volstagg, sei troppo ciccione, non mi prenderai mai! – Fandral rideva, scivolando tra le gambe del suo avversario, per colpirlo dietro alle ginocchia. – E troppo lento!
Le vanterie di Fandral spesso erano fastidiose, e a Loki non piacevano, ma vederlo prendere in giro Volstagg, che si pavoneggiava fin troppo sull’essere il discepolo favorito del maestro d’armi, era una cosa spassosissima. Ma non aveva molto tempo per concentrarsi sugli altri: Sif ci teneva molto a fare bella figura e colpiva con tutta la sua forza, rapidamente. Benché non fosse proibito alle ragazze diventare guerriere, era estremamente raro che qualcuna di loro, ad Asgard, desiderasse farlo. Loki e Sif, dunque, rappresentavano due stranezze a confronto. Loki tentava di parare quanti più colpi gli riuscivano, nel tentativo di stancare la sua avversaria. Sif aveva il viso paonazzo, ormai, e i lunghi capelli biondi le si attaccavano alla fronte: ciò nonostante, non dava segno di voler mollare. All’ennesimo assalto, Loki si sentì perduto, e reagì d’istinto, sdoppiandosi e lasciando che Sif colpisse una sua proiezione.
- Ma così non vale!
- Dovevo rimanere lì e farmi colpire, secondo te? – sibilò Loki, parandosi di fianco a lei, puntandole lo spadino alla gola.
- Attenta piccola Sif. – le disse Aurvandill. – Non puoi contare di avere sempre avversari leali.
- Ma è magia! Qui non facciamo lezione di magia! – Sif si sentiva oltraggiata due volte. Sconfitta, e con un trucchetto, per di più.
- Di certo non sarei rimasto qui a farmi colpire da una femminuccia. – rispose Loki. Sif si liberò velocemente dalla presa del principe dandogli una gomitata nello sterno. In breve, il duello tra i due bambini finì per trasformarsi in una zuffa di colossali dimensioni a cui si unirono Thor, Hogun e Fandral: Aurvandill e Volstagg dovettero mettersi d’impegno per separarli.
- Avanti, su. Comportarsi come cani rabbiosi non è di nessuna utilità. – il maestro di spade teneva Loki e Fandral per i vestiti, mentre questi cercavano di colpirsi. Sif era a terra, mentre Volstagg tratteneva a fatica gli altri due.
- Mica si trattano così le Lady! – disse Fandral.
- Questa Lady ha scelto di diventare un guerriero. Si comporti di conseguenza. – ribattè Loki.
- Tu hai usato la magia! – urlò Sif, alzandosi per colpirlo di nuovo.
E come spesso accadeva, la lezione si concluse con spinte e calci poco degni di un valoroso gruppo di cavalieri, ma comprensibilissime per un drappello di bambini sotto i dieci anni. Una volta che furono privati delle loro armi, vennero congedati. Volstagg ne fu assai sollevato.
- Non una buona prova per il futuro Re di Asgard e i suoi leali compari. – commentò il ragazzo, una volta che i piccoli se ne furono andati.
- Sono bambini energici e pieni di doti. Impareranno a conoscere la disciplina. – rispose il maestro.
- E se non lo faranno?
- Li obbligheremo. – disse Aurvandill, ponendo fine al discorso.





Note: sono entusiasta che il primo capitolo sia piaciuto, e spero che le cose non possano far altro che migliorare :D. Piccole precisazioni. Su suggerimento di Charme, adorabile autrice le cui storie dovreste leggere, oggettivamente, mi ha suggerito di fare Hogun un po' più grande rispetto agli altri giovani asgardiani protagonisti della nostra storia. Essendo io una supercapra ignorante in materia e basandomi solo sul movieverse, l'ho accontentata volentieri. Non ho idea di come vengan tirati su i bimbi ad Asgard, quindi giustificherò i miei atti al grido di "LICENZA POETICAAAAA". Fatemi notare di tutto, in ogni caso. Apprezzerò!


  
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