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Autore: OnlyOneDirection_    17/09/2012    7 recensioni
Meg una ragazza dal cuor d'oro, che si ghiaccia quando ne è necessario. Circondata da amici che le vogliono bene, tranne uno, però, sembra odiarla e questo sentimento è reciproco. I due riusciranno a chiarirsi?
Meg riuscirà a sciogliere il cuore di ghiaccio di Zayn?
Basta leggere, per scoprirlo.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ily era immersa nei suoi pensieri quando una pallina di carta la colpì in piena testa. Si girò per vedere chi fosse stato e incrociò lo sguardo di Liam che le mimò di aprire il bigliettino. Diede uno sguardo al Professor White che era intanto continuava a leggere un passo delle divina commedia e aprì la pallina di carta leggendo il contenuto.

'Non ne posso più di Dante.. Fai finta di sentirti male, che poi ti accompagno in infermeria.
Liam x'

Era una cosa che facevano quando si annoiavano. Usavano scuse per saltare le lezioni noiose. Si girò di nuovo verso Payne facendogli l'occhiolino, per poi alzare la mano e tossire richiamando l'attenzione del professore.
«Mi dica signorina Jhonson.» Si rivolse gentilmente alla ragazza, alzando gli occhi dal libro di letteratura che aveva avanti.
«Non mi sento molto bene. Ho un forte mal di testa e mi sento le gambe indolenzite, posso andare in infermeria?» Chiese, con aria da finta sofferente. Era sempre stata una brava attrice, infatti, i ragazzi la coinvolgevano spesso in scherzetti da fare tra di loro.
«Certo, vada pure. Non si preoccupi.» La rassicurò il professore con un sorriso. Ily si alzò dalla sua sedia, facendo finta di barcollare.
«Professore, posso accompagnarla? Mi sto seriamente preoccupando.. Non riesce neanche a camminare.» Liam si offrì per accompagnare l'amica fuori e dopo aver avuto il consenso del professore, si alzò, prese per un fianco Ily e insieme uscirono dall'aula. I due tirarono un sospiro di sollievo, per poi guardarsi e ridere dandosi un cinque. Si rifugiarono per il resto dell'ora sugli spalti del campetto di calcio della struttura, come erano soliti fare, per scambiarsi due chiacchiere.
«Allora? Con Nelson?» Chiese Liam, dopo aver messo in bocca una gomma. Ne offrì una alla ragazza che rifiutò.
«Ci stiamo frequentando. Ci tiene molto a me.» Spiegò la ragazza torturandosi le mani. Lui l'ascoltava, guardando avanti e tenendo gli occhi di sottecchi per la luce fastidiosa del sole.
Si girò scrutando ogni suoi minimo movimento di evidente imbarazzo. «E tu ci tieni a lui?» Le chiese poi, osservandola e aspettando di incontrare i suoi occhi che non tardò ad incrociare.
«Sì..» Era titubante e Liam alzò un sopracciglio. «Okay no.. Cioè ci tengo, ma come amico..» Concluse distogliendo di nuovo lo sguardo e prestando attenzione ad ogni particolare delle sue unghia.
«Ancora cotta di lui, eh?»
«Cotta a puntino, direi.» Rispose imbarazzata e con un po' di amarezza in un sorrisetto che le si era formato sul viso. Ecco perchè la bionda si sentiva in imbarazzo. Ogni volta che tiravano fuori l'argomento 'ragazzi', spuntava sempre il suo problema: Karowsky, Greg Karowsy. Lo stronzo di cui era stata innamorata. Erano stati insieme per ben un anno e sembrava andasse tutto rose a fiori. Non aveva mai provato a portarsela a letto, per lei era troppo presto, pur essendone innamorata. Dopo un anno di fidanzamento, lui era ancora al fianco di Ily e lei pensava fosse un ragazzo d'oro. Chi avrebbe resistito un anno senza fare sesso? Nessuno. Neanche Greg, appunto. Un pomeriggio si videro a casa di Ily e lui dimenticò il suo telefono lì, di proposito, sapendo benissimo che la ragazza avrebbe letto qualche messaggio. Non aveva il coraggio di dirglielo, voleva lo scoprisse da sola e così fu. Alcuni di quei messaggi risalivano al loro primo mese di fidanzamento. Non aveva cancellato neanche una cronologia e poté rendersi conto che l'aveva tradita dal primo momento in cui si erano dichiarati e fidanzati. Dire che la povera Ily l'aveva presa male, era poco. Cadde in depressione ma grazie ai ragazzi e Meg, riuscì ad uscirne presto. In quel periodo si frequentava con Nelson Steel, un ragazzo dolce e premuroso, era la copia di Liam ma con meno popolarità, peccato che lei lo stesse solo illudendo. Era una cosa difficile da accettare, ma lei amava ancora Greg.

Meg appena uscita dallo studio del preside, salutò con un cenno del capo Harry e gli sussurrò un flebile 'in bocca al lupo' non appena le passò accanto per poi entrare nella presidenza. Avevano mezz'ora libera e decise di andare sugli spalti del campetto, seguita da Malik. In lontananza scorse Liam e Ily e decise di andare da loro.
«Ciao cugino, Ciao Ily.» Li salutò con un bacio sulla guancia e si sedette sulle gambe di Liam. Anche Zayn li salutò, facendo poi sedere su di lui, Ily. Erano migliori amici, quindi non c'era niente di male o malizioso.
«Come mai qui?» Chiese Meg, iniziando a giocare con i ricci del cugino.
«Avevamo letteratura e ci stavamo annoiando.» Spiegò Ily facendo spallucce. «Voi?» Chiese, rivolgendo lo sguardo al migliore amico.
«Ho fatto tardi e ho inventato una scusa assurda e ho coinvolto anche lui che mi ha assecondata e la Davies si è infuriata... A proposito.. Malik, hai chiamato l'unicorno Millory, come la tua fidanzata..»
«Non preoccuparti, non si offende.»
«Lei no, ma l'unicorno sì.» Rispose a tono la ragazza, con un ghigno divertito sul volto. Meg amava stuzzicarlo, soprattutto se si parlava di quell'oca di Millory Calder. Millory. Che nome assurdo. Era una ragazza premurosa e dolce infatti faceva beneficenza: Donava il suo organo femminile a tutti, anche ai barboni, se necessario. Avete capito bene.. Era la solita oca bionda e con gli occhi azzurri, gli zigomi alti e le gambe aperte. Gente come lei, Meg la odiava. La Calder e Malik erano "fidanzati" -così si definivano loro- da un giorno, record per entrambi, visto che le loro relazioni, duravano una notte. Un giorno, e la Barbie era già piena di corna, per non parlare di Zayn.. Si cornificavano a vicenda, pur sapendolo, si ostinavano a dire che stavano insieme, ma forse, per far parlare di loro ancora di più. Per tutti, quello non voleva dire neanche frequentarsi. Erano più.. Come dire.. Amici di letto.. Ecco!
Malik dopo l'affermazione di Meg, che provocò le risate di Liam e Ily, la fulminò con lo sguardo. Lui odiava quelle sue frecciatine, era solo una santarellina e non aveva il diritto di giudicarlo.
«Hazza era con noi in presidenza, forse il preside Collins lo sta trattenendo più del dovuto..» Ipotizzò Meg, sviando il discorso. Non le piaceva sentirsi dire di essere una santarellina tutta casa e chiesa, perchè non era proprio così, ma non riusciva neanche a non lanciare frecciatine a quella falsa coppia di fidanzatini.
«Siamo usciti dopo che il professor White l'ha cacciato.. Non si è perso granché della lezione.. Dante.» Liam rabbrividì a quelle parole. Odiava la letteratura italiana, non gli interessava per niente.
«Parli del diavolo e spuntano le corna.» La bionda fece notare alle spalle di Liam e Meg, un sorridente Hazza che si dirigeva verso di loro. Le ramanzine di quel vecchio, non gli facevano né caldo né freddo.
«Detenzione!» Esclamò Harry, per niente scocciato da quella situazione, non appena li raggiunse.
«Bene, almeno non dovrò restare sola con Malik.»
«Certo che il vostro è proprio amore..» Disse Ily, scrutando i suoi due migliori amici.
«Non c'è molta simpatia.. Ecco.. Anche se siamo cresciuti insieme..» Spiegò Meg. «Bhè, tra cinque minuti inizia un'altra ora. Passo al mio armadietto. Ci vediamo dopo a pranzo.» Li salutò, alzandosi dalle gambe del cugino e in compagna di Ily, si avviò al proprio armadietto per prendere i libri di trigonometria.

La giornata passò velocemente e Zayn non vedeva l'ora che anche quelle ore di detenzione passassero altrettanto in fretta. Entrò nell'aula e la professoressa Griffin era già lì, pronta a tener d'occhio i ragazzi. Zayn si guardò intorno e vide Harry seduto in fondo. Si avvicinò alla cattedra, consegnò il foglio alla docente e con il solito passo strisciato e annoiato, affiancò il riccio.
«Meg?» Gli chiese l'amico, notando l'assenza della ragazza.
Il moro fece spallucce, indifferente. Neanche il tempo di ribattere che la porta si aprì, lasciando entrare Meg che diede il foglio alla professoressa e si guardò intorno. Tutto come al solito. Kevin Martin, il bullo della scuola, era seduto da solo e con una matita imbrattava il banco. La testa era poggiata sulla mano sinistra e lo sguardo perso sul pezzo di legno che stava rovinando. Forse pensava ad un modo per minacciare qualche altro povero sfigato.
Zayn continuava a parlare con Harry, senza degnarle uno sguardo, ma fu costretto a farlo quando lei, una volta visti gli amici, gli si era avvicinata. Si lasciò cadere a peso morto sulla sedia avanti al banco dei due e si girò a salutarli con un cenno della testa. Era alquanto scocciata da quella situazione e le si poteva leggere sul viso.
«Quanta allegria.» La schernì Harry, guadagnandosi un'occhiataccia dalla ragazza. «Ciclo?» Domandò imperterrito, guadagnandosi un ulteriore occhiata fulminante.
«Ma lei ha il ciclo ogni giorno, da quando l'ho conosciuta.. E la conosco più di voi!» Affermò Zayn. Il moro aveva ragione. I Malik erano vecchissimi amici di famiglia dei Payne e di conseguenza, Zayn e Liam si conoscevano dalla nascita e ciò valeva anche per il moro e Margaret.
«Pensa che lei ha avuto le prime mestruazioni all'età di un anno!» Esclamò Malik facendo ridere Harry. La docente diede un colpo sulla cattedra, intimando gli alunni a fare silenzio.
«Coglione!» Sbottò la ragazza, al limite della sopportazione.
«Io sono il coglione? Ti ricordo che è colpa tua se adesso siamo qui. Non so chi sia più coglione, tra noi due.» Malik continuò a schernirla, sapendo che le desse fastidio. Come al solito finirono col litigare, cosa che non stupì Harry, che assisteva alla scena più divertito che preoccupato.
«Okay, basta! State diventando quasi insopportabili! La smettete di litigare? Siete come due bambini delle elementari!» Sbottò a bassa voce, per non farsi sentire dalla professoressa che leggeva un articolo di giornale.
Meg lanciò un gridolino isterico e si girò avanti, incrociando le braccia sul banco e poggiandoci la testa sopra, fissando la grande distesa di prato della scuola. La porta dell'aula si aprì, ma non si lasciò sfuggire neanche un'occhiata, la ignorò completamente. Dopo un po' sentì la sedia al suo fianco strusciare e un peso morto provocò un rumore sordo. Non si girò a guardare chi fosse e continuò a fissare fuori dalla finestra.
«Non si saluta nemmeno più. Eppure stasera dobbiamo uscire o mi sbaglio?» Quella voce, quella maledettissima voce, si fece spazio nei timpani di Meg.
«Voi cosa?!» Chiese incredulo Harry, distraendosi per un secondo dall'interessantissima discussione di calcio che stava tenendo con Zayn.
«Già. Io e Megghy stasera usciamo insieme!» Esclamò fiero Oliver, accanto la ragazza, che sbuffò sonoramente.
«Non mi chiamare più Megghy! È orrendo!!»
«L'ho detto io che ha sempre il ciclo..» Bisbigliò Zayn guadagnandosi una gomitata da Harry che strozzò una risatina, vedendo il viso contrariato dell'amica.
«Poi ti spiego, Hazza!» Affermò la mora a denti stretti, chiudendo il discorso.

L'ultima ora di detenzione passò in fretta e Harry si offrì per dare un passaggio a Meg, che accettò, vista la sottile pioggia che cadeva sulle loro teste.
«Stai attenta, stasera..» Le disse l'amico, prima di lasciarle un bacio sulla guancia e vederla scomparire dietro la porta d'ingresso di casa Smith.
«Mamma, sono a casa!» Appena entrata, notò quattro grosse valigie accanto al mobile all'entrata.
«Ehi, tesoro, io e tuo padre stiamo per partire per New York.» L'avvertì la madre, sbucando dalla cucina, con in un mano un bicchiere d'acqua. «Staremo via due mesi, potresti andare dalla zia, come ogni volta, oppure rimanere sola a casa.» I coniugi Smith erano soliti viaggiare per lavoro e spesso affrontavano viaggi che li costringevano a rimanere fuori città per qualche mese. Meg era abituata a stare dai Payne, ma quella volta si sentiva abbastanza matura e decise di rimanere da sola a casa. Due mesi di libertà e tranquillità, senza nessuno che potesse disturbare i suoi pisolini pomeridiani oppure le sue lunghissime letture di romanzi.
«Sicura che tu non voglia la compagnia di qualcuno? Potresti chiamare Liam.» Le propose la giovane donna mentre tornava in cucina a posare il bicchiere nel lavandino.
«Se dovessi averne bisogno, lo chiamerò. Poi ci sono i ragazzi.. Ily potrebbe venire qualche volta a dormire qui.. Non preoccuparti.» La rassicurò Meg salendo al piano superiore e rifugiandosi nella stanza e scegliendo qualcosa da indossare per l' uscita con Oliver.
«Tesoro..» Il padre bussò, facendo sbucare la testa dalla porta. «I soldi sono al solito posto. Noi andiamo!» L'avvisò, prima di spalancare la porta e far entrare anche la moglie.
«Allora ciao. Buon viaggio.» Un abbraccio veloce ad entrambi e si precipitò sotto la doccia.
Optò per un paio di jeans stretti e una canottiera nera con sopra un maglioncino bianco in filo che ricadeva su una spalla. Un paio di tacchi chiusi, neri, un filo si matita e mascara, ed era pronta non appena sentì il campanello suonare.
Si precipitò giù e prendendo la borsa e le chiavi di casa, aprì la porta, mostrando la figura di Oliver, che quella sera sembrava più bello e serio del solito. Indossava un paio si jeans neri, una polo a maniche lunghe grigia, che gli evidenziava i muscoli e le scarpe del medesimo colore della maglia. I capelli castani erano tirati indietro dal gel e gli occhi grigi avevano uno strano luccichio, che Meg, pensava non avesse mai visto.
Il ragazzo non appena la vide, si aprì in un grosso sorriso e le baciò una guancia. «Sei bellissima!» Le confessò all'orecchio, spostando una ciocca boccolosa che le ricadeva sul viso che, dopo quel complimento, diventò rosso.
«Bhè.. Ehm.. Dove mi porti?» Chiese poi, rompendo quell'atmosfera romantica che iniziava a darle leggermente fastidio.
«Visto che piove, avevo pensato al cinema.» Le propose il ragazzo. Lei annuì con veemenza e una volta aver chiuso per bene la porta di casa, sotto l'ombrello di lui, si avviarono all'auto.
Il film che scelse Oliver fu alquanto noioso.. Lui, era noioso. Rimpianse di aver accettato la sua uscita, ma si ripromise che quella era la prima e l'ultima.
Non aveva tentato di baciarla. Cosa alquanto strana, ma a Meg non diede fastidio, anzi.
Quando l'accompagnò  casa erano ancora le undici e il sonno non le andava a fare visita, quindi si munì di cioccolata calda e si infilò sotto il piumone, era come un sonnifero, la rilassava. Una volta finita la bibita calda, gli occhi le si chiusero quasi automaticamente e si lasciò cullare dalle braccia di Morfeo.



Author's note.

Salve bellissima gente!!
Eccomi con il secondo capitolo.
La scuola è iniziata e sono abbastanza distrutta..
L'unica cosa positiva è che iniziamo con la letteratura in lingua e non vedevo l'ora.
Bhè.. non so che dire..
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.. Se è così:
Recensite!
Continuo a 10+ recensioni.
Siete sempre fantastici!


Vi amo, ma già lo sapete.
Un bacio.

Gloria. x

Ps. ho cambiato il mio Twitter..
@IlPayneDiJawaad
So che è da pervertiti maniaci, ma io sono proprio così.. LOL
   
 
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