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Autore: formerly_known_as_A    04/04/2007    1 recensioni
Dopo aver letto "sunshine in winter", mi è venuta in mente la trama per questa fanfction...
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Vincent Valentine, Yuffie Kisaragi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Buongiorno

Broken

 

'Cause I'm broken when I'm open
And I don't feel like I am strong enough
'Cause I'm broken when I'm lonesome
And I don't feel right when you're gone away

 

Broken – Amy Lee ft. Seether

 

 

Si rigirò tra le mani la cassetta. Era senza etichetta, ma sapeva benissimo che cosa conteneva.

 

Quando sua madre stava male, quando aveva capito che non faceva più caso alla sua presenza, aveva iniziato ad ascoltare quella cassetta in continuazione...

Cercava di prepararsi alla sua morte, di abituarsi alla sua assenza...

 

La morte della madre l’aveva colta impreparata, senza difese.

 

Ripose l’oggetto nella grande scatola in cui aveva riposto quei ricordi.

E ritrovò le scheggie di memoria che credeva di aver sepolto da tempo.

 

Le foto, un diario ed un persistente profumo di donna.

I suoi tredici anni.

 

Le sue amiche, semplicemente di passaggio, pronte a tirarsi indietro quando la madre era entrata in ospedale, pronte a scomparire durante il funerale.

 

Chiuse la scatola e lasciò che la rabbia scivolasse sulla propria corazza.

 

-Stai... Stai partendo veramente?-

 

-Ho quasi finito d’incartare le mie cose... Non erano poi molte...- mormorò Yuffie, sforzandosi di sorridere.

 

-Credevo che sarebbe trascorso un pò di tempo, prima... Me l’hai annunciato solo ieri...-

 

-Vinnie, è Aprile, hanno bisogno di me ora!-

 

-Passerai subito di ruolo?- le chiese.

 

Chiuse gli occhi, dandogli le spalle.

Voleva soltanto andarsene il più in fretta possibile. Evitare le sue domande.

 

Aveva insitito affinché le affidassero un lavoro a Mideel, un paesino dimenticato dagli dei, con un urgente bisogno di una maestra... Di più maestre...

Ovviamente, la scuola l’aveva accolta a braccia aperte...

 

-Mi hanno pregata in ginocchio...-

 

-E, ovviamente, hai accettato. Non hai potuto dire di no...-

 

Sentì che non riusciva più a bloccare le lacrime e prese nervosamente a ricontrollare le valigie.

 

Tutto ciò che era successo in quella casa presto sarebbe diventato solo un ricordo lontano.

E le loro vite, separate, sarebbero continuate, tranquille, senza ulteriori incidenti. Terribilmennte vuote.

 

Del resto, non poteva neppure continuare a rimanere lì...

 

Nonostante la sua ferita, continuerà la sua vita immortale; ma, un giorno, la sua sofferenza, divenuta veleno, raggiungerà il suo cuore di vampiro...

Allora smetterà di respirare.

Non avete altro da offrirgli che la solitudine...

... accompagnata da un regalo avvelenato denominato ricordo.

 

Quelle poche righe continuavano a tormentarla, per quanto si sforzasse per scacciarle.

 

L’idea di farlo soffrire giorno dopo giorno guardandola avviarsi verso la morte... No, doveva andarsene. E in fretta.

 

 

 

 

Non avevano più parlato per il resto della giornata. Ed avevano cenato in silenzio.

 

-Com’è morta tua madre?- le chiese, improvvisamente.

 

Abbassò lo sguardo. Non le piaceva parlarne.

E, poi, come mai gli veniva in mente proprio in quel momento, di chiederglielo?

 

-E’ sempre stata molto depressa... Quando si ammalò gravemente... La situazione peggiorò... E... Si è suicidata.- sibilò, fissandolo negli occhi.

 

-E’ per questo che ti sei occupata di me?- le domandò, atono.

 

Lo ignorò deliberatamente.

 

Era veramente un idiota o era semplicemente amnesiaco?

 

-Vado in stazione da sola, sai?- lo informò, sparecchiando ed iniziando a fare i piatti.

 

-Yuffie, ti prego... Non essere stupida...-

 

-Perché? Prenderò un taxi.- sibilò.

 

-Solo perché...-

 

-Solo perché sei un pantagruelico pirla non significa che anche io lo sia!- esclamò, puntandogli contro un lungo coltello da macellaio. –Solo perché passi la tua vita a pensare a come redimerti dai tuoi ipotetici peccati non significa che anche io lo voglia fare! Solo perché credi sempre di essere un capro espiatorio non significa che io lo creda! Tu sai esattamente ciò che ho fatto per te. Sai che cosa provo per te. Se non sai fare due più due, ti prego, torna alle elementari!- sbottò la principessa, posando il coltello nel lavandino ed uscendo dalla stanza.

 

-Allora perché vai via?- le chiese, seguendola.

 

-Perchè non riesco più a capirti! Anche quando tutto và a meraviglia riesci a trovarne il lato negativo! Cos’è? Un dono naturale? Che dono di merda! Vincent... Ti prego... Cerca qualcuno che sia più forte di me...-

 

Le asciugò le lacrime che non si era neppure accorta di aver versato e rimase in silenzio a fissarla. Come se le risposte che cercava fossero impresse nei suoi occhi.

 

-Tutto ciò che mi azzardo a sfiorare si rovina irrimediabilemente...- sussurrò l’uomo.

 

-Plin plon! Era la cazzata giornaliera di Vincent Valentine! Rimani sempre aggiornato sulle sue nuove cazzate abbonandoti al nuovo servizio Zero9! Solo 200 gil a cazzata!-

 

La fissò terribilmente serio per qualche secondo, facendole temere che potesse trasformarsi in qualche mostro. Galian, ad esempio... Le piaceva particolarmente, con la sua gonnelina rossa... Le piacevano meno le zanne e gli artigli...

Poi scoppiò a ridere e l’abbracciò.

 

-Sei sicura di non volere che ti accompagni?-

 

-Sicura... Odio le smancerie in stazione... Non che creda che tu possa trasformarti in qualcuno di estremamente melenso...- ribatté la ninja, sorridendo debolmente.

 

Si sciolse dall’abbraccio, prese la valigia e la giacca ed uscì dall’appartamento.

 

 

Non voleva lasciare nulla, in quella casa. Non voleva che si tormentasse ulteriormente pensando a lei ogni qualvolta vedeva qualcosa che le era appartenuto.

Ma aveva comunque appoggiato sul suo cuscino qualcosa, prima di andarsene.

 

Un semplice biglietto.

 

I rasoi fanno male

I fiumi sono freddi

L’acido lascia tracce

Le droghe danno i crampi

Le pistole sono illegali

Le corde cedono

Il gas è nauseabondo

...tanto vale vivere.

 

 

 

L’ANGOLO DEI MALATI DI MENTE

 

Hello!!!

Troppe citazioni...

La prima, in corsivo, è di Model, un manga...

La filastrocca, in fondo, è di Dorothy Parker e l’ho trovata nella Smemoranda speciale CGL... Come dire... L’ispirazione arriva da ogni cosa!

La canzone... Bè, c’è scritto sotto...

 

Non c’è molto da dire... Volevo che fosse un pò più violento, come distacco, invece... Ormai i personaggi fanno quello che vogliono...

La Yuffie di questo capitolo mi piace molto... Un pò più IC del solito.

Anche se, poveretta, se essere IC significa essere una deficiente alla Rinoa...

Comunque, Yuffie è più allegra, anche se rimane molto malinconica...

 

Invece Vincent... meglio posargli una pietra sopra (poveretto)... Non è pantagruelicamente pirla come dice Yu, è solo MOLTO insicuro...

Omg... Stava ridendo veramente?

 

Ultimo aggiornamento della settimana! Anche se il prossimo capitolo è già pronto... ^_^ Fatemi respirare!

 

 

   
 
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