E ti scorderai di me
Quando piove i profili e le case ricordano te
E sarà bellissimo
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore con te
Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare
E
voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire
Tiziano Ferro – Ti scatterò una foto
Quando pensava all’estate,
immaginava di trascorrerla con la
persona che amava.
Un’estate serena, felice, senza brutte
sorprese.
Aveva pensato di andare al mare ogni
giorno. Di divertirsi. Di pensare solo al presente.
Sì, la sua prima estate con un ragazzo
l’avrebbe trascorsa così. Qualcosa di normale e speciale allo stesso tempo.
Una sera trascorsa a guardare le
stesse sdraiati sotto la volta celeste, ammutoliti dallo spettacolo a cui
assistevano.
Le stelle cadenti, il pianto di
Leviathan.
In un mondo in cui tutto era perfetto,
questo era possibile.
Le stelle, i baci benedetti dalla luce
della luna piena e tutte le piccole attenzioni che moriva dalla voglia di
soddisfare...
Ma nella vita reale, nella sua vita,
era impossibile.
Per lei, l’amore aveva il colore rosso
del suo sangue.
Il gusto agrodolce del ricordo e del
rimorso.
Amore e dolore si somigliavano così
tanto, dopotutto...
Con il tempo, aveva finalmente capito
che il mondo perfetto non esisteva.
In un mondo perfetto, la sua mamma
sarebbe stata ancora viva.
In un mondo perfetto, lui non avrebbe
mai sofferto.
In un mondo perfetto, non si sarebbero
mai incontrati.
Aveva finalmente dato un significato
alle parole più semplici del mondo, ma di cui ignorava ancora il peso.
Amore.
Dolore.
Sacrificio.
La totale dedizione ad una persona.
Soffrire con essa.
Vivere e morire per un suo solo gesto.
Nella vita reale, quell’estate aveva dovuto
trascorrerla da sola.
L’unica compagnia che Leviathan le
aveva concesso, gli unici ricordi, erano un telegramma da parte dell’uomo che
amava, di tanto in tanto ed il suo mantello cremisi.
I telegrammi erano ormai un ricordo
lontano e, con il tempo, anche il suo persistente profumo era scomparso.
A volte, vedere l’indumento rosso
appeso nell’armadio la faceva piangere. Altre, invece, l’aiutava a superare un
momento difficile.
Nonappena si era trasferita, aveva
avvertito un vuoto e il peso che gravava sul suo cuore era tornato.
Si sentiva persa, sola, spaventata.
E preoccupata, terribilmente
preoccupata.
Sorrise amaramente.
Aveva scelto il proprio destino,
dopotutto.
Si era occupata di lui.
Gli aveva insegnato a vivere, di
nuovo.
E si era innamorata di lui. E
non della sua immagine. Dopotutto, era perfetto così com’era...
Aveva visto il suo sorriso per prima,
dopo anni di stoicismo ostinato.
Ed era bello. Fragile, evanescente,
certo, ma perfetto.
Il suo sorriso era uno di quei ricordi
agrodolci che facevano male e, nel contempo, alleviavano il suo dolore.
Le aveva insegnato ad essere forte e,
allo stesso tempo, aveva aumentato il bisogno che provava di rintanarsi nel suo
abbraccio.
L’aveva resa libera legandola a sé con
il filo rosso del destino.
Dopotutto, non desiderava forse essere
una nuova Lucrecia? Un ulteriore passo verso la sua futura felicità.
Perché come poteva essere felice con
una come lei? Una che non sapeva tenere a freno il proprio caratteraccio, un
maschiaccio che, probabilmente, gli aveva fatto più male che bene.
Chiuse l’armadio e sospirò.
Voltare pagina.
L’aveva scritto ovunque, pensando che,
in qualche modo, potesse convincersi che fosse possibile.
Sapeva di non desiderarlo realmente.
Si mise a scrivere, furiosamente.
A chiunque.
A Cloud, ad Aeris, a Tifa... A tutti
coloro a cui aveva qualcosa da dire, da confessare.
Non le piaceva scrivere, ma scrisse
comunque. Ad ogni parola, sentiva che il peso di quei mesi scivolava via, lungo
il suo braccio, sulla carta.
Quando arrivò all’ultimo destinatario,
tremava.
Non sapeva se per la paura o
l’emozione. Probabilmente, entrambi.
Ciao, Vinnie!
Come stai? Io bene, a parte il fatto
che sono ESAUSTA!
Per fortuna, la settimana prossima
inizieranno le vacanze! Una settimana!!
Vorrei veramente tornare a casa, ma
sai, la preside mi odia e mi vuole sottomano nel caso succeda qualcosa... Io
proprio non la capisco, è paranoica!!!
Oggi, i bambini mi hanno regalato un
bigliettino di auguri di S.Valentino fatto da loro... Dovrebbe rappresentare un
angelo, ma sembra tanto un piccione schiacciato da un autobus... E, poi, è
mezzo verde! Ma sono dolcissimi, non potrei fare a meno di loro!
Che ne dici di venirmi a trovare? Mi
sento sola, nonostante i miei cinque gatti e Blanche... L’appartamento è della
scuola, è molto piccolo, ma un posto per te lo troviamo di sicuro! E poi, devi
conoscere i miei bimbi! Sono sicura che ti adoreranno subito. Sei un pò un
bambino anche tu, dopotutto...
Quanto tempo è passato? Un anno? Meno?
E’ tantissimo!
Sai bene che mi farebbe veramente
piacere vederti... Solo per una settimana, niente più...
Fammi sapere al più presto, d’accordo?
E non osare non rispondere!
Yuffie
PS: mi manchi, Vinnie.
L’ANGOLO DEI MALATI DI MENTE
Nuovo cd dei Dir en grey... Ovvio che
poi scrivo queste cose...
Ultimamente, mi piace Tiziano Ferro...
Anche se quando sento questa canzone evito di guardare il video... Scamarcio...
Puh... Moccia... Doppio puh...
Sapete che cos’è il filo rosso del destino? E’ una leggenda giapponese (o cinese) che narra di come le anime di due innamorati siano legati da un filo rosso.
Dopo ciò, è finita, miei cari... Niente più JBTS...
Quindi, come sempre, commentate e, se avete dubbi, domande, minacce, scrivetemi o commentate! Cercherò di rispondere!