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Autore: Defective Queen    04/04/2007    22 recensioni
«Infatti tu nella scommessa non c’entri…»
«E allora come vuoi che ti aiuti?» domando.Sinceramente non capisco dove voglia arrivare.
«Io devo capire se Lavanda è ancora interessata a me, no?» dice e mi guarda aspettando una risposta.
Annuisco solamente.
«Quale metodo migliore della gelosia, quindi?»
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Lavanda Brown | Coppie: Ron/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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“Un Accordo Pericoloso”
 
 
«Hermione?»
 
Vengo improvvisamente distratta dalla mia lettura da qualcuno che mi chiama. Alzo il capo, infastidita, e trovo due occhi di un intenso azzurro che mi guardano sorridenti. Non c’è dubbio a chi appartengano. Sorrido anche io di rimando, dimenticando tutto ad un tratto la stizza precedente.
 
«Sì, Ron?» dico, mettendo un dito della mano destra tra le pagine del mio libro, per non perdere il segno, e chiudendolo lievemente.
«Hermione ho bisogno del tuo aiuto!» esclama Ron mettendosi a sedere accanto a me.
 
Ma certo, l’unico motivo per cui qualcuno abbia bisogno di venire da me, è il chiedere aiuto. Sicuramente si tratterà del compito di pozioni fissato per l’indomani.
 
«Ron, ti ho già detto che non ti farò copiare il mio tema, è chiaro?» abbaio con un misto di ferocia e delusione. Di sicuro sta per iniziare una delle nostre solite litigate.
Lui mi guarda stranito, come se fossi un’aliena.
«E chi ti dice che mi serva aiuto per il tema?» domanda allora, noncurante.
 
Apro la bocca, ma non ne esce alcun suono. Abbasso lo sguardo per non affrontare i suoi occhi, che nonostante tutto, ne sono convinta, stanno continuando a fissarmi.
 
«Beh…» la mia voce è ora più docile e colma di tristezza. «Tutti quelli che mi chiedono aiuto lo fanno solo per i compiti…e sono stanca. Sai, non sono solo Hermione la secchiona.» mimo con le mani le virgolette sulla parola secchiona, e torno a guardarlo in faccia. Ora mi aspetterei che scoppiasse a ridere e si burlasse di me per l’intera giornata. Eppure io ho capito che non lo fa solo per prendermi in giro, ho capito che lo fa per distrarmi da ciò che mi turba, così che torni a prendermela con lui, come al solito.
 
Con mia grande sorpresa, non scoppia a ridere. Sto perdendo colpi, forse.
Si limita a guardarmi per qualche altro secondo con uno sguardo pieno di comprensione e poi aggiunge: «Sì, infatti sei anche Hermione l’acida che mi fulmina con lo sguardo ogni volta che mi avvicino!».
Poi scoppia a ridere notando la mia espressione furiosa.
 
«Come osi?!» la mia voce risuona colma di ira, ma stavolta solo per gioco, voglio provocarlo e vedere se si arrabbia. Prendo tutti e tre i cuscini appoggiati sul divano sul quale siamo seduti e glieli lancio contro. Lo colpisco in piena faccia, mentre era ancora intendo a ridere sguaiatamente. Le mie cuscinate a raffica, lo stendono, ma continua ancora a ridere. No, stavolta non si arrabbia. Che strano.
 
«Allora, hai finito con questi giochi da mocciosi? Posso spiegarti il mio brillante piano?» chiede, rimettendosi a sedere decentemente. Io sbuffo, oggi lo capisco meno del solito. Chissà cosa ha in mente.
 
«Ok, sono tutta orecchi. Spiegami il tuo brillante piano.» dico con una sfumatura di ironia e lui se ne accorge. Si acciglia lievemente. Io scoppio a ridere.
«Sei libera di non crederci, ma qualche volta anche io ho dei piani brillanti.»
Alzo le sopracciglia, scettica.
«Qualche volta?» domando, trattenendo una risatina.
 
Mi fulmina con lo sguardo, poi lo abbassa, dicendo: «Okay…diciamo molto raramente.»
Rialza lo sguardo con un’espressione tenerissima e buffissima da cucciolo bastonato. Lo adoro quando fa così. Se potessi lo strapazzerei di coccole! Scaccio questo pensiero e cambio discorso.
 
«Va bene, allora dimmi in cosa consiste il tuo piano.» lo esorto, curiosa.
Anche lui cambia drasticamente il suo umore e torna pieno di vitalità come al solito. Mi volto a guardarlo un po’ meglio. Mi concentro sui suoi capelli rossi, scompigliati come ogni mattina.
Che voglia di affondarci le mani! Sembrano così morbidi!
 
«Ecco…si tratta di me e Lavanda…» inizia senza nessun tono di voce particolare.
Mi irrigidisco bruscamente al ‘me e Lavanda’. Sembra un incubo che ritorna. Lo guardo allarmata, ma lui sembra non essersi accorto di niente e continua: «Voglio sapere se è ancora interessata a me…».
 
Non è possibile, l’ha lasciata solo due settimane fa e ora sembra essersene pure pentito! Non è possibile!
Cerco di riprendere tutte le mie facoltà intellettive e di superare lo shock.
 
«Perché? Voglio dire...l’hai lasciata da poco e mi sembrava fossi convinto della tua scelta…» dico, ma nonostante tutto la mia voce non è decisa come l’avrei desiderata.
 
«Certo che ne sono convinto! Lavanda era una piattola quando stavamo insieme…» risponde Ron, con una smorfia di disgusto.
Tiro, dentro di me, un sospiro di sollievo.
«Won, Won!» imito la voce di quella gallina spennacchiata, sghignazzando.
Il povero Ron mi guarda esasperato.
«Per favore, ora non ti ci mettere anche tu…Seamus e Dean non mi danno tregua…» brontola amareggiato.
 
Ben ti sta. E questo non è nulla in confronto a ciò che ho passato io, mentre slinguazzavate in ogni angolo della scuola. Nascondo la mia soddisfazione, dietro un’altra risata.
 
«Ma allora non riesco proprio a capire perchè vuoi sapere se è ancora interessata a te…» dico sinceramente sorpresa.
Alle mie parole, arrossisce sulla punta delle orecchie. E’ in visibile imbarazzo, solo che mi sfugge ancora la motivazione.
 
«Lo sai che puoi dirmi tutto, vero?» cerco di spingerlo a confessare e senza pensare alle conseguenze del mio gesto, lascio il libro e metto la mia mano sulla sua, che tiene appoggiata sul ginocchio sinistro. È così calda in confronto alla mia gelida. Noto Ron irrigidirsi sotto la mia mano e la tolgo subito dalla quella posizione, tossicchiando e cercando di apparire meno turbata possibile.
 
«Scusa…» abbasso il capo, mormorando a voce talmente bassa che non sono sicura sia riuscito a sentirmi.
«Tranquilla, non ti preoccupare.» mi risponde.
Alzo titubante la testa e lo trovo lì che mi sorride lievemente. Eppure il suo sorriso non mi convince…sembra in qualche modo oscurato da qualcosa. Archivio quest’informazione, sperando di trovarne la spiegazione.
 
«Allora…dicevamo?» inizio io, in modo che per lui sia più semplice continuare.
«Sì…beh…io ed Harry abbiamo fatto una scommessa…» dice lui, sempre imbarazzato ma più deciso di prima.
 
Provo l’irrefrenabile desiderio di toccarlo ancora, ma la razionalità frena la mia mano. Prima non mi è sembrato molto che gradisse il mio gesto.
 
«…E chi perde paga anche all’altro il biglietto per le finali di Quidditch.» termina il mio migliore amico.
Tutto sommato fin qui la cosa mi sembra abbastanza innocente, non capisco perché prima sia arrossito.
 
«In cosa consiste la scommessa? E che c’entra Lavanda?» gli chiedo.
Lui mi getta un’altra occhiata, prima di parlare e poi procede: «In pratica…per vincere è necessario avere il numero più alto di ragazze che ti vengono dietro…» mi guarda ancora fugacemente. «Harry ne ha 6: Ginny, Romilda Vane, Dorothy Hells, Mandy Johnson, Alyssa Green ed Elisabeth McCorn, le ultime 5 sono del suo fan club.»
 
Io annuisco, inquieta, in attesa di sentire la sua lista.
 
«E anche io ne ho sei…per ora…» inizia, poi mi guarda in silenzio per qualche secondo e prosegue elencandole sulle dita: «Calì e Padma Patil, Marietta Edgecombe, Amelia Reds, Jane Obrosky e Lisa Bells.»
Mi guarda e penso sia meglio dire qualcosa, a questo punto.
 
«Quindi te ne manca una…e avrai la vittoria in pugno…» commento, cercando di tirare le somme. Purtroppo i miei pensieri sono annebbiati da alcune visioni, decisamente piacevoli per me, delle sue ammiratrici attaccate dai miei adorati canarini. Non ci vuole molta immaginazione per capire cosa intendo.
 
«Esattamente.» conferma Ron, sorridendo apertamente.
Rifletto un secondo e poi domando: «Lavanda?»
«Già…» dice lui senza troppo entusiasmo.
«Ma come fate a sapere, tu ed Harry, che piacete davvero a queste ragazze?» chiedo innocentemente.
Ron si alza di scatto, rimango perplessa dalla sua azione.
«Aspettami qui, torno subito…» si volta e raggiunge le scale del dormitorio maschile. Nonostante sia di spalle, posso ammettere che di certo tutte le sue ammiratrici non sono affatto stupide: Ron è proprio un bel ragazzo. Il mio migliore amico scompare dalla mia visuale. Sospiro affranta. Non credo gli serva Lavanda per poter vincere la scommessa, perché se sapesse che anche io…
 
«Eccomi!» esclama vivacemente Ron, saltando gli ultimi tre scalini con un balzo. Tra le braccia ha alcune scatole e numerosi fogliettini di carta. Torna a sedersi accanto a me, portando con sé tutta quella roba.
«Di che si tratta?» gli domando.
«Tieni.» mi passa una busta da lettera rosa, chiusa da un adesivo a cuoricino. Giro la busta tra le mie mani: sul retro c’è scritto in grande: “Per Ron”, contornato da altri cuoricini colorati. Lo guardo titubante, non mi va di leggere una lettera indirizzata a lui.
 
Lui capisce il mio sguardo e mi rassicura: «Tranquilla, la puoi aprire…»
Non me lo faccio ripetere due volte, in fondo, la curiosità è donna!
Capisco subito che dev’essere una busta da lettera magica, tocco lievemente l’adesivo a cuore e al posto della busta, ecco tra le mie mani un foglietto di carta dello stesso colore.
La grafia è tondeggiante e ordinata, ma la cosa che mi fa più ribrezzo è che al posto dei segni di punteggiatura o dei normali puntini sulle ‘i’, ci sono ogni volta dei cuoricini. Ora capisco: si tratta di una lettera d’amore. Storco il naso e inizio a leggere:
 
Ciao Ron!
Ti chiederai chi ti scrive…e non voglio farti scervellare più di tanto…sono Padma! Immagino che ti ricordi ancora di me, visto che al quarto anno abbiamo ballato insieme al ballo del ceppo. Devo ammettere che allora le cose erano un po’ diverse…ma il passato è il passato e il presente è il presente, non trovi cucciolotto?
Beh…che altro dire…devi sapere che mi sono innamorata di te dalla prima volta che ti ho visto sul campo da Quidditch, quest’anno. I tuoi muscoli, ogni volta che li vedo, mi mandano in visibilio e i tuoi occhi profondi come il mare sono sempre i protagonisti dei miei sogni!
Assieme alla lettera ho preparato per te una cosuccia per dimostrarti tutto il mio infinito amore, passerottino bello!
Spero mi risponderai al più presto…altrimenti ti devo avvertire, non sai cosa ti perdi!
Come puoi non desiderare una ragazza bellissima, intelligentissima e piena di risorse, come la sottoscritta?
Già ci immagino, noi due insieme, con i nostri 5 bambini a vivere in campagna.
E’ un sogno, non credi?
Sta tranquillo tesorino, non voglio rubarti più tempo del necessario…ora ti lascio (solo metaforicamente, perché sei sempre nei miei pensieri!)
Ti amo infinitamente, piccolo peluche arruffato.
Tua, Padma Patil.

Scoppio a ridere fragorosamente. Ron, invece, sembra piuttosto abbattuto.
 
«E tu cosa le hai risposto, piccolo peluche arruffato?» domando sghignazzando, ma con un filo di timore. E se la sua risposta fosse stata positiva? Rabbrividisco al solo pensiero.
«Niente! Cosa vuoi che le rispondessi?! Da quel giorno cerco di evitarla in ogni modo…è un incubo!»
Finalmente rincuorata, rido ancora.
«Non c’è niente da ridere!» mi rimprovera lui.
Tiro su col naso, asciugandomi le lacrime per le troppe risate. «No, scusa è che…è troppo ridicolo!»
«Ridicolo se non sei il protagonista.» mormora Ron, di rimando. «E non sai che cosa mi ha mandato assieme alla lettera!» prende qualcosa da tutti gli aggeggi che ha portato dal dormitorio e me la mostra.
E’ una foto in movimento di Padma, che ammicca verso l’obbiettivo e saltella mostrando un cartellone lunghissimo con su scritto: “Ti amo Ron!”
 
Alzo le sopracciglia divertita.
«Però, sinceramente non mi sembra affatto giusto…almeno una risposta se la meritava!» commento.
«Come credi l’avrebbe presa ricevendo un “NO”? Non hai letto che già ci immagina sposati con 5 figli?» abbassa lo sguardo e si copre gli occhi con le mani, scuotendo la testa.
 
«Povero Ronnino! E’ triste perché ha troppe ammiratrici!» dico, prendendomi gioco di lui.
Ron fa finta di non avermi sentita. «Il resto» dice indicando con un dito le altre scartoffie. «è dello stesso genere, da parte di quelle che ti ho indicato prima.» fa una piccola pausa e poi riprende. «Ora, dopodomani c’è la finale di Quidditch e quindi entro domani devo riuscire a scoprire se Lavanda è interessata a me. Harry è convinto sia fermo a quota 5, perché non sa niente di Padma, che mi ha scritto ieri, e pensa di avere la vittoria in pugno. Ma...»
«Ma per ora siete pari…» concludo io per lui.
«Già…e qui entri in gioco tu.»
«Ma io non posso scegliere tra te ed Harry!» esclamo istericamente. Devo ammettere a me stessa che sono già schierata dalla parte di Ron da fin troppo tempo, ma questo lui non lo saprà mai.
Mai.
Ron mi guarda sospettoso e preoccupato per il tono della mia voce. «Infatti tu nella scommessa non c’entri…»
«E allora come vuoi che ti aiuti?» domando. Sinceramente non capisco dove voglia arrivare.
«Io devo capire se Lavanda è ancora interessata a me, no?» dice e mi guarda aspettando una risposta.
Annuisco solamente.
«Quale metodo migliore della gelosia, quindi?»
«Aspetta, aspetta.» esordisco io, temendo di non aver capito bene, cosa che succede raramente ad una strega della mia portata. «Tu vuoi fare ingelosire Lavanda con me?» domando calcando le parole ‘tu’ e ‘me’.
«Esattamente.» dice con aria da saputello, che mi fa sentire per una volta la cretina del gruppo: «Lavanda era gelosa di te, anche quando stavamo ancora assieme. Diceva che io e te non eravamo mai stati solamente amici.»
 
Mi guarda in modo indecifrabile.
Io resto interdetta e senza parole.
 
«Che sciocchezza, eh?» mi chiede con un timbro di voce apparentemente indifferente
«G-già…una sciocchezza!» balbetto io con una risatina molto finta, quasi isterica.
 
Quindi Lavanda se n’era accorta? Mi schiaffeggio mentalmente per tutte quelle scene di gelosia di cui avevo dato spettacolo in quel periodo.
Quell’ochetta starnazzante si era accorta che io…SONO INNAMORATA DI RON!
Oh mio Dio.
Questo è il segreto che custodisco con più cura possibile, ma a quanto pare, non sono stata abbastanza brava da impedire che qualcuno se ne accorgesse.
Per fortuna Ron la reputa solo una sciocchezza.
 
«Allora?» la sua voce mi riscuote dalla trance in cui sono caduta.
Lo guardo. «Allora cosa?»
«Mi aiuterai?» balbetta quasi; le sue orecchie sono nuovamente rosse.
«Non lo so…io non credo di…» cerco di trovare una scusa plausibile per togliermi da questa situazione.
Ron scivola sul pavimento e si inginocchia davanti a me, tenendo le mani a mo’ di preghiera e guardandomi nella stessa maniera che usa quando vuole copiare qualche compito.
«Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti-»
«E va bene!» esclamo esasperata al solo scopo di far smettere la sua lagna fastidiosa.
Ron mi sorride apertamente, conscio di avere la vittoria in mano.
Una smorfia di orrore, invece, si forma sul mio viso.
 
In che razza di guaio sono andata a cacciarmi?!
 
 
Nuova ficcy, dopo la mia lunga assenza…e ovviamente i nostri protagonisti non potevano essere che Ron ed Hermione!
Che dire? Aspetto tante recensioni, eh! :D
Baciotti.
 
.Killer.
   
 
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