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Autore: Blueberry295    20/09/2012    1 recensioni
Una studentessa universitaria torna a casa per le vacanze estive, a Londra. Adora il mondo della Marvel, ma soprattutto adora Tom Hiddleston, e grazie a sua cugina il suo desiderio di incontrarlo si realizza. Tra i due ragazzi scocca subito la scintilla, ma è destinata a durare o ad essere solo una cotta estiva?
Salve a tutti, sono Blueberry295 (prima Moon_96), fresca di prima pubblicazione. Per ora è una storia a più capitoli,ma fatemi sapere se continuarla o meno.Grazie a chiunque legga, le recensioni sono bene accette
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Hiddleston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Per la miseria, uomo, sono solo capelli!- urlò Emma, mimando una scema che si disperava con i capelli stretti nei pugni.
Tom balzò dal letto –Em, dovevi dirmelo che abbiamo ospiti…ciao Aure-
Fantastico, non si è accorto di me…
-E lei è…?- domandò poi, facendo arrossire di colpo Violet
-Sono la cugina di Aurelie, Violet-  Non dirgli che lo adori, non dirgli che lo adori, non dirgli che lo adori, per carità…
-Piacere di conoscerti, io sono Tom- e le sorrise, facendola quasi collassare
-…e sei in crisi con i capelli-aggiunse la sorella. Tom fece finta di non averla sentita e dirottò l’attenzione sul cagnolino che Violet teneva in braccio –Ma che carino! Come si chiama?-
BOUM. L’ultima cosa che voleva era dirgli che il cane si chiamava Thor. A lui. Loki in Thor.
Con suo sommo orrore ci pensò la cugina –Si chiama Thor, come il cane di Hagrid-
Violet liberò una mano e se la passò in fronte. Che figura di m….
-E’ perfetto, diventerà un bestione, quindi è azzeccatissimo!-
-G-grazie-balbettò incerta –Ora scusate, ma torno a casa a disfare la valigia…beh, è stato un vero piacere conoscervi, ci vediamo! Au, chiama quando torni- e si precipitò all’uscita. Durante il tragitto fino a casa pensò al suo fortunato incontro: quel ragazzo era ancora più bello dal vivo, e aveva degli occhi stupendi. Ed era alto. Dal suo metro e settantacinque abbondante doveva alzare parecchio lo sguardo per vederlo in viso.
Tornata a casa prese la valigia e salì in camera sua. Mise il piccolo sul tappeto peloso insieme ad un giocattolo e sistemò la sua roba nell’armadio. Ad un tratto sentì bussare alla porta.
-Avanti-
-Violet, scendi, il pranzo è quasi pronto, si mangia in giardino-
-Okay mamma. Aurelie è tornata?-
-Si-sorrise-ed ha degli ospiti, quindi vestiti bene-
Si guardò nello specchio. Camicia verdastra a maniche corte sbottonata con una canotta bianca sotto, jeans corto, ballerine bianche. Andava bene, mica avevano la Regina a pranzo?
Mentre scendeva le scale legò alla meglio gli indomabili capelli castani e uscì in giardino, dove erano già seduti i suoi cugini e gli ospiti di Aure. I fratelli Hiddleston. Non se ne stupì più di tanto, perciò salutò e rientrò solo per dar da mangiare a Thor. Si sedette accanto a Julie, che faceva la scema con Tom, seduto dirimpetto a lei. Sbuffò, e prese una sigaretta dalla tasca posteriore, alzandosi da tavola.
-Dove vai?- chiese Tom, esasperato dall’insistenza di Julie
-Qui accanto a fumare, altrimenti dicono che do fastidio. Vuoi venire? A proposito di fastidio, Julie, vai ad aiutare la zia con i piatti- Aurelie rise imitata poi da tutti gli altri nel vedere l’espressione di disappunto di Julie
-Grazie del salvataggio-
-Di niente, se volete venire a farmi compagnia fate pure-
E andò vicino alla vecchia altalena, dove il suo seguito-Aurelie, Emma e Tom-si sedette. Accese la sigaretta e fece una boccata, per poi soffiare via dei cerchietti. Aurelie lo adorava.
-Come ci riesci?- disse Emma –Fumo da tre anni e non ce l’ho mai fatta!-
Violet ne fece un altro e rise –E’ questione di pratica-
Tom la fissava incuriosito, poi chiese- Allora, fai qualche lavoro Violet?-
-Ho appena preso la seconda laurea, e sono in attesa di una risposta dal museo dello Smithsonian Institute, ma faccio un lavoretto come insegnante di chitarra e piano-
-Wow. Io faccio solo l’attore!-
-Oh, lo sa benissimo…- mormorò la cugina
-Cosa?-
-Ehm, ho detto è meglio andare, sarà pronto!- si salvò subito dallo sguardo omicida di Violet. Gettò via il mozzicone e raggiunse il resto della truppa a tavola. Il pranzo fu sereno, e Violet e Tom parlarono molto tra di loro, scoprendo di avere molti interessi in comune. Finito di mangiare(ovvero quando le cuciture dei pantaloni stavano per saltare) Aurelie propose di far fare il giro delle villette ai due ospiti, dato che era la loro prima visita. Violet sbiancò –Non vorrai mostrargli la mia stanza, spero- la faccia di Au sembrò a Violet quella di Burns dei Simpson mentre dice “eccellente”.
-Va bene- avrebbe affrontato la cosa da persona matura. Ovvero si sarebbe messa a ridacchiare come un’ idiota mentre scavava un buco per la vergogna. Fecero il tour della casa e lasciarono la sua stanza per ultima. Sadica bastarda. La faccia dei due fratelli si aprì in un ghigno divertito quando aprirono la porta. La stanza era tappezzata di foto fatte durante i viaggi da Violet, da poster di film Marvel e da foto del cast, numerose delle quali erano proprio di Tom.
Quando però Violet stava per fare i bozzetti per la lapide, Tom, che era entrato e stava ispezionando accuratamente le foto e i disegni si rivolse a lei –Sei bravissima, sai? Non vengo mai bene nelle foto (cit.willwoosh ndA),sembro sempre un povero sfigato, soprattutto durante gli spettacoli….-
Signore e signori, il premio per la cazzata più colossale del decennio va a Thomas Hiddleston!
Violet si riscosse bruscamente –Oh, beh…grazie.-
-Dovresti fare tu le foto delle mie rappresentazioni teatrali. Proprio ora che Juan è partito per Glasgow!-
-Perché no, stavo cercando un’occupazione per queste vacanze-
-Perfetto, allora domani mattina vieni al Theatre of London, così aggiusti le luci per le foto e roba simile-
-Ok, ci vediamo lì per le otto e venti. A domani… Tom-
Emma dovette trascinare via il fratello, che stava sorridendo come un ebete nella tipica espressione da “per me vale come un appuntamento”, salutando tutti.
La zia chiuse la porta ed esplose in un fiume di parole alle quali Violet non seppe dare un significato preciso. Per grazia divina i suoi cugini la portarono fuori nel giardino, dove accese nuovamente una sigaretta per il nervosismo, poi guardò le loro facce, singolarmente: Aurelie era entusiasta, Julie le avrebbe strappato il fegato a morsi (eh, bè, stiamo pur sempre parlando di Tom Hiddleston) e Logan avrebbe volentieri schiaffeggiato il suddetto. Essendo figlio adottivo della zia di Violet, non aveva legami di parentela con lei, quindi ci aveva sempre provato spudoratamente, e puntualmente lei lo mandava a fare treccine agli unicorni.
-Cosa metterai?-
-Non lo so Au, credo un semplice jeans e una canotta con qualche aggiunta-soffiò il fumo in aria –Jules, che ne dici?-
Julie fece la faccia di una che aveva mangiato un limone –E io che ne so? Mica devo andarci io?!-
-Non fare la bambina-le soffiò il fumo in faccia (Crudelia deMon…Crudelia deMon…ndA)
-Ho diciotto anni, per la miseria! Ovvio che non sono una bambina!-
-Allora smettila di comportarti così. Non eri fidanzata?-
-Garret è in Austria…-borbottò
-…e tu fai la smorfiosa con tutti. Scusa, ma è la verità.- spense la sigaretta –Se vuoi aiutarmi con i vestiti vieni pure. Su, abbracciami. Ti voglio bene, e voglio che sia onesta con chi hai scelto di frequentare.-
-Anche io te ne voglio- disse con la faccia affondata nella spalla di Violet
-Sono invisibile? Voglio anche io un abbraccio- intervenne Logan, rovinando il momento tra cugine.
-No, sei un omuncolo fastidioso.- gli fece la linguaccia –E puoi solo prendere la mia Canon dal cassetto del mio comodino e metterla in custodia, grazie-
-Uff…-
Il resto del pomeriggio lo passarono in camera di Violet, sommerse dai vestiti. Sembrava la scena finale di Titanic, Au e Julie rannicchiate sul letto e Violet seduta nel mare di cotone colorato, dal quale ogni tanto riemergeva il povero Thor, annaspante e trionfante. Finalmente, dopo 68 combinazioni diverse di vestiti, trovarono quella giusta : jeans estivi blu, una canotta bianca con gilet nero morbido e converse nere. Come accessorio solo la collana con l’albero Yggdrasill (riferimenti al film puramente casuali…) regalatale per l’ultima laurea.
-Fichissima!-
-Ti sposerei!-
-Mi abbraccerei!-
 
 
Per l’agitazione Violet si svegliò alle sei meno venti, e cominciò a prepararsi con calma, facendo prima colazione con due tazze di caffellatte, poi lavandosi, vestendosi e truccandosi. Preparò una borsa con il necessario e aspettò che scattasse l’ora X (troppi polizieschi ndA), quindi, alle otto meno dieci scrisse un bigliettino di avviso alla famiglia e si precipitò a prendere la metro. Al suo arrivo –otto e dieci- trovò il ragazzo che l’aspettava già.
-Buongiorno! Sei in anticipo-
-Anche tu, scusa se hai dovuto aspettare…-
-No, figurati…- silenzio imbarazzante. Vedendo la sua espressione diventare agitata disse –Hai le chiavi del backstage? Possiamo entrare da lì-
-Oh, già, hai ragione-
Buon Dio, che rincoglionito….
Entrarono dietro le quinte e Tom aprì il sipario illuminando la scena. Il backstage era disordinato, con oggetti di scena e scenografie sparpagliate o accatastate accanto al muro, ma sul palco troneggiava un magnifico pianoforte a coda nero e lucido. Quasi senza accorgersene, mentre Tom era impegnato a sistemare qualcosa, Violet scivolò vicina al piano, premendo un tasto. Perfettamente accordato. Si sedette e cominciò a suonare una specie di ninna nanna, le dita scorrevano veloci sulla tastiera. Dal canto suo, Tom si sentiva come rapito dalla musica e dalla figura assorta di Violet, che lo aveva colpito fin dal primo momento. Quando finì di suonare le si sedette accanto
-Sei stata magnifica-
Lei abbassò timidamente lo sguardo sulla tastiera e mormorò un –grazie- sommesso.
A rompere quel nuovo silenzio fu l’ingresso di una signora sulla cinquantina, vestita in maniera alquanto stravagante che si presentò come la direttrice/pianista
-Ho sentito qualcuno suonare, eri tu, cara?-
-Si, signora, insegno pianoforte nella mia città-
-E sai cantare?-
-Un pochino, ma-guardò Tom che la fissava imbambolato-ecco, non…non credo sia il caso-
-Sciocchezze! Vogliamo sentirti, vero Tom?-
-Assolutamente si- sorrise incoraggiante –Alle foto penseremo più tardi
-Ok, allora…
La melodiosa voce (e te pareva ndA) di Violet che cantava My Immortal degli Evanescence riempì il teatro vuoto, facendo rimanere stupito il ragazzo. Si sentiva strano quando era con lei, non strano come con la sua ex ragazza, strano in senso positivo, aveva le farfalle nello stomaco e la bocca secca, e non riusciva a comportarsi normalmente con lei, facendo sempre la figura dell’imbranato. Per cui, finita la canzone, raccolse tutto il suo coraggio e decise di chiederle una cosa molto importante…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*angolino dell’ autrice*
E rieccomi qui, a rompere con il secondo capitolo di questa…cosa. La ninna nanna in questione sarebbe dello stupendo cartone animato di Miyazaki: il castello errante di Howl:3- Di nuovo, le recensioni sono moooolto gradite e, a questo proposito ringrazio di cuore rose princess e manufassbender per aver recensito <3 <3 <3
Prego evitare il lancio di verdure :-O
Grazie e a presto,
Blueberry
PS:io e l’html non andiamo d’accordo, perdonatemi tanto ;-)
  
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