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Autore: TooSixy    20/09/2012    4 recensioni
Nonostante Las Noches sia a tutti gli effetti una città di morti, l'esistenza di una Fracciòn non è mai tranquilla o pacifica. Ma nemmeno per sbaglio.
Basti pensare alle incombenze di tutti i giorni: spiriti minori da cacciare, Shinigami da trucidare, Espada testardi e capricciosi a cui badare… insomma, bisogna essere un po' un incrocio tra un gladiatore e un baby-sitter. E malgrado tutto, diciamocelo, si ha pure la reputazione di essere "creature inferiori", poco più che docili schiavetti al servizio dei propri Espada.
Quando però una misteriosa entità compare a Las Noches, pronta a tracciare la sua scia di sangue perfino tra i pezzi grossi, sarà proprio una Fracciòn a rimboccarsi le maniche per fermarla. Armata della sua determinazione, di un dono tanto prezioso quanto molesto e di una Zanpakuto che si fa beatamente i fatti suoi, Rayen si prepara a combattere per la sua vita e per tutto ciò che le è caro.
E chissà, forse potrebbe scoprire di essere coinvolta in un gioco molto più grande e pericoloso di quello che immagina.
Genere: Azione, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio, Shūhei Hisagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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X. Guardian angel


Il sorriso da squalo non accennava ad abbandonare le labbra di Nnoitra. Rayen studiava il nemico, in silenzio, senza capire fino a che punto fosse disposto a spingersi. Aizen la voleva viva, quindi forse non l'avrebbe uccisa, ma d'altro canto erano tante le cose peggiori della morte, bastava avere un minimo d'immaginazione. E Nnoitra in quel campo poteva essere fin troppo fantasioso. 

Con orrore, Rayen si rese conto di stare lentamente cedendo al panico. 

Okay, adesso stai calma e respira. Respira. La voce piena e sicura di Indar Oroitz le risuonò nella testa. Rayen s'aggrappò disperatamente al suo ricordo. Sei spaventata, vero? Ma va bene aver paura, non c'è alcun bisogno di vergognarsi. L'importante è che quella paura non si trasformi in terrore. Mantieni la calma e osserva il tuo avversario, cerca il suo punto debole. 

Sempre che Nnoitra ce l'avesse, un punto debole. 

Lo scudo palpitava debolmente: avrebbe impiegato qualche minuto a ricaricare energia sufficiente per un altro giro di Al azar, ma questo Nnoitra non poteva saperlo. Rayen doveva distrarlo abbastanza a lungo da permettere alla Resurreciòn di ripristinare la sua reiatsu, e poi pregare che il simbolo successivo fosse l’Arcano Sin Nombre. A dire la verità, non l'aveva mai provato prima d'ora - in più di cinquant'anni non era uscito nemmeno una volta - ma sperava con tutta se stessa che fosse una qualche abilità straordinaria che si sbloccava solo in caso di assoluta necessità. Di solito era così che funzionava nelle storie, no? 

Maledizione, questo stupido filo bianco non può essere solo decorativo!

« Che c'è, hai finito la tua scorta di trucchetti? Beh, se tutti i Fracciònes di Jaeguerjacquez avevano una Resurreciòn scarsa come la tua, c’è poco da stupirsi che un branco di Shinigami li abbia fatti fuori » la derise Nnoitra. 

Devo farlo parlare il più possibile, decise Rayen. Cercando disperatamente di apparire tranquilla e padrona di sé, s'appoggiò al tachi e fissò l'Espada. 

« E tu che ne sai, di com'erano gli Shinigami di Karakura? » chiese, in quello che sperava fosse un tono disinvolto. « Se i membri della Soul Society fossero così facili da uccidere, allora non sarebbero la minaccia principale di Las Noches, non credi? Nessun Arrancar può permettersi il lusso di screditare le vette del Gotei 13. »

« Nessuna Fracciòn, vorrai dire. Su dieci Espada, mi sembra che solo quegli idioti di Rialgo e di Jaeguerjacquez abbiano rischiato di farsi uccidere. E a proposito del tuo ex, come si sente ora con un braccio in meno? » Nnoitra rise crudelmente. « Titolo, onore, poteri, Fracciòn, sgualdrina… Dev’essere stato un brutto colpo, per lui, perdere tutto nel giro di poche ore. »

Rayen sentì in bocca il sapore della bile. « Io non sono la sgualdrina di nessuno. E Grimmjow è ancora abbastanza forte da potersi riprendere tutto quello che gli pare, quando gli pare. »

« Non dire stronzate, Rayen, non è il caso. Scommetto che Jaeguerjacquez non ti ha detto chi era il suo avversario a Karakura. » Lei aggrottò la fronte, e il ghigno di Nnoitra si accentuò. « Lo sapevo. Presumo che fosse troppo imbarazzante, da parte sua, ammettere di essere sopravvissuto solo perché il nemico era solo un delegato, uno patetico cucciolo umano camuffato da Shinigami. E vuoi saperne un’altra, mia cara? Quell’emerito imbecille non è nemmeno stato capace di finirlo a dovere! Quel moccioso è ancora vivo e vegeto sotto l'ala protettiva del Gotei 13. Capito com'è andata? Prima Jaeguerjacquez ha aizzato te e il resto di voi stupidi Fracciònes contro gli Shinigami più forti, poi è corso dietro al primo sbarbatello che gli è capitato sotto tiro! Ha scaricato a voi il compito più rischioso mentre lui si andava a divertire. »

La ragazza spalancò gli occhi, ma si impose di nascondere le sue emozioni. « Grimmjow che si comporta da vigliacco? Impossibile, non ci credo. Lui non sceglierebbe mai un avversario che non sia alla sua altezza. Lui non è come te. »

« Sta’ attenta a quello che dici, Rayen. »  Nnoitra strinse la presa sulla falce. « Sto cominciando ad arrabbiarmi, e tu non vuoi farmi arrabbiare, vero? »

Rayen non replicò. In cuor suo, era sicura che fossero menzogne. Grimmjow sapeva essere dolce e premuroso quanto un cazzotto in piena faccia, ma a modo suo teneva ai propri Fracciòn. Con loro e solo con loro aveva condiviso il progetto segreto di attaccare Karakura, e non era sicuramente stato contento di sapere della morte di Shawlong e degli altri. Anche quando Tousen l’aveva mutilato, era venuto da lei, l'unica superstite della sua Fracciòn...

« Se non mi credi, peggio per te » sputò Nnoitra. « Sono certo che tu e il gattino avrete molto di cui parlare, e molto tempo per farlo, dopo che vi avrò spedito entrambi all’inferno. E fanculo ad Aizen e ai suoi stupidi piani! »

L’Espada si scagliò contro di lei. Era veloce, preciso, e maledettamente forte. Rayen parò il primo assalto, e anche il successivo, ma il terzo fu così fulmineo che lei si ritrovò scaraventata contro la parete del corridoio prima ancora di veder arrivare l'arma. Un dolore sordo le esplose contro la schiena mentre impattava contro il muro e ricadeva a terra, ansimante. Buona parte delle spine che le coprivano le spalle e la schiena si era spezzata o scheggiata; sotto l'armatura, ogni suo singolo muscolo sembrava aver preso fuoco. 

Sentì i passi di Nnoitra avvicinarsi, i frammenti di calce sul pavimento che scricchiolavano sotto le sue ridicole scarpette a punta. Stordita, Rayen alzò gli occhi, giusto in tempo per vedere Nnoitra che sollevava la falce e si preparava ad abbatterla sul suo collo. 
Non ce l'avrebbe mai fatta a evitarla, lo sapeva. Di lì a poco avrebbe sentito solo la bollente freddezza della lama che le attraversava la carne. 

Ti prego, Trèbol! Ancora sdraiata a terra, paurosamente consapevole che solo pochi decimi di secondo la separavano dalla morte, Rayen serrò il tachi tra le mani. 

« Dannazione, Al azar! » urlò.

Una violenta esplosione di luce la investì in pieno. Rayen si sentì strappare letteralmente dal suolo, e per un attimo fluttuò a mezz’aria nel bianco e nel calore, prima che la sua schiena urtasse di nuovo, stavolta contro il pavimento. La ragazza rotolò a terra per qualche metro e giacque immobile per alcuni istanti; fu solo con un immenso sforzo di volontà che riuscì a puntellarsi sui gomiti. All'improvviso, un lieve tepore le accarezzò la guancia. Stupita, Rayen si rese conto che era un raggio di sole.

Davanti a lei s’innalzava un’apertura enorme, circolare. Polvere, sabbia e pezzi di calce fioccavano tutto intorno. Qualcosa aveva colpito il muro dall’esterno e lo aveva fatto saltare in aria, insieme a buona parte del corridoio in cui si trovavano lei e Nnoitra. 

Rayen puntò il tachi a terra e lo usò per rimettersi faticosamente in piedi, poi si girò per cercare l'Espada. E di colpo s’immobilizzò. 

In quello che restava del corridoio c'erano due figure: da una parte Nnoitra, accasciato contro il muro in un lago di sangue, e dall'altra... 

« Il Cacciatore d’Anime » ringhiò Nnoitra furibondo. « Eccolo qui, il celeberrimo bastardo. Non dovrò neppure venire a stanarti nel deserto. »

Lo sguardo di Rayen era inchiodato sul Cacciatore d’Anime, come se in qualche modo avesse potuto assorbire ogni suo dettaglio, catturare la sua immagine e fissarsela a fuoco nella mente. Chissà perché, se lo era sempre immaginata come un mostro terrificante, la reincarnazione di quanto c’è di più orrido e raccapricciante al mondo, ma quello che incombeva davanti a lei non aveva nulla di spaventoso: anzi, per la precisione era... bellissimo. 

Era un ragazzo alto e snello, che non dimostrava più di venticinque anni. Nonostante non ci fosse un alito di vento, i suoi lunghissimi capelli bronzei ondeggiavano lievemente, come se fosse stato sott'acqua. Sotto la frangia spiccavano due grandi occhi a mandorla, due specchi verdi e vagamente malinconici che parevano guardare tutto senza vedere davvero niente. Indossava solo degli hakama dorati, e il torace nudo metteva in risalto una muscolatura sottile ma ben delineata. Al fianco gli pendeva un fodero intarsiato ad arte, ma curiosamente vuoto, mentre dalla sua schiena, appena al di sotto delle sue scapole, si allargavano due ali enormi, una perfetta simmetria di piume lunghe e lucenti dello stesso colore del cielo invernale. 

Più che a un demone, l’apparizione assomigliava al più bello degli angeli.

Rayen lo fissava, basita. A sconvolgerla non era solo il suo aspetto, ma soprattutto la fortissima sensazione di averlo già incontrato. C’era qualcosa, in quell’angelo dall’aria assente, che le bussava alla memoria come un visitatore notturno, chiamandola, attirandola.

Ma chi sei? Chi diavolo sei?

Nnoitra si rialzò in piedi, senza nemmeno cercare di tamponare il flusso di sangue che gli inzuppava l'addome.  « Stronzo schifoso, quando avrò finito con te ti strapperò quelle belle alucce che ti ritrovi e trascinerò davanti ad Aizen quello che resta del tuo culo piumato! » 

Rayen si ritrasse istintivamente. Quanto sangue, pensò allibita. Per metà cherubino, per metà serial killer, l’angelo aveva attraversato lo hierro di Nnoitra – lo hierro più resistente dell’intera razza Arrancar! –  con facilità inaudita,  come un coltello caldo attraverso il burro. Le ondate di energia che emanava erano così intense e aggressive che al confronto la reiatsu di Rayen pareva quella di un insetto Hollow. 

Nnoitra si pulì con il dorso della mano un rivolo di sangue che gli colava dalla bocca. Il suo unico occhio brillava di soddisfazione maligna. Sorrideva, come sempre, il suo solito sorriso da squalo. Stava fiutando l’odore di una sfida.

« Che c’è, sei sordo? » apostrofò l’angelo, puntandogli contro la falce. « Peggio per te, sono sicuro che Grantz sarà contento di giocare con un bel canarino alieno in quei suoi esperimenti del cazzo. Inore, Santa Te… »

Il ragazzo alato tese una mano verso Nnoitra e dal suo palmo si liberò uno sferzante raggio dorato, più veloce di qualunque Bala e più potente di qualunque Cero. Rayen si protesse gli occhi con un braccio e scattò indietro alla cieca; l’onda di calore le sfiorò la pelle senza bruciarla.

La lotta era finita prima ancora di iniziare.

Quando, meno di un secondo dopo, la ragazza abbassò il braccio, davanti a lei erano rimasti solo il corpo immobile di Nnoitra e l’apertura ancora fumante nel muro. 

Il Cacciatore d’Anime se n’era andato.

 

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Innanzitutto, chiedo perdonoooo per quest'altro capitolo brevissimo >.< prometto che d'ora in poi proverò a farli più lunghi! (L'ho già detto? Vabbe', rinnovo calorosamente la promessa!)


Rayen: ... wow O.o
Sixy: *le dà di gomito* ehh? Niente male il fanciullo, vero? 
Rayen: chiunque lasci Nnoitra a dissanguarsi sul pavimento ha tutta la mia stima e la mia approvazione. Basta che non mi sporchi il tappeto. 
Sixy: il tappeto è al sicuro ^^ coooomunque, l'aspetto dell'angioletto è ispirato all'anima modificata Nova... secondo me sotto tutta quella bardatura da ninja si nasconde un gran figo! 
Rayen: stai scherzando?
Sixy: se non ti fidi, possiamo chiedere alle esperte della S.E.F.A.Q.! (Squadra Esaminatrici di Figoni Altamente Qualificate) ... ragazze, a voi il giudizio!

*si alza un sipario, mostrando un bancone dietro al quale sono sedute Apache, Sun Sun e Mila Rose*
*tutte e tre alzano una paletta con il numero 10*

Rayen: mah... a me sembra magrolino, e pure un po' depresso. Secondo me lui e Kira Izuru andrebbero magnificamente d'accordo. Piuttosto,
 quando andiamo a brindare?
Sixy: oh, sei contenta per l'avvento di un figone? ^^
Rayen: no, sono contenta perché l'uomo-cucchiaio è stecchito *w*


Voce fuoricampo di Nnoitra tutta gorgogliante: stolte!! Un giorno mi vendicherò...
  
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