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Autore: Carly_31    21/09/2012    12 recensioni
- Perchè non hai usato la safe word? Perchè non hai detto rosso?
- Perchè se tu mi amassi davvero non ci sarebbe mai stato bisogno di usarla.
I pensieri di Christian Grey dopo aver esagerato con Anastasia, dopo aver rovinato la possibilità di una storia insieme alla donna che gli ha cambiato la vita. [50 sfumature di grigio]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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50 sfumature di grigio GRIGIO COME L'OMBRA




- Perchè non hai usato la safe word? Perchè non hai detto "rosso"?
- Perchè se tu mi amassi davvero non ci sarebbe mai stato bisogno di usarla.

Ormai da troppo tempo Christian stava rimuginando su quel breve scambio di parole che c'era stato con Anastasia qualche settimana prima, quando per puro caso lei aveva risposto alla sua telefonata.
Vederla andare via sconvolta, con il terrore dipinto sul volto, era stato più di quanto lui avrebbe mai potuto sopportare: lo sguardo che Ana gli aveva rivolto era molto, molto peggio di qualunque cosa avesse sopportato nella sua infanzia, qualunque dolore e sofferenza in confronto erano una carezza.
Quando era fuggita da lui, lasciandolo nella stanza delle torture da solo col suo tormento, aveva pensato di morire, di non riuscire più a immettere aria nei polmoni.
Non mi toccare!
Le parole che gli aveva rivolto, il tono disperato con cui gli aveva urlato tutto il suo dolore -fisico e non- erano stati come un pugno in mezzo al petto, una stilettata in mezzo al cuore. Christian era abituato al dolore, faceva parte di lui, lo rendeva felice, completo, anzi era l'unico modo per sentirsi appagato, infliggere e provare dolore; ma a quello che era successo con Ana non era minimamente preparato, non sapeva come interpretare le emozioni che ne erano scaturite. Sì, lui era un bastardo, ma soprattutto era uno squilibrato.. Sapeva da sempre di esserlo ma c'erano volute le parole di Anastasia per rendere tutto reale.
Quando era andato da lei, dopo essere riuscito a trovare il coraggio per seguirla, dopo aver riacquistato abbastanza egoismo per imporle la sua presenza, aveva sperato di farsi perdonare ma si sbagliava. Come potevano degli antidolorifici e delle banali carezze cancellare il brutale dolore che le aveva inflitto? Non aveva mai dovuto consolare una delle sue sottomesse dopo essersi divertito con lei e ora non sapeva come comportarsi, non sapeva se quello che stava facendo era giusto. Ma con Anastasia era tutto diverso, gli veniva quasi spontaneo abbracciarla, accarezzarle dolcemente le braccia sperando di farle capire ciò che prova per lei. Dopotutto però, se nemmeno Christian riesce a dare un nome al sentimento che è nato dentro di lui da quando ha conosciuto Ana, come può sperare che lei comprenda?
In un attimo era cambiato tutto: quando era entrato nella stanza credeva di dover fare tutto ciò che poteva per farsi perdonare, era lui quello in torto, e invece a scusarsi fu Anastasia. Riusciva sempre a sorprenderlo la sua piccola Ana.
Lui non la meritava, non poteva meritare una donna così straordinaria; una ragazza come lei doveva ricevere il meglio dalla vita e lui di certo non rientrava in quella categoria, perchè se fosse stato qualcosa di buono Anastasia non si sarebbe trovata così tante volte a piangere per causa sua.
Però Christian era un egoista, un "maniaco del controllo" come diceva Ana, e non voleva privarsi di lei, non poteva permetterle di andarsene. Ma forse, per la prima volta in tanti anni, non era paura di perdere qualcosa di suo, di non avere più la sua sottomessa, era qualcosa di più profondo e umano: non voleva perdere Anastasia.
Mi sono innamorata di te, Christian.
Quelle parole gli avevano fatto franare la terra sotto i piedi. Non poteva essere vero, non dopo quello che era successo.
Lui non la meritava, non era degno dell'amore di una persona tanto buona come Anastasia. Christian Grey non era fatto per stupidi sentimenti come l'amore, perchè lui con una donna non faceva l'amore, lui fotteva e basta.
Ma Ana gli aveva insegnato qualcosa di nuovo, con lei il suo mondo era cambiato; il sesso alla vaniglia aveva acquistato un sapore nuovo, più dolce.
Questo però, Christian non l'aveva mai ammesso ed ora era troppo tardi, la sua follia aveva rovinato ogni cosa.
Il tono di Ana non lasciava trasparire nulla, né dolore, né paura, erano semplicemente parole vuote; ma il fatto che fossero uscite dalla sua bocca le rendeva le parole più gelide e amare che Christian avesse mai sentito.
Vederla restituirgli i regali che le aveva fatto gli fece montare la rabbia dentro al petto: avevano un accordo loro due, lui era il suo dominatore dannazione!
Ecco...nulla di più sbagliato. Anastasia non aveva mai firmato il contratto, non era mai ufficialmente diventata la sua sottomessa, e per di più ora se ne stava andando; ma non è questa la verità: Ana non è mai stata una sottomessa.
Non voglio niente che mi ricordi te.
Credeva di non possedere un cuore come tutti gli altri ma si sbagliava; persino Christian Grey ha un cuore e ora stava sanguinando.
Sperava di farla restare, di farle cambiare idea con un abbraccio, ma vederla indietreggiare come se avesse paura di lui, come se fosse un crudele carceriere, gli fece provare una fitta lancinante al cuore già martoriato.


Era tutto finito, la sua felicità, la sua vita. Anastasia se n'era andata, era fuggita da quel mostro che non era stato capace di amarla come meritava, che non era riuscito a renderla felice.

Sapeva di non essere come tutti gli altri, di non essere una persona con una sfera emotiva normale, l'ombra e le tenebre facevano parte di lui ed era sempre stato così; l'unico modo che conosceva per amare una cosa era possederla. Solo ora però si rendeva conto di quanto tutto ciò fosse sbagliato, ora che la tristezza di Anastasia era diventata la sua, ora che l'angoscia di lei era anche la sua.

Dopo aver commesso l'errore più grande della sua esistenza, Christian lo aveva capito: Ana era stata un dono che la vita aveva voluto fargli ma lui non era riuscito ad apprezzarla per com'era, aveva voluto trascinarla nell'ombra assieme a lui invece di cercare di diventare un uomo migliore per lei.
Forse era stato meglio così, che Anastasia se ne fosse andata, perché Christian non sapeva se poteva davvero diventare un uomo migliore, non sapeva se avrebbe potuto rinunciare alla stanza dei giochi e al suo lato perverso; non sapeva nemmeno se avrebbe potuto scacciare tutte quelle sfumature di tenebra che aleggiavano in lui.
Non sapeva più niente.
Di una cosa, però, Christian Grey era certo: dopo aver conosciuto Miss Anastasia Steele non sarebbe più stato l'uomo di prima.






Spazio autrice_ Ho appena finito di leggere 50 sfumature di grigio (anche se "leggere" è un eufemismo..è più corretto dire che l'ho divorato. In un giorno e mezzo l'ho finito!) e la scrittrice che è in me non è riuscita a stare zitta e buona. Ho dovuto scrivere una fanfiction! =)
So di avere stravolto il personaggio di Christian Grey, ma più andavo avanti con la lettura del libro e più mi faceva incavolare il suo comportamento. Di sicuro non potrei mai essere una sua sottomessa! ;) E siccome sono una persona troppo romantica, non sono riuscita a fare a meno di scrivere questa introspezione dell'animo di Mr Grey, analizzando i suoi sentimenti dopo aver esagerato con Ana. (sono una persona buona, IO; gli concedo la facoltà di riscattarsi!! =)) Fatemi sapere cosa ne pensate, ogni critica è bene accetta.
Ora fuggo a iniziare 50 sfumature di nero! ;) Saluti!!!
Carly

  
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