The Seventh
PARTE 3:
Ending
-
The Last Pain.
And the
pain will make you crazy
You're the victim of your crime
Thanos
ha notato il mio tremore, ma ancora non riesce a realizzare in pieno il
tranello in cui stava per cadere. Un urlo stridulo e alzo gli occhi sul
palazzo: il Luogotenente, aggrappato con le unghie al muro, alza la testa in
segno di vittoria ed emette di nuovo il suo grido.
“Cosa….” Gli occhi del Titano stanno tornando di quell’azzurro
gelido e feroce di prima.
Indietreggio.
Il mantello scivola dalle spalle e cade ai miei piedi in una
pozza verde smeraldo. Una ciocca di capelli castani mi danza davanti al viso.
Con Morrigan morta, la magia di Loki è scivolata via da me.
Gli occhi del Titano si accendono di una luce furiosa ed
alzo le mani davanti al volto scatenando il mio Fuoco Fatuo d’istinto. Una
bomba di fiamme grigiazzurre colpisce ed avvolge Thanos.
Ho pochi secondi.
Scatto nella direzione opposta del Titano e richiamo le mie
lame, che in un secondo sono di nuovo nelle mie mani.
Il Luogotenente si para davanti bloccando la mia fuga.
Schivo la sua coda per un soffio e la colpisco con una lama infuocata,
tagliandola e bruciandola. Strilla di dolore ma non cede, questa volta è la
lingua biforcuta a farsi largo tra i denti aguzzi e saettare nella mia
direzione.
Non riesce a prendermi. Qualcosa lo colpisce di lato,
spostandolo e facendolo schiantare contro il muro di un palazzo.
E' stata un'onda di energia azzurrissima. La conosco bene,
ne ho viste scagliarne dozzine nelle ultime settimane. Da uno scettro.
Loki!
Dal grattacielo sventrato lo vedo, a pochi piani dalla
strada. I nostri occhi si incontrano per l’incredula e breve frazione di un
istante.
Fuggire è inutile, lo so già, ma non ho altra scelta, per lo
meno devo riuscire a nascondermi ed organizzare le idee: mi è difficile farlo tra
alieni che cercano di farmi la pelle. Mi lancio in una corsa sfrenata
attraverso la 59esima.
Il Luogotenente si è ripreso e ha cambiato obiettivo,
lanciando un grido stridulo si rimette sulle zampe ed inizia a scalare
velocemente il palazzo in direzione di Loki.
Vorrei aiutarlo ma non riesco, Thanos
si è liberato dalle mie fiamme e dal suo urlo feroce capisco che non posso
davvero che optare per una ritirata strategica.
Sempre che faccia in tempo.
L’asfalto trema sotto i suoi passi pesanti, ed
improvvisamente vengo scagliata in aria.
Improvvisamente, sono di nuovo la bambina intrappolata tra
le lamiere di un'auto.
"Avengers,
qui unità Helicarrier, sono Fury.
Rispondete!" Nessuna risposta. "Rogers, Romanoff, Barton! Ricevete?"
"...ed IronMan
non è richiesto?"
Sospiro di sollievo: "Stark, dacci un taglio. Qual è la tua posizione?"
"Stark
Tower, era richiesto un pit
stop tecnico. Parto ora in direzione Central
Park."
"Qui Rogers.
Ci sono agenti feriti."
Banner apre gli occhi, accanto a lui il Capitano è in
ginocchio, con una mano sull'orecchio e l'altra a tamponarsi una ferita alla
testa. "L'altro tizio se ne è andato." sussurra. "Pare proprio
sul più bello."
"Thor!" Steve è sorpreso di vederlo senza
particolari danni. Da quello che ricorda, gli pareva di averlo visto
soccombere. “…lieto di vederti in piedi!”
"E' stato Loki." spiega
il semidio. Aiuta Banner a rialzarsi, chiedendogli se sia tutto a posto.
"Non so cosa mi abbia dato ma... beh, sto meglio, ora." C'è l'ombra
di un sorriso sul volto sporco e stanco. "Già che c'era, poteva essere
così gentile da portarne un po' anche per noi..." commenta laconico il
dottore, muovendo il collo indolenzito e lasciandosi scappare un gemito.
"Ah, già, non credo di essergli molto simpatico."
"Dove sono gli altri?"
"Qui Barton."
Dall'auricolare arrivano colpi di tosse. "Romanoff è
ferita, probabile emorragia interna.
"Io non..."
"Stai zitta." Altri
colpi di tosse. "Io sono disarmato e
con scarse risorse a mie disposizione. Fury, com'è la
situazione li da voi?"
"Chitauri
tutti a terra. Hanno preso il Luogotenente."
"Ottimo. Chi è stato?"
La voce di Natasha è un sussurro
rauco con una punta flebile di sollievo: "Addison!"
"Probabile, ma non riesco a
comunicare con lei. L'Helicarrier è seriamente
danneggiato, ci sono molti morti e feriti. Non possiamo fronteggiare un altro
attacco. Dobbiamo ripiegare."
"Arrenderci?" Capitan America si guarda intorno,
gli occhi sgranati. "Direttore, se battiamo in ritirata la città sarà perduta
e..."
"Se restiamo e moriamo tutto il
mondo sarà perduto. Capitano, non abbiamo alternative al momento. Sto mandando
un elicottero a prendervi, mantenete la posizione.
Stark, tu recupera Borgo, fai il
possibile. Thor, distrai il nemico finché le operazioni di recupero non saranno
terminate, poi batti in ritirata. Dobbiamo riorganizzare la difesa.
Aggiornatemi appena possibile, passo e chiudo."
Il Dio del Tuono ringhia, è evidente quanto gli costi la
resa. "Ho visto mio fratello incamminarsi laggiù." dice puntando il Mjolnir nella direzione in cui è scomparso anche Thanos.
"...pensi che..."
"No, è impossibile che abbia stretto nuovamente
un'alleanza con lui. Ho visto il terrore negli occhi di Loki,
Thanos è qualcuno da cui desidera fuggire più di
qualsiasi altra cosa." Il martello ora rotea velocemente, alzando la
polvere. "Ma devo avere una risposta." E con un balzo, Thor si alza
in volo.
La
presa di Thanos è una morsa implacabile tra le spalle
e il collo di Addison. La blocca a mezz’aria e poi la
sbatte contro il muro martoriato del palazzo, tenendola ferma. Addison si divincola, richiama le sue lame, cerca di
scalfire la pelle viola della sua mano.
Lotta
e non si arrende. Nessuna mancanza di
motivazione neppure davanti all’evidenza della sconfitta.
Il
duello con il Luogotenente deve finire in quel momento: Loki
punta lo scettro, ne libera il potere mentre il lucertolone apre la bocca
zannuta e sputa una palla di saliva viola.
L’energia
azzurra la manca di un millimetro, ma centra l’alieno al costato e lo trapassa,
facendolo atterrare con una piroetta sgraziata tra le macerie. Il grumo viola
colpisce Loki con violenza e lo scaglia contro il
muro. Nell’urto, scettro ed elmo cadono a terra, metri più sotto.
Capisce
un istante dopo di quale trappola mortale si tratta: la saliva disgustosa si è
solidificata diventando una spessa resina che lo incolla alla parete.
Come
GreyRaven sul muro di fronte e pochi metri più sotto,
anche Loki scalcia e si divincola, puntellandosi
contro la parete alle sue spalle. Anche lui, senza successo.
Le
grinze nel volto di Thanos sono corrugate in un
ghigno sadico mentre sposta lo sguardo azzurro prima sulla ragazza e poi sul
Dio degli Inganni. Li ha entrambi alla sua portata e di certo non li farà
scappare. Loki si guarda attorno.
Nessuno
all'orizzonte. E’ la fine.
“Dunque
dunque Sua Altezza si è fatto una nuova alleata.” Sogghigna. Addison gli scocca uno sguardo feroce e ribatte che lei non
è l’alleata di nessuno, men che meno di un mostro
come Loki.
Lo sta coprendo.
E sta coprendo sé stessa.
Tipico
di GreyRaven, cercare di salvare capra e cavoli.
“Ma
davvero… e non mi dirai che le tue straordinarie
abilità magiche siano tutte farina del tuo sacco…”
Addison si sforza di scoppiare a ridere: è
evidente che non ha un piano, sta solo prendendo tempo. “Ma certo, per chi mi
hai presa!”
“Coraggiosa
e sfrontata… un pregiato sacrificio per la mia
amante. Apprezzerà indubbiamente.”
“Mai
pensato di portarla da Tiffany?”
Probabilmente
sa che qualcuno sta accorrendo in loro aiuto. E sta mantenendo su di sé
l’attenzione, per dargli una possibilità di fuga.
Se
solo riuscisse a togliersi quella specie di resina di dosso…
“Fossi
in te non andrei da nessuna parte, Principino.” Thanos
sposta di nuovo lo sguardo ed Addison riprende a
divincolarsi come una furia. Una delle lame rimbalza sulla pelle coriacea del
Titano e cade a terra senza che lui dia segno di essersene accorto. “Non vorrai
affrettare la tua dipartita. Sai, prima volevo divertirmi un po’ con la tua
amichetta. Permetti, nevvero?”
Ora
è Loki a scoppiare a ridere: “Prenditi tutto il tempo
che vuoi, per me non fa alcuna differenza.”
“Vuoi
dirmi che per te questa ragazza è insignificante?”
Fa
un cenno infastidito, per quanto gli sia possibile data la semi immobilità
causata dalla resina. “E’ una sciocca mezza terrestre. Un mediocre ibrido senza
senso, utile per tanti versi quanto petulante
ed insulsa in tanti altri.”
“Lurido
Figlio di un Ciclope!”
Ecco,
Addison sa sempre come farlo trasalire, questa
proprio non se l’aspettava. Gli sorge il dubbio di aver esagerato.
“Mediocre?
IO? Mi sembravi piuttosto ammirato quando ho spedito il qui presente con il mio
trucchetto delle proiezioni astrali. Petulante ed
insulsa? Essere venuto a letto con me non ti da il diritto di chiamarmi in
questo modo, pomposo cornuto! Avessi fatto almeno un buon
lavoro!”
“Cosa
fai, sputi nel piatto in cui hai mangiato? Mi sembravi piuttosto carina nei mie confronti. E soddisfatta,
soprattutto.”
“E
tu mi credi anche?”
La
sceneggiata, per quanto sciocca, sembra funzionare: Thanos
ha l’aria piuttosto interdetta. “Le vostre disquisizioni mi stanno facendo
venire l’emicrania.”
“Oh,
ma davvero? POVERINO, guarda! Vuoi che la smettiamo? D’accordo, allora catapultami
lassù e lasciami finire quel bastardo a
mani nude.”
“Infima
Vulvetta.”
“PREPUZIO QUERULO!”
Il
Titano sbatte nuovamente Addison contro il muro come
fosse una bambolina di pezza. La ragazza si lascia scappare un gemito e stringe
ancora di più l’elsa dell’unica lama rimasta.
Nell’attimo
in cui Thanos ha distolto lo sguardo da lui, Loki è riuscito a guardarsi di nuovo intorno.
Ecco
lontano nel cielo una scia di fuoco, quasi una cometa, che si sta avvicinando a
velocemente.
L’Uomo di Metallo. Mai
stato più lieto di vederlo.
“Parete
piuttosto in sintonia per odiarvi così tanto.” Sogghigna Thanos,
ma Loki ora non cerca più argomenti da ribattere. Lo
fissa dall’alto, celando a malapena il piccolo sorriso che si fa strada sulle
labbra sottili e tagliate dai colpi subiti.
Stretta
contro il muro, Addison alza lo sguardo su lui. Un
occhiolino, piccolo e veloce: Anche lei ha visto chi si sta avvicinando.
“Resterei
a fissarvi per ore. Ma questo è un giorno importante. Il giorno del Sacrificio,
per essere precisi.” Si volta nuovamente verso Loki,
alza una mano nella sua direzione. Il sorriso del semidio si spegne.
L’Uomo di Metallo è ancora troppo
lontano.
La
spada di Addison colpisce il Titano dietro alla nuca.
Infuocata e precisa, si infila nella pelle come uno spillo. Ha usato certamente
tutto il potere ancora a sua disposizione, per poter riuscire a scalfirlo.
Gli
occhi di Thanos si spalancano di sdegnata sorpresa.
La mano che puntava verso Loki va a sfilare la lama e
la porta davanti agli occhi per studiarla. “Notevole.” Commenta a bassa voce. Poi
di nuovo lo sguardo torna su di lui.
Quanto ci mette ad arrivare l’Uomo
di Metallo?
“Ti
avevo promesso il più sublime dei
dolori.” Gli ricorda mentre Loki si prepara alla
stoccata che, già sa, sarà diretta al suo petto. Stretta nella morsa di Thanos, Addison si divincola.
“Sono sicuro che questo sia un ottimo inizio.”
E
la lama penetra, con una crudele lentezza, nello sterno di GreyRaven.
E’
Loki ad urlare, così forte che sente le vene delle
tempie gonfiarsi.
Addison spalanca gli occhi dorati e la
bocca vermiglia. Il grido le muore in gola, mozzo come il respiro.
Boccheggia
e spasima, mentre un rivolo di sangue tra le labbra si mescola al fiotto che le
esce dal petto.
La
mano di Thanos la lascia nell’istante esatto in cui Stark finalmente riesce a colpirlo, scagliandolo a terra
metri più indietro in un susseguirsi di colpi.
Loki quasi non lo vede.
Impietrito,
attonito, si dimentica praticamente di respirare.
Il
braccio di GreyRaven cerca di afferrare la lama che
la trapassa inchiodandola al muro, ma vacilla e cade lungo il fianco.
Alza
il viso nella sua direzione, lo sguardo d’ambra che si spegne e l’espressione
attonita di chi non ha bene afferrato la fine di quel susseguirsi di eventi.
Ha
un altro spasimo, una specie di convulsione che le fa contrarre le gambe e
sgranare ancora di più gli occhi.
Poi
piega la testa a terra e non si muove più.
Sadicità… adesso è tutto
così semplice… perché sei tu l’unica complice… di questa Fanfic
querula!! (Da cantarsi sulle note di Sincerità di Arisa).
Ho immaginato questo momento dall’istante esatto in cui la mia mente ha
partorito GreyRaven, prima ancora della storia
intera. Sono cambiate tantissime cose nel mezzo, eppure questo momento tragico
è rimasto.
E’
strano come abbia amato (ami tuttora) così tanto il mio OOC da farlo morire. Perché?
Perché
sono sadica, ecco perché. Perché gli Happy Ending ‘semplici’
e ‘normali’ non mi piacciono. Perché non mi piacciono proprio gli Happy Ending, punto.
Ed
ora?
Beh,
diciamo che il POV di Addison non si vedrà più. Che altro
devo dirvi?
Ah,
si.
GRAZIE.
GRAZIE per aver risposto alla mia ‘Tirata di Orecchie’. Continuate a farlo, perché
davvero ora più che mai ho bisogno di sapere i vostri pareri. Quindi, vi prego,
lasciate un commento: non importa se lungo o corto, se negativo o positivo:
purché sia costruttivo e mi faccia capire se è giusta la direzione in cui sto andando.
Che
poi, pensate che la storia sia finita qui? Che vi ho abituato così male sino ad
ora? :P
Resto
in attesa di vostre news. Spero di riceverne tante!
Vi
ringrazio dal profondo del cuore per aver comunque letto, sino ad ora, questa
storia.
E
spero non mi abbandoniate ora.
GRAZIE.
Alla
Prossima,
EC
PS:
la scelta della citazione questa volta è stata più difficile del solito: ormai
ero sul punto di mettere il Pulcino Pio e basta. Ad ogni modo, si tratta di ‘Too Much Love Will Kill You’ dei Queen.
GRAZIE
ancora.