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Autore: Eleanor Hamish Rigby    22/09/2012    2 recensioni
Si dice che se nella tua vita passata la tua vita si lega strettamente a quella di un’altra le vostre anime rimarranno legate per sempre.
Si dice che l’ anima è soltanto un resto, una parte di un unico spirito che venne diviso in due e che queste metà sono destinate a cercarsi per l’eternità per ripristinare l’equilibrio e completarsi.
Ma non scegliamo noi in che corpo si troverà l’altra metà di noi stessi.
E se il destino stesse dando una possibilità a tre amori che secoli prima erano stati distrutti da una rivoluzione?
E se una nuova guerra ci si mettesse di mezzo?
E se la nostra unica ragione di vita e la causa del nostro dolore coincidessero?
Cosa faremmo se il nostro peggiore nemico si rivelasse il nostro grande amore?
Quanti ideali, quante persone si possono tradire, fin dove ci si può spingere per amore?
#Larry #Ziall #Limielle
Olocausto, Shoah.
Per non dimenticare.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Germania, 1939

POV HARRY.

"Due occhi troneggiavano sopra di me. "Chi sei?"
Mi svegliai di soprassalto.
Vedevo ancora quegli occhi azzurri su di me, che mi studiavano, che mi perforavano con lo sguardo, come se riuscissero a vedermi l'anima.
Erano occhi colmi di stupore, d' adrenalina ma anche di pietà
Pietà per cosa?
Non riuscivo a ragionare.
Mi rimbombava ancora quella voce in testa, quella domanda "Chi sei?"
Mi sentivo ancora come se non mangiassi da settimane.
Ma la cosa peggiore era la paura.
Un bravo ragazzo tedesco non aveva mai paura, MAI.
E poi, paura per cosa? Di chi?
In quel sogno sapevo d'essere in pericolo, in trappola o almeno così mi sentivo.
Ma non avevo idea del perché.
Non l' avevo mai scoperto, nonostante quel sogno mi perseguitasse da... da sempre, per quel che riescivo a ricordare, accompagnato da quegli occhi, quello sguardo.
Ripensando a quei occhi mi assalì un malessere immotivato, una sorta di malinconia, di tristezza, la mancanza di qualcuno.
Ma DI CHI?
Tutti coloro che conoscevano erano vivi, erano li con me.
Pure mio padre, talmente vivo e scattante che avrebbe potuto partecipare alla guerra, nel caso Hitler volesse mettere in pratica i suoi piani di grandezza per la nostra terra.
Era tutto tranquillo.
Troppo tranquillo per me.
Come si può poteva pretendere o anche solo pensare che Harry Edward Styles, figlio di uno degli amici più intimi di Adolf Hitler, di un generale, se ne stia buono buono ad aspettare d' avere l' età per entrare nelle SS?
Grazie al cielo non avrei dovuto penare ancora per molto.
Mio padre era riuscito nel suo intento, tramite favori.
Io e Niall saremmo entrati nell'addestramento nonostante io avessi solo 16 anni e lui 17.
Non contava nemmeno che i miei bisnonni fossero inglesi o i suoi irlandesi.
Noi eravamo tedeschi, tedeschi fino al midollo.
Eravamo ariani, migliori di tutta questa feccia che ci circondava.
Migliori degli zingari.
Migliori degli ebrei, dei semiti in generale.
Che fossero indiani, libanesi o altro non m' interessava.
Era come fare differenze tra diversi tipi cacca: di mucca, di cavallo, di cane.
Non era importante: rimanevano sempre lo stesso schifo.
Ma la cosa peggiore erano loro, quegli scherzi della natura.
Quei deviati sessuali a cui piaccievano i maschi anche se loro stessi lo sono.
Nemmeno quelli a cui piacciono entrambe le opzioni si potevano considerare migliori.
Loro erano i peggiori.
Inquinavano la purezza della nostra specie.
Ma il nostro Fhurer se ne stava occupando.
-Signorino Styles, sua madre mi ha inviato per ricordarle che deve alzarsi.Lei e il signorino Horan dovrete essere al liceo tra poco.
-Bene.
Stupido maggiordomo.
Afferrai i vestiti che la domestica aveva preparato e scesi.
Dopo il caffé l'autista m' accompagnò a casa di Niall, che era pronto, vestito di tutto punto.
Il nostro ultimo giorno di Liceo, prima dell' addestramento di 2 anni.
Mentre passavamo vidi una zingara riccia che danzava stopparsi improvvisamente, scappando alla vista dei camion delle SS.
Andando via mi parve di averla vista sbattere conto un membro delle SS ma sicuramente mi sbaglio.
Infondo, quale fedele di Hitler sarebbe rimasto impassabile davanti a una lurida zingara che scappava?

POV LIAM

Stavo andando alla base, ad addestrarmi quando qualcosa mi venne addosso.
O meglio, qualcuno.
Mi ritrovai davanti un cespuglio di ricci, appiccicato a un corpo femminile.
La ragazza alzò lo sugardo:era bellissima, con un naso un po' aquilino e due grandi occhi scuri e spaventati.
No, non spaventati: terrorizzati.
Scappò via mentre io ero ancora imbambolato dallo stupore.
In quel momento realizzai che era vestita come una gitana.
Che era una zingara.
Avrei potuto raggiungerla, ero più forte, più veloce, più allenato.
Ma non lo feci.
Qualcosa dentro di me m'impediva di farle del male.
Quando si allontanò iniziarono a comparire dei sentimenti che non stentai a riconoscere: rabbia, tanta rabbia, ma soprattutto sensi di colpa.
Rabbia per aver fatto scappare una nemica del mio paese, della mia gente.
E in colpa perché sentivo d' essere io a doverle qualcosa.
Però ero certo di non averla mai vista, nonostante qui ricci mi fossero familiari, mi ricordassero qualcosa, un ricordo sfocato, come se venisse da altri tempi, come il ricordo d'un sogno.
Eppure, non la conoscevo e lei non aveva mai fatto niente per me.
O almeno, io non lo ricordavo.
M' allontanai veloce mente una macchina passava.
Pregai con tutto il cuore che nessuno avesse visto quella scena o mi avesse riconosciuto.
Ma non ne ero del tutto convinto.

  
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