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Autore: Sephora    23/09/2012    4 recensioni
Rose non si lascia scoprire facilmente.
Scorpius è noioso.
Rose è impenetrabile.
Scorpius è insicuro.
Rose è rigida.
Scorpius è diverso.
Vincitrice del "Premio Caratterizzazione" e seconda classificata al "Di obblighi e verità contest".
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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SECONDA CLASSIFICATA AL “DI OBBLIGHI E VERITA' CONTEST”.

 

 

 

 

Rose secondo Scorpius,

Scorpius secondo Rose.

 

 

 

 

 

 

A Niky, la mia prima amica di mail.

A Gre, perché è sempre lì quando ho qualche problema per la testa. E, anche se non glielo dico mai, le voglio bene. Se te lo scrivo qua potrai sempre andare su internet e leggerlo, quando avrai qualche paturnia.

 

 

 

 

 

 

Stava lì, come una candela accesa in un granaio che brucia.

 

Alessandro Baricco, Castelli di rabbia.

 

 

 

 

 

I ~ Rose non si lascia scoprire facilmente.

 

 

Rose non si lascia scoprire facilmente.

Scorpius questo l'ha capito da un po', eppure continua a raccogliere metodicamente i frammenti che lei si lascia scappare: così ora sa che le piacciono gli stivali in pelle, quelli con le fibbie e la suola piatta, di gomma, mentre detesta nel modo più assoluto i mocassini, perché le ricordano troppo Percy – non lo può proprio vedere, suo zio, da quando a Natale le ha regalato un peluche incantato perché narrasse le vicissitudini della Guerra elfica. Se ha pensato anche solo per un momento di porre rimedio alla sua avversità per lo studio, si è sbagliato di grosso.

Rose non sopporta nemmeno portare i capelli sciolti, per questo tiene degli elastici legati al polso come fossero braccialetti e, non appena si stanca di avere i capelli davanti agli occhi, li ferma in una coda. Ama le camicie, sopratutto quella blu e grigia a quadri che le ha comprato suo padre. Scorpius pensa sia un pugno in un occhio, ma non gliel'ha mai detto.

Scorpius non è tanto discreto.

Rose continua a ripetergli che è inquietante sentirsi osservata, ma lui non desiste: ha notato che, mentre lo riprende, si sforza di trattenere un sorriso. Forse essere osservata le piace giusto un po'; forse, quando lo sorprende a studiarla, si sente un po' più importante di una semplice ragazzina dai capelli crespi.

Rose non si lascia scoprire facilmente, però, se sai leggere tra le righe, capisci più di quanto non dica.

 

 

II ~ Rose è impenetrabile.

 

 

Rose è impenetrabile.

Una sera la trova inginocchiata accanto al divano, riversa su una camicia inzuppata di un liquido pastoso, nero come la pece. Per terra ci sono i cocci di un calamaio.

«Un gratta e netta non basta con l'inchiostro» le dice, battendo leggermente le nocche sul bracciolo di legno.

«E da quando saresti diventato un'esperta casalinga?»

«Touché». Le si inginocchia a fianco, puntellandosi sui talloni. Le sue dita sfiorano leggermente i polpastrelli di Rose, scorticati e sporchi di sangue raggrumato. «Ti sei tagliata. Sei l'unica che si ostina a fare la manutenzione della scopa a mano*».

«Se ti preoccupi per un graffio che faresti se mi mozzassi un dito? Te ne amputeresti uno anche tu per solidarietà?»

«C'è un limite all'amore di un uomo?»

«Dovrebbe esserci». Rose incurva appena le labbra, scoprendo i denti. «Di certo so solo che non c'è limite alla sua perseveranza».

Sembrerebbe che l'unica sfumatura che conosce il suo viso sia quella dello scherno, ma Scorpius sa che non è così: se la guardi negli occhi, ti rendi conto che la maschera di gesso che indossa non è poi così spessa.

 

 

 

III ~ Rose è rigida.

 

 

Rose è rigida.

Sembra un pezzo di legno tra le sue braccia che la stringono troppo forte, con troppo impeto, sebbene Scorpius non ci faccia caso fino a che lei non emette un mugolio soffocato. Allora fa scivolare le mani fino al colletto della camicia e vi serra le dita attorno, senza allentare la presa.

Rose rimane paralizzata per quelli che sembrano minuti, le labbra sigillate ermeticamente, mentre Scorpius rimane con la bocca premuta sulla sua, spostando goffamente il peso da un piede all'altro.

Rose sembra risvegliarsi solo quando avverte qualcosa di umido sfiorarle i denti.

«Dannazione, dannazione, dannazione» strilla, spingendolo via. Il rumore di uno strappo viene coperto dai versi isterici di Rose. «Perché cazzo mi hai ficcato la lingua in gola?»

«Che ha la mia lingua che non va?»

«Sembra una lumaca. Tu... tu...» Sposta lo sguardo sulla camicia, con un'espressione stralunata. «Tu mi hai strappato la camicia» ringhia.

«Non è poi così grave, insomma...»

«Questa è una camicia fatta su misura, idiota! E poi... Merlino, che schifo, mi hai baciata!» Libera i bottoni della camicia dalle asole, in fretta, e se la sfila di dosso, rimanendo in canottiera. «La rivoglio immacolata» sibila, lanciandogliela contro. «Altrimenti sono guai per te razza di idiota stupido, deficiente, assurdo e...»

«Gli amori che sembrano assurdi sono i migliori» recita teatralmente Scorpius, lisciando le maniche della camicia. Solo allora si accorge che è indubbiamente un modello da uomo.

«E questo cosa c'entra?»

«Niente, ma non hai negato che il nostro amore è assurdo. Anzi, non hai negato che tra di noi c'è un sentimento di affetto reciproco».

Rose arrossisce – per la rabbia o per l'imbarazzo. «Tra di noi non c'è niente, nada, nisba».

«Troppo tardi».

Rose è rigida, ma alle volte riesce a sciogliersi abbastanza da lasciar trasparire qualche emozione.

 

 

 

 

 

Accadono cose che sono come domande.

Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita ti risponde.

 

Alessandro Baricco, Castelli di Rabbia.

 

 

 

 

 

I ~ Scorpius è noioso.

 

 

Scorpius è noioso.

Se ne sta rintanato in biblioteca per ore, a leggere dei libri che pesavano più di lui e lei messi insieme. Ci passa i pomeriggi interi, se scova qualcosa di veramente interessante tra quei ripiani polverosi. Rose non lo capisce.

Fa un'eccezione solo per andare a vederla alle partite di Quidditch, un po' perché Albus lo costringe – suo cugino sostiene fermamente che lo spirito patriottico sia importante tra compagni della stessa Casa –, un po' perché è nella sua natura da stalker seguirla ovunque. Spesso Rose si sorprende che non l'accompagni pure nel bagno delle ragazze.

Assicura le cinghie attorno ai bolidi e ripone le pluffe nella cassa, poi la chiude con un colpo secco facendo scattare la sicura. Si passa una mano sulla fronte madida, asciugandosela col dorso, e sospira nel sentire un rumore di passi che si fa sempre più vicino.

«Tendi troppo verso destra». Scorpius raccoglie da terra la sacca degli allenamenti e se la carica in spalla. «Gli avversari lo noteranno che non sei perfettamente in equilibrio: un tiro ben assestato ti può disarcionare facilmente».

Rose si sfila i guanti di pelle e tampona i palmi sudaticci sui pantaloni.

«Quand'è che sei diventato Capitano della squadra di Grifondoro?» ironizza, prendendo a camminare verso la scuola.

«È tutta teoria, Rose: in fondo il Quidditch non è altro che teoria. Se sprecaste un po' del vostro preziosissimo tempo a elaborare qualche strategia quantomeno decente...»

«L'unica strategia che conta è prendere il boccino».

«Parli proprio da Cercatrice».

Rose occhieggia verso di lui, un'espressione torva in viso. «Peccato che mi hanno rifilato il ruolo di Cacciatrice».

Scorpius si ferma e la trattiene afferrandole un braccio, poi posa a terra la sacca e prende a massaggiarsi la schiena. «Domenica giocate contro Serpeverde. Baston è veloce, ma ha i riflessi tardi: marcalo stretto sul lato destro. Fidati».

Rose raccoglie la sacca e la issa sulle spalle: se Scorpius avesse continuato a fare il galantuomo si sarebbe slogato la spalla, ne era certo. «Se non funziona sappi che so qual è il tuo letto» lo ammonì. «E che ho una scorta di polvere pruriginosa nascosta nel baule».

Scorpius è noioso, ma qualcuno dei consigli che dispensa – Rose se ne rende conto solo domenica – può rivelarsi utile, se preso con le pinze. Ma questo non lo ammetterebbe manco sotto tortura.

 

 

II ~ Scorpius è insicuro.

 

 

Scorpius è insicuro.

Quando la bacia lo fa con delicatezza, come se temesse che potesse spezzarsi da un momento all'altro. Sente la lingua sfiorarle appena le labbra, senza osare avventurarsi più in là, in attesa che Rose si sbilanci verso di lui – è stanco di tira e molla, stanco di essere respinto e poi incoraggiato, incoraggiato e poi di nuovo respinto: glielo si legge negli occhi. E Rose lo fa, quel piccolo passo, e ci mette tutta l'irruenza e la forza di cui dispone. Gli si spalma praticamente addosso, insinua le mani sotto alla camicia, gliela strappa soffocando un mugugno di soddisfazione – giustizia è fatta – e lo strattona. Scorpius indietreggia di qualche passo, battendo la schiena contro a uno scaffale; sente tremare il mobile, si sposta fino a urtare la scrivania.

«La bibliotecaria» mugugna, allontanando appena Rose. «Calma i bollenti spiriti. Poco, non troppo, eh».

«Si fotta pure lei. È probabilmente la prima e unica volta che ti capiterà un'occasione del genere. Pensa a me e non a un'ultra settantenne».

«La mia occasione più unica che rara l'avrei dovuta avere la settimana scorsa, nell'ala est. Oppure l'altro giorno, nella sezione “creature magiche”. Devo dedurre che la biblioteca ti ispira pensieri non proprio casti e puri...»

Rose gli morde la lingua, Scorpius sopprime un gemito di dolore.

Scorpius è insicuro, ma sa essere anche terribilmente pungente quando vuole infastidirla.

 

 

III ~ Scorpius è diverso.

 

 

Scorpius è diverso.

Rose glielo dice una volta, senza darci molto peso, e Scorpius le risponde che tutti sono diversi, a modo loro: doveva fornirgli un metro di paragone. A Rose viene in mente l'immagine di Mason Goyle, l'unico, mastodontico ragazzo che abbia mai manifestato interesse nei suoi confronti: “testa vuota”, lo chiamavano, e Rose si è rassegnata al fatto che una come lei potesse piacere solo a uno come lui. Non è bella come Dominique, aggraziata come Lily, composta come Lucy o intelligente come Roxanne: lei è solo Rose, la cugina che gioca a Quidditch, prende pessimi voti e si mostra dolce come un ippogrifo imbizzarrito. Messa a confronto con le altre Weasley si sente incompleta: una casa senza tetto, quattro stupide mura tenute insieme precariamente da una gettata di cemento.

Scorpius la fa sentire meglio, o, almeno, un po' meno peggio.

Rose sospira e si lega i capelli in uno chignon, riprendendo a fare i suoi compiti. Non gli risponde e lui non insiste.

Scorpius è diverso perché è l'unico che non la costringe a sputar fuori quello che pensa: non ne ha bisogno, lui capisce al volo quel che le passa per la testa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note varie ed eventuali

 

Fluff. Tanto, tanto fluff. L'inizio della scuola mi ispira storie sdolcinate, che ci posso fare? XD Mi sono (per puro masochismo) imposta l'avvertimento Happy ending che, associato al genere romantico, mi ha letteralmente fatto impazzire. Beh, alla fine sono riuscita comunque a consegnare alla giudiciA la storia, yeah! Insomma, anche solo questo risultato è stato una bella soddisfazione. Di certo c'è solo che non mi sarei mai aspettata di arrivare seconda, quindi... Yeah al quadrato! Non che il fluff non mi piaccia, è solo che mi trovo più a mio agio a scrivere storie in cui alla fine uno dei due muore/si lasciano/dal finale tragico o aperto. Roba bella allegra, tanto per intenderci.

Le citazioni che introducono le flash sono di Alessandro Baricco, entrambe appartenenti al libro “Castelli di Rabbia”.

Spero che questo esperimento vi sia piaciuto, aspetto come al solito i vostri commenti!

Un bacio,

Seph

 

*(1): immagino che anche le scope necessitino di una sorta di manutenzione. Rose si è ferita, per l'appunto, mentre cercava di occuparsene manualmente. È tutta una congettura, zia Row non mi pare abbia mai accennato a qualcosa del genere.

 

 

 

   
 
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