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Autore: Idra_31    27/09/2012    12 recensioni
Larry AU. High school AU, per essere precisi. Per essere ancora più precisi vi dirò che in questa storia i nostri ragazzi entreranno a far parte del glee club della loro scuola e diventeranno amici, ovvio. E non solo. Perché in qualsiasi dimensione Harry e Lou sono destinati a stare insieme, no? Have fun!
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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larry 2 au

Harry pensa che la tensione nell'aria sia spropositata. Neanche dovessero fare il provino per X Factor.

"Zayn, dove stai andando? Il professore sarà qui da un momento all'altro!"

"Devo fumare una sigaretta, Li".

"Ma-"

"No, non iniziare a farmi di nuovo la predica su quanto faccia male, soprattutto a uno che vuole cantare!".

Li (Harry è quasi sicuro che il suo nome completo sia Liam) si riappoggia quietamente al muro e lascia che il suo amico vada a fumare la sua agognata sigaretta.

Ed, seduto a gambe incrociate sul pavimento, accarezza dolcemente le corde della sua chitarra, canticchiando sottovoce la canzone che ha preparato per il provino. Un ragazzo biondo con una chitarra a tracolla si inginocchia per parlargli.

"Amico, sei sicuro che ci lasceranno suonare?", domanda.

"Che ci fa qui un irlandese?", chiede sorpreso Ed, ignorando la domanda.

Il biondino ridacchia.

"Mi sono trasferito qui da poco con i miei. Non ci sono molti irlandesi in questa città?".

"No, non molti. Porterai una canzone tradizionale irlandese?".

L'irlandese ridacchia di nuovo.

"No, non mi sento così patriottico. Canterò Bon Jovi. Come va va. É un cazzo di Glee club, mica un talent show!".

"Ecco, appunto", mormora, Harry, inascoltato.

"Io canterò una canzone di un tuo compatriota", continua Ed.

"Bono Vox, scommetto!"

"No no, Damien Rice, Cannonball", replica il rosso, entusiasta.

L'irlandese storce il naso.

"Non è esattamente il mio genere".

"Peccato", commenta seccamente Ed. Harry teme che il suo amico abbia appena messo l'irlandese nella sua lista nera per il semplice fatto di non apprezzare uno dei suoi artisti preferiti.

"Comunque, io sono Niall".

Ed afferra la mano che l'altro gli porge.

"Edward, ma preferisco che mi si chiami Ed".

"D'accordo, Ed. Quindi ci lasceranno suonare o no?".

Harry non ascolta la risposta del suo amico perchè distratto dall'entrata in scena di Louis Tomlinson, con tanto di fidanzata al seguito.

Dopo aver salutato alcuni dei presenti, il suo sguardo si posa su Harry.

"Ciao, Curly".

"Questo non è il mio nome", replica Harry, con un tono forse troppo ostile.

"Qualunque sia il tuo nome, ormai per me sei Curly".

"Quindi non ti prenderai mai il disturbo di chiedermi come mi chiamo?".

Louis gli lancia un sorriso obliquo.

"Tu ti sei preso il disturbo di chiedermi il mio?".

Harry rovescia gli occhi all'indietro.

"Come se ce ne fosse bisogno", risponde, voltandosi dall'altra parte, considerando chiusa la conversazione.

"Ehi, porta un po' di rispetto per il tuo salvatore!".

Harry si ritrova suo malgrado a ridere.

"Non darti troppa importanza, Louis".

"El, vedi come vengo trattato nonostante il bene che faccio?".

Eleanor, la sua fidanzata, si limita a scrollare le spalle.

"Comunque, che cosa canterai, Cur-".

"Harry, mi chiamo Harry", si affretta a interromperlo l'altro.

"Da Harold?".

Harry scoppia a ridere di nuovo, dimenticando improvvisamente qualsiasi ostilità.

"Ma come ti viene in mente? Sono Harry, solo Harry".

"Ok, solo-Harry, cosa ci canti?"

Harry prova a lanciargli un'occhiataccia ma riesce a cavarne fuori solo una smorfia ridicola che fa ridere l'altro in maniera quasi inappropriata.

"Canto Flowers In The Window".

"Devo ammettere in tutta onestà che non la conosco. Tu la conosci, El?".

Eleanor scrolla il capo.

"No, mai sentita".

Harry si ritrova a piangere internamente per la mancanza di cultura musicale dei suoi coetanei, anche se ormai dovrebbe esserci abituato.

"Immaginavo. Tu cosa canti?"

"Look After You. La conosci o è troppo mainstream per te?".

Harry si finge indignato.

"Certo che la conosco! I The Fray mi piacciono pure!"

Harry si sente tirare dai pantaloni. Abbassa gli occhi su Ed. Quest'ultimo fa scorrere lo sguardo da Harry a Louis e da Louis a Harry, senza proferire parola.

"Che..?".

arrivato Savan, nel caso non te ne fossi accorto perché troppo impegnato a fraternizzare".

Harry non coglie la provocazione.

Savan, professore di Storia dell' Arte, fondatore del Glee club e futuro vocal coach, richiama l'attenzione dei presenti con un fischio.

"Ragazzi, sono molto contento che la mia inziativa abbia riscosso tanto successo", esordisce.

In effetti Harry è stupito dall'affluenza di aspiranti cantanti. Il corridoio è gremito, ci saranno almeno cinquanta persone. Sarà merito di quella serie tv, pensa.

"I provini si terranno in teatro, quindi seguitemi senza fare troppo casino", continua Savan.

"Quindi tutti potranno assistere ai provini di tutti?", domanda qualcuno tra la folla.

"Esattamente", risponde Savan, "e se la cosa vi crea disturbo forse è il caso che rivediate il vostro sogno di diventare cantanti".

Savan ruota su sè stesso e fa cenno al manipolo di studenti di seguirlo.

In teatro (che per essere un teatro scolastico fa la sua figura), Ed trascina Harry per un braccio, il più lontano possibile da Louis, in cerca di un posto.

"Mi stai facendo male, Ed. Si può sapere cosa ti prende?"

"Perché stavi flirtando con Louis?".

Harry fa una smorfia tra lo sconcertato e il divertito.

"Cosa cavolo dici?".

"Amico, quello era chiaramente flirtare!".

Harry emette uno sbuffo.

"Non sarai mica geloso?"

"Zitto".

Ed lo guida verso due posti liberi in terza fila.

"Eddy, sei geloso perché mi sono fatto un nuovo amico?", lo schernisce Harry. "Comunque, anche tu e quell'irlandese avete fatto i piccioncini".

"Allora lo ammetti che siete amici!".

"Ma no, era così per dire! L'ho conosciuto ieri, che diamine!".

Ed si fa serio.

"Harry, questa cosa non porterà a nulla di buono".

Il riccio solleva un sopracciglio.

"Perché, io e Louis Tomlinson che ci parliamo è uno dei primi segni dell'Apocalisse?".

"Hazza, non si può essere amici di uno del genere. Anzi, dubito che uno del genere possa avere degli amici, perché chiunque graviti attorno a lui finisce per essere eclissato dalla sua esuberante personalità e dal suo carisma e venire ignorato. Diventare suo amico non ti aiuterà nella scalata sociale, Harry. Finirai per brillare di luce riflessa".

Harry si mette una mano davanti alla bocca per non scoppiargli a ridere in faccia.

"Ma ti senti quando parli?!"

"Sono convinto di aver detto delle cose profondamente sensate, per una volta", si schermisce Ed.

"Quindi il tuo piano nella vita è quello di continuare a frequentare solo sfigati?".

"Ti sei appeno dato dello sfigato da solo, Haz".

Harry stavolta scoppia a ridere. Si sta ancora tenendo la pancia quando si sente toccare una spalla.

"Scusa, questi posti sono liberi?", domanda il nuovo arrivato. Liam, se è questo il suo vero nome.

"Sì, tranquillo!"

"Grazie", mugugna il ragazzo sedendosi e facendo cenno al suo amico di accomodarsi.

"Seguiranno l'ordine alfabetico o l'ordine degli iscritti?"

Dopo qualche secondo di silenzio Harry si rende conto che l'altro ragazzo sta parlando con lui.

"Ehm..non ne ho idea, amico".

"Perchè io sono tra i primi iscritti...".

"Uhm..".

Harry non è uno bravo a intrattenere convesazioni casuali con perfetti sconosciuti, a meno che queste conversazioni non lo coinvolgano particolarmente o lo divertano, e il risultato è che il più delle volte suddetti sconosciuti finiscono per pensare che lui abbia un qualche ritardo mentale, perché si limita a proferire monosillabi o ad annuire.

"Comunque, io sono Liam".

A volte però questi sconosciuti riescono a capire la sua quasi totale mancanza di abilità sociali e gli vengono in soccorso, portando la conversazione su binari più facilmente percorribili.

"Piacere, Harry".

Harry sporgendosi a stringere la mano di Liam incrocia lo sguardo del suo amico e, in uno slancio di socievolezza si presenta pure a quest'ultimo.

"Ciao, sono Zayn", e Harry si trattiene dal dire lo sapevo già.

Qualsiasi tentativo di fare conversazione da parte degli altri due è troncato dalla voce di Savan che annuncia l'inizio dei provini secondo l'ordine di iscrizione. A questa notizia Harry sente Liam sospirare e agitarsi sul posto e in un moto di compassione prova a tranquillizzarlo.

"Rilassati, amico, andrà tutto bene".

Liam sfodera l'espressione più tenera che Harry abbia mai visto su un essere vivente, cuccioli a parte.

"É che...ci tengo veramente tanto".

Harry nota con la coda dell'occhio che Zayn gli stringe un ginocchio a mo' di conforto.

"Nessuno mi hai mai sentito cantare, a parte i miei genitori e Zayn", continua Liam, "per questo sono un po' agitato. Se oggi non piaccio a nessuno vuol dire che non sono poi così bravo".

"Adesso hai detto una cazzata", commenta Zayn, facendo sorridere Harry e riuscendo a tirare su di morale anche Liam.

Harry avverte un gomito in mezzo alle costole.

"Haz, ma la senti? Questa ragazza è un angelo!".

Solo in quel momento il riccio si rende effettivamente conto che i provini sono iniziati.

"Se non la prendono vorrà dire che il provino è truccato!".

"In effetti, è piuttosto brava", commenta Harry, concentrandosi sull'esibizione.

"Piuttosto brava?! Lei spacca!".

"Chi è?".

"Alice qualcosa aka la donna della mia vita".

L'espressione rapita e il sorrisino quasi affezionato sul volto del suo amico non promettono niente di buono.

"Sento odore di cotta, Eddy".

"Oh, ma sta' un po' zitto", lo ammonisce l'altro, scacciandolo via come si fa con una mosca.


*

Harry ha sempre amato cantare e in cuor suo è sempre stato convinto che cantare fosse in qualche modo il suo destino, che sia in un cupo pub frequentato da avventori annoiati o al matrimonio di qualche lontano parente. E lo è ancora. Per questo sentire gli applausi dei suoi compagni di scuola e vedere l'espressione compiaciuta di Savan hanno scatenato in lui un moto di orgoglio. L'idea che il Glee club possa portarlo da qualche parte gli sembra ancora ingenua, per non dire ridicola, ma il pensiero di essere stato apprezzato, di essere piaciuto al professore e a quella ventina di ragazzi rimasti ad ascoltare gli ultimi provini gli ha stampato sul volto un sorriso che ancora non vuole saperne di andarsene, nonostante si sia esibito ormai almeno dieci minuti prima e adesso si trovi nel cortile della scuola a sorbirsi le lagne di Ed.

"Ti ho detto che non hai steccato, deficiente".

"Se avessi visto l'espressione di Savan non ne saresti così convinto".

"L'espressione di Savan ti ha fatto capire che hai steccato?".

"O quello o aveva mal di denti".

Harry si sporge a tirargli un pugno sulla spalla.

"Piantala di dire stupidaggini che sei andato benissimo!".

"E che ne sai te? Sei un critico musicale adesso?"

Harry sbuffa, seccato.

"Basta, voglio andarmene a casa. E non provare a prendere il mio stesso autobus che non sopporterei di ascoltare ancora le tue lamentele per tutto il tragitto".

"E secondo te devo starmene alla fermata ad aspettare l'autobus successivo?".

"Sarebbe l'ideale".

"Idiota", borbotta Ed, giocherellando con le corde della chitarra.

"Cosa penserebbe di me Damien?", continua.

"Che sei un deficiente, ma questo non ha niente a che vedere con il provino".

"Che cosa avrà pensato di me Alice?", prosegue, prendendo a testate la tastiera della chitarra.

"Alice se ne era già andata da un pezzo quando hai cantato. Però se ti vedesse adesso anche lei penserebbe che sei un deficiente".

"Bel migliore amico che se-", Ed si blocca, lo sguardo oltre le spalle di Harry.

"Che..?".

Un braccio circonda le spalle del riccio con irruenza, facendogli quasi perdere stabilità.

"Ecco dove eri finito, mia piccola star!".

Harry volta la testa di scatto, ritrovandosi a pochi centimetri dal viso di Louis.

"Non penso di esagerare dicendo che il tuo è stato il provino migliore di tutti!", continua l'altro, per niente preoccupato dall'eccessiva vicinanza dei loro volti.

"Hai dovuto mettere l'orgoglio sotto le scarpe per ammettere una cosa del genere", replica Harry, facendo saettare lo sguardo dagli occhi alle labbra, arricciate in un sorriso, di Louis, e riuscendo a scivolare via dalla presa dell'altro poco prima che le suddette labbra esplodano in una sonora risata.

"Io ti faccio i complimenti e tu mi sfotti? C'è qualcosa di sbilanciato in questa relazione!".

"Divertente, non sapevo neanche che ci fosse una relazione", commenta sarcastico Ed.

"Ehi, ginger, non ingelosirti! Comunque, non sei andato male neanche tu!".

"Evvai", fa finta di festeggiare Ed, alzando un pugno in aria.

"Lou, i miei mi aspettano per cena, che ne dici di riaccompagnarmi a casa?".

Harry non si era neanche accorto della presenza di Eleanor.

"Sì, tesoro, un attimo, devo fare una cosa. Li tieni ancora il block notes e la penna in borsetta?".

Eleanor annuisce, rivolgendo uno sguardo interrogativo al proprio ragazzo.

"Da' qua!".

La ragazza estrae dalla borsetta quello che Louis le ha chiesto e lo porge all'altro che a suo volta lo dirotta verso Harry.

Harry lo guarda perplesso.

"Quindi?".

"Sono sicuro che un giorno diventerai famoso e il tuo primo autografo su eBay varrà una fortuna".

Harry sente il tonfo che la chitarra di Ed fa cadendo per terra, come a sottolineare la sua incredulità.

"Mi stai prendendo per il culo?".

"Ti assicuro di no", promette Louis, con un sorriso genuino.

Harry afferra il blocchetto e la penna, ancora un po' riluttante.

"Non firmarti solo-Harry, eh? Altrimenti nessuno crederà che sei veramente tu".

Il riccio lancia un'ultima occhiata incerta all'altro ragazzo, prima di decidersi a vergare il foglio col suo nome e cognome. Poi gli restituisce penna e blocchetto.

"Se scopro che è uno scherzo me la paghi".

"Non essere così ostile, abbi un po' di fiducia in me".

Harry si lascia sfuggire uno sbuffo.

"Ci si vede", lo saluta Louis, scompigliandogli i capelli, poi prende per mano la sua ragazza e si dirige verso il parcheggio.





NOTE (e faccio pure l'elenco puntato per sentirmi figa)

  • mi sono resa conto di  non aver minimamente accennato al discorso delle età. Per rimediare vi informo che in questa storia mi prendo certe libertà, perciò sappiate che Ed e Harry  hanno entrambi 16 anni,  Louis quasi 18, Liam, Zayn e Niall 17;

  • per quanto riguarda la scuola, mi sono un po' informata su come funzioni quella inglese e ho parlato anche con un ragazzo mezzo inglese che conosco per farmi dare delucidazioni. Ciò non toglie che scriverò delle cavolate assurde e se qualcuno le nota mi faccia sapere, please;

  • Ed Sheeran ha realizzato per davvero una cover di Cannonball (della serie che lo pagherei se potessi per fargli cantare tutto l'album di Damien Rice). Poi ho scoperto che anche le Little Mix ne hanno fatto una cover, a mio parere stupenda (e ho realizzato che Perrie oltre a essere bella e anche brava. Zayn, uomo fortunato!);

  • vi ho già detto che questa storia sarà molto lenta? Bene, sappiate che sarà anche lunga. Quindi se al decimo capitolo vorrete fermarvi non vi giudicherò!


Credo di avervi detto tutto. Se la storia vi piace lasciate un segno del vostro passaggio.

Grazie e alla prossima,
xxx

  
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