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Autore: Idra_31    22/09/2012    18 recensioni
Larry AU. High school AU, per essere precisi. Per essere ancora più precisi vi dirò che in questa storia i nostri ragazzi entreranno a far parte del glee club della loro scuola e diventeranno amici, ovvio. E non solo. Perché in qualsiasi dimensione Harry e Lou sono destinati a stare insieme, no? Have fun!
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve!!! Sto scrivendo questa storiella per distrarmi dalla tesi. Sì, lo so, tecnicamente non dovrei distrarmi dalla tesi, però se non mi sfogo in qualche modo dopo un pomeriggio di studio impazzisco, quindi eccomi qua...Sarà una fanfiction abbastanza lunga, suppongo, e anche un po' lenta, nel senso che le cose si evolveranno con calma, ecco. Il titolo è tratto dall'omonima canzone, quella che Harry una volta disse essere la sua preferita (ma è stato secoli fa, poi credo abbia cambiato idea almeno sette volte) e che secondo me vale veramente la pena di ascoltare. Mi scuso in anticipo per eventuali errori, ma la mia beta è diventata pigra e si è solo limitata a dire "Mh, bello" oppure "Sì, mi piace!" a ogni capitolo, ma è comprensibile, ha iniziato a lavorare, la mia donnah. Ma non divaghiamo! Sarà una storia con numerose guest stars e mi sono divertita a gestire tutti questi personaggi. Inoltre, ci saranno parecchie canzoni, spero non disturbino la lettura.

Bando alle ciance, vi lascio al primo capitolo!

ps: auguratemi che la mia tesi sia scritta meglio di questa roba!

Flowers in the window

Harry è cosciente che lasciarsi scivolare sul banco e affondare la testa tra le braccia non servirà a riscuoterlo dal torpore mattutino, anzi. Eppure non può fare a meno di indugiare in questo torpore, sperando che lo squillo della campanella tardi ad arrivare.

"Harry, Harry, HAZZA!".

Chi non tarda ad arrivare è il suo sovraeccitato amico.

"Qui c'è qualcuno che sta cercando di dormire", protesta Harry, sollevando di poco la testa e lanciando all'altro ragazzo uno sguardo che in teoria dovrebbe risultare minaccioso, ma che nella pratica si rivela un fiasco.

"E qui c'è qualcuno che deve dirti una cosa importante", replica l'altro.

"Shhh, va' via, lasciami godere altri cinque minuti di sonno".

"Guarda che mi offendo mortalmente e non ti parlerò per tutta la giornata se non mi presti la tua totale attenzione entro tre secondi".

"Me ne farò una ragion-OUCH!"

Harry quasi salta dalla sedia per il pizziccotto che il suo impaziente amico gli ha assestato sulla coscia.

"Sveglio, adesso?", domanda gongolando l'altro.

Ad Harry lacrimano gli occhi. Bastardo di un rosso, pensa.

"Come se mi fossi bevuto otto caffè di fila", mugugna, offeso, massaggiandosi la parte lesa.

"Bene, allora provvederò io a svegliarti ogni mattina. D'accordo?".

"Fottiti", lo gela Harry, "che cavolo vuoi, comunque?".

L'altro ragazzo gli sventola un foglio sotto il naso.

"Leggi qui e dimmi se non ti sembra una genialata!".

Harry gli strappa il foglio di mano perché l'altro non smette di agitarglielo davanti.

"Che roba è?", domanda, accigliato.

"Capisco che le tue sinapsi non lavorano al meglio per la mancanza di sonno, ma sai ancora leggere, no?".

"Ed, sei una tale spina nel fianco", commenta Harry, esasperato, prima di concentrarsi su ciò che realmente c'è scritto sul foglio.

"Aperte le selezioni per il Glee club", mormora.

"Esatto. Visto che sai ancora leggere, Hazza? Allora?".

"Ma Glee club come in quella serie tv su Channel Four?".

"Veramente adesso è su Sky. Comunque, sì, una roba del genere".

"E che ci dovrei fare?", domanda Harry, perplesso, spostando lo sguardo dal foglio a Ed.

Quest'ultimo lo schiaffeggia sulla nuca.

"Proprio non ci arrivi?".

"La smetti di mettermi le mani addosso? No, non ci arrivo!".

"Harry". Ed lo afferra per le spalle e gli si avvicinia con fare cospiratorio. "Harry, cosa si fa in un glee club?".

Harry scuote la testa.

"Si canta..?", azzarda.

"Bravo!", esulta Ed e gli molla un altro schiaffetto.

"Piantala, Ed!", piagnucola l'altro. "Per favore, mi spieghi cosa vuoi da me?".

Ed sbuffa, seccato.

"Ma sei idiota o cosa? Dobbiamo fare il provino!".

"Provino..?!" Harry si blocca con un' espressione assolutamente indignata sul volto.

"Sì, Harry, dobbiamo fare questo dannato provino ed entrare in questo dannato glee club!".

"Perchè dovrei voler entrare in uno stupido coro scolastico?".

"Forse perché qualsiasi nostro tentativo di formare una band è fallito miseramente e questa potrebbe essere la nostra unica occasione per cantare e magari farci notare, anche? A meno che tu non voglia provare a X Factor!".

"Farci notare cantando in un coro scolastico? Ed, sei serio?".

Harry è tentato di abbandonare di nuovo la testa sul banco e troncare lì la conversazione. Invece, il suo amico lo afferra per un braccio e lo costringe ad ascoltarlo.

"Se siamo abbastanza bravi potremmo competere con le altre scuole che hanno un glee club e magari tra il pubblico durante una nostra esibizione ci sarà qualche pezzo grosso, qualche talent scout, che ne so, Simon Cowell-"

"Simon Cowell?!".

Harry si spancia in due dalle risate.

"Piantala, idiota! Sognare non costa nulla!".

"Piuttosto, iscriversi a 'sto coso costa qualcosa?", chiede Harry, dopo essersi ripreso dagli spasimi.

Ed sembra illuminarsi come un albero di Natale.

"Ti ho convinto, allora, con la storia di Simon Cowell?".

Il viso di Harry si deforma nel tentativo di trattenere una risata.

"Finiscila", lo ammonisce l'altro, "allora? Ci iscriviamo? E no, non costa nulla".

"Dammi un motivo sensato per iscrivermi. Che non sia S-s-im-cristo, non riesco a dirlo senza rotolare dalle risate! Sei un imbecille, Edward!".

Ed viene colpito da un'illuminazione.

"Pensa a quanta figa potrai avere se diventiamo popolari!".

La risata di Harry è coperta dal suono della campanella.

*


La vita di Harry Styles non è facile. La sua vita scolastica, almeno. I fighi della scuola pensano che lui sia un hipster, i veri hipster pensano che sia uno sfigato, le ragazze sembrano non vederlo neanche e i bulli di contro sembrano nutrire una vera passione per lui.

"Ma non potete trovarvi un altro passatempo? Una cosa che vi diverta tanto quanto torturarmi? Che ne so, lanciarvi palline di carta? Fare a gara a chi piscia più lontano? Eh?!", protesta, tempestando di pugni la schiena di uno di questi.

"No, è molto più divertente cercare di affogarti nell'immondizia!".

"Ma non vi è ancora venuto a noia?", continua Harry nel tentativo di persuaderlo e cercando nel frattempo di aggrapparsi al corpo dell'altro ragazzo per sfuggire al suo infausto destino.

"Ma no, è una specie di tradizione! Se non ti buttiamo nell'immondizia almeno una volta al mese potrebbe portare male!", replica il bullo, scatenando l'ilarità dei suoi compari.

"Ma siate innovativi! Siate originali! Bisogna avere il coraggio di rompere con le tradiz-OUCH!".

Lo stronzo gli ha mollato un morso sul fianco per farlo stare calmo.

"Se collabori come al solito sarà facile e indolore, giuro".

Harry sente che la fine è vicina. Si ritroverà ricoperto di rifiuti organici e dovrà saltare le ultime ore di scuola perchè puzzerà come l'immondizia dove effettivamente è stato.

"Stan, se negli allenamenti mettessi lo stesso sforzo che metti nel rendere la vita impossibile a questo ragazzino non saresti eternamente in panchina".

A questa battuta si alza un coro di risa e Harry è profondamente grato all' audace ragazzo che ha avuto il coraggio di umiliare il suo aguzzino.

"E adesso magari mettilo giù che gli sta andando tutto il sangue al cervello", aggiunge il suo anonimo salvatore.

Stan, anche se malvolentieri, è costretto a ubbidirgli.

"Non finisce qui, Styles", minaccia.

"Alla prossima! Se non sei troppo impegnato con gli allenamenti!", lo prende in giro Harry, salutandolo con un cenno del capo e osservandolo andare via col suo stuolo di amici.

Adesso che finalmente si trova con i piedi per terra Harry può guardare in faccia colui che lo ha salvato dal suo tuffo mensile tra i rifiuti.

Louis. Louis Tomlinson è il nome del suo nuovo angelo custode. Harry non può non conoscerlo perché è uno dei ragazzi più popolari della scuola, gioca nella squadra di calcio, recita nel club di recitazione, organizza feste ed eventi ed è uno dei fighi e nononono Harry non può e non vuole essere debitore a uno del genere.

Perso nei suoi poco entusiasmanti pensieri Harry non si accorge che l'altro ragazzo gli sta parlando.

"Uh?", è tutto ciò che riesce a cavarsi di bocca.

"Allora ti è davvero andato il sangue al cervello! Pensavo fosse un modo di dire!", lo sfotte Louis, piegando gli angoli della bocca in un sorriso di scherno.

Harry si aggiusta il ciuffo, imbarazzato.

"Ehm, infatti non è solo un modo di dire", replica.

Louis lo guarda come se in lui ci fosse qualcosa che non riesce ad afferrare.

"Comunque, ehm, grazie, per- per prima", si sforza di dire il riccio.

"Oh, figurati. Vuoi che non sfrutti il mio privilegio di essere il nuovo capitano della squadra?".

"Quindi è per la tua posizione nella scala gerarchica della squadra di calcio che Stan ti ha obbedito?".

Louis annuisce, compiaciuto.

"Uao", commenta Harry, vagamente impressionato.

"Diciamo che ho il potere di decidere quando può e non può giocare".

Harry ci riflette un attimo.

"Ma quel potere non spettava all'allenatore?".

Louis ridacchia.

"Ma lui mi adora".

E chi non ti adora?, vorrebbe commentare Harry, ma si morde la lingua giusto in tempo.

"Ehm, comunque", sta per dire Harry, a mo' di commiato, ma si accorge di un foglio che sporge da uno dei libri di Louis.

"Proverai a entrare?", domanda, invece, stupito dalla sua stessa curiosità.

Louis lo guarda perplesso per qualche secondo, poi segue il suo sguardo e realizza di cosa l'altro stia parlando.

"Oh, il glee club. Scherzi? Entrerò sicuramente".

Harry comincia a trovarlo simpatico come un calcio nei denti, ma si sforza di essere educato e gli pone una domanda di circostanza.

"Ti piace..uhm, cantare?", chiede, rendendosi conto dell'idiozia di quello che ha appena detto e fustigandosi mentalmente.

Louis sembra passarci su.

"Non è la mia passione principale, ma la mia ragazza mi ha convinto che vale la pena provare anche questa strada".

Oltre al calcio, la recitazione, l'organizzazione di eventi e dio sa cosa?, vorrebbe chiedere Harry, ma anche questa volta si trattiene.

"Tu ti sei iscritto?", domanda Louis e Harry non è sicuro se il suo interesse sia genuino o se sia semplice cortesia.

"Sì, il mio amico Ed mi ha corrotto".

"Ti piace...cantare?", continua Louis, con un sorrisetto, e Harry potrebbe metterci la mano sul fuoco che lo sta prendendo in giro.

"Sì, in realtà è la mia passione principale. Io e il mio amico Ed, che suona la chitarra, abbiamo provato a formare una band qualche tempo fa ma all'annuncio si sono presentati solo batteristi e a noi serviva almeno un bassista e in questa città nessuno sembra suonare il basso e allora abbiamo provato a esibirci come duo ma nessuno sembrava interessato a- uhm".

Harry si accorge di stare condividendo con uno sconosciuto troppi dettagli insignificanti della propria vita e si interrompe improvvisamente.

"Lasci sempre le frasi a metà?".

C'è qualcosa nel modo in cui Louis si prende gioco di lui che piuttosto che dargli fastidio, lo intriga. Harry è disturbato da questo pensiero.

"No, è che dovrei andare. Ci vediamo ai provini!".

"A presto, Curly!".

*



Harry piomba in classe e prende posto dietro al suo amico rosso. Poi si sporge in avanti per sussurrargli all'orecchio.

"Indovina chi ci sarà al glee club?".

"Simon Cowell?!", replica l'altro, voltando il busto per guardarlo in faccia.

Harry gli assesta un pugno sulla spalla.

"Quando la finirai con questa storia di Simon?".

"Sentiamo, chi ci sarà al glee club?".

"Louis Tomlinson".

Ed si schiaffa una mano sulla faccia.

"Oh, no, pure qua. Dimenticati della figa che ti ho promesso!".

Harry soffoca una risata isterica nella manica del maglione.

"Comunque, mi ha salvato dai bulli", ammette.

"Oh, no, Hazza, di nuovo! Che ti hanno fatto?".

"Il solito. Hanno provato a infilarmi nel cassettone dell'immondizia, ma Louis è arrivato in mio soccorso".

"Ne parli come se fosse Batman".

"Una specie".

Ed gli lancia un'occhiataccia.

"No, nel senso, cioè- Stan lo teme o comunque gli porta rispetto, quindi...".

"Stai pensando di fartelo amico così che ti protegga dai bulli per sempre?".

Harry spalanca gli occhi.

"Hai ragione, sei un genio! Non ci avevo pensato!", esclama, sporgendosi per abbracciarlo.

"Parli seriamente? Vuoi diventare amico di Louis so-fare-tutto-e-tutti-baciano-il-terreno-dove-cammino-Tomlinson?".

Harry ci riflette un attimo.

"No, non è un'opzione contemplabile. Come non detto".

"Ah, meno male".

"E poi non è granché simpatico".

Harry non è del tutto sicuro di stare dicendo l'onesta verità.

"Ma davvero? Tutti non fanno altro che parlare del suo senso dell'umorismo!".

"Se la tira anche".

"É odioso, vero?".

"Posso affermare con certezza che lo è".

Harry è completamente sicuro di non stare dicendo l'onesta verità.



Note:

spero che mi perdoniate per come maltratterò il povero Ed Sheeran nel corso della storia...lo so che non è così mhhh scemo, però mi serviva ai fini della trama. 

Un'altra cosa...chi segue l'altra mia long sui 1D (*pubblicità occulta e neanche tanto* http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1134014&i=1deve sapere che per ora sono bloccata e che quella storia mi mette angoscia e io non ho bisogno di angoscia per adesso ma presto o tardi la finirò (tanto manca poco!).

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Magari fatemelo sapere...

E ricordatevi : Bravery. E Live While We're Young, se vi pare!















  
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