Salve! Allora, ringrazio tutti coloro che stanno leggendo la
fic, sono davvero orgogliosa di questa mia ff (bwahahahahah! Viva la
modestia!!) Comunque, tutto bene a pasqua!? Mah, spero di si, mi sono divertita
di più a pasquetta, comunque… ^^-
Vi rispondo subito ^////^
Inu_Kagghy: oooooooooh! Hai ragione, Mikado è proprio… un
maniaco! Comunque anche a me piacciono tantissime certe scene dolci *0* sono
così dolci e carini che vorrei essere IO al posto di Kagome!! (Bah, finirò per
fare una one shot dove io sono un demone che rapisce Inuyasha… eh eh eh) Grazie
per la recensione XD
Fra007: cara fra, grazie per la tua bellissima recensione.
Sono proprio contenta che ti piaccia così tanto ^^- In effetti credo tu abbia
ragione, la calma prima della tempesta… che parole soavi \^0^/ Le ultime parole di Inuyasha… beh, lì dovrai
aspettare ancora un po’ per capire… fino in fondo… XD resisterai fino alla
fine!?
DylSilvy: “eccotelo” qua il 13 cap! Ti ho fatto aspettare
eh? Ma ormai lo sai… “il mio secondo nome è PIGRIZIA” (Troppo ovvio… Nd Tutti)
^^ Ma stai pure tranquilla, li metterò dentro… TUTTI, giuro! Grazie per la tua
recensione!
Kagomechan91: no, non ci posso credere!! Sei tu, ma proprio
tu!? KYAAAAAA!! Quando ho letto la tua recensione non credevo hai miei occhi!!!
^_________^ Sono felice che sei tornata e sono ancora più felice che tu stia
leggendo di nuovo il continuo della prima parte!! Ne vedrai delle belle fidati…
^x^ Spero di risentirti presto e grazie per la tua recensione!! XD
Waaaaaaaa!!! Non ci posso credere XDXDXD sono stra felice!!
Vabbé dai… non ci esaltiamo troppo ^^ Spero che il capitolo sia di vostro
gradimento!
A prestooooo!!!
Capitolo 13
Guai all’orizzonte
Martedì. Ore 7.45
-OH NO!! MA PERCHÉ NESSUNO
MI HA SVEGLIATA!!!!- Il grido fece sussultare Sota pronto ad uscire di casa. Al
piano di sopra ci fu uno strano movimento, poi dei passi che scendevano le
scale rimbombarono ovunque
-Tesoro calmati, non sei in
ritardo- disse la donna –Hai ancora 20 minuti di tempo!- esclamò
-Lo so, LO SO!- esclamò prendendo
una fetta di toast e ficcandosela in bocca e correndo verso la porta superando
il fratello
-Sciao nonno… ciao ma’, buon
lavoro!- disse lei deglutendo e prendendo per il braccio il fratello –Muoviti
tu!!- esclamò iniziando a camminare veloce
-Ehi calma Kagome!!- esclamò
il fratello
-Oddio, sono agitata, molto
agitata-
-Giuro, non si vede- mormorò
il fratello ironico
-Devo ripassare… allora il
teorema del triangolo rettangolo… perimetro… area… piramide e cono… rotazione
del triangolo rettangolo- borbottò per qualche minuto e Sota alzò i sopraccigli
finché non si fermò alla sua scuola salutandola. Lei corrispose poi camminò
ancora più veloce finché non arrivò davanti alle porta che stavano chiudendo.
Entrò in classe appena in tempo, e aprì il libro per un ripasso veloce finché
non si bloccò. Guardò l’amica di fianco a lei accigliata
-Sango?-
-Ciao Kagome- mormorò. Era
cinerea
-Ehi, tutto bene?- chiese
-Si, si tutto ok- balbettò
scorrendo gli occhi sulla pagina senza vederla. Kagome si morse le labbra
-Hai parlato con Miroku?-
chiese piano
-Si… ma… oggi devo dirgli
una cosa…-
-Lo molli davvero…?- chiese
Kagome
-La mamma ha deciso una
cosa… papà verrà con noi e io e Miroku… oddio… oggi lo devo informare e non lo
so…- balbettò
-Non ci ho capito un tubo
Sango, cosa succede?- chiese voltandola verso di lei
-Niente, niente Kagome.
Ripassa per piacere- disse voltando e tornando al suo libro. Kagome ubbidì.
Nell’interrogazione riuscì a prendere 6 e rincuorata tornò al posto dove Sango
non le disse nulla poi uscirono per andare dai COBRA.
Entrarono e lei baciò sulle
labbra Inuyasha salutando poi tutti gli altri. Miroku la fissò e le si avvicinò
mormorando piano
-Ci siamo messi a posto.
Potevi dirmi però!- esclamò sempre in un sussurro
-Non ne avevo il coraggio
ma… non ne sarei così sicura… Sango è più strana del solito- mormorò. Lui si
leccò le labbra e si avvicinò alla sua ragazza che lo abbracciò stringendolo
facendo un respiro profondo
-Sango?- chiese lui
allontanandola un po’ dal gruppo che fece finta di nulla anche se tutti
ascoltavano
-Miroku…- Lei singhiozzò e
lui le alzò il viso
-Cosa succede amore?- chiese
dolcemente
-Mamma… mamma vuole… lei
vorrebbe che… oddio come faremo?- chiese scoppiando in lacrime
-Di che parli?- chiese lui
riducendo gli occhi in due fessure
-Mamma ha detto che oggi
chiamerà tuo padre…- singhiozzò –Vuole farci conoscere! Vuole fare un incontro
di famiglia!!- esclamò disperata. Lui sbiancò paurosamente
-Cosa?- mormorò. Inuyasha e
Kagome scattarono in piedi
-Oh mio Dio- disse
quest’ultima
-Si… vuole organizzare una
cena dove ci saranno tutte e due le famiglie… ci sarà anche il mio papà! Come
facciamo??- Lo abbracciò e lui la strinse
-Vieni Sango- Uscirono e
Kagome si sedette su un banco
-Oh mio dio- ripeté
-Questo è gravissimo!-
esclamò Inuyasha mortificato
-Qual è il problema?-
domandò confusa Rin
-Niente… niente…- disse il
ragazzo abbracciando Kagome –Calmati angelo- disse cullandola. Lei gli strinse
la mano abbracciandolo
-Mi dispiace tanto per loro-
sussurrò
-Non ti preoccupare Kagome… troveranno
un modo- disse calmandola un poco
-Lo spero Inuyasha, lo spero
proprio…- disse. I due comunque non si fecero vedere fino alla fine del pranzo
e nell’ora successiva la ragazza non arrivò preoccupando Kagome. L’ora dopo
Sango dichiarò di avere avuto un malore e di essere stata in infermeria e, in
effetti, il viso pallido e gli occhi gonfi e rossi confermavano la cosa. Non
parlarono per tutto il tempo e alla fine della scuola la ragazza cercò di
dileguarsi ma Kagome la bloccò
-Spiegami Sango… ti prego…
come posso aiutarti?- chiese. Sango la guardò stringendole la mano
-Vuoi venire a casa mia?-
chiese
-Ok- disse lei e si
incamminarono finché poco dopo non erano dentro la tranquilla camera
dell’amica. Si sedettero sul letto e lei la guardò paziente
-Sabato mamma era strana… le
abbiamo chiesto cosa avesse e lei ha detto che aveva in mente di organizzare
una cosa e noi non abbiamo indagato oltre. Il pomeriggio, prima di vederci, ha
parlato con papà e lo abbiamo sentito alzare la voce… dicendo che… beh… che
dopo così tanto tempo, rivederlo era stupido eccetera e mi si è insinuato un
dubbio… La domenica, prima di andare da Miroku mamma ci ha parlato dicendoci
che aveva intenzione di organizzare una cena con il suo ex marito ma non sapeva
ancora nulla. La sera da Miroku ero preoccupata e non ho… partecipato molto
alla sua discussione…- Kagome annuì e gli occhi di Sango si riempirono di
lacrime –Ma ieri… ieri mamma ha detto che era confermata la cena e che dovevano
solo decidere il giorno… dicendoci: avete un fratello che dovete assolutamente
conoscere!- Singhiozzò forte –Papà accetta la sua decisione e non ha detto
nulla e a Kohaku non interessa nulla ma io… non voglio vederlo in quella cena…
e come se mi confermassero che è mio fratello, che è sbagliato starci insieme…
ma io lo amo Kagome!- Si abbracciarono –Ecco perché ieri lo volevo lasciare, lo
volevo allontanare da me prima che fosse troppo tardi, ma non ci sono riuscita!
Non ce l’ho fatta Kagome… Mi stanno punendo tutti Kagome! Perché a mamma doveva
venire in mente una cosa del genere? Perché non se ne è stata ferma??- Kagome
le asciugò le lacrime
-Cosa ha detto Miroku?-
chiese
-Ha detto… che avrebbe
escogitato qualche cosa… ma cosa può fare lui??- Singhiozzò –Siamo in minoranza
e non… non… li fermeremo mai!- Lei la lasciò sfogare finché non si calmò
-Stai meglio?- Lei annuì
titubante
-Vuoi mangiare qualche
cosa?- domandò
-Adesso?- chiese sbigottita
l’amica: erano le 17.00! Sango annuì
-Devo affogare il dispiacere
nel gelato…- mormorò e aprì la porta andando in cucina seguita da Kagome. Si
sedettero sul tavolo guardando la scatola con interesse finché dopo 10 minuti
l’aprirono e affondarono il cucchiaio nel gelato
-Buono- dissero
-Com’è andata ieri sera? Con
tutto quel casino non te l’ho chiesto- disse Sango
-Benissimo! È stato
grandioso!!- esclamò. L’amica annuì
-Un giorno di questi posso
venire?-
-Certo- disse lei sorridendo
–Non per vantarmi ma sono bravissima! Mi hanno fatto un sacco di applausi!-
disse gonfiando il petto. Guardò il cellulare e sospirò
-Ah già… chissà se Paolo
glielo ha già detto…- disse
-Non mi è arrivato nulla…
non lo so…- disse Kagome
-Dovevi dirglielo- sbottò
Sango
-No, non lo saprà da me!-
esclamò seccata. Il cellulare squillò e lei rispose mentre Sango alzava le
sopracciglia. Kagome le fece la linguaccia rispondendo
-Pronto? Tom!!!!!- gridò
-Vacci piano con la voce-
borbottò Sango
-Sono qua con Sango. Ti
saluta- Le disse
-Salutalo- disse
allegramente Sango
-Sango ti saluta- disse
sorridendo –Ieri? Una figata pazzesca!! Avevi ragione!! Mi sono un sacco
divertita!- Gonfiò le guance –Modesto- sbottò –Si si, tutto ok. Si… saluta Eve…
si… certo, te lo saluto… ah ah… ok… allora a presto! Si, bacio. Ciao!- Mise giù e la guardò -È stata una discussione breve-
disse. Sango alzò le spalle
-Ooook!- Risero e la porta
si aprì
-Sango ci sei??-
-Ciao mamma!!- esclamò Sango
sospirando. Kagome le sfiorò il ginocchio in segno di affetto e l’amica le
sorrise –Già tornata dall’ufficio?- chiese vedendola entrare e prendere da bere
-Si, ho preso un permesso-
disse –Non riuscivo ad aspettare questa sera!!- esclamò eccitata la donna.
Sorseggiò –Oh, scusa Kagome! Non ti avevo vista. Come stai? Tutto ok?-
-Si, grazie signora. Lei?-
domandò cordiale
-Benissimo, grazie.
Soprattutto ora con questa notizia- Guardò la figlia –Pronta tesoro?- Sango
annuì –Conoscerai tuo fratello… questa Domenica!!- esclamò felice –Non sei
contenta?? Finalmente lo vedrai! La foto che ti avevo mostrato era vecchissima!
Ma ora ci parlerai pure! Non sei eccitata? Ah, quando lo sapranno tuo padre e
tuo fratello…-
-Si… che bello… wow…- disse
Sango sorridendo rigida
-Chiamo subito tuo padre!!
Che bello!- La donna uscì chiudendo la porta della cucina e Sango si prese il
viso tra le mani
-Oh Sango- Kagome
l’abbracciò e l’amica singhiozzò
-No… no no no… non voglio
Kagome… non voglio che me lo presentino come mio fratello… non voglio… lui è il
mio ragazzo… non mio fratello!- Singhiozzò
-Sango, guardami Sango- Le
alzò il viso asciugandole le lacrime –Io ho solo un consiglio da darti… fingi
che sia uno sconosciuto, avrà lo stesso aspetto del “tuo ragazzo Miroku”, ma
lui sarà “tuo fratello Miroku” capisci? Dividilo in due, fa conto che siano due
persone differenti. Tu sei innamorata del tuo ragazzo, non del fratello
Miroku!-
-Ma Kagome, quello che mi chiedi
è impossibile!! Il “mio ragazzo Miroku” è la stessa persona di “mio fratello
Miroku”!! Come posso fare finta…-
-Devi Sango, devi sforzarti-
disse –E’ difficile… ma è l’unico modo che hai per non commettere errori…
Quella sera non incontrerai il Miroku che conosci, il tuo ragazzo, ma uno
sconosciuto, tuo fratello Miroku. Mi comprendi??- chiese scuotendola
-Si… si… cercherò…- mormorò.
Kagome la abbracciò
-Ho fiducia in te, so che ce
la farai- disse baciandole la guancia
-Lo spero Kagome… lo spero
davvero…- mormorò.
Kagome si incamminò verso la
strada deserta per tornare alla propria abitazione pensando a come aveva
lasciato Sango. Guardò il cell e compose il numero di Miroku. Chiamarlo… o no?
Aveva lasciato Sango con gli
occhi gonfi dicendo che era tutto ok… ma non ci credeva molto… ora lei aveva
bisogno del suo ragazzo! Non gli avrebbe detto nulla… quello doveva farlo
Sango… però ora doveva avere qualcuno vicino… Ma si!
Lo chiamò e attese. Una voce
da funerale la accolse
-Pronto??-
-Miroku? Sei tu?- chiese titubante
lei
-Si… cosa?- chiese
-Morale sotto i piedi eh?-
-Già- borbottò
-Senti… immagino che questa
tua vitalità sia causata dalla cena di domenica, vero?- chiese
-Già-
-Ah… senti… fa una buona
cosa, chiama Sango e ti prego, tiratevi un po’ su di morale… ok?-
-Si, lo farò. Come sta?-
Kagome si stupì: il suo tono di voce era tornato parzialmente normale!
-Non bene, no- rispose lei
-Ora la chiamo, vuoi parlare
con Inuyasha intanto? È qua a casa mia-
-Si!- esclamò felice
-Angelo?-
-Ciao Inuyasha!- esclamò lei
–Allora… che fai a casa di Miroku?-
-Cerchiamo una ragazza
nell’annuario da portarci a letto- disse ironico. Lei alzò il sopracciglio
bloccandosi
-Eh?-
-Ma dai che scherzo!-
esclamò –Ma dai ci credi anche??- Lei sospirò
-Sciocco, non farmi prendere
dei colpi!!- esclamò riprendendo la camminata
-In realtà nell’annuario sto
guardando quanto sei carina- Lei alzò le sopracciglia
-Carina??-
-No, magnifica bellissima…-
Lei sorrise
-Ecco bravo. No dai, a parte
gli scherzi… cosa stai facendo lì da lui?-
-Studio- disse a bruciapelo.
Kagome si fermò davanti all’entrata di casa sua
-Oh mio dio, scherzi??-
-No no… domani ho una
verifica!- esclamò –Purtroppo per questo non riuscirò stasera a venire a casa
tua…- ammise drammatico
-Ah ah… e stasera sei a casa
tua a studiare?-
-Già-
-Ti penserò amore mio- disse
lei
-Si, fai bene angelo,
davvero! Non ne posso più…-
-Ok… senti amore devo
andare, ci sentiamo prestissimo ok?-
-Si, ciao angelo-
-Ciao. Ti amo- ammise.
Attese. Silenzio. Guardò il display –Ma mi ha buttato giù!- esclamò seccata –Lo
uccido- Entrò –Sono a casa!!- esclamò
-Sorellina!!
Aiutoooooo!!!!!- Kagome venne investita dal fratello che la guardò implorante
-Cosa succede?- chiese
preoccupata
-Per domani devo fare un
tema, ma io non so fare i temi!! Aiutami tu!!!!- implorò. Lei lo guardò
scettica
-No- rispose staccandolo da
se e guardando l’orologio. Le 19.15 “Accidenti! Devo ancora mangiare!!”
-Ti prego sorellina!!-
-Ma non lo potevi dire
prima? Io devo andare via adesso!!- esclamò aprendo il frigo prendendo una
pesca e del formaggio
-E dove vai?- chiese curioso
-Affari miei- sbottò
-Ah-ah!! Vai a fare le porcate con il tuo ragazzo
eh??- Lei lo fulminò con lo sguardo e lo acchiappò iniziando a fargli solletico
-No invece!!- esclamò mentre
lui chiedeva pietà ridendo a crepapelle
-Allora? Dove vai?- Lei
mollò il fratello e guardò il nonno
-Nonno…-
-Su cara, non ti intralcerei
mai!- esclamò
“Si invece…” pensò “Beh, io
glielo dico” –Vado a lavorare- ammise infine iniziando la sua cena –La mamma
non sa che ci vado, non lo deve sapere!- esclamò. L’anziano annuì
-Capisco… allora ti sei
accorta… dei problemi che abbiamo?- chiese. Lei lo guardò
-Nonno, come posso non
capire guardando… quelle?- gli chiese indicando delle buste su un angolo del
tavolo –Prendo io la posta la mattina, credi non le veda?-
-Dove lavori?-
-In un pub, canto- disse
veloce sparecchiando –Mi cambio e vado-
-Cosa dico a tua madre?-
domandò l’anziano seguendola –A che ora torni?- Lei lo guardò
-Nonno… alla mamma non dici
nulla… crederà che io sia letto da brava figlia quale sono. L’ora che torno…
non so… Forse alle 23.00 ci sono- disse –Ma guai a te se mi aspetti in piedi!-
Lo ammonì –Lo sai che ha detto il dottore, devi riposare!- esclamò
-Va bene… ma domani
mattina…- Lei, sembrò ricordarsi qualche cosa perché batté il pugno sul palmo della mano
-Domani ho una verifica,
quindi vado a ripassare a scuola. Parto molto prima quindi se non mi vedete non
vi preoccupate, ok?- Il nonno annuì e Sota fece un sorrisetto –E tu che ridi?-
sbottò la ragazza
-Niente- disse veloce
-Ok… ora mi cambio…- Chiuse
la porta e si appoggiò alla porta sentendo i due allontanarsi giù per le scale
–Scusa nonno- mormorò. Indossò i jeans e gli anfibi del giorno prima, una
maglietta verde dalle spalline sottili, che lasciava scoperto l’ombelico, e si
raccolse i capelli in una treccia. Infilò la giacca di jeans e fece una
giravolta –Sto da Dio!- Rise e uscì –Nonno vado, ciao Sota, un bacio- Aprì la
porta sentendo i due salutarla e il nonno ammonirla di stare attenta. Inforcò
la bici e partì a tutta velocità
-Alla buon ora- sbottò
Mikado appena la vide. Lei guardò l’orologio
-Sono in ritardo di 5
minuti!! Rilassati!- esclamò Kagome seccata
-5 minuti fanno la
differenza lo sai??- disse lui. Lei buttò la giacca sulla tavola e lo guardò facendo
una smorfia –Ieri sei stata brava, vedi di esserlo anche questa sera- disse
gelido
-Antartide vieni e
ghiacciami fino al midollo- sbottò ironica lei. Lui la guardò male poi si
sedette fissandola intensamente
-Senti un po’… ce le hai
delle gonne?- Lei si accigliò: ma che domande faceva edesso??
-Beh, certo-
-Usale allora, per piacere-
-Come vuole lei mio Lord!-
sibilò –Ma che diavolo hai questa sera? Il gatto ti ha graffiato??-
-Più che gatto è tigre-
borbottò lui
-Come?- chiese lei
-Niente… vuoi provare
qualche cosa?- domandò guardando gli spartiti
-Si, così riscaldo la voce…-
Lui annuì e la porta si aprì
-Oh, ciao Kagome-
-Signore- disse lei
-Che vuoi vecchio? Dobbiamo
provare- sbottò Mikado ricevendo una fulminata da Kagome. Il signor Takashi,
invece, non sembrò affatto turbato dal tono del giovane
-Niente… Avevo dimenticato
di dire a Kagome il giorno di chiusura oltre la Domenica!- esclamò
-Credevo fosse tutte le
sere- disse accigliata lei
-Scherzi? Non sono così
crudele!- esclamò il signor Takashi –Giovedì- disse –Giovedì e Domenica siamo
chiusi- Lei annuì
-Ok-
-Bene, tra 6 minuti apriamo-
disse e uscì chiudendo la porta. Lei guardò Mikado che corrispose lo sguardo
-Ma davvero credevi che
tutti i giorni lavorassimo? Ci vuole un pazzo!- esclamò. Lei fece una smorfia
-Mia madre fa anche la
domenica- sbottò
-Beh, non noi- rispose. Lei
lo guardò di traverso poi si schiarì la voce
-Va bene. Piantiamola. Sono
pronta-
Kagome guardò l’orologio.
22.30. Acchiappò la giacca infilandosela e si stropicciò gli occhi
“Che sonno, maledizione!”
Sentì la porta chiudersi e si girò di scatto –Mi hai spaventata- disse lei
facendo un sorrisetto –Vado a casa, ci vediamo domani ok?- Mikado annuì ma non
si mosse
-Sei stata brava- disse. Lei
annuì
-Grazie. Ora vado, a domani sera!-
Aprì la porta e fece per uscire ma lui la bloccò per il polso. Lei si voltò con
il batticuore, intimorita da quello scatto, e lo guardò –Cosa c’è?- domandò.
Lui la fissò negli occhi
-Scusa per prima, non sono
stato molto carino- Lei si leccò le labbra
-Fa niente…- Guardò la mano
di lui intorno al suo polso e la lasciò
-A domani!- esclamò allegro.
Lei fece un passo indietro e corse via
“Oddio… perché mi ha fissata
così?” Raggiunse la bici e ci si appoggiò sopra cercando di controllarsi
-Scusa…- Kagome si voltò
sentendo una voce femminile. Davanti a lei c’erano un gruppo numeroso di
ragazze di almeno 17 anni
-Si?- chiese lei
-Sei tu Kagome Higarashi?-
chiese la ragazza in testa al gruppo squadrandola. Era carina: aveva i capelli
neri lisci e gli occhi come un pozzo senza fondo, la pelle sembrava porcellana.
Le ragazze dietro di lei la guardavano malissimo mormorando sommessamente
-Sono io- rispose –Cosa
volete?-
-Tsk, non è nemmeno bella-
sbottò una voce in mezzo al gruppo
“Lo so di non essere una
gran cosa” pensò Kagome seccata –Cosa volete?- ripeté quando come un fulmine a
ciel sereno capì “Oh no…” Si leccò le labbra impaurita
-Abbiamo saputo, un po’ di
tempo fa che sei la… nuova ragazza di Inuyasha, e che lui ci tiene molto a te-
disse la ragazza corvina –Dì, è vero?- chiese, ma continuò –Ma certo che si, ti
abbiamo pedinata… A scuola siete inseparabili durante le pause… e quando siete
lontani, vi chiamate sempre, almeno due volte al giorno… Come non potresti
esserlo?- chiese sorridendo amabilmente. Kagome tremò leggermente –Te lo
diciamo e poi vediamo se capisci, ok? Lascialo in pace, non girargli mai più
attorno e non ci rivedrai mai più, capito Kagome?- Sorrise e lei rabbrividì
-Ma non fatemi ridere…-
disse –Non credo proprio che mi lasciate andare così, dico bene? E poi non ho
paura di voi- mentì –Anche se mi minacciate cosa credete di ottenere?- Le
ragazze si guardarono poi scoppiarono a ridere divertite
-Beh, noi ti abbiamo
avvertita bella… vedremo dopo se non hai paura!- esclamò una ragazza castana
divertita.
Cosa c’era da ridere poi…
-Comunque, tu stacci
lontano- ringhiò una ragazza con dei vivaci occhi azzurri –Altrimenti passerai
dei seri guai- La ragazza corvina guardò Kagome sorridendo
-Bene, ci vediamo presto-
disse e se ne andarono inghiottite nel veicolo buio. La ragazza si appoggiò
alla bici tremando
-Merda! Merda rimerda!- esclamò
tremando –Dio che colpo, che paura, che... che...- Il pensiero di Inuyasha la
fece impensierire.
Dirglielo… o no?
Sospirò e iniziò a
passeggiare avanti e indietro. Dilemma, grande dilemma! Kagome scosse il capo.
La cosa sicura era che non lo avrebbe allontanato, mai! Preferiva essere odiata
che lasciare il suo ragazzo!
Si mise le mani nei capelli
-Oh maledizione! Che diavolo
faccio!?- urlò al cielo. Guardò i pochi puntini luminosi poi sospirando inforcò
la bici allontanandosi “Sto arrivando Inuyasha, sto arrivando!”
ANTICIPAZIONI!
Vi
dico solo il titolo….. “UN GIORNO DA DIMENTICARE”
Vi avrò
un po’ aizzato!? XD
Ciaoooooo!!!