Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Amber    11/04/2007    6 recensioni
Salve a tutti! sono tornata, ci credereste!? ^^ Beh, lo so che non potete fare a meno di sapere come andrà a finire questa emozionante storia!! infatti ecco a voi la Seconda Parte!!!!!!!!! XD allora: Kagome e il gruppo ritornano a casa, in Giappone, la vita di sempre travolge Kagome e tutto le sembra uguale a prima. La storia con Inuyasha prosegue ostacolata più volte da situazioni e persone che non sto qua a dirvi (che sorpresa sarebbe??) e il nuovo lavoro di Kagome inizia. Sango e Miroku, poveri fratellastri, avranno anche loro una bella gatta da pelare!! Anche Kikyo e Naraku avranno il loro spazietto ^^ Leggete numerosi!! XD POSTATO ULTIMO CAPITOLO!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Nuovo personaggio, Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Note e Anima'
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Salve

Salve! Allora, ringrazio tutti coloro che stanno leggendo la fic, sono davvero orgogliosa di questa mia ff (bwahahahahah! Viva la modestia!!) Comunque, tutto bene a pasqua!? Mah, spero di si, mi sono divertita di più a pasquetta, comunque… ^^-

Vi rispondo subito ^////^

Inu_Kagghy: oooooooooh! Hai ragione, Mikado è proprio… un maniaco! Comunque anche a me piacciono tantissime certe scene dolci *0* sono così dolci e carini che vorrei essere IO al posto di Kagome!! (Bah, finirò per fare una one shot dove io sono un demone che rapisce Inuyasha… eh eh eh) Grazie per la recensione XD

Fra007: cara fra, grazie per la tua bellissima recensione. Sono proprio contenta che ti piaccia così tanto ^^- In effetti credo tu abbia ragione, la calma prima della tempesta… che parole soavi \^0^/ Le ultime parole di Inuyasha… beh, lì dovrai aspettare ancora un po’ per capire… fino in fondo… XD resisterai fino alla fine!?

DylSilvy: “eccotelo” qua il 13 cap! Ti ho fatto aspettare eh? Ma ormai lo sai… “il mio secondo nome è PIGRIZIA” (Troppo ovvio… Nd Tutti) ^^ Ma stai pure tranquilla, li metterò dentro… TUTTI, giuro! Grazie per la tua recensione!

Kagomechan91: no, non ci posso credere!! Sei tu, ma proprio tu!? KYAAAAAA!! Quando ho letto la tua recensione non credevo hai miei occhi!!! ^_________^ Sono felice che sei tornata e sono ancora più felice che tu stia leggendo di nuovo il continuo della prima parte!! Ne vedrai delle belle fidati… ^x^ Spero di risentirti presto e grazie per la tua recensione!! XD

Waaaaaaaa!!! Non ci posso credere XDXDXD sono stra felice!! Vabbé dai… non ci esaltiamo troppo ^^ Spero che il capitolo sia di vostro gradimento!

A prestooooo!!!

Capitolo 13

Guai all’orizzonte

Martedì. Ore 7.45

-OH NO!! MA PERCHÉ NESSUNO MI HA SVEGLIATA!!!!- Il grido fece sussultare Sota pronto ad uscire di casa. Al piano di sopra ci fu uno strano movimento, poi dei passi che scendevano le scale rimbombarono ovunque

-Tesoro calmati, non sei in ritardo- disse la donna –Hai ancora 20 minuti di tempo!- esclamò

-Lo so, LO SO!- esclamò prendendo una fetta di toast e ficcandosela in bocca e correndo verso la porta superando il fratello

-Sciao nonno… ciao ma’, buon lavoro!- disse lei deglutendo e prendendo per il braccio il fratello –Muoviti tu!!- esclamò iniziando a camminare veloce

-Ehi calma Kagome!!- esclamò il fratello

-Oddio, sono agitata, molto agitata-

-Giuro, non si vede- mormorò il fratello ironico

-Devo ripassare… allora il teorema del triangolo rettangolo… perimetro… area… piramide e cono… rotazione del triangolo rettangolo- borbottò per qualche minuto e Sota alzò i sopraccigli finché non si fermò alla sua scuola salutandola. Lei corrispose poi camminò ancora più veloce finché non arrivò davanti alle porta che stavano chiudendo. Entrò in classe appena in tempo, e aprì il libro per un ripasso veloce finché non si bloccò. Guardò l’amica di fianco a lei accigliata

-Sango?-

-Ciao Kagome- mormorò. Era cinerea

-Ehi, tutto bene?- chiese

-Si, si tutto ok- balbettò scorrendo gli occhi sulla pagina senza vederla. Kagome si morse le labbra

-Hai parlato con Miroku?- chiese piano

-Si… ma… oggi devo dirgli una cosa…-

-Lo molli davvero…?- chiese Kagome

-La mamma ha deciso una cosa… papà verrà con noi e io e Miroku… oddio… oggi lo devo informare e non lo so…- balbettò

-Non ci ho capito un tubo Sango, cosa succede?- chiese voltandola verso di lei

-Niente, niente Kagome. Ripassa per piacere- disse voltando e tornando al suo libro. Kagome ubbidì. Nell’interrogazione riuscì a prendere 6 e rincuorata tornò al posto dove Sango non le disse nulla poi uscirono per andare dai COBRA.

Entrarono e lei baciò sulle labbra Inuyasha salutando poi tutti gli altri. Miroku la fissò e le si avvicinò mormorando piano

-Ci siamo messi a posto. Potevi dirmi però!- esclamò sempre in un sussurro

-Non ne avevo il coraggio ma… non ne sarei così sicura… Sango è più strana del solito- mormorò. Lui si leccò le labbra e si avvicinò alla sua ragazza che lo abbracciò stringendolo facendo un respiro profondo

-Sango?- chiese lui allontanandola un po’ dal gruppo che fece finta di nulla anche se tutti ascoltavano

-Miroku…- Lei singhiozzò e lui le alzò il viso

-Cosa succede amore?- chiese dolcemente

-Mamma… mamma vuole… lei vorrebbe che… oddio come faremo?- chiese scoppiando in lacrime

-Di che parli?- chiese lui riducendo gli occhi in due fessure

-Mamma ha detto che oggi chiamerà tuo padre…- singhiozzò –Vuole farci conoscere! Vuole fare un incontro di famiglia!!- esclamò disperata. Lui sbiancò paurosamente

-Cosa?- mormorò. Inuyasha e Kagome scattarono in piedi

-Oh mio Dio- disse quest’ultima

-Si… vuole organizzare una cena dove ci saranno tutte e due le famiglie… ci sarà anche il mio papà! Come facciamo??- Lo abbracciò e lui la strinse

-Vieni Sango- Uscirono e Kagome si sedette su un banco

-Oh mio dio- ripeté

-Questo è gravissimo!- esclamò Inuyasha mortificato

-Qual è il problema?- domandò confusa Rin

-Niente… niente…- disse il ragazzo abbracciando Kagome –Calmati angelo- disse cullandola. Lei gli strinse la mano abbracciandolo

-Mi dispiace tanto per loro- sussurrò

-Non ti preoccupare Kagome… troveranno un modo- disse calmandola un poco

-Lo spero Inuyasha, lo spero proprio…- disse. I due comunque non si fecero vedere fino alla fine del pranzo e nell’ora successiva la ragazza non arrivò preoccupando Kagome. L’ora dopo Sango dichiarò di avere avuto un malore e di essere stata in infermeria e, in effetti, il viso pallido e gli occhi gonfi e rossi confermavano la cosa. Non parlarono per tutto il tempo e alla fine della scuola la ragazza cercò di dileguarsi ma Kagome la bloccò

-Spiegami Sango… ti prego… come posso aiutarti?- chiese. Sango la guardò stringendole la mano

-Vuoi venire a casa mia?- chiese

-Ok- disse lei e si incamminarono finché poco dopo non erano dentro la tranquilla camera dell’amica. Si sedettero sul letto e lei la guardò paziente

-Sabato mamma era strana… le abbiamo chiesto cosa avesse e lei ha detto che aveva in mente di organizzare una cosa e noi non abbiamo indagato oltre. Il pomeriggio, prima di vederci, ha parlato con papà e lo abbiamo sentito alzare la voce… dicendo che… beh… che dopo così tanto tempo, rivederlo era stupido eccetera e mi si è insinuato un dubbio… La domenica, prima di andare da Miroku mamma ci ha parlato dicendoci che aveva intenzione di organizzare una cena con il suo ex marito ma non sapeva ancora nulla. La sera da Miroku ero preoccupata e non ho… partecipato molto alla sua discussione…- Kagome annuì e gli occhi di Sango si riempirono di lacrime –Ma ieri… ieri mamma ha detto che era confermata la cena e che dovevano solo decidere il giorno… dicendoci: avete un fratello che dovete assolutamente conoscere!- Singhiozzò forte –Papà accetta la sua decisione e non ha detto nulla e a Kohaku non interessa nulla ma io… non voglio vederlo in quella cena… e come se mi confermassero che è mio fratello, che è sbagliato starci insieme… ma io lo amo Kagome!- Si abbracciarono –Ecco perché ieri lo volevo lasciare, lo volevo allontanare da me prima che fosse troppo tardi, ma non ci sono riuscita! Non ce l’ho fatta Kagome… Mi stanno punendo tutti Kagome! Perché a mamma doveva venire in mente una cosa del genere? Perché non se ne è stata ferma??- Kagome le asciugò le lacrime

-Cosa ha detto Miroku?- chiese

-Ha detto… che avrebbe escogitato qualche cosa… ma cosa può fare lui??- Singhiozzò –Siamo in minoranza e non… non… li fermeremo mai!- Lei la lasciò sfogare finché non si calmò

-Stai meglio?- Lei annuì titubante

-Vuoi mangiare qualche cosa?- domandò

-Adesso?- chiese sbigottita l’amica: erano le 17.00! Sango annuì

-Devo affogare il dispiacere nel gelato…- mormorò e aprì la porta andando in cucina seguita da Kagome. Si sedettero sul tavolo guardando la scatola con interesse finché dopo 10 minuti l’aprirono e affondarono il cucchiaio nel gelato

-Buono- dissero

-Com’è andata ieri sera? Con tutto quel casino non te l’ho chiesto- disse Sango

-Benissimo! È stato grandioso!!- esclamò. L’amica annuì

-Un giorno di questi posso venire?-

-Certo- disse lei sorridendo –Non per vantarmi ma sono bravissima! Mi hanno fatto un sacco di applausi!- disse gonfiando il petto. Guardò il cellulare e sospirò

-Ah già… chissà se Paolo glielo ha già detto…- disse

-Non mi è arrivato nulla… non lo so…- disse Kagome

-Dovevi dirglielo- sbottò Sango

-No, non lo saprà da me!- esclamò seccata. Il cellulare squillò e lei rispose mentre Sango alzava le sopracciglia. Kagome le fece la linguaccia rispondendo

-Pronto? Tom!!!!!- gridò

-Vacci piano con la voce- borbottò Sango

-Sono qua con Sango. Ti saluta- Le disse

-Salutalo- disse allegramente Sango

-Sango ti saluta- disse sorridendo –Ieri? Una figata pazzesca!! Avevi ragione!! Mi sono un sacco divertita!- Gonfiò le guance –Modesto- sbottò –Si si, tutto ok. Si… saluta Eve… si… certo, te lo saluto… ah ah… ok… allora a presto! Si, bacio. Ciao!- Mise giù e la guardò -È stata una discussione breve- disse. Sango alzò le spalle

-Ooook!- Risero e la porta si aprì

-Sango ci sei??-

-Ciao mamma!!- esclamò Sango sospirando. Kagome le sfiorò il ginocchio in segno di affetto e l’amica le sorrise –Già tornata dall’ufficio?- chiese vedendola entrare e prendere da bere

-Si, ho preso un permesso- disse –Non riuscivo ad aspettare questa sera!!- esclamò eccitata la donna. Sorseggiò –Oh, scusa Kagome! Non ti avevo vista. Come stai? Tutto ok?-

-Si, grazie signora. Lei?- domandò cordiale

-Benissimo, grazie. Soprattutto ora con questa notizia- Guardò la figlia –Pronta tesoro?- Sango annuì –Conoscerai tuo fratello… questa Domenica!!- esclamò felice –Non sei contenta?? Finalmente lo vedrai! La foto che ti avevo mostrato era vecchissima! Ma ora ci parlerai pure! Non sei eccitata? Ah, quando lo sapranno tuo padre e tuo fratello…-

-Si… che bello… wow…- disse Sango sorridendo rigida

-Chiamo subito tuo padre!! Che bello!- La donna uscì chiudendo la porta della cucina e Sango si prese il viso tra le mani

-Oh Sango- Kagome l’abbracciò e l’amica singhiozzò

-No… no no no… non voglio Kagome… non voglio che me lo presentino come mio fratello… non voglio… lui è il mio ragazzo… non mio fratello!- Singhiozzò

-Sango, guardami Sango- Le alzò il viso asciugandole le lacrime –Io ho solo un consiglio da darti… fingi che sia uno sconosciuto, avrà lo stesso aspetto del “tuo ragazzo Miroku”, ma lui sarà “tuo fratello Miroku” capisci? Dividilo in due, fa conto che siano due persone differenti. Tu sei innamorata del tuo ragazzo, non del fratello Miroku!-

-Ma Kagome, quello che mi chiedi è impossibile!! Il “mio ragazzo Miroku” è la stessa persona di “mio fratello Miroku”!! Come posso fare finta…-

-Devi Sango, devi sforzarti- disse –E’ difficile… ma è l’unico modo che hai per non commettere errori… Quella sera non incontrerai il Miroku che conosci, il tuo ragazzo, ma uno sconosciuto, tuo fratello Miroku. Mi comprendi??- chiese scuotendola

-Si… si… cercherò…- mormorò. Kagome la abbracciò

-Ho fiducia in te, so che ce la farai- disse baciandole la guancia

-Lo spero Kagome… lo spero davvero…- mormorò.

Kagome si incamminò verso la strada deserta per tornare alla propria abitazione pensando a come aveva lasciato Sango. Guardò il cell e compose il numero di Miroku. Chiamarlo… o no?

Aveva lasciato Sango con gli occhi gonfi dicendo che era tutto ok… ma non ci credeva molto… ora lei aveva bisogno del suo ragazzo! Non gli avrebbe detto nulla… quello doveva farlo Sango… però ora doveva avere qualcuno vicino… Ma si!

Lo chiamò e attese. Una voce da funerale la accolse

-Pronto??-

-Miroku? Sei tu?- chiese titubante lei

-Si… cosa?- chiese

-Morale sotto i piedi eh?-

-Già- borbottò

-Senti… immagino che questa tua vitalità sia causata dalla cena di domenica, vero?- chiese

-Già-

-Ah… senti… fa una buona cosa, chiama Sango e ti prego, tiratevi un po’ su di morale… ok?-

-Si, lo farò. Come sta?- Kagome si stupì: il suo tono di voce era tornato parzialmente normale!

-Non bene, no- rispose lei

-Ora la chiamo, vuoi parlare con Inuyasha intanto? È qua a casa mia-

-Si!- esclamò felice

-Angelo?-

-Ciao Inuyasha!- esclamò lei –Allora… che fai a casa di Miroku?-

-Cerchiamo una ragazza nell’annuario da portarci a letto- disse ironico. Lei alzò il sopracciglio bloccandosi

-Eh?-

-Ma dai che scherzo!- esclamò –Ma dai ci credi anche??- Lei sospirò

-Sciocco, non farmi prendere dei colpi!!- esclamò riprendendo la camminata

-In realtà nell’annuario sto guardando quanto sei carina- Lei alzò le sopracciglia

-Carina??-

-No, magnifica bellissima…- Lei sorrise

-Ecco bravo. No dai, a parte gli scherzi… cosa stai facendo lì da lui?-

-Studio- disse a bruciapelo. Kagome si fermò davanti all’entrata di casa sua

-Oh mio dio, scherzi??-

-No no… domani ho una verifica!- esclamò –Purtroppo per questo non riuscirò stasera a venire a casa tua…- ammise drammatico

-Ah ah… e stasera sei a casa tua a studiare?-

-Già-

-Ti penserò amore mio- disse lei

-Si, fai bene angelo, davvero! Non ne posso più…-

-Ok… senti amore devo andare, ci sentiamo prestissimo ok?-

-Si, ciao angelo-

-Ciao. Ti amo- ammise. Attese. Silenzio. Guardò il display –Ma mi ha buttato giù!- esclamò seccata –Lo uccido- Entrò –Sono a casa!!- esclamò

-Sorellina!! Aiutoooooo!!!!!- Kagome venne investita dal fratello che la guardò implorante

-Cosa succede?- chiese preoccupata

-Per domani devo fare un tema, ma io non so fare i temi!! Aiutami tu!!!!- implorò. Lei lo guardò scettica

-No- rispose staccandolo da se e guardando l’orologio. Le 19.15 “Accidenti! Devo ancora mangiare!!”

-Ti prego sorellina!!-

-Ma non lo potevi dire prima? Io devo andare via adesso!!- esclamò aprendo il frigo prendendo una pesca e del formaggio

-E dove vai?- chiese curioso

-Affari miei- sbottò

-Ah-ah!! Vai a fare le porcate con il tuo ragazzo eh??- Lei lo fulminò con lo sguardo e lo acchiappò iniziando a fargli solletico

-No invece!!- esclamò mentre lui chiedeva pietà ridendo a crepapelle

-Allora? Dove vai?- Lei mollò il fratello e guardò il nonno

-Nonno…-

-Su cara, non ti intralcerei mai!- esclamò

“Si invece…” pensò “Beh, io glielo dico” –Vado a lavorare- ammise infine iniziando la sua cena –La mamma non sa che ci vado, non lo deve sapere!- esclamò. L’anziano annuì

-Capisco… allora ti sei accorta… dei problemi che abbiamo?- chiese. Lei lo guardò

-Nonno, come posso non capire guardando… quelle?- gli chiese indicando delle buste su un angolo del tavolo –Prendo io la posta la mattina, credi non le veda?-

-Dove lavori?-

-In un pub, canto- disse veloce sparecchiando –Mi cambio e vado-

-Cosa dico a tua madre?- domandò l’anziano seguendola –A che ora torni?- Lei lo guardò

-Nonno… alla mamma non dici nulla… crederà che io sia letto da brava figlia quale sono. L’ora che torno… non so… Forse alle 23.00 ci sono- disse –Ma guai a te se mi aspetti in piedi!- Lo ammonì –Lo sai che ha detto il dottore, devi riposare!- esclamò

-Va bene… ma domani mattina…- Lei, sembrò ricordarsi qualche cosa perché batté il pugno sul palmo della mano

-Domani ho una verifica, quindi vado a ripassare a scuola. Parto molto prima quindi se non mi vedete non vi preoccupate, ok?- Il nonno annuì e Sota fece un sorrisetto –E tu che ridi?- sbottò la ragazza

-Niente- disse veloce

-Ok… ora mi cambio…- Chiuse la porta e si appoggiò alla porta sentendo i due allontanarsi giù per le scale –Scusa nonno- mormorò. Indossò i jeans e gli anfibi del giorno prima, una maglietta verde dalle spalline sottili, che lasciava scoperto l’ombelico, e si raccolse i capelli in una treccia. Infilò la giacca di jeans e fece una giravolta –Sto da Dio!- Rise e uscì –Nonno vado, ciao Sota, un bacio- Aprì la porta sentendo i due salutarla e il nonno ammonirla di stare attenta. Inforcò la bici e partì a tutta velocità

-Alla buon ora- sbottò Mikado appena la vide. Lei guardò l’orologio

-Sono in ritardo di 5 minuti!! Rilassati!- esclamò Kagome seccata

-5 minuti fanno la differenza lo sai??- disse lui. Lei buttò la giacca sulla tavola e lo guardò facendo una smorfia –Ieri sei stata brava, vedi di esserlo anche questa sera- disse gelido

-Antartide vieni e ghiacciami fino al midollo- sbottò ironica lei. Lui la guardò male poi si sedette fissandola intensamente

-Senti un po’… ce le hai delle gonne?- Lei si accigliò: ma che domande faceva edesso??

-Beh, certo-

-Usale allora, per piacere-

-Come vuole lei mio Lord!- sibilò –Ma che diavolo hai questa sera? Il gatto ti ha graffiato??-

-Più che gatto è tigre- borbottò lui

-Come?- chiese lei

-Niente… vuoi provare qualche cosa?- domandò guardando gli spartiti

-Si, così riscaldo la voce…- Lui annuì e la porta si aprì

-Oh, ciao Kagome-

-Signore- disse lei

-Che vuoi vecchio? Dobbiamo provare- sbottò Mikado ricevendo una fulminata da Kagome. Il signor Takashi, invece, non sembrò affatto turbato dal tono del giovane

-Niente… Avevo dimenticato di dire a Kagome il giorno di chiusura oltre la Domenica!- esclamò

-Credevo fosse tutte le sere- disse accigliata lei

-Scherzi? Non sono così crudele!- esclamò il signor Takashi –Giovedì- disse –Giovedì e Domenica siamo chiusi- Lei annuì

-Ok-

-Bene, tra 6 minuti apriamo- disse e uscì chiudendo la porta. Lei guardò Mikado che corrispose lo sguardo

-Ma davvero credevi che tutti i giorni lavorassimo? Ci vuole un pazzo!- esclamò. Lei fece una smorfia

-Mia madre fa anche la domenica- sbottò

-Beh, non noi- rispose. Lei lo guardò di traverso poi si schiarì la voce

-Va bene. Piantiamola. Sono pronta-

Kagome guardò l’orologio. 22.30. Acchiappò la giacca infilandosela e si stropicciò gli occhi

“Che sonno, maledizione!” Sentì la porta chiudersi e si girò di scatto –Mi hai spaventata- disse lei facendo un sorrisetto –Vado a casa, ci vediamo domani ok?- Mikado annuì ma non si mosse

-Sei stata brava- disse. Lei annuì

-Grazie. Ora vado, a domani sera!- Aprì la porta e fece per uscire ma lui la bloccò per il polso. Lei si voltò con il batticuore, intimorita da quello scatto, e lo guardò –Cosa c’è?- domandò. Lui la fissò negli occhi

-Scusa per prima, non sono stato molto carino- Lei si leccò le labbra

-Fa niente…- Guardò la mano di lui intorno al suo polso e la lasciò

-A domani!- esclamò allegro. Lei fece un passo indietro e corse via

“Oddio… perché mi ha fissata così?” Raggiunse la bici e ci si appoggiò sopra cercando di controllarsi

-Scusa…- Kagome si voltò sentendo una voce femminile. Davanti a lei c’erano un gruppo numeroso di ragazze di almeno 17 anni

-Si?- chiese lei

-Sei tu Kagome Higarashi?- chiese la ragazza in testa al gruppo squadrandola. Era carina: aveva i capelli neri lisci e gli occhi come un pozzo senza fondo, la pelle sembrava porcellana. Le ragazze dietro di lei la guardavano malissimo mormorando sommessamente

-Sono io- rispose –Cosa volete?-

-Tsk, non è nemmeno bella- sbottò una voce in mezzo al gruppo

“Lo so di non essere una gran cosa” pensò Kagome seccata –Cosa volete?- ripeté quando come un fulmine a ciel sereno capì “Oh no…” Si leccò le labbra impaurita

-Abbiamo saputo, un po’ di tempo fa che sei la… nuova ragazza di Inuyasha, e che lui ci tiene molto a te- disse la ragazza corvina –Dì, è vero?- chiese, ma continuò –Ma certo che si, ti abbiamo pedinata… A scuola siete inseparabili durante le pause… e quando siete lontani, vi chiamate sempre, almeno due volte al giorno… Come non potresti esserlo?- chiese sorridendo amabilmente. Kagome tremò leggermente –Te lo diciamo e poi vediamo se capisci, ok? Lascialo in pace, non girargli mai più attorno e non ci rivedrai mai più, capito Kagome?- Sorrise e lei rabbrividì

-Ma non fatemi ridere…- disse –Non credo proprio che mi lasciate andare così, dico bene? E poi non ho paura di voi- mentì –Anche se mi minacciate cosa credete di ottenere?- Le ragazze si guardarono poi scoppiarono a ridere divertite

-Beh, noi ti abbiamo avvertita bella… vedremo dopo se non hai paura!- esclamò una ragazza castana divertita.

Cosa c’era da ridere poi…

-Comunque, tu stacci lontano- ringhiò una ragazza con dei vivaci occhi azzurri –Altrimenti passerai dei seri guai- La ragazza corvina guardò Kagome sorridendo

-Bene, ci vediamo presto- disse e se ne andarono inghiottite nel veicolo buio. La ragazza si appoggiò alla bici tremando

-Merda! Merda rimerda!- esclamò tremando –Dio che colpo, che paura, che... che...- Il pensiero di Inuyasha la fece impensierire.

Dirglielo… o no?

Sospirò e iniziò a passeggiare avanti e indietro. Dilemma, grande dilemma! Kagome scosse il capo. La cosa sicura era che non lo avrebbe allontanato, mai! Preferiva essere odiata che lasciare il suo ragazzo!

Si mise le mani nei capelli

-Oh maledizione! Che diavolo faccio!?- urlò al cielo. Guardò i pochi puntini luminosi poi sospirando inforcò la bici allontanandosi “Sto arrivando Inuyasha, sto arrivando!”

ANTICIPAZIONI!

Vi dico solo il titolo….. “UN GIORNO DA DIMENTICARE”

Vi avrò un po’ aizzato!? XD

Ciaoooooo!!!

  
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