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Autore: LadyMaria    28/09/2012    0 recensioni
Cosa sarebbe successo se Patrick Crawley non fosse realmente morto e fosse tornato vivo e vegeto a Downton proprio quando Mary cominciava a cambiar idea sul conto del cugino Matthew?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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I giorni sono trascorsi in maniera frenetica a Downton, Mary non ha avuto il tempo di parlare con Patrick né Matthew con Robert. L'unica cosa che hanno saputo fare è stata quella di incontrarsi nei meandri più nascosti del giardino della tenuta per parlare tra loro, organizzare il tutto, il loro "complotto". -Non possiamo andare avanti così.....- le fa notare per l'ennesima volta il povero Matthew con un tono decisamente scocciato. -Lo so, ma credimi... ogni volta che cerco di parlare con Patrick ne succede una più del diavolo e l'occasione, poi, non si presenta più- risponde una Mary decisamente più sconsolata di lui. -Mary...- improvvisamente lo sguardo di Matthew diventa serio, troppo serio. -Adesso le cose sono cambiate, Downton ha di nuovo il suo erede e benché Robert non mi abbia ancora cacciato, io dovrò andarmene.... lo capisci?- A quelle parole le sembra che un nodo le si formi all'altezza della gola. Se prima non riusciva ad immaginare Downton con Matthew, adesso non riesce ad immaginarla senza di lui. Che vuoto sarebbe? Che giorni senza senso ne seguirebbero? Non sa come riesca a trovare la forza per annuire e mormorare un triste : -Lo so-. -E non sei obbligata a scegliere me.....-continua a dirle Matthew distogliendo lo sguardo dagli occhi scuri di lei. Sa benissimo che se la guardasse ancora per qualche istante soltanto non riuscirebbe a dire quello che si sforza di farle capire. -Patrick può assicurarti Downton per sempre e un titolo nobiliare che io non posso più sperare di offrirti.- -Oh, Matthew!- esclama leggermente risentita mentre comincia a tamburellare nervosamente le dita della mano destra sul ginocchio velato dal fine vestito. -Ne abbiamo già parlato molte volte....Ho fatto la mia scelta e non tornerò indietro, te lo assicuro. Devo solo.....- si blocca per socchiudere gli occhi e sospirare nervosamente -... trovare il momento giusto. E lo troverò...- lo rassicura per l'ennesima volta per poi trasalire nel notare la figura di Patrick nel cortiletto. -Oggi ci hanno lasciato in pace per poco tempo....- mormora rivolgendogli un sorriso scialbo e stanco per poi carezzare appena il dorso della mano di lui. -Magari riesco a parlargli....- non può dirgli altro perché è costretta ad alzarsi e raggiungere l'altro cugino. -Mary!- esclama il giovane avvicinandosele per baciarle una guancia -Ti ho cercata per quasi un'ora intera....- -Un'ora! Esagerato! Cosa c'è di così urgente?- domanda scostandosi ai suoi baci per fissarlo stranita. -Cosa è successo a te piuttosto... non ti ho mai visto così distaccata.....- Detesta quando le persone riescono a leggere che qualcosa in lei non va come dovrebbe.. -Dobbiamo parlare...- ammette abbassando per un attimo lo sguardo e tornare poi a puntarlo verso di lui. Patrick la fissa corrugando appena la fronte, intuendo che il discorso non sarà certo dei più piacevoli. Quando un discorso, generalmente, comincia con quelle due lettere "dobbiamo parlare" non preannuncia niente di buono. -Dobbiamo?-domanda utilizzando il suo stesso vocabolo. -Sì, Patrick. E urgentemente....- Immaginando la gravità del problema Patrick decide di dirigersi insieme alla fidanzata nel salottino più piccolo. Inutile rimarcare la frustazione, il dolore e lo sgomento del ragazzo non appena Mary gli rivela che... -Non posso più andare avanti, non posso più essere la tua fidanzata e non posso né voglio sposarti. Non posso prometterti un amore che non provo e che avverto per qualcun'altro.....- conclude così il proprio brillante discorso sostenendo lo sguardo perplesso del fidanzato con un tono particolarmente deciso. Patrick sorride all'angolo della bocca, scuote appena la testa e prova ad indovinare l'identità di quel misterioso "qualcun'altro". -Parli di Matthew, vero? Ti sei innamorata di lui? - domanda alzandosi dal divanetto per spostare la mano destra sopra i capelli. -Dio, Mary.... lo sapevo... sei così prevedibile....- -Capisco che tu sia stizzito, ma non voglio cominciare una discussione inutile. Questo è quanto avevo da dirti....- -E credi che finirà tutto così? Pensi che io lo accetterò?- -Se non lo accetterai non è un mio problema. Inutile ricordarti che ci sono altre due sorelle Crawley, io se permetti credo di aver diritto di seguire la strada che ho scelto di percorrere... e tu non ne fai parte...- Mary usa un tono insolitamente duro, non che ne abbia usati di più morbidi in vita sua, ma mai uno così tremendamente duro prima di quel momento. -Moglie di un avvocato? è questo che vuoi Mary?- La ragazza annuisce fissandolo con uno sguardo quasi glaciale, inumano, senza espressione. -Sì, è questo che voglio....e nessuno me lo toglierà...- mormora stringendo le mani in due pugni per poi voltargli le spalle e uscire dalla stanza. Patrick rimane per un attimo, da solo, nel salottino, solleva una mano e se la porta sotto al mento mentre medita ... Dio solo sa cosa. Balza in avanti raggiungendo la soglia della stanza, appena in tempo per intravedere che Mary sta percorrendo il corridoio. Vorrebbe urlare delle minacce, delle frasi decisamente poco eleganti, ma si trattiene.... In fondo, come ha detto lei stessa, che differenza fa sposare una sorella Crawley rispetto ad un'altra? E in fondo, si ritrova a pensare, Mary non era nemmeno la più bella delle tre.*
  
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