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Autore: GabrielleWinchester    29/09/2012    1 recensioni
A Londra in un'ospedale psichiatrico, rinchiusa ingiustamente, una ragazza muore...I fratelli Winchester e le due ragazze Christine e Violet devono combattere contro nuovi nemici che con le loro azioni stanno distruggendo l'equilibro ultraterreno e che li porterà a collaborare con personaggi davvero singolari..Crossover Supernatural/Angel o Demonio/le Sorelle Mcleod e la saga di Sea Haven di Christine Feehan..Il resto scopritelo da soli..Buona lettura :)
Genere: Sovrannaturale, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Buongiorno a tutti,
ecco a voi il nono capitolo di "Crystal Spume", la quarta fanfiction crossover...Nello scorso capitolo abbiamo visto Delia nel Limbo parlare con un arcangelo (indovinate quale?) e in questa invece ritroviamo Alex e Becky alle prese con la vendita del bestiame, che avrà risvolti supernaturali...Ma non vi anticipo nulla :) Vi auguro buona lettura e ancora grazie a tutti coloro che la leggeranno, la metteranno nelle seguite, ricordate, preferite e da recensire e a tutti coloro che mi hanno messo come propria autrice preferita :) Gabrielle :)


23 agosto 2012 Fattoria McLeod ore 4.45 del mattino
Il sole non era ancora spuntato in cielo, c'erano ancora alcune stelle visibili nel cielo e solo da cinque minuti era spuntata la sottile luce verde pallido che anticipava il magnifico spettacolo, quando Becky si svegliò per sistemare i piatti nella credenza, stando attenta a non fare rumore. Quanto avrebbe voluto dormire di nuovo. Sbadigliò vigorosamente, scosse la testa per svegliarsi (o almeno dare la parvenza di essere sveglia), arruffandosi i capelli e sparecchiò la tavola. Il rumore dolce dell'acqua aveva un effetto ipnotico e dovette stare attenta a non romperli. La stanza era immersa in un silenzio ovattato e per cinque minuti appoggiò la testa sopra la cappa della cucina, lasciando scorrere l'acqua. Il giorno prima avevano fatto una festa in onore di Georgia, una loro cara amica proveniente dalla città vicina, e avevano fatto le ore piccole. Non aveva nemmeno dormito per più di mezz'ora, ma non poteva dormire. Aveva appena chiuso gli occhi che erano cominciati i sogni. C'erano lei e Alex con le spade d'ametista, in luogo bellissimo, circondato da foreste e laghi e dietro di loro c'erano delle creature mitologiche che si inginocchiavano di fronte a loro e dichiaravano eterna fedeltà. Si specchiò e I suoi occhi erano diventati grigi. Poi accanto a loro c'erano quattro ragazzi, due femmine e due maschi che reggevano un calderone... Poi la battaglia... Purgatorio, Paradiso e Inferno uniti per punire degli angeli caduti che sghignazzavano...Avevano una spada strana, fatta di fiori di cristallo vulcanico..E nell'aria c'erano delle urla strazianti..
Dopo aver sentito quelle urla, si era svegliata zuppa di sudore... Che cosa stava succedendo?
Chissà se Alex aveva fatto lo stesso sogno? Stava ancora riflettendo, quando si accorse che Moira stava arrivando.
“Mi sa tanto che abbiamo un pò esagerato” disse una donna dai capelli lisci biondi sbadigliando “Ma ne è valsa la pena”
“Buongiorno a te Moira” disse Becky sorridendo e mettendo la caffetteria sul fornello “Un caffè?”
La donna sbadigliò e disse “Ma certo”
Becky verso il caffè in una tazza di porcellana e lo porse “ Ecco a te”.
Moira sorseggiò delicatamente il liquido, il volto da donna saggia fisso in quello di Becky e le domandò seria “Come stai?”
Becky si buttò sulla sedia e scosse la testa “ Se mi domandassi quanti anni ha il mio cavallo ti risponderei... Ma per questo non posso risponderti, in questo momento sono troppo confusa”
Moira allungò le mani e prese quelle di Becky le disse “Lo sai bene cara che io sarò sempre qui ad aiutarti”.
Becky annuì e sorrise “Lo so Moira e io ti ringrazio. Ma non posso dirti cosa mi angoscia, non mi crederesti”
La donna sbuffò e disse “Mettimi alla prova”.
Becky rise senza nessuna gioia e dopo congiunse le mani “ E se dicessi che io sono una prescelta di un regno ultraterreno e che il mio aiuto è indispensabile per sconfiggere degli angeli, cosa mi diresti?”
Moira la guardò stupefatta e non disse nulla. Becky aspettò ancora un pò che Moira rispondesse, poi prese la sua borsa di cuoio e andò fuori dalla cucina, a passo spedito. La donna la guardò e disse “Becky, aspetta”.
Ma la ragazza era già fuori...e il pickup rosso di Alex si stava avvicinando. Moira si mise le mani sui fianchi, con aria sconfitta.
*
“Ciao dolcezza” disse Alex baldanzoso.
“Ciao” disse Becky senza nessun affetto “Sbrigati che dobbiamo andare dal signor Smith”
“Ok signor caporale” disse Alex ridacchiando “Avanti,marsh”
Becky gli lanciò un'occhiataccia e si sedette in auto. Per un pò non disse nulla, poi notò le spade di ametista che aveva nel sedile di dietro e non si trattenne “Hai fatto anche tu...?”
“Dei sogni dove delle strane creature si inginocchiavano di fronte a me?” completò Alex, sterzando e introducendo la macchina in una piccola strada “Sì”
“Cosa ne pensi?” domandò Becky incuriosita, tenendosi stretta alla maniglia dello sportello; la strada era dissestata.
Alex si scompigliò I capelli e le disse un pò ironico “ Dipende quale è la risposta che vorresti”
Becky gli diede un pugno nel braccio “Scemo, la verità ovvio”
Alex fece una smorfia e disse “Ahia, le braccia mi servono per guidare Becky, fai piano” poi il suo tono si fece più serio “Io penso che dovremo aiutare a ripristinare l'equilibro tra I regni ultraterreni”
“Perché non posso farlo gli altri?” domandò Becky infuriata.
“Ehi ci sento” disse Alex infastidito.
“Noi siamo solo dei allevatori” disse Becky, facendolo ragionare “Noi non sappiamo nulla di angeli, di demoni, di armi, di regni ultraterreni..A parte quello che ci insegnano in Chiesa”
Alex continuò a guidare e dopo storse le labbra “Pensavo che eri più fiduciosa”
Becky afferrò la spada bellissima d'ametista, con l'elsa fatta a forma di una donna che spalancava le braccia di fronte a un vortice d'aria e di vento “Io sono fiduciosa Alex, ma sono anche realista”
Alex frenò bruscamente e scese dalla macchina “Io voglio vivere questa avventura che ti piaccia o no”
Becky sospirò, non lo aveva visto così arrabbiato. Ma adesso non potevano continuare con la discussione, erano arrivati davanti alla casa stile vittoriano del signor Smith. E un setter era appena arrivato a dare il benvenuto. Almeno lui sorrideva,a differenza del padrone che stava arrivando a passo di marcia. In arrivo un'altra ramanzina.
“Siete in forte ritardo” borbottò irritato un uomo di mezz'età dai capelli stempiati, occhi ravvicinati di azzurro slavato, basso “Vatti a fidare della famiglia McLeod”.
“Quando si dice un’entrata calorosa” disse Alex acido, parcheggiando la macchina vicino a un grande albero “Buongiorno a lei signor Smith”
“Un buongiorno del cavolo” disse l'allevatore “ Sono le 6 del mattino e io dovevo essere già in viaggio per andare alla fiera del bestiame di Nashville”
“Non scappa mica” disse Alex non trattenendosi “Abbiamo fatto del nostro meglio”
“Immagino il vostro meglio” disse Jeremia sprezzante “Inutile continuare queste inutili chiacchiere, voglio vedere il carico e dopo dovete sparire dalla mia vista”
Becky si morse il labbro, trattenendo una rispostaccia e, insieme a Alex, scaricò l'intero carico di vitelli. L'ultimo arrivato, quello che avevano comprato, faceva un pò di capricci. Ma poi riuscirono a farlo scendere dal pickup. Jeremia Smith li guardò a fondo, analizzando a fondo gli animali, cercando di trovare un minimo difetto e disse in tono acido “Io non li compro”
Per un momento non ci fu nessuno che parlò... e gli unici rumori furono i vitelli che scalciavano, innervositi dal troppo caldo e umidità.
“Cosa?” dissero Alex e Becky stupefatti “Lei non ci può fare questo”.
“Posso eccome” disse Jeremia altezzoso “Non sono tutti uguali ed io avevo detto espressamente alla vostra amica Jodi di voler dei vitelli tutti marroni” sputò per terra “Non ci faccio niente con questi qui”
“ E lei per un vitello marrone con le chiazze bianche sta facendo tutto sto casino?” domandò Alex furibondo “Lei è un miserevole pezzo di merda”
“Piano con le offese, ragazzo” lo avvertì Jeremia “ Prima che ti denuncio dallo sceriffo”.
Alex sbuffò e disse altri improperi, questa volta nella sua testa. Becky era sempre più incredula e disse “Non è possibile che finisca così”.
“Gli accordi erano accordi” disse l'allevatore in tono petulante “Se voi non li rispettate, tanto peggio per voi”
E dopo con passo lento ritornò in casa, sbattendo la porta. Alex guardò la porta con il battente in ottone a forma di testa di leone e disse “Vatti a nascondere, pezzo di merda. Non faremo mai più affari con lei”
“Alex calmati” disse Becky.
“Io non mi calmo Becky” disse Alex infervorato, lanciando un cumulo di fango contro la porta “Abbiamo fatto tutto il possibile per accontentarlo e questo si comporta così? Ma che vada a quel paese”
Poi con passo furioso stava andando per aprire lo sportello della macchina, quando a un certo punto rispuntarono le tre lune della volta successiva, adesso ricoperte da una patina di rugiada, e la terra iniziò di nuovo a tremare violentemente. Jeremia Smith uscì da casa e sparò un colpo in aria con il fucile a pompa “Ma che diavolo state combinando...?” Poi non disse nient'altro, perché all'improvviso un fulmine cadde dal cielo, liquefacendolo. I due ragazzi accorsero per vedere, ma un cerchio di edera infuocata li circondò.
“Che facciamo Alex?” domandò Becky in tono squillante “Che facciamo?”
“Non lo so” disse Alex “Non lo so, proprio, forse dobbiamo... e dopo urlò dolorante “ Quelle visioni no, per favore”
Becky si avvicinò a lui e domandò preoccupata “Ancora quelle visioni?” lo scrollò vigorosamente “Che cosa vedi?”
Alex si mise le mani sulla testa e fu colpito da una serie di visioni molto forti, in cui gli angeli del Paradiso, i diavoli dell'inferno e le anime del Purgatorio perdevano ogni caratteristica e cadevano nell'oblio. Il mondo dei regni ultraterreni stava lentamente collassando e ritornò di nuovo in mente le torture causate all'arcangelo Hesediel. Alex era incredulo, come poteva un angelo sopportare tanto dolore per proteggere una sola persona? Forse perché era un angelo, se fosse stata un'umana si sarebbe arresa prima...Una totale abnegazione, era sorprendente. I due ragazzi si sentirono stritolare e a fatica riuscirono a salire in macchina. Ma fu sempre peggio. Becky si vide ricoperta da petali di fiori di cristallo vulcanico e Alex vedeva le anime catturate da Graziel, Alexia, Dunia e Iris all'interno del Limbo. Stavano continuando a reclutare nuove anime per sconfiggere Natael e Valeria, infischiandosene dell'equilibro. Becky cercò a tentoni la maniglia dello sportello, ma fu inutile. La rabbia del Purgatorio era immensa e la stavano provando tutta. Alex e Becky, come se qualcuno lo avesse suggerito, brandirono le loro spade di ametista e aprirono un portale di luce ed ombre, ricoperto di fiori di ciliegio e di geranio.
Dentro c'erano fate, centauri, sirene, cavalli alati, druidi, banshee, draghi di ogni tipo, grifoni, ippogrifi, mostri mutaforma, chimere, arpie e tante altre creature. Uscirono fuori, insieme a una donna dai capelli mossi color castano scuro e grandi occhi grigi.
“Finalmente” disse la donna misteriosa “ Finalmente avete deciso di essere dei veri prescelti”
“Chi siete?” domandarono Alex e Becky spaventati.
La donna sorrise con delicatezza, rilevando una dentatura perfetta e appuntita e disse “ Non intendo farvi del male, o giovani prescelti”
La donna misteriosa si spostò i capelli da un lato e disse “Chiamatemi Eve”.
Alex e Becky si guardarono stupefatti e fu Becky a prendere la parola “Chi siete in Purgatorio?”
Eve la guardò come una madre guarda un piccolo e disse affettuosa “Io sono la madre di tutti i mostri della mitologia” sospirò e disse “Mostri? Per me sono bellissimi”
Alex scosse la testa e domandò con voce afona “ Che cosa volete che facciamo?”
Eve lo guardò indulgente e disse “Sapete entrambi che quattro angeli caduti stanno rovinando l'equilibro tra i regni e che se non si farà qualcosa, tutto scompare”
Alex e Becky annuirono, ma non dissero nulla. Erano ancora troppo scossi per parlare. La donna scese dal suo cocchio dorato e si avvicinò a loro. Apparentemente poteva avere intorno ai 29 anni, ma nei suoi occhi c'era saggezza. Anche i mostri si erano inchinati al suo cospetto.
“Comodi, piccoli miei” disse Eve in tono affettuoso “La mamma vi promette che le vostre sofferenze finiranno e i cattivi saranno puniti”
Tra i mostri scoppiò un’ovazione generale. Becky li guardò incuriosita e si soffermò a guardare le ferite. Anche loro stavano soffrendo.
“Come potete notare” disse Eve triste “I miei piccoli stanno soffrendo e voi siete gli unici a poterli salvare” si fermò e disse “ Avete ricevuto in dono una spada d'ametista... Usatela per aprire un portale che vi condurrà in una radura, lì troverete il modo per aiutare il Purgatorio”
“Non potete dirci di più?” disse Alex deluso.
“Potete aprire il portale solamente quando ci sarà un'eclissi di luna viola” disse Eve enigmatica e risalendo nel cocchio dorato “Ho piena fiducia in voi”
E stava per andarsene, quando Becky la fermò “ Eve aspetta”.
Eve si girò e le sorrise “Che cosa c'è, prescelta?”
Becky si stropicciò le mani e per un pò non seppe cosa dire, poi l'illuminazione “Come fai a sapere che siamo noi i veri prescelti?”
Eve non rispose e poi ordinò secca “Figli miei all'attacco”.
Alex e Becky si strinsero per proteggersi, mentre una miriade di mostri si preparavano a combatterli. Gli ippogrifi e i grifoni erano già in volo. La chimera sputava fuoco, così come i draghi in volo. Le sirene stavano provocando delle tempeste tropicali. Erano spacciati.
“Becky ma non potevi stare zitta?” disse Alex infuriato.
“Io volevo solo sapere perché aveva scelto noi” si difese Becky “Non pensavo che si sarebbe arrabbiata”
Alex sbuffò e dopo si mise davanti a Becky per proteggerla. I mostri erano a un passo da loro, stavano andando incontro alla morte più orribile, quando all'improvviso successe una cosa strana. I mostri s'inchinarono di fronte a loro.
Eve sogghignò di fronte allo sguardo stupito dei due “Se voi non fosse stati i veri prescelti, a quest'ora i miei piccoli vi avrebbero sbranato” e poi disse senza nessuna gioia “E io non li avrei fermati”
Becky deglutì ed Eve ne approfittò per darle un bacio in mezzo alla fronte “Ma fortunatamente siete voi i prescelti e so che non mi deluderete”.
I due ragazzi non risposero e vennero abbracciati da tutti i mostri. I loro abbracci non erano così terribili come si aspettavano, erano abbracci dolci e pieni di affetto. Eve li guardò intenerita.
“I miei piccoli vi daranno tutto l'aiuto possibile “disse Eve “ Che il Purgatorio sia con voi”.
Le fate ridacchiarono e ricoprirono Alex e Becky di polvere magica, poi il portale di luce ed ombra,ricoperto da fiori di ciliegio e geranio si chiuse con un sibilo ed Eve scomparve.
“Mi sa tanto che non possiamo tirarci indietro” disse Alex intimorito.
Becky annuì e poi insieme guardarono la pozzanghera che era stato il signor Jeremia Smith.
“Per una volta ti do ragione” disse Becky, poi disse in tono pratico “Andiamo”
Alex guardò il cadavere liquefatto di Smith e disse “ E di lui cosa facciamo?”
Dal nulla spuntò una voce che disse “Ritornerà in vita, appena finita l'avventura”
Poi i due ragazzi si rimisero in macchina e si allontanarono in tutta fretta dalla tenuta del signor Smith.
 
  
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