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Autore: somochu    29/09/2012    7 recensioni
Odiare il proprio vicino di casa, si sa, è d'obbligo. Almeno che non sia Johnny Depp, ovviamente.
Ma cosa fare quando a essere compagni di quartiere sono proprio Blaine Anderson e Sebastian Smythe?
Dal cap 1:
Sebastian era già alzato – dal letto vuoto poteva dedurlo – e Blaine sbuffò, pensando che fosse il solito perfettino che non veniva scalfito da nulla. Lui e la sua media perfetta, aspetto perfetto e arroganza perfetta, si poteva essere più fastidiosi?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quel vicino che non sopporti

 

 

 

 

 

Sebastian si svegliò da solo, quella mattina. Mancava ancora qualche minuto al suonare della sveglia, così decise di prendersi il suo tempo per fare una doccia.

Prima di finire dritto nel bagno, si girò verso destra, buttando l'occhio sulla casa di fianco: la finestra del vicino era spalancata e poteva chiaramente vedere una sagoma che si muoveva sul letto.

La sua era una casa tipicamente americana, così come il suo quartiere; lì tutti abitavano a pochi passi l'uno dall'altro, era la normalità riuscire a vedere anche ogni movimento all'interno delle abitazioni vicine.

Ancora dorme, lo sfaticato, pensò, mentre perdeva qualche minuto a rimirare la figura del suo vicino di casa.

Una doccia veloce, un bell'ammiccamento allo specchio – perché, diavolo, quella camicia gli stava da favola – e subito a fare colazione; sua madre, ogni mattina, preparava le uova e ogni volta che Sebastian scendeva le scale di casa sua per avvicinarsi alla sala da pranzo, sentiva un profumino semplicemente delizioso.

Sua madre si avvicinò per dargli un bacetto sulla guancia, ma Sebastian si ritrasse. "Mamma, non ho tre anni, per far favore."

Ellie Smythe ridacchiò, ormai abituata a quei sfoggi di acidità di suo figlio.

Fecero colazione parlando del più e del meno con l'aggiunta del padre di famiglia – scendeva sempre per ultimo.

Avete iniziato senza di me,” borbottò quest'ultimo, facendo ridacchiare Ellie e ghignare Sebastian.

Era probabilmente l'unica frase che Sebastian avrebbe sentito da lui durante quel giorno; suo padre avrebbe lavorato da mattina a sera, come sempre.

Non che lui si lamentasse troppo, Sebastian non era certo il tipo da passare il tempo a piagnucolare per problemi famigliari – che, di fatto, veri problemi non erano. O almeno non secondo lui.

Va bene, vecchi, io me ne vado a scuola,” disse, a fine colazione, poco prima di prendere la borsa sul pavimento dell'ingresso. “Non sentite troppo la mia mancanza, mi raccomando.”

Il sopracciglio alzato dei suoi due genitori valeva più di mille parole

Ok, me ne vado, me ne vado.”

La frase di sua madre, però, gli bloccò il sorriso che aveva per quello scambio di battute.

Sebastian ricordati di aspettare che esca anche -”

Sì, mamma, lo so,” la voce secca gli uscì spontaneamente al pensiero dell'altro.

Del suo vicino.

Per specificare, era il suo vicino di casa da quando erano bambini e mai, mai erano andati d'accordo

E, mentre era accostato alla ringhiera che divideva i due giardini, sentì la voce dell'altro chiamarlo da dietro.

Oh, che gentile, mi hai aspettato,” il sarcasmo – che riservava solo per lui – era quasi palpabile.

Beh, Sebastian non voleva altro, di prima mattina. Lo faceva sentire... A casa, quella routine di insulti.

Lo so, sono un'anima così magnanima, non trovi?” rispose, voltandosi verso di lui.

Ed eccolo lì. Blaine.

 

 

 

 

 

 

**

 

 

 

 

Il risveglio di Blaine, quella mattina, fu traumatico.

In effetti lo era ogni mattina, ma quel suono fastidiosissimo quel giorno proprio non voleva andarsene dalla sua testa.

Lanciò uno sbadiglio enorme, mentre si dirigeva in bagno per darsi una sistemata; ora come ora uno Zombie faceva più bella figura e Blaine aveva sempre avuto paura di loro.

Prima di entrare, senza neanche volere, l'occhio gli cadde nella direzione della finestra fuori dalla quale poteva vedere la camera del suo vicino di casa.

Sebastian era già alzato dal letto vuoto poteva dedurlo e Blaine sbuffò, pensando che fosse il solito perfettino che non veniva scalfito da nulla. Lui e la sua media perfetta, aspetto perfetto e arroganza perfetta, si poteva essere più fastidiosi?

Si fece una doccia veloce e si vestì altrettanto di fretta; dando un'occhiata allo specchio, sbuffò contrariato. Dio, di mattina era seriamente inguardabile, secondo lui.

Non avrei dovuto passare la nottata a vedere Game Of Thrones, pensò, passandosi una mano sul viso stanco e decidendo di mettere un altro strato di gel ai suoi capelli, sperando che almeno quelli lo ascoltassero.

Gli ci vollero almeno altri dieci minuti prima che scendesse a fare colazione. Un odore acre di bruciato gli investì le narici.

"Mio Dio, mamma, non dirmi che hai di nuovo bruciato i toast."

Arrivato di fronte alla cucina, vide sua madre voltarsi verso di lui, il labbro sporto in segno di broncio.

"... E va bene, fa niente," sospirò Blaine, troppo debole alla faccia da cucciolo di sua madre, e lasciando che questa si avvicinasse.

Passò almeno altri cinque minuti a essere coccolato da sua madre, e a sentire i suoi scleri su quanto fosse un bel ragazzetto e su quanto stesse crescendo in fretta.

La strinse forte a sua volta, pensando che da qualcuno lui doveva pur aver preso.

Da quando suo padre era morto due anni prima , poi, le scenate d'affetto di sua madre erano aumentate drasticamente; Blaine non si era mai lamentato, né le aveva fatto notare di essere cresciuto, per quelle. La stringeva a sé e sorrideva del suo profumo così famigliare.

"Anche oggi esco senza far colazione: meglio, sono in ritardo e Mister Perfettino sarà già fuori ad aspettarmi."

Detto questo, baciò la guancia di sua madre Alicia – che borbottò un "divertiti" per poi afferare lo zaino per terra; aperta la porta, non si stupì di trovare Sebastian lì, appoggiato alla ringhiera.

Spiò un pochettino la sua sagoma da dietro, trovandola famigliare quasi quanto il profumo di sua madre.

Scosse la testa, infastidito dai suoi stessi pensieri, prima si sbuffare una risata. Non vedeva l'ora di vedere il suo sopracciglio alzato per il disappunto.

C'era un gusto malsano nell'offenderlo.

Oh, che gentile, mi hai aspettato.”

 

 

 

 

 

**

 

 

 

 

 

 

Solo tu puoi fare tardi ogni mattina, senza neanche passare la notte a divertirti come si deve,” stava dicendo Sebastian, con un sorrisino da schiaffi sul viso.

Beh,” rispose Blaine, senza guardarlo. “So che per te il termine “divertirti” comprende orgie e feste da Confraternita. Quindi no, me ne tengo lontano, grazie. E dormo quanto voglio.”

Uh, svegliato col piede sbagliato, stamattina? O la mancanza di sesso ti sta facendo diventare ancora più acido?”

Blaine grugnì con il naso, evitando di rispondere – o eventualmente, di prenderlo a morsi.

Ogni mattina camminavano insieme fino alla scuola: era un lungo tratto, per questo entrambe le loro madri – amiche da una vita – volevano che accanto a entrambi ci fosse qualcuno.

Così loro si sopportavano ogni mattina. O meglio, litigavano ogni mattina.

Allora,” ruppe il silenzio Sebastian, con un ghigno. “Come va con quel Ethan?”

Blaine sbuffò, innervosito dal tono ironico e da presa in giro di Sebastian.

Com'è ti preoccupi tanto di lui? Se la prima cosa che mi chiedi di prima mattina è sul ragazzo con cui esco, allora potrei arrivare a pensare che sei geloso.”

Non sono geloso, solo stupito di come tu possa piacere a qualcuno. E soprattutto sono curioso di vedere quand'è che riuscirai a perdere la verginità,” rispose Sebastian.

Blaine notò che era un pochettino sulla difensiva e ne sorrise.

Ti preoccupi di chi frequento, di come mi sveglio, di quanto dormo e ora anche della mia verginità,” disse Blaine, elencando le parole di Sebastian sulle dita.

Se vuoi posso aiutarti io, con la verginità.”

Il tono malizioso di Sebastian fece sì che il sangue fluisse direttamente sul suo volto, rendendo le sue guance di un rosso acceso.

Sei il solito idiota,” borbottò, guardando fisso davanti a sé per non mostrare il rossore. “Non ti sopporto più, davvero. Non potevo avere un altro vicino? Vorrei non averti mai inco-”

Si bloccò all'improvviso, notando che lo sguardo di Sebastian era su di lui. Era... strano, non riusciva a interpretarlo.

Cos-” ma non riuscì di nuovo a finire di parlare che una goccia, poi due, poi tre, cominciarono a scendere per tutta la sua guancia.

Vide Sebastian alzare la testa verso l'alto, per controllare a sua volta la pioggia.

Cazzo,” ruggì Sebastian, seguito poi da parecchie imprecazioni di Blaine.

Dov'è quel coglione?” Blaine non capì a chi Sebastian si riferisse.

Chi?” chiese, infatti.

Il rumore di un clacson li fece sobbalzare e Sebastian si voltò, per poi sorride furbescamente a Mark, il suo migliore amico.

Si avvicinò alla macchina e, dopo aver spalancato la portiera, si sedette sul posto davanti.

Mark si sporse verso il finestrino, per riuscire a parlare con Blaine. “Blaine, vuoi un pas-”

No, non lo vuole,” lo interruppe Sebastian.

Blaine non fece in tempo ad aprire bocca, che la risposta di Sebastian lo gelò.

Ma...” provò Mark.

No, non lo vuole. E non vuole neanche avermi conosciuto, no? Ora vedrà come sarebbe stato. Possiamo andare.”

Aspetta... Sebastian se l'era presa?

La macchina partì, lasciando Blaine indietro, fermo, scioccato, sotto la pioggia che cominciava a scendere sempre più fitta.

Sentì il gel che colava e si toglieva dai suoi capelli a causa dell'acqua e i vestiti che stavano cominciando ad appiccicarglisi addosso.

E in tutto questo, sarebbe arrivato a scuola bagnato, con i capelli ribelli e umiliato.

Non pensava che Sebastian potesse essere così stronzo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho fatto un casino e ho dovuto rivedere tutti i codici di questo capitolo, e non ricordo più che avevo scritto qui nelle note del primo capitolo...
Comunque.
Sicuramente avevo dato il benvenuto a tutti :3
Questa è una Long nata per far strappare un sorriso. È una commedia senza pretese e fluffosa e romantica. Spero vi piaccia!
Aggionerò ogni sabato, quindi state attente in quei giorni, che arrivo io *posizione da eroe

Non ricordo cosa avevo detto, ma sicuramente avevo ringraziato la Ila per il bannerino a inizio capitolo xbfkdbfkdsbfskd
Sì, insomma, mi piace un sacco.
E lei è bravissima.
E la adoro.
E adoro le sue grafiche.

Avrò sicuramente ringraziato Marti per tutto e Carmen e Marzia per esistere. Ma in caso lo faccio ora :3

E... Niente, ci vedremo ai prossimi capitoli!

   
 
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