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Autore: MairTonks    30/09/2012    0 recensioni
Sono timida, forse troppo. Quando parlo con qualcuno che non conosco mi mangio le parole, sussurro i miei pensieri sconnessi e non riesco a farmi capire. L’unico modo per farmi capire, per dire veramente quello che penso è scrivere. Mi aiuta a mettere in ordine i pensieri, mi da il tempo di pensare dieci volte a quello che voglio dire. Mi permette di essere me stessa. Ed è proprio di questo che parla questa storia, che poi storia non è. Sono i miei pensieri, quello che vedo e pezzi della mia vita. Tratta argomenti comuni a tutti, dei palloncini che lancio nel cielo in modo che tutti possano vedere quello che penso. In modo che qualcun altro possa riconoscersi nelle mie vicende e magari assaporare un po’ delle mie esperienze. E non importa se non vi piace, potete anche ignorarlo. Io lascio volare il mio palloncino, poi chissà dove andrà a finire.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Vi è mai capitato di aver paura?

  Così tanta paura da voler scappare via , da non voler neanche provare ad affrontarla?

Di trovarvi davanti ad un mostro così grande da non riuscire neanche a scappare senza avere il coraggio di voltare lo sguardo e correre lontano?
Da scappare correndo all’indietro, come i gamberi per paura che vi colpisca alle spalle?

Una paura che non vi da neanche l’opportunità di essere dei codardi?

A me si e ci ho messo un po’ ad affrontarla. Non ci sono riuscita da sola, alla fine è stata la mia stessa paura ad aiutarmi. Un po’ come quando, da bambini, avevamo paura delle ombre che vedevamo aggirarsi per casa e che alla fine erano quelle dei nostri genitori. Una paura così stupida e infondata, un qualcosa che ti fa star male per giorni e che una volta superata ti fa vergognare di averla provata.

Ho avuto paure di essere sostituita, di essere messa da parte. Avevo paura di essere buttata via come una macchina fotografica usa e getta a cui è finito il rullino. Avevo paura di essere messa da parte da una persona a cui non potevo rinunciare.

Sono scappata via, in silenzio iniziavo ad indietreggiare ma senza smettere di fissarla. Camminavo all’indietro, continuavo a fissarla senza neanche trovare il coraggio di voltarmi e scappare.

Alla fine sono caduta e la mia paura si è avvicinata. L’ombra che mi terrorizzava iniziava a farsi più vicina. Man mano che si avvicinava la vedevo rimpicciolirsi e alla fine era così vicina che sono riuscita a guardarla negli occhi. Era la persona da cui mi sentivo messa da parte che veniva ad offrirmi la sua mano per alzarmi. Quella persona di cui ho avuto tanto timore era lì davanti a me che mi aiutava a trovare il coraggio per affrontare la mia grande paura.

Dopo questa esperienza ho capito una cosa: le nostre paure non sono altro che il frutto della nostra immaginazione. Esistono dentro la nostra testa. Sono solo ombre, dobbiamo solo accendere la luce per guardare la loro forma originale. Senza il buio non sono così spaventose.
                                                                                                               M.E. (Martin Emliy)

 
  
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