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Autore: Smeralda Elesar    01/10/2012    5 recensioni
:-Lord Shen è ancora vivo?-:
Chiese Po alla Divinatrice
:Se è ancora vivo? Farebbe qualche differenza?-:
:-Certo che sì! Insomma, se è ancora vivo dobbiamo andare a salvarlo!-:
La seconda possibilità che tutti avremmo voluto dare a Lord Shen
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lord Shen, Po, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il filo del destino

 

 

Si era rifugiato sotto l’albero i pesco e si aggrappava al tronco come se fosse stata un’ancora di salvataggio.

Armi da fuoco.

Qualcuno aveva rubato la sua idea e se ne stava servendo mentre lui era bloccato là!

Per la rabbia spazzò la terra con un calcio e nel farlo colpì dolorosamente una radice che spuntava dal terreno.

 

:-Sai che non è la cosa giusta da fare, non è vero?-:

 

Ancora, di nuovo e come sempre quando era meno opportuno, ecco che spuntava la capra.

 

:-Lasciami in pace, va bene?! Non voglio vedere nessuno!-:

 

:-No! Adesso basta, Shen, mi devi ascoltare!-:

 

La Divinatrice batté il bastone a terra tanto per sottolineare il concetto come se avesse qualcosa di irrimediabilmente urgente da comunicargli.

 

:-Stai sbagliando tutto, Shen. Tu non sei scappato dalla stanza per vergogna ma perché il fatto che non sei tu ad usare quelle armi ti fa andare in bestia, non è vero?-:

 

“Tanto questa sa già tutto, perché dovrei perdere tempo a fare finta?”

 

:-E va bene, dannata capra, hai vinto tu! Io vorrei solo tornare al comando del mio esercito! Il panda e i suoi amici mi hanno ospitato e probabilmente si sono trattenuti almeno cinquecento volte dallo strangolarmi per tutto quello che hanno passato a causa mia, so che dovrei essere loro grato, ma in realtà l’unica cosa che vorrei è avere almeno una delle mie lame così da ricambiare la loro gentilezza con altrettanta cortesia, e sai che farei? Io per dimostrargli tutta la mia gratitudine li ucciderei in fretta, senza farli soffrire-:

 

Dopo aver sputato fuori tutto quanto si sentì decisamente meglio.

Shen sospirò.

 

:-È per quel messaggero che sei rimasta, non è vero? Tu sapevi che sarebbe arrivato. E quella storia dei banditi con le armi da fuoco ha a che fare con me e tu lo sai-:

 

:-Avrà a che fare con te solo se tu deciderai che deve essere così-:

 

:-Ah, quindi io posso anche decidere di far finta di niente e vivere in pace?-:

 

:-Non ho detto neanche questo-:

 

:-E allora quand’è che ti deciderai una buona volta a parlare chiaro? Se devi solo farmi arrabbiare e farmi venire mal di testa puoi tornartene da dove sei venuta!-:

 

:-Sembra quasi che tu mi stia chiedendo di dirti cosa fare. Non posso farlo, Shen, questo è il tuo destino ed io non posso decidere al posto tuo, posso solo metterti in guardia quando sento avvicinarsi un pericolo-:

 

Shen fece un sogghigno ironico.

 

:-Cos’è, adesso vuoi farmi credere che vuoi proteggermi?-:

 

Se ne pentì immediatamente perché la Divinatrice lo guardò di nuovo in quel modo che lui odiava, come se lo compatisse profondamente.

 

:-Sì, Shen, io sto cercando di proteggerti come ho sempre fatto da quando eri un pulcino. Ero la tua tata, ricordi? E che a te piaccia o no continuerò ad occuparmi di te-:

 

Lui fece una smorfia infastidita.

 

:-Basta così. Ora occupati di predire qualcosa e dimmi come potrebbe avere a che fare con me il messaggero-:

 

:-Non è così semplice, Shen. Ci sono delle armi da fuoco, quindi visto che tu che le hai costruite per primo ne conosci anche i punti deboli credo che Master Shifu ti chiederà di aiutare i suoi allievi che a loro volta aiutano quel villaggio. Ed anche il villaggio sento che è legato al tuo destino, ma non chiedermi in che modo perché questo proprio non lo so-:

 

“Pazienza, del villaggio non mi interessa niente, delle armi da fuoco invece sì… chissà che non mi riesca di assoldare questi banditi e fare di loro il primo nucleo del mio nuovo esercito”

 

:-No, Shen, no! Hai appena pensato una cosa che ti metterà in un mare di guai! Ma perché non capisci? Da quando sei qui hai visto che c’è un modo diverso di vivere, e lo hai anche apprezzato a momenti, anche se non lo ammetteresti neanche sotto tortura. Perché vuoi percorrere un cammino che ti porterà alla distruzione?-:

 

C’era sincera preoccupazione nel tono della capra, cosa che turbò Shen più di quanto avrebbe voluto ammettere.

 

:-Non darti tutta questa pena per me: io non sono più sotto la tua custodia da molto tempo, tata-:

 

Le rispose.

 

:-Questo lo so, ma io ti voglio ancora bene, per questo ti devo avvertire. Se non cambierai andrai incontro ad una brutta fine, e ne hai già avuto la prova una prima volta quando ci hai quasi lasciato le penne a causa della tua stessa arma, e adesso che il destino ti ha voluto regalare una seconda possibilità ti prego, non ci sputare sopra! In te c’è qualcosa di buono, io lo so, ma dovrai essere tu a dimostrarlo-:

 

:-Piantala! In me non c’è niente di buono! Quello che voi chiamate bontà è solo debolezza ed io non sarò mai debole!-:

 

Urlò Shen quasi spaventato.

Di fronte a lui la Divinatrice scosse la testa rassegnata.

 

:-Mi dispiace, Shen, io non posso fare di più per te. Posso dirti solo che entro l’alba di domani tu avrai fatto una scelta importante e se vorrai conoscere le sue possibili conseguenze… bè, sai dove trovarmi-:

 

La Divinatrice si girò e se ne andò, non prima di avergli lanciato un ultimo sguardo addolorato.

 

                    *

Era l’alba, bella e di un rosa pallido, che lo avvolgeva nell’aria fresca di rugiada.

Shen non era rientrato nella sua stanza per la notte e quando la stanchezza aveva avuto la meglio si era appisolato contro il tronco del pesco, con il risultato che al risveglio aveva tutto un fianco indolenzito.

 

:-Hai scelto una sistemazione un po’ scomoda, sei sicuro di stare bene?-:

 

“E adesso chi altro…? Ah, certo, il ratto”

 

:-Avevo bisogno di riflettere-:

 

Gli rispose semplicemente, e non era neanche una bugia.

 

:-Capisco. Bene, allora credo di doverti dare un altro argomento di riflessione-:

 

“Stai a vedere che la capra ha di nuovo ragione e questo vuole davvero chiedermi di lavorare con loro”

 

Diviso tra curiosità e stizza gli fece cenno di continuare.

 

:-Shen, tu sai che ieri sera abbiamo ricevuto una richiesta di aiuto da un villaggio che sta dall’altra parte delle montagne. Sono stati attaccati da banditi che usano armi da fuoco. Io volevo chiederti se tu saresti disposto ad aiutarci-:

 

Shen lo ascoltò e non rimase per niente sorpreso.

 

:-Magari hai pensato che siccome anche io ho costruito quel tipo di armi ne conosco i punti deboli-:

 

Shifu lo guardò palesemente sconcertato.

 

:-Sì, è esattamente così. So che è un impegno grave ma credimi, te lo sto chiedendo come favore, ci servirebbe davvero tanto il tuo aiuto-:

 

:-Non avete già il panda miracoloso? Ha affrontato e sconfitto un’intera flotta da solo, non credo che dopo questo saranno un problema un paio di banditi-:

 

Shifu lo guardò con un’espressione indecifrabile e si prese qualche secondo prima di rispondere.

 

:-Quello che ha fatto Po è stato straordinario, ma è stata ugualmente una cosa molto, molto pericolosa, ed io non voglio vedere mai più uno dei miei allievi esposto ad un rischio così grande, è per questo che vorrei trovare un modo di neutralizzare quelle armi prima che possano essere di nuovo usate su qualcuno-:

 

Shen distolse lo sguardo imbarazzato.

 

:-Sì, lo capisco. Allora io… io andrò con loro-:

 

Non lasciò al maestro il tempo di replicare e scappò subito a cercare la Divinatrice.

                 *

La trovò che già lo aspettava all’entrata del Palazzo.

 

:-E così hai fatto la tua scelta. Vieni, vediamo insieme cosa ti aspetta-:

 

Shen la seguì nella sua stanza e scoprì che aveva già preparato la ciotola.

Si sottopose al solito rito della stoffa e della piuma ed aspettò che il fumo gli mostrasse di nuovo il suo futuro.

Stavolta non si materializzò nessuna figura, invece dalle ceneri saliva un suono sommesso simile ad un pianto.

 

:-Hai scelto un cammino difficile, che ti porterà dolore ma che ti darà la possibilità di pagare un debito che ti pesa addosso da troppo tempo. Mi dispiace, ma se sceglierai di seguire questa strada dovrai essere pronto a rischiare la tua vita-:

 

In quel momento Shen si accorse che il lamento somigliava in modo impressionante alla sua voce.

 

:-Basta così!-:

 

Esclamò turbato.

In risposta il fumo rifluì tutto sul fondo della ciotola, poi in un secondo creò in aria la figura di un pavone dalle ali spiegate che si dissolse in una cascata di scintille.

Abbassò lo sguardo sulla Divinatrice e la sua espressione non lo rassicurò per niente.

 

:-È un rischio enorme, Shen, puoi sempre ripensarci-:

 

:-I rischi non mi spaventano, e poi ne ho già corsi tanti. Ormai ho deciso che andrò, e scommetto quello che vuoi che tu lo sapevi già che avrei deciso così-:

 

La Divinatrice fece un sorriso enigmatico.

 

:-E va bene, lo ammetto, sapevo che non saresti stato capace di stare ad aspettare, e adesso che siamo a questo punto credo che sia il momento di darti questi-:

 

Dal fagotto che si era portata la Divinatrice prese un involto più piccolo e lo consegnò a Shen.

 

:-È pesante, che ci hai messo dentro?-:

 

Chiese lui.

Gli era sembrato di sentire un familiare suono metallico.

 

:-Sono cose che ho conservato per un po’ di tempo in attesa che venissero di nuovo utilizzate. Aprilo solo dopo che sarò partita io, fidati, ho un buon motivo per chiederti di fare così-:

 

Shen fece un mezzo sogghigno, poi improvvisamente ridivenne serio.

 

:-Divinatrice, dimmi la verità, ci rivedremo?-:

 

Lei lo guardò con un misto di tenerezza e preoccupazione.

 

:-Non lo so, Shen, non lo so… ma probabilmente sì, se tu farai la cosa giusta-:

 

:-La cosa giusta? E qual è la cosa giusta?-:

 

:-Non è a me che devi chiederlo, chiedilo a te stesso. Il tuo cuore conosce già la risposta-:

 

Shen decise di rinunciare prima che con quegli enigmi gli venisse un serio mal di testa.

                 *

Più tardi, di sera, nella sua stanza Shen stava meditando se aprire l’involto o no.

La Divinatrice era partita, o meglio era sparita senza neanche salutarlo, quindi tecnicamente aveva il permesso di aprire quella cosa, ma d’altra parte aveva imparato a sue spese che la capra e tutto quello che aveva a che fare con lei era portatore di sciagure, almeno per lui, quindi quel fagotto lo preoccupava alquanto.

Alla fine si decise a sciogliere i nodi e quello che aveva davanti lo lasciò senza fiato.

I suoi speroni.

Tutte le sue lame da lancio.

Una veste di seta bianca.

Si cambiò in fretta e la indossò.

Quella veste gli ricordò tutto quello che era: un principe, un guerriero, uno che aveva sfidato il destino e che era pronto a sfidarlo ancora.

 

“Io sono Lord Shen della città dei Gong, e combatterò per riprendermi ciò che è mio!”

 

Poi lo sguardo gli cadde su un biglietto che doveva essere sfuggito dalle sue cose.

Era della Divinatrice.

 

“Ho pensato che ti servissero queste cose perché qualunque cosa accada è importante che tu sia te stesso.

 

Ps: Non volermene per lo strappo… stavo solo controllando la qualità della stoffa”

 

Shen si sentì gelare dal terrore.

 

“Oh, no! Vuoi vedere che…?”

 

Controllò rapidamente i bordi della sua preziosa veste di seta.

Sì, in un angolo c’era uno strappo a forma di morso.

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Cantuccio dell’autore

 

Ragazzi, questo è il capitolo più lungo che ho mai prodotto! Nove pagine e un rigo! Più che altro è lungo perché è pieno di dialoghi da fare invidia a Platone XD

Poi volevo ringraziare ovviamente e come sempre chi ha aggiunto la storia alle preferite, seguite o ricordate… ragazzi, ma quanti siete?!

Non importa, vi voglio bene tutti =)

 

                                                    Makoto

   
 
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