TOGETHER
CAPITOLO 2:
“Primo incontro”
Vegeta
strinse forte le braccia al petto. Accidenti! Ecco un nuovo ostacolo allo
scontro contro Kakaroth! Due dannati pezzi di latta!
Sicuramente
il suo acerrimo nemico non avrebbe mai accettato di scontrarsi in un sano
combattimento saiyan all’ultimo sangue ora che doveva impegnarsi a salvare quell’inutile sasso chiamato Terra e i suoi irritanti
abitanti.
Niente da
fare, quel tipo di saiyan aveva solo il sangue che gli scorreva nelle vene! Un
vero guerriero della stirpe non si sarebbe mai preoccupato così tanto di
salvare delle altre vite. E questo era causa di ulteriore disprezzo per Kakaroth. Come poteva un essere inferiore come lui essere
riuscito a ricoprirsi dell’oro della leggenda?! Non
aveva senso! Lui doveva essere il solo ad ammantarsi di quella gloria, era il
suo destino! E Kakaroth gli aveva tolto anche quello.
Alzò lo
sguardo per puntarlo contro il ragazzo del futuro: ecco un altro rivale! Come
poteva un ragazzino essergli superiore?! Aveva
distrutto Freezer e re Cold in pochi istanti! Che
vergogna…persino un ragazzino, sicuramente mezzo saiyan, lo superava. E quella
sciocca donna terrestre lo aveva anche invitato a casa sua! Se lo sarebbe
trovato tra i piedi tutti i giorni. Non bastava quella nullità terrestre che la
donna definiva ‘fidanzato’, adesso gli toccava sopportare anche un ragazzino
dai capelli viola!
Con un
ringhio Vegeta decise di tornare alla Capsule
Corporation. Doveva iniziare gli allenamenti il prima possibile. Sorridendo
maleficamente comprese come potesse sfruttare la situazione: la donna ora
sarebbe stata costretta a costruirgli vari marchingegni per allenarsi, aveva la
scusa di salvare il pianeta e la sua inutile vita. Dopo aver sfracellato quei due cyborg sarebbe
stato il turno di Kakaroth.
Diede le
spalle a tutti e, ignorandoli, spiccò il volo in direzione della città
dell’Ovest.
Trunks lo
guardò sorpreso, desideroso di seguirlo, ma Goku lo fermò. “Lui è fatto così.
Ti abituerai” lo rassicurò. Il ragazzo annuì ma rimase
a fissare la scia bianca nel cielo.
Uno ad uno i guerrieri iniziarono a dipartire.
“Torniamo
anche noi a casa. Sicuramente Vegeta ha già iniziato ad allenarsi, meglio
andare a controllare che la casa sia ancora tutta intera!” disse Bulma
sorridendo. Trunks si chiese nuovamente se sarebbe davvero stato in grado di
convivere con loro.
“Ci vediamo!
Buon allenamento!” augurò Goku a Trunks e Yamcha. Fluttuò in aria e prima di
volare via con Gohan e Piccolo urlò a Bulma: “Mi raccomando, partorisci un bel
bambino!!” e prese il cielo.
Trunks
spalancò gli occhi e scattò con la testa in direzione di sua madre,
terrorizzato dall’idea che potesse in qualche modo
comprendere qualcosa. Cosa era preso a Goku? Si era per caso bevuto il cervello?! Come poteva dirle una cosa simile?!
E lui che pensava di essere stato chiaro e mantenere il segreto!
Fu la risata
sguaiata di Yamcha a farlo riconcentrare sul mondo attorno. Guardò sua madre
che sembrava scioccata quanto lui, ma forse il tutto era riferito alla
frivolezza del suo ragazzo. Gli fece male al cuore ricordare che in quel
momento i suoi genitori non stavano insieme.
“Piantala di
ridere come un idiota e riportami a casa!” ordinò Bulma a Yamcha, poi si girò
con un sorriso verso Trunks. “Tu seguici. In poco
tempo arriveremo alla Capsule Corporation e ti
assegnerò una stanza! Sarai stanco dopo quel combattimento! Potrai farti una
bella doccia e mangiare qualcosa!”
Trunks annuì
imbarazzato, senza avere il coraggio di dirle di no.
Certe cose non cambiano mai. Anche nel futuro era Bulma a decidere per lui.
Rimase in silenzio quando vide Yamcha abbracciare sua madre e portarla
in volo e, tristemente, li seguì.
Quando
arrivarono nei pressi della città dell’Ovest Trunks non poté non meravigliarsi
alla vista di tanta pace e serenità. In tutta la sua vita non aveva mai visto
tanta gente tutta insieme. Nessuno temeva di uscire di casa, i bambini
giocavano liberamente in strada, i vecchietti passavano tranquillamente il
tempo fuori dai bar a giocare a carte con gli amici e
le signore anziane giravano nelle piazze a fare spese.
Era insolito
quel mondo. Era intriso di una gioia che Trunks non aveva mai conosciuto.
Nuovamente si
rese conto di quante cose aveva perso a causa dei cyborg e lo assalì per
l’ennesima volta il desiderio di distruggerli con le sue mani. Con l’aiuto di
Goku sapeva che ci sarebbe riuscito.
Giunti alla Capsule Corporation Trunks si fermò fluttuando nella
sua cima. Per la prima volta vide la sua casa intatta. Nel suo tempo i piani
superiori della dimora erano stati distrutti e lui e sua madre vivevano in un
bunker sotterraneo, nascosti. Doveva assolutamente salvare il futuro: il sé
stesso di quella dimensione avrebbe avuto un’infanzia felice, non solitaria e
desolata come la sua.
“Ehi! Siamo
arrivati! Vieni giù!” gli indicò Bulma urlando da dove erano planati lei e
Yamcha. Trunks si riscosse ed obbedì a sua madre. Si guardò intorno alla
ricerca del padre e percepì la sua aurea nel laboratorio di suo nonno. Chissà
cosa stava combinando.
Era tentato
di andare da lui ma Bulma lo invitò ad entrare in casa
e lui non riuscì a rifiutarsi.
“Costruiscimela
ho detto!” sbraitò Vegeta aumentando la sua aurea e spaventando il piccolo Tama, il gattino nero di famiglia, che cadde dalla spalla
del dottor Brief.
“Come vuoi
Vegeta! Ma è pericoloso! Bulma non sarà d’accordo” lo informò il vecchio scienziato
accarezzando il suo micio.
“Cosa vuoi
che mi importi di quello che pensa quella donna!! E
sbrigati!” ordinò nuovamente il saiyan uscendo poi dal laboratorio.
Aveva sentito
l’aura di quel ragazzino del futuro poco prima. Era arrivato alla
Capsule. Probabilmente, anzi sicuramente con lui c’erano anche la donna
azzurra e il damerino terrestre. Bah, che razza di situazione.
Bloccato su
un pianeta con della gente così inutile! L’unica cosa decente del fatto era che
in quella casa non mancava mai il cibo e la tecnologia era abbastanza
sviluppata. La maggior parte delle nuove invenzioni venivano
prodotte proprio sotto quel tetto.
Con passo
deciso il saiyan si diresse in cucina, desideroso di
fare uno spuntino e poi riprendere ad allenarsi.
“Ciao caro!
Hai fame, vero?” lo accolse la signora Brief non ricevendo un minimo segno di risposta. Per nulla scoraggiata lo seguì fino al frigorifero quasi
appoggiandosi a lui quando aprì l’elettrodomestico in cerca di cibo.
Vegeta le
intimò di allontanarsi da lui e la signora Brief,
sempre con il sorriso sulle labbra, gli offrì una tazza di the. Il saiyan alzò
gli occhi al cielo: stupida donna dai modi appiccicosi. Se solo avesse potuto
l’avrebbe fatta fuori. Ma cucinava divinamente e questo rimaneva il solo motivo
per farla restare in vita.
Tirò fuori dal frigo un’enorme quantità di cibo che appoggiò
senza la minima delicatezza sul tavolo della cucina. Si piantò su una sedia e
prese a strafogarsi, ignorando la signora Brief che si sedette di fronte a lui e iniziò a versare del
the su due tazzine.
Bulma guidò
il ragazzo del futuro in un rapido tour della casa al quale Trunks partecipò
volentieri. Era bello girare per
“E qui si
conclude il giro!” terminò Bulma uscendo dall’ennesima stanza. “Scegli pure la
camera che preferisci, solo ti consiglio di stare alla larga da quella laggiù…”
e indicò l’ultima porta del corridoio. “Sai, è quella di Vegeta. L’ha scelta
apposta per stare il più lontano possibile dagli altri, quindi ti prego di non
disturbarlo. Sa essere molto sgarbato quel saiyan!” finì stizzosa puntando le
mani ai fianchi sinuosi.
Trunks
sorrise leggermente. Quante volte sua madre gli aveva ripetuto quella frase…
Lo stomaco
del mezzo saiyan brontolò rumorosamente e il ragazzo arrossì, imbarazzato.
Bulma sorrise semplicemente.
“Che sbadata!
E’ naturale che tu abbia fame! Andiamo in cucina, dai!” e lo guidò al piano
inferiore.
Immediatamente
Trunks si rese conto che in cucina si trovava suo padre, e non poté che
rallegrarsi. Lo avrebbe rivisto presto. Non vedeva l’ora di conoscerlo meglio,
di parlargli, di sapere più cose su di lui. E avrebbe ignorato il consiglio di
sua madre di non stargli troppo addosso; se lei era riuscita ad entrare nel suo
cuore, ce l’avrebbe fatta anche lui!
Il cuore
iniziò a tamburellare furiosamente nel suo petto. Era eccitato all’idea di
stare con lui.
La porta
scorrevole si aprì con un suono sordo e Trunks seguì mestamente sua madre fino
in cucina. Vegeta non li degnò neanche di uno sguardo.
“Ciao Vegeta! Pensavo ti stessi allenando” gli si rivolse
Bulma tranquillamente. Il principe non rispose. “Sempre il solito educato, eh?”
disse lei con stizza.
“Ciao cara! Vuoi del the?” chiese allora la signora Brief a sua figlia. “Oh, ma guarda che bel ragazzo abbiamo
qui!” continuò puntando gli occhi su Trunks che non aveva smesso un secondo di
fissare suo padre. Imbarazzato, il ragazzo si irrigidì raddrizzando le spalle
e, posandosi una mano sulla testa e facendo un piccolo inchino, sorrise alla
donna.
“Tu chi sei,
giovanotto?” chiese la signora Brief arrivandogli
accanto continuando a squadrarlo dalla testa ai piedi per poi girargli attorno.
“E’ un amico di Goku” rispose Bulma per lui togliendolo dall’imbarazzo.
“Davvero? E
ti fermerai qui da noi per caso? Ti prego, dimmi di sì!” gli chiese la donna
sempre sorridendo. Alla risposta affermativa la signora Brief
saltò dalla gioia e iniziò a battere le mani. “Oh, che bello!!
Vivo con due ragazzi bellissimi!! Tu e il caro Vegeta siete entrambi talmente affascinanti!! Che ne
dici di uscire con me, dolcezza? E poi potremmo fare delle uscite a quattro
anche con Vegeta e Goku! Che ne dici?”
Trunks
spalancò gli occhi e rimase perplesso. I suoi nonni erano morti
quando lui aveva sette anni, percui non li
ricordava molto. Rammentava vagamente che sua nonna era sempre allegra ma non la ricordava così sfacciata.
“Mamma!
Lascialo stare!” arrivò Bulma in sua difesa. “Ma, tesoro…” provò a dire la signora ma fu nuovamente interrotta. “E va bene! Volete una
tazza di the, cari?” chiese poi la signora Brief.
“Veramente il
ragazzo avrebbe fame” iniziò a dire Bulma. “Ah! A proposito! Non possiamo
continuare così, devi dirmi il tuo nome!” disse la ragazza appoggiando le mani
ai fianchi. Quella posa stava a significare che non avrebbe accettato una
risposta negativa.
Trunks si
chiese che fare: conosceva sua mamma abbastanza per
sapere che lo avrebbe tormentato fino a farlo cedere. Ma non sapeva se poteva
rivelarle il suo nome. Forse poteva cambiare troppe cose…
“Avanti!
Parla!” lo incitò la donna avvicinandosi pericolosamente al suo viso.
Trunks
deglutì: sentiva tutti gli sguardi addosso, persino quello di suo padre che
aveva alzato gli occhi dal suo pranzo senza però smettere di mangiare.
“Ecco…forse
non dovrei…” iniziò titubante Trunks. Poi prese una decisione: al diavolo,
quando i suoi genitori si sarebbero fidanzati e lui fosse stato concepito,
avrebbe detto loro la verità. E rivelare solo un nome non avrebbe certo
sconvolto nulla.
“Il mio nome
è Trunks” disse poi lasciandosi andare. E si guadagnò un sorriso radioso di
Bulma.
“Molto bene,
Trunks! Non era così difficile, no?” disse lei invitandolo poi a sedersi. Il
mezzo saiyan si trovò di fronte a Vegeta. Deglutì. Come poteva una persona mettere
tanto in soggezione con un semplice sguardo? Trunks si sentiva un moscerino al
suo confronto. E la situazione peggiorò quando si rese
conto di essere il solo inquietato dalla presenza del principe.
La signora Brief continuava a sorseggiare the come se nulla fosse mentre sua madre setacciava il frigorifero in ricerca
di qualcosa per lui.
*Papà…* pensò Trunks fissando il volto
severo del saiyan di fronte a lui. All’apparenza sembrava un uomo veramente
complesso. Sembrava forte, impenetrabile, sicuro. Arrogante nei modi di fare
girava sempre a testa alta. E dava l’idea di essere un vero principe. Un
guerriero invincibile e tormentato dai fantasmi del suo passato. Trunks ne era
ammirato.
“Ehi,
moccioso!” lo rimproverò Vegeta. “Mi sembrava di averti già detto che non mi piace essere fissato!”
Il ragazzo
abbassò lo sguardo, intimorito. “Scusa…” disse mestamente intrecciando le mani.
Un violento
tonfo gli fece rialzare la testa puntandosi sulla figura di sua madre che aveva
serrato con stizza lo sportello del frigorifero. Con le mani ai fianchi la
donna batté violentemente un piede a terra e si rivolse a Vegeta. Quante volte
Trunks aveva visto quella posa…finalmente non rivolta
a lui.
“Animale che
non sei altro! Possibile che ti sia spazzolato tutto
il commestibile?!” Trunks guardò prima l’uno, poi l’altro. Solo sua madre
poteva avere il coraggio di parlare così al principe dei saiyan.
“Taci donna!
Io faccio quello che voglio!” le rispose il saiyan con la bocca piena. Ok, ora non aveva l’aria molto principesca.
“E io adesso
cosa do a questo povero ragazzo?!” chiese lei
coinvolgendo anche Trunks che si pentì di essere stato messo in mezzo. Se
Vegeta non avrebbe toccato Bulma neanche con un dito, non poteva essere certo
lo stesso con lui! Ricordava le volte in cui Gohan gli aveva raccontato della
totale mancanza di autocontrollo nei confronti degli altri guerrieri.
“Non
importa…non sono molto affamato…” mise le mani avanti il ragazzo. “Non dire
così, Trunks! E poi Vegeta deve imparare che non è il solo a vivere qui! Deve
pensare anche agli altri!” lo fermò Bulma senza allontanare lo sguardo dal
principe che strinse gli occhi.
Vegeta si
alzò di scatto dalla sua sedia e, incrociate le
braccia al petto, si diresse all’uscita. “Ehi!! Dove vai?!”
gli urlò dietro Bulma. Fiato sprecato. Il saiyan se ne andò e spiccò il volo
lontano dalla Capsule Corporation.
“Che
screanzato!!” gridò Bulma corrucciata.
Trunks
appoggiò i gomiti al tavolo e posò la testa sulle mani. Era la prima volta che
assisteva ad una sfuriata di sua madre con una persona che non fosse lui. Solo
che a differenza di quelle volte, contro suo padre Bulma sembrava non essere
riuscita a spuntarla.
Sarebbe stato
divertente restare con quei due…
Continua…
Mi sono messa
subito a scrivere, non volendo lasciarvi con solo il prologo!
Beh, la
convivenza è iniziata. Trunks ha già potuto assistere ad un litigio tra i suoi
genitori, immediatamente al primo incontro fra i due :D!
Spero che la
fanfiction sia di vostro gradimento, per ora non è successo nulla di
importante, ma vedrete…
Grazie di
cuore a tutti quelli che hanno recensito il primo capitolo, ovvero: dianatabo (di nulla per la recensione! Spero tu abbia apprezzato
anche il secondo capitolo!), Ely 91, eleonorina87, jame, Mela, Frozen_WhiteFox
(grazie per tutti quei complimenti °///°) e bipponcelle420.
A presto!!