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Autore: tsubaki    15/04/2007    5 recensioni
Dopo aver informato Goku del pericolo dei cyborg, Trunks sale nella macchina del tempo per tornare nel futuro ma un guasto gli impedisce di partire. Si ritrova così invitato alla Capsule Corporation con Bulma e Vegeta.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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TOGETHER

TOGETHER

 

 

CAPITOLO 2:

 

“Primo incontro”

 

 

Vegeta strinse forte le braccia al petto. Accidenti! Ecco un nuovo ostacolo allo scontro contro Kakaroth! Due dannati pezzi di latta!

Sicuramente il suo acerrimo nemico non avrebbe mai accettato di scontrarsi in un sano combattimento saiyan all’ultimo sangue ora che doveva impegnarsi a salvare quell’inutile sasso chiamato Terra e i suoi irritanti abitanti.

Niente da fare, quel tipo di saiyan aveva solo il sangue che gli scorreva nelle vene! Un vero guerriero della stirpe non si sarebbe mai preoccupato così tanto di salvare delle altre vite. E questo era causa di ulteriore disprezzo per Kakaroth. Come poteva un essere inferiore come lui essere riuscito a ricoprirsi dell’oro della leggenda?! Non aveva senso! Lui doveva essere il solo ad ammantarsi di quella gloria, era il suo destino! E Kakaroth gli aveva tolto anche quello.

Alzò lo sguardo per puntarlo contro il ragazzo del futuro: ecco un altro rivale! Come poteva un ragazzino essergli superiore?! Aveva distrutto Freezer e re Cold in pochi istanti! Che vergogna…persino un ragazzino, sicuramente mezzo saiyan, lo superava. E quella sciocca donna terrestre lo aveva anche invitato a casa sua! Se lo sarebbe trovato tra i piedi tutti i giorni. Non bastava quella nullità terrestre che la donna definiva ‘fidanzato’, adesso gli toccava sopportare anche un ragazzino dai capelli viola!

Con un ringhio Vegeta decise di tornare alla Capsule Corporation. Doveva iniziare gli allenamenti il prima possibile. Sorridendo maleficamente comprese come potesse sfruttare la situazione: la donna ora sarebbe stata costretta a costruirgli vari marchingegni per allenarsi, aveva la scusa di salvare il pianeta e la sua inutile vita. Dopo aver sfracellato quei due cyborg sarebbe stato il turno di Kakaroth.

Diede le spalle a tutti e, ignorandoli, spiccò il volo in direzione della città dell’Ovest.

Trunks lo guardò sorpreso, desideroso di seguirlo, ma Goku lo fermò. “Lui è fatto così. Ti abituerai” lo rassicurò. Il ragazzo annuì ma rimase a fissare la scia bianca nel cielo.

 

Uno ad uno i guerrieri iniziarono a dipartire.

“Torniamo anche noi a casa. Sicuramente Vegeta ha già iniziato ad allenarsi, meglio andare a controllare che la casa sia ancora tutta intera!” disse Bulma sorridendo. Trunks si chiese nuovamente se sarebbe davvero stato in grado di convivere con loro.

“Ci vediamo! Buon allenamento!” augurò Goku a Trunks e Yamcha. Fluttuò in aria e prima di volare via con Gohan e Piccolo urlò a Bulma: “Mi raccomando, partorisci un bel bambino!!” e prese il cielo.

Trunks spalancò gli occhi e scattò con la testa in direzione di sua madre, terrorizzato dall’idea che potesse in qualche modo comprendere qualcosa. Cosa era preso a Goku? Si era per caso bevuto il cervello?! Come poteva dirle una cosa simile?! E lui che pensava di essere stato chiaro e mantenere il segreto!

Fu la risata sguaiata di Yamcha a farlo riconcentrare sul mondo attorno. Guardò sua madre che sembrava scioccata quanto lui, ma forse il tutto era riferito alla frivolezza del suo ragazzo. Gli fece male al cuore ricordare che in quel momento i suoi genitori non stavano insieme.

“Piantala di ridere come un idiota e riportami a casa!” ordinò Bulma a Yamcha, poi si girò con un sorriso verso Trunks. “Tu seguici. In poco tempo arriveremo alla Capsule Corporation e ti assegnerò una stanza! Sarai stanco dopo quel combattimento! Potrai farti una bella doccia e mangiare qualcosa!”

Trunks annuì imbarazzato, senza avere il coraggio di dirle di no. Certe cose non cambiano mai. Anche nel futuro era Bulma a decidere per lui.

Rimase in silenzio quando vide Yamcha abbracciare sua madre e portarla in volo e, tristemente, li seguì.

 

Quando arrivarono nei pressi della città dell’Ovest Trunks non poté non meravigliarsi alla vista di tanta pace e serenità. In tutta la sua vita non aveva mai visto tanta gente tutta insieme. Nessuno temeva di uscire di casa, i bambini giocavano liberamente in strada, i vecchietti passavano tranquillamente il tempo fuori dai bar a giocare a carte con gli amici e le signore anziane giravano nelle piazze a fare spese.

Era insolito quel mondo. Era intriso di una gioia che Trunks non aveva mai conosciuto.

Nuovamente si rese conto di quante cose aveva perso a causa dei cyborg e lo assalì per l’ennesima volta il desiderio di distruggerli con le sue mani. Con l’aiuto di Goku sapeva che ci sarebbe riuscito.

Giunti alla Capsule Corporation Trunks si fermò fluttuando nella sua cima. Per la prima volta vide la sua casa intatta. Nel suo tempo i piani superiori della dimora erano stati distrutti e lui e sua madre vivevano in un bunker sotterraneo, nascosti. Doveva assolutamente salvare il futuro: il sé stesso di quella dimensione avrebbe avuto un’infanzia felice, non solitaria e desolata come la sua.

“Ehi! Siamo arrivati! Vieni giù!” gli indicò Bulma urlando da dove erano planati lei e Yamcha. Trunks si riscosse ed obbedì a sua madre. Si guardò intorno alla ricerca del padre e percepì la sua aurea nel laboratorio di suo nonno. Chissà cosa stava combinando.

Era tentato di andare da lui ma Bulma lo invitò ad entrare in casa e lui non riuscì a rifiutarsi.

 

“Costruiscimela ho detto!” sbraitò Vegeta aumentando la sua aurea e spaventando il piccolo Tama, il gattino nero di famiglia, che cadde dalla spalla del dottor Brief.

“Come vuoi Vegeta! Ma è pericoloso! Bulma non sarà d’accordo” lo informò il vecchio scienziato accarezzando il suo micio.

“Cosa vuoi che mi importi di quello che pensa quella donna!! E sbrigati!” ordinò nuovamente il saiyan uscendo poi dal laboratorio.

Aveva sentito l’aura di quel ragazzino del futuro poco prima. Era arrivato alla Capsule. Probabilmente, anzi sicuramente con lui c’erano anche la donna azzurra e il damerino terrestre. Bah, che razza di situazione.

Bloccato su un pianeta con della gente così inutile! L’unica cosa decente del fatto era che in quella casa non mancava mai il cibo e la tecnologia era abbastanza sviluppata. La maggior parte delle nuove invenzioni venivano prodotte proprio sotto quel tetto.

Con passo deciso il saiyan si diresse in cucina, desideroso di fare uno spuntino e poi riprendere ad allenarsi.

“Ciao caro! Hai fame, vero?” lo accolse la signora Brief non ricevendo un minimo segno di risposta. Per nulla scoraggiata lo seguì fino al frigorifero quasi appoggiandosi a lui quando aprì l’elettrodomestico in cerca di cibo.

Vegeta le intimò di allontanarsi da lui e la signora Brief, sempre con il sorriso sulle labbra, gli offrì una tazza di the. Il saiyan alzò gli occhi al cielo: stupida donna dai modi appiccicosi. Se solo avesse potuto l’avrebbe fatta fuori. Ma cucinava divinamente e questo rimaneva il solo motivo per farla restare in vita.

Tirò fuori dal frigo un’enorme quantità di cibo che appoggiò senza la minima delicatezza sul tavolo della cucina. Si piantò su una sedia e prese a strafogarsi, ignorando la signora Brief che si sedette di fronte a lui e iniziò a versare del the su due tazzine.

 

Bulma guidò il ragazzo del futuro in un rapido tour della casa al quale Trunks partecipò volentieri. Era bello girare per la Capsule Corporation in completa tranquillità. Ed ebbe anche modo di vedere l’arredamento della casa prima che i suoi genitori si sposassero.

“E qui si conclude il giro!” terminò Bulma uscendo dall’ennesima stanza. “Scegli pure la camera che preferisci, solo ti consiglio di stare alla larga da quella laggiù…” e indicò l’ultima porta del corridoio. “Sai, è quella di Vegeta. L’ha scelta apposta per stare il più lontano possibile dagli altri, quindi ti prego di non disturbarlo. Sa essere molto sgarbato quel saiyan!” finì stizzosa puntando le mani ai fianchi sinuosi.

Trunks sorrise leggermente. Quante volte sua madre gli aveva ripetuto quella frase…

Lo stomaco del mezzo saiyan brontolò rumorosamente e il ragazzo arrossì, imbarazzato. Bulma sorrise semplicemente.

“Che sbadata! E’ naturale che tu abbia fame! Andiamo in cucina, dai!” e lo guidò al piano inferiore.

Immediatamente Trunks si rese conto che in cucina si trovava suo padre, e non poté che rallegrarsi. Lo avrebbe rivisto presto. Non vedeva l’ora di conoscerlo meglio, di parlargli, di sapere più cose su di lui. E avrebbe ignorato il consiglio di sua madre di non stargli troppo addosso; se lei era riuscita ad entrare nel suo cuore, ce l’avrebbe fatta anche lui!

Il cuore iniziò a tamburellare furiosamente nel suo petto. Era eccitato all’idea di stare con lui.

La porta scorrevole si aprì con un suono sordo e Trunks seguì mestamente sua madre fino in cucina. Vegeta non li degnò neanche di uno sguardo.

Ciao Vegeta! Pensavo ti stessi allenando” gli si rivolse Bulma tranquillamente. Il principe non rispose. “Sempre il solito educato, eh?” disse lei con stizza.

Ciao cara! Vuoi del the?” chiese allora la signora Brief a sua figlia. “Oh, ma guarda che bel ragazzo abbiamo qui!” continuò puntando gli occhi su Trunks che non aveva smesso un secondo di fissare suo padre. Imbarazzato, il ragazzo si irrigidì raddrizzando le spalle e, posandosi una mano sulla testa e facendo un piccolo inchino, sorrise alla donna.

“Tu chi sei, giovanotto?” chiese la signora Brief arrivandogli accanto continuando a squadrarlo dalla testa ai piedi per poi girargli attorno. “E’ un amico di Goku” rispose Bulma per lui togliendolo dall’imbarazzo.

“Davvero? E ti fermerai qui da noi per caso? Ti prego, dimmi di sì!” gli chiese la donna sempre sorridendo. Alla risposta affermativa la signora Brief saltò dalla gioia e iniziò a battere le mani. “Oh, che bello!! Vivo con due ragazzi bellissimi!! Tu e il caro Vegeta siete entrambi talmente affascinanti!! Che ne dici di uscire con me, dolcezza? E poi potremmo fare delle uscite a quattro anche con Vegeta e Goku! Che ne dici?”

Trunks spalancò gli occhi e rimase perplesso. I suoi nonni erano morti quando lui aveva sette anni, percui non li ricordava molto. Rammentava vagamente che sua nonna era sempre allegra ma non la ricordava così sfacciata.

“Mamma! Lascialo stare!” arrivò Bulma in sua difesa. “Ma, tesoro…” provò a dire la signora ma fu nuovamente interrotta. “E va bene! Volete una tazza di the, cari?” chiese poi la signora Brief.

“Veramente il ragazzo avrebbe fame” iniziò a dire Bulma. “Ah! A proposito! Non possiamo continuare così, devi dirmi il tuo nome!” disse la ragazza appoggiando le mani ai fianchi. Quella posa stava a significare che non avrebbe accettato una risposta negativa.

Trunks si chiese che fare: conosceva sua mamma abbastanza per sapere che lo avrebbe tormentato fino a farlo cedere. Ma non sapeva se poteva rivelarle il suo nome. Forse poteva cambiare troppe cose…

“Avanti! Parla!” lo incitò la donna avvicinandosi pericolosamente al suo viso.

Trunks deglutì: sentiva tutti gli sguardi addosso, persino quello di suo padre che aveva alzato gli occhi dal suo pranzo senza però smettere di mangiare.

“Ecco…forse non dovrei…” iniziò titubante Trunks. Poi prese una decisione: al diavolo, quando i suoi genitori si sarebbero fidanzati e lui fosse stato concepito, avrebbe detto loro la verità. E rivelare solo un nome non avrebbe certo sconvolto nulla.

“Il mio nome è Trunks” disse poi lasciandosi andare. E si guadagnò un sorriso radioso di Bulma.

“Molto bene, Trunks! Non era così difficile, no?” disse lei invitandolo poi a sedersi. Il mezzo saiyan si trovò di fronte a Vegeta. Deglutì. Come poteva una persona mettere tanto in soggezione con un semplice sguardo? Trunks si sentiva un moscerino al suo confronto. E la situazione peggiorò quando si rese conto di essere il solo inquietato dalla presenza del principe.

La signora Brief continuava a sorseggiare the come se nulla fosse mentre sua madre setacciava il frigorifero in ricerca di qualcosa per lui.

*Papà…* pensò Trunks fissando il volto severo del saiyan di fronte a lui. All’apparenza sembrava un uomo veramente complesso. Sembrava forte, impenetrabile, sicuro. Arrogante nei modi di fare girava sempre a testa alta. E dava l’idea di essere un vero principe. Un guerriero invincibile e tormentato dai fantasmi del suo passato. Trunks ne era ammirato.

“Ehi, moccioso!” lo rimproverò Vegeta. “Mi sembrava di averti già detto che non mi piace essere fissato!”

Il ragazzo abbassò lo sguardo, intimorito. “Scusa…” disse mestamente intrecciando le mani.

Un violento tonfo gli fece rialzare la testa puntandosi sulla figura di sua madre che aveva serrato con stizza lo sportello del frigorifero. Con le mani ai fianchi la donna batté violentemente un piede a terra e si rivolse a Vegeta. Quante volte Trunks aveva visto quella posa…finalmente non rivolta a lui.

“Animale che non sei altro! Possibile che ti sia spazzolato tutto il commestibile?!” Trunks guardò prima l’uno, poi l’altro. Solo sua madre poteva avere il coraggio di parlare così al principe dei saiyan.

“Taci donna! Io faccio quello che voglio!” le rispose il saiyan con la bocca piena. Ok, ora non aveva l’aria molto principesca.

“E io adesso cosa do a questo povero ragazzo?!” chiese lei coinvolgendo anche Trunks che si pentì di essere stato messo in mezzo. Se Vegeta non avrebbe toccato Bulma neanche con un dito, non poteva essere certo lo stesso con lui! Ricordava le volte in cui Gohan gli aveva raccontato della totale mancanza di autocontrollo nei confronti degli altri guerrieri.

“Non importa…non sono molto affamato…” mise le mani avanti il ragazzo. “Non dire così, Trunks! E poi Vegeta deve imparare che non è il solo a vivere qui! Deve pensare anche agli altri!” lo fermò Bulma senza allontanare lo sguardo dal principe che strinse gli occhi.

Vegeta si alzò di scatto dalla sua sedia e, incrociate le braccia al petto, si diresse all’uscita. “Ehi!! Dove vai?!” gli urlò dietro Bulma. Fiato sprecato. Il saiyan se ne andò e spiccò il volo lontano dalla Capsule Corporation.

“Che screanzato!!” gridò Bulma corrucciata.

Trunks appoggiò i gomiti al tavolo e posò la testa sulle mani. Era la prima volta che assisteva ad una sfuriata di sua madre con una persona che non fosse lui. Solo che a differenza di quelle volte, contro suo padre Bulma sembrava non essere riuscita a spuntarla.

Sarebbe stato divertente restare con quei due…

 

 

Continua…

 

 

Mi sono messa subito a scrivere, non volendo lasciarvi con solo il prologo!

Beh, la convivenza è iniziata. Trunks ha già potuto assistere ad un litigio tra i suoi genitori, immediatamente al primo incontro fra i due :D!

Spero che la fanfiction sia di vostro gradimento, per ora non è successo nulla di importante, ma vedrete…

Grazie di cuore a tutti quelli che hanno recensito il primo capitolo, ovvero: dianatabo (di nulla per la recensione! Spero tu abbia apprezzato anche il secondo capitolo!), Ely 91, eleonorina87, jame, Mela, Frozen_WhiteFox (grazie per tutti quei complimenti °///°) e bipponcelle420.

A presto!!

 

 

 

  
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