DISTRETTO 0 Sede del governo
Opal era piuttosto annoiata; i giochi procedevano a rilento; l'unica nota positiva era che nell'arena la pioggia era cessata; le uccisioni sarebbero ricominciate di nuovo.
I demoni del sette erano a pochi chilometri dai favoriti; forse ci sarebbe stato uno scontro interessante tra i due gruppi.
Il centauro del tre era assolutamente deciso a non affrontare nessuno scontro diretto e si era messo a collocare trappole ricavate dai calcinacci arruginiti che aveva trovato, in punti strategici dell'arena; se non fosse stato per la mappa che aveva con se sarebbe già stato ucciso da tempo; non c'era ancora caduto nessuno in quelle trappole; ma a giudicare dal loro aspetto terribilmente letale valeva la pena di aspettare ancora un pò; sorrise; ci sarebbe stato da divertirsi.
Gli elfi dell'otto si stavano ancora occupando dell'umano del nove; si chiese cosa ci trovassero di così importante in lui; gli sponsor si erano precipiati a fiotti per sponsorizzarlo; lo scuarcio che aveva nella pancia poteva essere guarito solo dalla magia; e loro gliel'avevano data sotto forma di crema; l'elfa gli era sempre stata accanto mentre dormiva e aveva badato a lui giorno e notte, probabilmente si erano conosciuti nel Centro d'addestramento e avevano stretto amicizia.
Sullo schermo apparve il viso dell'umana del nove: Minerva Paradizo; Opal l'aveva notata già da subito; sapeva che si sarebbe fatta conoscere; ed eccola lì, a capo dei favoriti; non erano rimasti in molti; solo lei e il folletto dell'uno; lui era alto perfino secondo gli standard umani; un metro e ottanta di muscoli che non vedeva l'ora di catturare la prossima vittima; l'umana era molto più piccola e magra, ma terribilmente agile, e più di una volta aveva dato prova della sua forza, se avesse dovuto scommettere su uno dei due, lei avrebbe scelto la ragazza.
MInerva Paradizo e Opal Koboi erano terribilmente simili sotto molti aspetti.
CARCERE DI MASSIMA SICUREZZA, distretto 0
Juliet pianse di felicità alla vista del risveglio di Artemis; molte persone lo avevano dato per spacciato; ma quel ragazzo aveva sorpreso tutti; anche Orion, seduto avvanto a lei, guardava ammirato lo schermo; poi la trasmissione finì, lo scermo diventò nero per poi ritornare un tutt'uno con la parete della cella.
-Juliet?-.
La ragazza si asciugò le lacrime con la manica della divisa -Si?-
-Tu lo ami?-.
La domanda colse la ragazza in modo inaspettato; arrossì violentemente -No, certo che no, ha solo quindici anni; è praticamente un bambino;ma come ti salta in testa di dire queste cose?-.
Lui ridacchiò -Ero solo curioso; tutto qui-.
-ORION!-
-Ok, ok, scusa- continuò a ridere; Juliet non lo aveva mai sentito ridere; era cambiato in quelle settimane, e lei si chiese se fosse tutto merito suo; comunque ora era in grado di camminare da solo; la Magia non si era più fatta vedere, si era rilassato parecchio, e si era messo pure a ridere!
Anche lei era cambiata; non era in grado di descrivere come, ma non si sentiva più la Juliet di prima; come aveva potuto anche solo pensare di lavorare per la capitale; per Opal; il suo sogno era quello di diventare una stilista; ma nei settori non c'erano scuole adatte; così era andata nella capitale; era diventata una pedina nelle mani del Settore 0; incarcerandola le avevano fatto un favore; molto probabilmente lei e Orion avrebbero passato lì dentro il resto della loro vita; all'inizio le era sembrata una cosa orribile, ma poi ripensandoci si era resa conto che era orgogliosa di passare la vita in cella pur di aver dato una speranza al popolo; la televisione non lo diceva, ma lei era sicura che qualcosa stesse per cambiare.
Stava per girarsi verso Orion e dirgli che era tutto a posto; quando sentì qualcosa colpire la parete della cella; ci appoggiò sopra l'orecchio per sentire meglio; un altro colpo, più forte del precedente; qualcuno dall'altra parte urlava.
-Ma cosa?...- La ragazza non capiva, cosa stava succedendo?.
Orion si alzò barcollante dal pavimento e tese una mano verso di lei -Allontanati da li-.
-Ma...-
Gli occhi del ragazzo mandarono bagliori rossi per tutta la stanza; sembrava fuori di se.
-Orion...- La ragazza provò a chiamarlo, ma lui sembrava non sentirla .
-Allontanati da li SUBITO- urlò; un fascio di luce la investì gettandola contro la parete opposta della cella; in quel preciso istante la parete dove era un'attimo prima crollò; e ne sbucarono quattro persone; una andò verso Juliet e le tese la mano con fare rassicurante -Non avere paura; io sono un agente della Resistenza; adesso ti portiamo via da questo posto; va tutto bene, stai calma.
Lei si girò verso Orion; urlava a pieni polmoni, mentre due di loro lo tenevano fermo; il terzo gli iniettò qualcosa nel braccio che lo mise subito a dormire.
-ORION- gridò -Che cosa gli avete fatto?- disse in un'aspecie di ringhio.
-Non avevamo altra scelta; da sveglio è un potenziale pericolo per se stesso e per gli altri, abbiamo dovuto sedarlo-.
-Mi ha appena salvato la vita-.
-Ti assicuro che verrà trattato con la massima delicatezza-.
-Dove ci portate?-
Lui sorrise -Benvenuti nel settore dieci-
ANGOLO AUTRICE
Spero che la storia vi sia piaciuta;
ringrazio tutti quelli che hanno recensito i capitoli precedenti
a presto
alpha_omega