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Autore: Cronus    04/10/2012    4 recensioni
Pensava di essere il migliore: scelto per diventare il blader numero 1 al mondo, leader degli Starbreaker, famelico fino al midollo, terrificante nel suo essere e spietato come pochi.
Il suo orgoglio era andato in frantumi dopo la seconda sconfitta a distanza di poche ore, era crollato a terra per ben due volte nello stesso giorno, messo in ginocchio da blader più forti di lui per un nulla. Ma lui non sbaglia la terza volta, rinascerà più forte di prima. E nessuno riuscirà più a domarlo, nessuno lo terrà più al guinzaglio.
Perché Damian Hart diventerà un’altra persona.
Caricate i Beyblade, signori, perché il guardiano dell’Ade non risparmierà nessuno stavolta.
3, 2, 1 prontiii…, LANCIO!!!(Beyblade metal masters)
Genere: Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damian Hart
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La guardava perplesso muoversi goffamente tra il fogliame, lei davanti ad aprire la strada, lui dietro.
 
Si vergognava come non mai in quel momento.
 
Si era lasciato andare di fronte a lei, una sconosciuta!
 
Aveva esternato i suoi sentimenti ad una persona estranea, ecco di cosa si vergognava!
 
E ora per di più doveva sorbirsi la compagnia dei suoi amichetti.
 
Il cielo si era fatto buio.
 
Pensò che su quell'isola, in mezzo alla vegetazione, era difficile ritrovare il sentiero del villaggio.
 
Immerso nei suoi pensieri non si era accorto che lei si era fermata, e ora stava quasi per finirle addosso.
 
- E adesso che c'è?-
 
- Sssshhhh...-
 
Rimase in silenzio, all'inizio non sentì nulla, ma poi dietro i cespugli si mosse qualcosa.
 
Un leggero ringhio, e ne uscì un lupo.
 
Gli occhi gialli dell'animale puntati in quelli della ragazza.






 
Il respiro che si bloccava.
 
Indietreggiò di due passi, quasi finendogli in braccio, mentre la bestia avanzava ringhiando.
 
- Da-Damian?- dalla gola uscì un rantolo di voce, invece che un richiamo spaventato.

Vide il lupo caricare la preda, pronto ad attaccarli.




 
Agì d'istinto, fece la prima cosa che gli venne in mente.
 
- Giù! - urlò afferrandola per la vita e buttandosi lateralmente insieme a lei.
 
L'animale andò a vuoto.
 



Il cuore cessò di batterle per qualche secondo, sentiva le forme morbide del suo corpo sotto di lei, le sue braccia che la stringevano ancora dopo l'urto, i respiri l'uno sulla faccia dell'altro, gli occhi intrecciati a squadrarsi stupefatti.
 
L'ululato li riscosse.
 



- Spostati! - disse freddo staccandola da sé e alzandosi in piedi.
 
La belva si avvicinò ancor di più a lui, per un attimo temé il peggio.
 



Ma all'improvviso il corpo del blader si circondò di un'aura infuocata, il lupo indietreggiò spaventato, mugolando.
 
Sentì l'energia di Damian diffondersi nel terreno, nell'aria, dentro di lei, e fu come essere percorsa da una scarica elettrica, mentre percepiva uno strano calore salire dai piedi a contatto col suolo, e arrivare dritto al cuore, scottandola nell'anima.
 
Le sembrò di assaggiare tutto il dolore che aveva provato quel ragazzo: la perdita della madre, la sconfitta nel campionato mondiale...tutto il rancore che aveva dentro adesso lo avvertiva anche lei. Doveva aver sofferto molto, ma la sua storia era scritta in quegli occhi di ghiaccio, bastava sapere leggerli, ma ormai lui era come un libro aperto per lei.
 
L'animale scappò via, avvertendo la potenza che stava sprigionando il ragazzo.
 
- Ehi, il tuo braccio!- grondava di sangue, dal gomito fino alle dita della mano destra. Si avvicinò per constatare la gravità della cosa.
 
- Non mi toccare!- grugnì irritato - Sto bene, e ora muoviti, prima arriviamo al villaggio, e meglio è-
 
 Rimase sconvolta da quella parole.
 
" Ma che ho fatto di male...?" si chiese mentre lo vedeva incamminarsi dentro la foresta.
 
 








- Accidenti Amber, eravamo preoccupati!- esordì Madoka.
 
- Già Ginka aveva avvertito il capo villaggio e stava preparando un spedizione per ritrovarti, mentre Kyoya stava per venirti a prendere di persona!- Benkei aveva l'aria ancora preoccupata.
 
- Sapere che eri lì fuori con quell'essere in giro ci ha fatti spaventare tutti...- Kyoya bevve un sorso di tisana dalla tazza a motivi floreali - Poi quando ti abbiamo vista arrivare con lui abbiamo pensato al peggio...-
 
- Quell'essere a un nome...- Damian fece la sua entrata nella casa di legno.
 
- Non c'era motivo di preoccuparsi ragazzi, non mi ha fatto proprio niente, anzi mi ha salvata se devo essere sincera.- 
 
- In che senso salvata?- il viso di Kyoya si illuminò.
 
- Un lupo...nella foresta...- intervenne Damian.
 
- E come è successo?-
 
A quella domanda si guardarono negli occhi, non sapendo come rispondere.
 
- Mi stavo allenando, quando ho sentito chiamare aiuto, erano le sue urla, sono corso sul posto e poi il resto....- Damian sbloccò la situazione, lei abbassò il capo, come a ringraziarlo.
 
- È tutto vero, si è anche ferito per salvarmi...- accennò con la testa al braccio ancora grondante del liquido vermiglio.
 
- Comunque ero al sicuro con lui, per tutto il ritorno mi è stato vicino...-
 
- Mmhh, confortante...- sbuffò Kyoya guardandolo male.
 
- E così gli ho chiesto se voleva restare con noi...- si rigirò il bicchiere tra le mani -E ora se scusate, ma devo medicarlo, la ferita non guarisce da sola...- si alzò dalla sedia uscendo in cortile, Damian le stava venendo dietro, ma fu prontamente bloccato da Kyoya contro la parete del muro.
 
Il ragazzo dai capelli verdi lo squadrò con aria superiore.
 
- Giuro che se ti azzardi anche solo a sfiorarla con un solo dito ti smonto pezzo per pezzo con le mie mani...- gli sussurrò vicino puntellando l'avambraccio nello stomaco dell'americano.
 
- Mh mh mh, cos'è gelosia nelle tue parole...?Sei forse geloso di me? Perché io l'ho salvata dalla bestia feroce e tu no? Perché per una volta sono io l'eroe...?-
 
- Mmhpf, tu non me la conti giusta, sbruffone; te lo ripeto, prova a toccarla e giuro che fai una brutta fine, questo vale anche per Madoka e Kenta....-
 
- Oh, che paura, sto tremando come una foglia...- sogghignò malvagio.
 
Lo spinse via e si incamminò sul retro della casa.
 


- Oh, ce l'hai fatta finalmente...- Amber aveva già preparato i tamponi e il disinfettante.
 
- Il tuo amico mi ha appena fatto una bella ramanzina, sembrava piuttosto preoccupato per te...- si sedette sul tavolo, sfilandosi l'armatura e il mantello.
 
Lei non fece una piega, rimase impassibile mentre gli medicava il braccio con una fasciatura.
 
Ogni tanto incrociava il sua sguardo, ma si curava di distoglierlo velocemente.
 



- Ecco fatto!- lui senza fiatare si rimise addosso le sue cose.
 
- Potresti almeno ringraziarmi, visto che ti ho medicato....- cercò il suo sguardo, e lo trovò, trovò due perle di ghiaccio che la scrutavano irrequieti.
 
- E così sarei io quello che deve ringraziare....- si sistemò il tessuto bianco che scendeva fino al ginocchio.
 
Amber si incamminò verso la soglia, dandogli le spalle.
 
- Se non sbaglio sei tu quella in debito con me, mi devi un doppio favore, prima ti salvo la vita, e poi ti copro le spalle.- incrociò le braccia al petto.
 
- Ah ma sentilo, li offro ospitalità, metto una buona parla su di lui e ha anche il coraggio di dirmi che lo devo ringraziare....! Bella questa, davvero esemplare....complimenti!-
 
- Mhpf, sei fortunata sai, perché se avessi un Bey a quest'ora sarebbe ridotto in mille pezzi, insieme al tuo orgoglio...e, fidati, non ti anniento, non perché il tuo amichetto mi ha raccomandato di fare il bravo ragazzo, ma perché ho pena di te, ricordalo...- aveva detto avvicinandosi.
 
Quelle parole la mandarono in bestia, come si permetteva? Lui aveva pena di lei? No,piuttosto era il contrario...!
 
- Semmai sono io ad avere pena per te Damian! Qualche ora fa piangi perché ti senti debole e insicuro, adesso ti senti figo perché hai fatto l'eroe. Mi fai proprio schifo, ora capisco perché Ginka e gli altri ti trattano con le pinze...- agitò la mano in segno di nervosismo mentre lui avanzava ancora e lei indietreggiava con la scatola di medicinali stretta al petto.
 
- Ahahahahah...- scoppiò a ridere - Quanto sei ingenua, forse non hai ancora capito con chi hai a che fare!- indietreggiò ancora, ma trovò il muro a bloccarla.
 


- Mh mh mh mh mh- ancora una risata diabolica - Sei trappola...-
 
Ripensò alle parole di Kyoya.
 
 Se c'era una cosa che amava fare era trasgredire le regole,
 " Giuro che se ti azzardi anche solo a sfiorarla con un solo dito ti smonto pezzo per pezzo con le mie mani...". 

Schiuse le labbra in un sorriso malizioso.

" Sì....si può fare..." pensò tra sé, ogni secondo che la guardava in più erano mille pensieri che gli affollavano la mente.
 


Vide le sue iridi prendere fuoco, diventare rosse quanto il sangue; mentre sentiva un potere disumano impossessarli di lui.
 
Adesso le stava facendo paura, e non le piaceva, non le piaceva per niente...
 
Con violenza le afferrò i polsi, spaventandola.
 
La scatola le cadde di mano, seguì il rumore del vetro infranto.
 
- Fermo, ma che fai- urlò dimenandosi, ma lui era troppo forte, non la mollava - Ahi, mi fai male!-
 
Si fece ancora più vicino, soffiandole sul viso, come a prendersi gioco di lei.
 
Col dorso della mano le accarezzò una guancia, mentre lei annegava in quel mare di fiamme che erano i suoi occhi, si sentiva come immobilizzata, come se delle catene l'avessero imbrigliata.
 
Lui inclinò il capo lateralmente, e si passò la lingua sugli incisivi e poi sui canini.
 
Le sembrò di essere il pasto di un lupo, come se con quel gesto volesse significare che si stava leccando i baffi prima di assaggiarla.
 
- Sarai la mia preda d'ora in poi...- un sorriso malvagio gli si dipinse sul volto, mentre con l'indice le sollevava il mento.
 
Poi...
 
Le sue labbra calde premute su quelle di lei,
 
le dita intrecciate all'altezza dei visi,
 
la passione di un gesto non voluto,
 
la rabbia di un momento passato....
 


Così,
 la follia che sta dietro l'amore...
 
 
 
 
 



Eccomi sono tornata!!!
finalmente ho aggiornato questa storia, lo so, lo so un po' cortino questo cap, ringrazio artellpinklove e giu giu dark per le recensioni, spero vivamente che questa fanfic vi viacca, grazie ancora e bye bye cronus!
 
  
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