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Autore: Keros_    04/10/2012    1 recensioni
è una mini FanFiction di tre, quattro capitoli massimo. è ambientata tra la fine della puntata 4x3 e la puntata 4x4.
" Blaine riaprì gli occhi e vide suo padre furioso involto, che sbraitava facendo avanti e indietro dalla camera al corridoio. Sebastian con una faccia sconvolta in viso che si metteva le scarpe e cercava la maglietta sulla scrivania […]
"che è successo? perché tuo padre lascia dei messaggi al tuo cellulare dove ti chiede scusa?" […] "Kurt mi dispiace" disse con voce rotta dai singhiozzi, ma iniziò a piangere solamente quando vide la figura di Kurt correre lontano da lui.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Sebastian
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Il momento di fare scelte rischiose e decisive.







-e questa è la cucina-

 

Blaine assimilò l'informazione in silenzio sotto due occhi azzurri che lo fissavano, ma quasi non se ne accorse per quanto immerso nei suoi pensieri. 

 

Era arrivato a New York circa due ore prima e appena uscito dalla stazione suo fratello lo accolse con un abbraccio, andarono a fare colazione insieme e poi si diressero nel monolocale affittato dal fratello. Tutto perfetto insomma. 

 

E invece no. Perché Blaine da quando aveva aperto gli occhi, verso le cinque del mattino, non aveva smesso di pensare a Kurt, a quanto si sentisse solo e alla brutta parola urlatagli da suo padre. 

 

Padre che non aveva tutti i torti, pensò Blaine. 

 

-Sai, anche Kurt era così l'altro giorno- 

 

Blaine spalancò gli occhi a quella frase detta dal fratello, un po' perché fu scosso dai suoi pensieri e un po' perché l'argomento "Kurt" in quei giorni non era dei migliori di cui parlare. 

 

-Cosa?- fu l'unica risposta sensata uscita dalla sua bocca. 

 

-Sai, Blaine, il tuo ragazzo? l'ho incontrato l'altro giorno dopo un provino.. è andato benissimo, sicuramente mi richiameranno.. ah si, sembrava distrutto e depresso. proprio come te- risposte Cooper con un alzata di spalle. 

 

-Non mi ha detto niente, dove l'hai visto?-

 

-Forse non te l'ha detto perché era sera inoltrata, stava uscendo dall'ufficio.- 

 

 

Ora Blaine ricordava quel giorno. Era Mercoledì, il giorno prima della sua nuova carica da presidente d'istituto, Kurt gli fece una video-chiamata dal suo ufficio perché doveva finire del lavoro, per i primi minuti di conversazione, a senso unico come al solito, era felice di vederlo. ma più passavano i minuti più la tensione cresceva e anche il sorriso allegro di Kurt si spense  per far posto a un altro amaro e malinconico. 

 

Allora lui non fu l'unico a sentirsi peggio dopo quella conversazione. 

 

Perché un conto era pensarlo e desiderarlo al suo fianco, una cosa era vederlo li, difronte ai suoi occhi, apparentemente a pochi centimetri di distanza. e poi c'era quella maledetta voglia irrefrenabile di accarezzargli gli zigomi o baciargli le labbra rosee. era una sensazione più che dolorosa, era devastante. 

 

Possiamo continuare così? 

 

ma anche un altro argomento gravava la situazione, Sebastian. Non solo per i baci scambiati, forse Kurt l'avrebbe ucciso, è vero, ma poi l'avrebbe perdonato. o perlomeno ci sperava; il vero problema era un altro, Sebastian lo faceva stare bene, bene davvero.

 

Continuava a mandargli messaggi su qualsiasi cosa stupida gli capitasse o pensava senza mai essere invadente e Blaine semplicemente sorrideva. 

 

 

Ormai erano mesi che con Kurt non facevano più quel genere di cose, mandarsi messaggi stupidi e maliziosi, ridere di frivolezze, anche se attraverso dei cellulari. 

 

 

***

 

 

Blaine era li ad aspettare all'entrata della redazione di Vogue.com, con un mazzo di fiori in mano e un sorriso a trentadue denti stampato in volto.  Dopo quasi un mese l'avrebbe rivisto.

 

Sapeva che da un momento all'altro il suo ragazzo avrebbe varcato la soglia tra l'interno dell'ufficio e la strada e gli sarebbe saltato al collo e di certo lui non avrebbe opposto resistenza. 

 

 

 

 era più di mezz'ora che aspettava e Blaine stava per perdere l'entusiasmo. Forse avrebbe dovuto dirgli d'essere a NY o forse il suo ragazzo non era neanche in ufficio ma in giro per la città a fare chissà quale commissione. 

 

Ma i suoi dubbi furono spazzati via quando lo vide. Vestito di tutto punto come al solito, i capelli non perfetti, segno che gli aveva fatti attraversare dalla mano e si era dimenticato di aggiustarli,  e con la carnagione chiara che sembrava brillare alla luce del sole. 

 

Blaine per un attimo credette che tutto quello era solo una visione, uno dei suoi sogni che faceva ogni notte. Ma quando Kurt gli gettò le braccia al collo senza farsi troppi problemi e lo strinse tanto da bloccargli il fiato, Blaine capì che era la vita reale e lo strinse ancora di più a se, come se fosse possibile. 

 

-Sono qui a NY e nemmeno un bacio?- chiese timidamente quando si staccarono. 

 

-Kurt, avanti, siamo a New York! chi vuoi che ci noti?- Continuò dolcemente visto che l'altro sembrava incerto e si guardava intorno inquieto. 

 

Blaine per tutta risposta sentì le labbra del suo ragazzo sulle proprie. fu un bacio dolce, a fior di labbra, anzi fu solo un accenno di "Bacio" ma sempre meglio di niente. 

 

-Che strano non avere gli sguardi disgustati di sconosciuti addosso- costato Kurt per poi rituffarsi tra le braccia del suo ragazzo. 

 

-Andiamo, ti offro il pranzo- Sorrise Blaine dicendo quelle parole.  perché gliele aveva già dette più di un anno prima, ma Kurt sembrò non farci caso.  

 

 

 

 

Il pranzo non fu uno dei migliori, ma andò bene. Kurt, come al solito, parlò tutto il tempo dando solo il tempo a Blaine di raccontargli della sua carica e della festa (ovviamente tralasciando quello che successe dopo). Tennero le mani intrecciate tra una portata e l'altra. tutto tranquillo. non proprio tutto in realtà, perché Blaine ebbe una strana sensazione. 

 

 

sensazione che non l'abbandonò durante la visita all'ufficio del suo ragazzo, mentre passeggiavano tra la folla e passavano tra un negozio all'altro. Anche mentre si rotolavano sul letto ebbe quella sensazione che non scomparve neanche quando si trovarono abbracciati l'un l'altro con le gambe intrecciate intenti a coccolarsi. 

 

 

 

 

***

 

 

tra la canzone che cantava e il rumore del Phone, Blaine non si accorse nello squillo del telefono nella stanza adiacente. 

 

"Risponde la segreteria telefonica di Cooper Anderson.  Per non rispondervi sono fuori o sotto la doccia. potete comunque lasciarmi un messaggio dopo il bip e sarete richiamati… AH papà se sei tu, sta tranquillo. Blaine è qui da me."

 

 

"Blaine? Blaine sei in casa? Volevo parlarti al telefono ma visto che non rispondi dovrò lasciarti un messaggio" Dopo aver preso un lungo respiro, la voce l'altro capo della cornetta continuò dicendo. "Senti Blaine, mi.. mi dispiace. Non avrei dovuto reagire in quel modo e tanto meno dovevo dirti quella brutta parola. Ma vedi Blaine, io ero arrabbiato, anzi ero scioccato. si, è questo quello che ero. So che il nostro rapporto si è perso un po' da quando, da quando ti sei dichiarato, ma Blaine per favore accetta le mie scuse. So che non mi sono comportato come padre modello o come quel Burt di cui parli tanto ma io sto facendo nel mio meglio.. solo che quando ti ho visto lì, in quel letto, con quel ragazzo, io non ce l'ho fatta.  Mi dispiace ancora Blaine.. comunque penso ti lascerò altri cinque messaggi al tuo cellulare e altri due qui. quindi se sentirai almeno uno chiamami così potremmo parlare, che ne dici? Sono preoccupato per te, papà." 

 

 

Blaine non sentì niente di quel messaggio così si diresse alla valigia, scelse i vestiti da mettersi per poi tornare nuovamente in bagno a sistemarsi i riccioli con chili e chili di gel per capelli. 

 

***

 

 

Blaine seguì Kurt entrare in un piano bar chiamato "Call Backs", bar molto frequentato dagli studenti della NYADA, dove ad attenderli trovarono Rachel con un nuovo ragazzo impegnati a cantare una canzone. a detta di Kurt quei due avevano una bella intesa, cosa che si vedeva benissimo dalla performance.

 

-Blaine!- urlò la ragazza abbracciandolo appena scesa dal palco.

 

-Rachel! come stai?- 

 

-Tutto bene, ah quasi dimenticavo, lui è Brody! frequentiamo la  NYADA insieme.- 

 

-Anche se di qualche anno più avanti- la corresse il ragazzo biondo stringendo vigorosamente la mano offertagli di Blaine. 

 

Si sedettero tutti allo stesso tavolo e continuarono a chiacchierare del più e del meno, quando furono raggiunti anche da Finn. Con il suo arrivo quest'ultimo aveva portato con se anche un po' di tensione. 

 

Blaine continuava a guardare Finn e Rachel,erano diversi.  si sentivano a disaggio, non avevano più la stessa sintonia di una volta. Finn si sentiva minacciato e si capiva dalle occhiate che mandava a Brody e Rachel si sentiva a disaggio.

 

 -Forse a causa della situazione che si è creata- disse Kurt al suo orecchio. Ma Blaine sapeva benissimo che non era per quello. Insomma per quello che vedeva lui, Rachel era a disaggio per la presenza di Finn e non per per quello che c'era tra Brody e quest'ultimo.

 

Rachel si sentiva a disaggio per via della nuova Rachel. Quello che ormai era. non era più la ragazza di Lima o lo era con qualche cambiamento. Aveva cambiato modo di vestire, il colore e il taglio di capelli ma non era quello il vero cambiamento. Lei era cambiata dentro, era cresciuta e si affacciava a una nuova vita. vita in cui, per il momento, non c'era spazio per Finn. 

 

 

 

-

 

Blaine non capì bene come si ritrovò davanti a quei tasti. Forse era stato lo sguardo dolce di Kurt o forse la sfida di Finn, fatto sta che doveva in qualche modo cantare una canzone se non voleva fare la figura dello sciocco. 

 

Dopo aver canticchiato due note, la sue dita iniziarono a vagare sulla pianola. non si rese conto della canzone che stava per cantare fin quando non iniziò la prima strofa. 

 

Teenage dream. 

 

Strofa dopo strofa Blaine continuava a guardare quegli occhi azzurri, così distanti.  Ora Blaine capì quella sensazione che si portava dentro da tutta la giornata. Si sentiva distante da Kurt. Dal suo Kurt. Il Kurt che conobbe circa due anni prima, Kurt l'amore della sua vita. 

 

Più andava avanti con la canzone più capiva che lui si sentiva proprio come Rachel. Era cambiato, era cresciuto semplicemente. E come lui anche Kurt. Erano cresciuti insieme ma adesso era arrivato il tempo di dividersi. 

 

Erano cambiati entrambi. Non erano più i Kurt e Blaine di due anni prima, forse quei due sarebbero riusciti ad andare avanti ma non questi. Non il Kurt che si affacciava al mondo del lavoro e alla sua vera vita, quella che l'avrebbe portato molto lontano e di certo non questo Blaine che doveva prendere le sue decisioni future senza essere influenzato dalle speranze e i sogni di un altro, Non questo Blaine ormai non più sicuro di se e che aveva lo stramaledetto bisogno d'attenzioni e di non sentirsi solo. 

 

Anche il sorriso di Kurt si spense in quel momento, anche lui aveva fatto due più due? oppure si stava preoccupando per le lacrime che scendevano copiose sul volto del suo ragazzo? 

 

 

 

-

 

Blaine continuava a  guardarsi i piedi, Central Park è bellissimo anche di notte ma lui sembrava non curarsene. stava li  a fissare le sue scarpe senza nemmeno vederle, immerso nella sua mente che non smetteva di fare baccano. 

 

Avrebbe tanto voluto dirgli di stare zitta e di lasciarlo pensare ma non poteva perché aveva già pensato abbastanza, lui stava cercando solo una scusa per non ascoltarla. perché una parte di lui voleva davvero continuare a stare con Kurt. 

 

-Blaine, Perché tuo padre ti lascia dei messaggi dove ti chiede scusa?- 

 

Il diretto interessato alzò lo sguardo sulla figura del suo ragazzo seduta nella panchina accanto a lui, poi guardò verso la mano che teneva il suo cellulare.

 

-Da quando mi controlli il cellulare?- Chiese di rimando. 

 

-Io.. Non lo sto controllando Blaine! stavo solo giocando col tuo cellulare quando è arrivato un messaggio della segreteria telefonica che diceva d'essere piena, così ne ho sentito uno.- rispose tutto d'un fiato visibilmente infastidito dalla accusa del ragazzo. 

 

-Lui mi ha chiesto scusa?- Senza farsi troppi scrupoli gli tolse il cellulare di mano per poi riascoltare la voce del padre al telefono. 

 

"Blaine ancora una volta ti chiedo scusa, mi dispiace. potresti almeno rispondermi anche solo per farmi capire che hai sentito i messi precedenti'"

 

sentendo quelle parole Blaine sorrise felice. non erano molte le volte in cui suo padre riusciva a scusarsi con lui per qualcosa che riguardava la sua omosessualità. Si stava scusando, e più volte anche. Così iniziò ad ascoltare  uno a uno tutti i dieci messaggi nella segreteria. dicevano tutti più o meno la stessa cosa e grazie a quelle parole di suo padre, si sentì più forte. 

 

 

-Allora Blaine?- incalzò Kurt infastidito dal fatto che il suo ragazzo lo stava totalmente ignorando. 

 

-Kurt, devo dirti una cosa.. è.. niente, ma è giusto che io te lo dica.- 

 

-Ti sto ascoltando e non t'interromperò- Continuò l'altro. 

 

-Kurt, giovedì.. sai della festa in mio onore no?- dopo un cenno del capo dell'altro ragazzo continuò - Io ho visto  i Warbler davanti alla porta del ristorante, così li ho invitati ad unirsi a noi.- 

 

-ma questo che c'entra?-

 

-Kurt, hai promesso di non interrompermi- lo rimproverò il moro per poi continuare -A fine serata Sebastian, che si Kurt era con loro, è venuto a sedersi vicino a me e abbiamo iniziato a parlare e lui.. mi ascoltava- disse quell'ultima parola in modo molto più che tagliente e Kurt al suono di quella parola ridusse gli occhi a due fessure per capire dove voleva arrivare. 

 

-Io ero in macchina con Sam ma lui se n'era andato già da un po' così Sebastian mi ha dato un passaggio-  Kurt si morse la lingua per non sbraitargli contro una serie d'accuse non del tutto giuste visto che se non fosse stato per Sebastian, Blaine sarebbe tornato a casa a piedi. 

 

-Erano le tre quando arrivammo a casa mia e sai che il coprifuoco della Dalton scatta alle undici così.. gli ho proposto di restare a casa e spettare le sette insieme.-

 

-Non ci posso credere che gli hai visto di restare! Come ti è saltato in mente? Blaine io non ci posso credere e me l'hai nascosto! non mi hai detto niente! ch'è successo dopo?- Urlò Tutto d'un fiato un Kurt ormai Furioso. 

 

-Non ti ho detto niente perché tu non mi hai voluto prendere il telefono, Kurt non sono stupido so che all'inizio me lo staccavi di proposito perché stavi facendo qualcosa d'importante.- Replicò Blaine cercando di restare calmo. 

 

-Voglio sapere cos'è successo Blaine! cos'è successo dopo?- 

 

-Ci siamo visti un film..- rispose quest'ultimo abbassando lo sguardo visibilmente colpevole. 

 

-E? so  che c'è dell'altro!- lo incalzò Kurt. 

 

-Ci siamo baciati e mio padre ci ha trovati mentre dormivamo.. è andato su tutte le furie, lo conosci mio padre e poi sono venuto qui.- concluse tutto d'un fiato Blaine. 

 

l'altro ragazzo dal canto suo sembrava una statua, immobile a guardare un punto inesistente. Segno che stava ancora cercando d'incassare il colpo. 

 

-Kurt non c'è stato niente di più- Continuò l'altro asciugandogli con una mano una lacrima che gli scendeva dal occhio sinistro. ma Kurt schiaffeggiò via la sua mano e poi disse -Io.. ci devo pensare Blaine.- e poi alzò e andò via. 

 

Ma dopo neanche due metri Kurt sentì la presenza di Blaine accanto a lui. Non l'avrebbe lasciato solo, non adesso che aveva deciso di finire quella tortura per entrambi. 

 

-Dimmi che non volevi andare oltre- esordì Kurt dopo svariati minuti. 

 

-Dimmelo Blaine- Continuò non sentendo nessuna risposta da parte del fidanzato. 

 

-Non posso.. - fu l'unica risposta tremolante che arrivò all'orecchie di Kurt. Quest'ultimo non fece altro che velocizzare il passo e iniziare a singhiozzare. 

 

-perché  non puoi ?- continuò tra un singhiozzo e l'altro. 

 

-Perché lui mi ha ascoltato Kurt, mi ha fatto sentire bene, mi fa sentire bene. Lui non parla tutto il tempo e mi da lo spazio per parlare.. lui Non mi fa sentire solo, abbandonato.  Kurt è così che mi sento da più di un mese ormai. Mi sento solo- Risposte con la voce sull'orlo del pianto. 

 

-e adesso?- 

 

-adesso non possiamo continuare così..- 

 

-l'avevo detto che non mi piaceva quel Sebastian- protestò Kurt piangente intento a  stropicciarsi i capelli. 

 

-Kurt qui non c'entra Sebastian! stiamo parlando di me e te! Non siamo più quelli di una volta, non siamo più Kurt e Blaine di Lima o Kurt il soprano del Mckinley e Blaine l'usignolo della Dalton. Non siamo più quei ragazzi. Siamo due adulti ormai e non posso più continuare così e nemmeno tu, Questa storia ci sta distruggendo. Entrambi e questo è il momento di fare scelte importanti, di crescere veramente- Continuò a dire Blaine mentre copiose lacrime solcavano i volti di entrambi e i singhiozzi di Kurt riempivano l'aria. 

 

-Così è finita!?- quasi sussurrò quest'ultimo. 

 

-Mi dispiace Kurt.- Disse in fine Blaine. per poi iniziare a piangere veramente solo quando vide Kurt allontanarsi correndo via da lui. 

 

 

 

***

 

-Adesso che farai?- 

 

-tornerò a casa e poi vedremo- Risposte Blaine a quella domanda postatagli dal fratello. 

 

-Tornerai alla Dalton?- continuò a chiedere Cooper stringendogli la spalla con una mano. 

 

-Forse.. ho cambiato scuola per Kurt e adesso non ha più senso..- disse il più basso alzando le spalle. 

 

-Qualsiasi cosa farai sarà quella giusta e Blaine, non ci pensare più. hai fatto la scelta giusta. Per entrambi- E poi Cooper lo strinse a se. 

 

 

 

Blaine era in viaggio fa tre ore ormai e non smetteva di pensare a come Cooper per una volta avesse ragione. Aveva fatto la scelta giusta per entrambi. Forse un giorno si sarebbero ritrovati e si sarebbero rimessi insieme, ma non in quel momento. Quello era  il momento di fare scelte Rischiose e decisive, di vivere e fare esperienze per affacciarsi al domani. 

 

 

 

Note della tizia che scrive queste cose: 

 

Ciao a tutti :3 

 

Volevo innanzitutto dire che questo capitolo è stato davvero peggio di un parto e non è  per niente come volevo, Per non parlare che l'avevo già scritto e poi ho dimenticato di salvarlo così l'ho dovuto riscriverlo. quindi sono consapevole del fatto che faccia schivo ç_ç e mi scuso anche per tutti gli orrori che ci sono ma non ho avuto il tempo di correggerla. 

 

RIngrazio chiunque sia arrivato al terzo, estenuante, orribile e ultimo, quindi Grazie :3 e se vi va lasciate pure una recensione o seguitemi QUi --> http://www.facebook.com/pages/Keros_/264280927025504

 

Come al solito dedico un ringraziamento speciale alla mia Banana al cioccolato che mi ha aiutata a scriverla, i love you banana. 

 

Alla prossima, 

 

Keros_ 

   
 
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