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Autore: Il Saggio Trentstiel    09/10/2012    2 recensioni
[The Glee Project]
[The Glee Project]-Sei un libro aperto, Henderson! E...-
No, non poteva essere.
Con la coda dell'occhio aveva visto Charlie Lubeck avvicinarsi a loro, dunque fece la cosa più intelligente che le venne in mente.
Fuggì biascicando maledizioni.

Quattordici ragazzi a scuola: l'ambientazione più vecchia del mondo.
Ma se dalla scuola venissero catapultati all'interno di una lotta che imperversa da anni, in cui sono coinvolte antiche famiglie, storie ancor più antiche e misteriosi club scolastici?
[In pausa]
Genere: Azione, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Due settimane.
Quattordici giorni, trecentotrentasei ore, e...
Ok, basta così.
Taryn ancora non riusciva a credere di trovarsi a Lima da così tanto tempo.
Oppure il fatto era che si trovava lì da poco tempo, ma già si sentiva accettata e integrata?
Ogni giorno a scuola si incontrava con Charlie, chiacchieravano prima delle lezioni e a volte pranzavano assieme; da qualche giorno aveva anche cominciato a frequentare un paio di ragazze molto simpatiche, Shanna e Aylin le quali, a quanto pareva, avevano però qualche remora nei confronti di Charlie.
O, perlomeno, Aylin non sembrava sopportarlo.
-Mi sta fissando. Di nuovo!- sibilò, gli occhi marroni puntati su un punto del cortile poco distante da loro.
Inspirò profondamente per calmarsi e, in quel breve lasso di tempo, sia Taryn che Shanna poterono vedere Charlie voltarsi appena e sorridere.
Le due lo imitarono, indisponendo l'amica.
-Non è divertente!- si lamentò Aylin -Quello sta diventando la mia ossessione!-
-In che senso?- domandò maliziosamente Shanna, guadagnandosi un'occhiataccia e un “Vaffanculo” a mezza voce.
Fortunatamente eventuali discussioni furono scongiurate dall'avvicinamento di due persone: alla loro vista Shanna si chinò rapida verso le due amiche che, cogliendo un pettegolezzo in arrivo, si predisposero ad ascoltarla con estrema attenzione.
-Non vi sembrano diventati molto intimi quei due?-
Con discrezione Taryn e Aylin puntarono lo sguardo nella direzione indicata con un cenno del capo da Shanna.
Effettivamente il ragazzo e la ragazza finiti sotto l'impietoso sguardo delle tre amiche sembravano molto uniti: ridevano, si spintonavano amichevolmente e parlavano a ruota libera.
Aylin, priva di ogni pudore o riservatezza, sventolò allegramente una mano e attirò la loro attenzione.
-Buongiorno, Dani!-
Taryn sospirò mestamente mentre Shanna borbottava -E poi si lamenta di Charlie...-
Al saluto della ragazza turca, Dani si avvicinò seguita dal suo amico: sorrise al terzetto e si accomodò sul muretto al loro fianco.
-Come va, ragazze?- le salutò, indicando poi il ragazzo -Lui è Maxfield, non so se lo conoscete: in caso contrario, ritenevi fortunate!-
Maxfield le diede un buffetto sulla spalla, porgendo poi la mano alle altre.
-Aylin, piacere.-
-Taryn, sono qui da un paio di settimane!-
Il ragazzo sorrise e annuì.
-Ti capisco benissimo, mi sono trasferito da poco anch'io, ma grazie a Justin Bieber, qua...- bloccò con la mano un pugno da parte di Dani -... Mi sto ambientando alla grande!-
Si voltò poi verso Shanna, l'unica a non aver ancora aperto bocca: la ragazza aveva lo sguardo perso e sembrava fissare un punto appena sopra la spalla destra di Maxfield, tant'è che tutti puntarono lo sguardo da quella parte.
Aylin le passò una mano davanti agli occhi.
-Terra chiama Shanna, sei tra noi?-
La bionda si riscosse e sorrise imbarazzata.
-Oh... Sì, sono... Un po' distratta, oggi...-
-L'avevamo notato!- la punzecchiò Dani.
Shanna ridacchiò incerta e porse la mano a Maxfield.
-Piacere, Shanna.- si presentò brevemente.
Il ragazzo le strinse la mano e annuì, un vago sorriso che gli aleggiava sulle labbra.
-L'avevo intuito!- scherzò, facendo arrossire appena la bionda e costringendo Dani a mollargli una gomitata sul fianco.
-Meno battute, Max, o con il tuo terrificante senso dell'umorismo farai scappare tutti!-
L'inopportuno trillo della campanella interruppe l'ameno battibecco tra i due che, salutate le tre ragazze, si diressero all'entrata della scuola senza smettere di discutere.
Taryn sospirò e osservò con aria affranta l'edificio.
-Vado anch'io, ho due ore di storia... E prego Dio che oggi Foster non mi interroghi!-
Fece un cenno alle altre due e si allontanò a sua volta: Aylin scosse il capo, divertita.
-L'abbiamo educata bene, vedo! Anche se dubito che prenderà meno di B... Comunque!- esclamò subito dopo, facendo sobbalzare Shanna -Le tue guanciotte rosse mi comunicano che qualcuno non ti è affatto indifferente!-
La bionda si sistemò una ciocca dietro l'orecchio destro e, aggiustatasi la borsa sulla spalla, si alzò senza dire nulla.
Aylin, al colmo del divertimento, la seguì senza smettere di tormentarla.
-Sei un libro aperto, Henderson! E...-
No, non poteva essere.
Con la coda dell'occhio aveva visto Charlie Lubeck avvicinarsi a loro, dunque fece la cosa più intelligente che le venne in mente.
Fuggì biascicando maledizioni.
Shanna sospirò di sollievo, gratificando con un sorriso luminoso l'ancora ignaro ragazzo.
-Ciao... Shanna, giusto?-
Lei annuì con calore senza smettere di sorridere.
-Esatto! Come va?-
Un po' stupito da tutti quei sorrisi e quell'insolito comportamento, si limitò a biascicare un “Bene.” non molto convinto, ma che non smorzò l'entusiasmo eccessivo di Shanna.
-Mi fa piacere!- esclamò -Ora dovrei...-
-Aspetta!- la bloccò Charlie, ben deciso ad approfittare di quel momento di bizzarra euforia da parte della ragazza: Shanna tacque e osservò con curiosità il ragazzo.
Questi prese un bel respiro e, assicuratosi che nessuno stesse ascoltandoli, si avvicinò appena alla bionda.
-Per quale motivo la tua amica sembra odiarmi così tanto?-
Shanna batté le palpebre un paio di volte, tornando poi a sciogliersi in un sorriso.
-In realtà Aylin ha questo atteggiamento diffidente nei confronti di molte persone, non credere che ce l'abbia con te!-
-Oh.- commentò Charlie, tentando di rispondere al sorriso ampio e vagamente inquietante di Shanna: la ragazza lo salutò poi rapidamente ed entrò nella scuola.
Camminando in fretta lungo i corridoi aveva un solo pensiero per la testa, e non era quello di giungere in orario alla lezione seguente: avrebbe ucciso Aylin, lei e quella sua dannata lingua lunga!
Una risatina nervosa le sfuggì dalle labbra.

 

 

 

 

Quel pomeriggio, terminate le lezioni, Shanna e Aylin furono invitate da Taryn a casa sua.
-La settimana prossima abbiamo la verifica di matematica...- aveva detto -... E un po' di ripasso non ci farebbe male!-
Sebbene l'idea di mettersi a combattere con numeri, equazioni e strani simboli non tentasse nessuna delle due, la solenne promessa di Taryn di dedicare almeno mezz'ora al gossip più sfrenato le aveva convinte.
Purtroppo, come era facilmente intuibile, a casa di Taryn la situazione fu ben diversa.
Aylin controllava il suo profilo Facebook, commentando di tanto in tanto alcune notizie a detta sua interessanti; Shanna, combattuta tra il senso di colpa per il ripasso quasi saltato e la voglia di spettegolare un po', tendeva l'orecchio ora verso Aylin ora verso Taryn; quest'ultima, dal canto suo, tentava invano di interrogare Shanna.
-Dunque la definizione di integrale è...?-
-Hmmm... Blake Jenner?-
Aylin rise di gusto, mentre Taryn si batté una mano sulla fronte.
-Ci rinuncio, avete vinto voi...- sentenziò amaramente riponendo il libro su uno scaffale.
Shanna sospirò e si voltò verso Aylin, un sorriso più simile a un ghigno che le increspava le labbra.
-Oh, a proposito di uomini... Oggi Charlie Lubeck mi ha chiesto di te!-
La ragazza si voltò come una furia verso l'amica, il cui sorriso non le faceva presagire nulla di buono: la invitò a proseguire con un cenno, cosa che Shanna fece con notevole piacere.
-Mi ha domandato come mai tu sembrassi odiarlo.-
-E...?- la spronò Aylin, sempre più preoccupata: seduta sul suo letto, Taryn non si perdeva una parola.
Shanna fece spallucce, come a voler sminuire le sue parole seguenti.
-Oh, mi sono limitata a dirgli che tu non lo odi, ti comporti così con tutti.-
Aylin era indecisa se urlare, aggredire Shanna o mettersi a piangere.
O magari tutte e tre le cose assieme.
Si accasciò sullo schienale della sedia, imprecando sommessamente in turco: Taryn tossicchiò per attirare l'attenzione di entrambe.
-Interessante! Quindi adesso Charlie sarà ancora più spronato a perseguitare Aylin! Piuttosto...- soggiunse voltandosi verso Shanna -... Che ci dici del tuo sguardo fisso di stamattina?-
-Sposami, Taryn...- mormorò Aylin, ancora intontita dopo il colpo basso tiratole dall'amica: Shanna imbastì un'espressione stupita.
-Non capisco, di cosa parli?-
Il tremito appena percettibile della sua voce -e per nulla sfuggito all'orecchio attento di Taryn- sarebbe stato una confessione più che sufficiente.
Aylin, vedendo nelle parole di Shanna un momento di rivalsa, si raddrizzò immediatamente.
-Oh, ma è palese, cara la mia Miss-Mandiamo-I-Maniaci-Dietro-Alle-Amiche!- sputò tutto d'un fiato -Sta parlando del tuo sguardo che, se non sbaglio, era puntato dritto dritto verso Maxfield Camp!-
Shanna arrossì in maniera piuttosto evidente, ma ancora non volle darsi per vinta.
-Cosa stai dicendo? Stavo guardando oltre Maxfield Camp...-
-Sì, certo, come no!- la dileggiò Aylin: stava per aggiungere qualcos'altro di indubbiamente pungente, quando un leggero bussare alla porta la fece voltare.
Taryn si alzò per andare ad aprire, lasciando intravedere una ragazza alta, con la pelle della stessa identica tonalità di quella di Taryn e dei corti capelli neri.
Si abbracciarono, poi la più piccola si voltò.
-Oh, le presentazioni... Loro sono Shanna e Aylin...- le due ragazze salutarono -... E lei è McKynleigh, mia sorella!-
-Scusate il disturbo, ragazze!- abbassò lo sguardo sulla sorella -Volevo avvisarti che stasera non torno per cena, ok?-
Taryn annuì e, dopo uno scambio di affettuosi saluti, McKynleigh sorrise alle altre due ragazze e richiuse la porta dietro di sé.
Immediatamente alle sue spalle esplosero le grida.
-Vogliamo parlare di te che sbavavi dietro mio cugino?-
-Questo è un colpo basso, Shanna! E comunque meglio lui del contadinotto del Kentucky!-
McKynleigh scosse il capo e sorrise, mentre un trillo insistente le annunciava l'arrivo di una telefonata.
Trasse il cellulare fuori dalla tasca e, letto il nome sullo schermo, emise un versetto stupito.
-Cam! Che sorpresa, come stai?-
La voce dall'altro lato del telefono, per quanto cercasse di mantenersi contenuta, la preoccupò: era percepibile una certa quantità d'ansia, sentimento solitamente estraneo a quel ragazzo.
-Bene, ma... Dobbiamo assolutamente vederci.-
La ragazza incastrò il cellulare tra la spalla e l'orecchio, frugando nella borsa alla ricerca delle chiavi della macchina.
-Oggi? Sai, stasera avrei un impegno, e...-
-È tornato.-
Tre parole, un colpo al cuore per McKynleigh.
Sollevò il capo di scatto, rischiando di far cadere il cellulare ma riuscendo ad afferrarlo al volo.
Prese un profondo respiro e, cercando di contenere il tremito nella voce, fece una domanda retorica.
-Chi?-
Sapeva già la risposta, ma sperava intensamente che Cameron non infrangesse le sue timide speranze ed enunciasse un altro nome: un qualunque altro nome!
Dopo svariati secondi di silenzio, il ragazzo si decise a rispondere.
-È arrivato ieri sera, a quanto pare. Samuel Larsen è a Lima.-

   
 
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