For every laugh, there should
be a tear ~
#18
The Sword in the
Stone, 1963
# Unsweetened
tea
Per l’ennesima volta la
tavola fu percorsa da uno sguardo appuntito come solo quello di un gufo
irascibile sa essere, e la zuccheriera rabbrividì sensibilmente.
Anacleto la detestava, quella cosa. Intendiamoci, non
che il resto di tutta quella chincaglieria gli stesse simpatico. Aveva sempre ritenuto quantomeno indecoroso il
ritrovarsi perennemente circondato da quella schiera di oggetti capricciosi
quanto e più di lui; non bisognerebbe mai dare un’anima a una
suppellettile, e sì che gliel’aveva
detto spesso!, perché è il modo sicuro di farla credere
chissà chi. Però lei, la
zuccheriera, in quell’ostinarsi a trotterellare avanti a tutti quando
il ragazzo veniva a prendersi un sacrosanto tè, nel volere a tutti i
costi riempirgli una tazza che era già abbastanza difficile buttare
giù – nel suo maledetto ricordare a un ragazzino intristito un
vecchio lunatico che se n’era andato a Honolulu – era la più
seccante di tutte.
Eppure doveva
vederlo anche lei che da quel giorno
il ragazzo non aveva più chiesto un solo cucchiaino di zucchero.
Per l’ennesima
volta Anacleto gonfiò le penne e brontolò qualcosa nel suo miglior
tono di gufo irascibile, fingendo di non vedere le lacrime che dagli occhi di
Semola cadevano in una tazza sempre troppo piena.
[ 200 parole ]
Spazio dell’autrice
Ma quanto posso amare Anacleto, quanto? ♥
Prima figura ostile, poi maestro, infine amico e unico compagno di Semola dopo
che Merlino offeso se ne va a Honolulu. Ho voluto pensare alla zuccheriera come
catalizzatore di tutti i sensi di colpa del povero Artù, ed ecco che l’inimitabile
gufo è venuto a farmi da voce narrante.
Sempre grazie di essere qui. Ogni volta
spero di non deludervi.
Aya ~