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Autore: sterne    10/10/2012    5 recensioni
- “Facciamo così, posso solo sfiorarti. Ma, se rispondi correttamente alle domande che ti porrò, allora, magari, ti darò l’opportunità di toccarmi e ti concederò qualcosa in più di un semplice sfioramento.”
- “Lo sapevo che mi si ritorceva contro” Sorride vittorioso Dylan, almeno finché Grace non s’inarca contro il suo bacino facendolo ansimare. “Ma anche no… cominciamo?”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Docce fredde e bollenti spiriti”
 
 
 
Un grazie di cuore a mary_sophia_spurce per il banner MERAVIGLIOSO


Missing moment di “Non importa”
 
Avvertimento: Non occorre aver letto la storia.

 
- “Grace… stai ferma, dobbiamo finire questi esercizi.” Protesta.
- “Mmh c’è tempo, abbiamo tutto il pomeriggio davanti. Adesso ho voglia di qualcos’altro.” Audacemente sposta la mano dagli addominali scolpiti del suo uomo alla patta dei suoi pantaloni.
- “Grace!” La rimprovera Dylan cercando di mantenere un tono convincente. Ma quel che ne esce è uno stridulo suono, quando lei stringe tra le dita la sua eccitazione.
- “Dylan non fare il duro, almeno non con la voce.”  Sussurra al suo orecchio prima di lambirne il lobo con la lingua e mordere.
Dylan poggia le mani sul tavolo su cui stavano facendo gli esercizi di storia, e si allontana con la sedia di una decina di centimetri. Grace si alza dalla sua sedia per sedersi sulle gambe del suo uomo.
- “Bravo bambino.” Lo ringrazia mentalmente regalandoli un dolcissimo bacio a fior di labbra.
- “Volevo solo evitare che tuo padre mi scorticasse vivo, visto che abbiamo la maturità tra due mesi e non abbiamo studiato granché nell’ultimo periodo. Se poi tuo padre capisce che la nostra bocciatura c’entra con la ‘deflorazione’ della sua Bambina. Posso cominciare a fare domanda d’esilio nei Balcani.”
- “Mmh, mmh” annuisce troppo impegnata a levargli la felpa per rispondergli.
- “Vedo che ti preoccupi per la mia incolumità…”
- “La vuoi smettere di lamentarti e fai quel che devi o devo fare tutto io?
- “Facciamo un gioco” Gli occhi di Grace si illuminano di una luce nuova e per niente pudica. I recenti libri che ha detto hanno incrementato la sua fantasia. E adesso probabilmente sta immaginando Dylan con delle manette o delle corde.
- “Oh sì, tutto quello che vuoi” si agita sulle sue gambe provocandogli un sussulto. Povero, anche lui non è messo meglio. Quella piccola streghetta prima o poi lo farà morire.
- “Distenditi sul tavolo”
- “Sul tavolo?” Grace lo guarda interrogativa.
- “Sì Grace.”
- “Dylan siamo nella cucina di casa mia, se torna mia madre? O mio padre?” Il tono di Grace sembra farsi minaccioso alla parola ‘Padre’ che fosse una sua impressione?
- “Grace, se non sbaglio pochi istanti fa sei stata tu a saltarmi addosso e a provocarmi.” Con il dito indica la sua evidente erezione. Molto, molto mal celata dai jeans, che tra l’altro Grace si era preoccupata di cominciare ad aprire. Povero Dylan.
- “E poi, i tuoi sono da tua nonna, torneranno dopo cena. Ti prometto che non ti spoglio” Non qui avrebbe voluto aggiungere, ma la lingua di Grace sempre troppo veloce…
- “Non mi spogli?” Ok, prima che la faccenda diventi tragi-comica è meglio che Dylan prenda le redini.
Si alza di scatto con Grace ancora in grembo e la distende sul tavolo, lo sforzo è praticamente nullo, visto che Grace capisce in tempo ciò che Dylan sta per fare e puntellandosi con i gomiti sul tavolo, che ha proprio alle sue spalle, si trascina su di esso.
- “Facciamo così, posso solo sfiorarti. Ma, se rispondi correttamente alle domande che ti porrò, allora, magari, ti darò l’opportunità di toccarmi e ti concederò qualcosa in più di un semplice sfioramento.”
- “Lo sapevo che mi si ritorceva contro” Sorride vittorioso Dylan,  almeno finché Grace non s’inarca contro il suo bacino facendolo ansimare. “Ma anche no… cominciamo?”
- “Allora esercizio di Vero/Falso. Prima domanda: Nel 1930 la Spagna subì la dittatura di Primo De Rivera” Dylan sfiora con la bocca le sue labbra e piano, piano scende fino al collo.
- “Vero” Grace cerca di mantenere il fiato sottocontrollo e la mente concentrata.
- “Brava piccola” Dylan posa la mano destra, che teneva ancorata al tavolo per evitare di toccarla, sul suo fianco.
- “Grazie.” Ansima Grace.
- “Seconda domanda…” La mano di Dylan dal suo fianco si sposta sotto la maglia “Dopo il ’35 nacque un gruppo di estrema destra chiamato Falange”
- “Vero” sospira.
- “Mmh” Dylan stringe con vigore il suo seno sinistro e Grace di riflesso stringe il libro che è al suo fianco. “Come siamo preparate oggi?”
- “Dylan!” lo rimprovera, anche se visto il tono che utilizza sembra più un lamento, una preghiera.
- “Terza domanda: Falange aveva a capo Francisco Franco che era Anti-Fascista” La mano di Dylan scende verso l’ombellico e sempre più giù. Sbottona i jeans e allenta la cerniera. Ma si ferma perché Grace…
- “Vero!” geme di aspettativa e sbaglia la risposta.
- “Ah, ah, ah, ah. Sbagliato piccola, mi dispiace. Sfiora con la punta delle dita la sua femminilità e scende sulle gambe.
Grace geme frustrata.
- “Quarta domanda: La guerra Civile Spagnola durò fino al 1939”Dylan ricomincia il percorso della sua mano, dal ginocchio verso l’alto,  giocherella con il pizzo delle mutandine che spuntano da sotto i jeans slacciati. “Grace… rispondi.”
Le sussurra all’orecchio. Grace respira profondamente stringendo le gambe. È eccitata da morire.
- “Vero.” La sua voce è tremante, dubbiosa ed eccitata. Non resiste più. Dylan infila la mano dentro le sue mutandine e la sfiora. Grace urla quasi.
- “Brava bambina. Ora andiamo a fare una doccia. Che ne dici?”
 
 
Labbra che si cercano, che si sfiorano e si saggiano. Mani che si incontrano, che  si stringono e vezzeggiano. Respiri spezzati, battiti accelerati, ansiti e sospiri,
- “Dylan”
- “Grace”
Vestiti sfilati, baci rubati e carezze proibiti. Succede tutto in fretta, tutto dettato dall’istinto, dal desiderio.
- “Entra.” Dylan spinge Grace dentro il box doccia, due flaconi di shampoo finiscono a terra. 
Entrambi ancora con l’intimo addosso, Dylan si spinge su Grace. Una mano stringe un seno l’altra corre sul suo fianco e oltre la schiena. Apre l’acqua.
- “Ah!” sobbalza Grace quando il getto d’acqua la colpisce all’improvviso “Dylan,  è ghiacciata”
- “Scusa amore” Sibila sulle sue labbra, prima di baciarle. Proietta il getto d’acqua verso la parete della doccia e regola la temperatura. Ma quando serve l’acqua calda quella non c’è mai. La mattina Grace a quanto pare aveva dimenticato di riaccendere lo scaldabagno.
- “Chiudila Dylan.” Grace infila la mano dentro i suoi boxer e prende in mano la situazione, letteralmente. “mmh” in punta di piedi mordicchia il lobo di Dylan mentre lui sospira per le attenzioni che sta ricevendo.
Dylan con maestria slaccia il reggiseno e lo getta a terra a fianco ai flaconi di shampoo.
Si ferma un momento per ammirare quelle splendide, morbide e abbondanti protuberanze che sembrano implorare la sua attenzione. Poi china e comincia a venerarle.
Grace geme di apprezzamento. Con entrambe le mani, sfila i boxer di Dylan, poi sfila anche le sue mutandine ormai zuppe.
Grace si appoggia completamente alla parete della doccia, un brivido la percorre quando le goccioline d’acqua che erano sulla parete le toccano la schiena.  O Forse è per Dylan che le sta mordendo un capezzolo.
Non fa nemmeno in tempo a mettere al posto le idee che Dylan le afferra la coscia destra e se la allaccia al fianco. Le loro intimità si scontrano, gemono entrambi.
- “Dylan…”
 Dylan comincia a strusciarsi provocando i sospiri di Grace che comincia a tremare per l’eccitazione. Deve aggrapparsi a Dylan con tutte le sue forze e cercare di rimanere in equilibrio sull’unica gamba che la tiene in piedi. Non crede di riuscirci. Ma deve provarci.
- “Dylan…” Urla quasi quando Dylan comincia a mordicchiarle il seno e mette una mano tra di loro. Le accarezza la pancia, gira attorno all’ombellico e poi arriva al pube. Che trova liscio e caldo. Mentre sfrega la sua eccitazione sul fianco di Grace immerge due dita nella sua femminilità. Grace si inarca verso di lui gemendo.
- “Mmh bambolina, sei bollente.” Dylan solleva lo sguardo verso di lei, è infuocato. Per poco la gamba non cede quando lui toglie le dita e con una spinta lenta e misurata entra dentro di lei.
Le mani saldamente ancorate alle sue larghe spalle. Quei due mesi di nuoto gli avevano giovato eccome. E lei che si lamentava che  quelle due ore al giorno potevano passarle insieme anziché lui a nuoto e lei a girarsi i pollici sulla tribuna. Anche se doveva ammettere che guardarlo nuotare e poi vederlo uscire dall’acqua tutto bagnato era un sogno ad occhi aperti.
- “Grace.” Un gemito, un bacio e un’altra spinta profonda.
- “Ah. Dylan! Esci.” Oh dannazione ci mancava solo il crampo al polpaccio. Ma com’è che queste cose nei film non succedono? Povero Dylan, che pazienza che ci vuole.
- “Ehi, amore tutto ok?” Magia finita, Grace impreca in chissà quale arcana lingua e Dylan in ginocchio ai suoi piedi cerca di distenderle la gamba per farle passare il dolore. Eccitato e frustrato da morire eppure paziente e amorevole come solo un angelo di fidanzato sa essere.
Afferra l’asciugamano appoggiata alla lavatrice di fianco alla doccia e gliela lega sotto le braccia sfiorandole il seno. Poi ne prende una per sé e se la lega al cinto.
- “Scusa” mugugna Grace, imbarazzata e sinceramente dispiaciuta.
- “Non ti preoccupare piccola, non abbiamo ancora finito.”
Si dirigono in camera di Grace, dove arrivano di nuovo nudi ed eccitati.
Ma soprattutto innamorati.
 

Fine



SPAZIO PER ME

Piccolo Missing Delirio =)
Dopo due pesantissimi giorni oggi mi sono alzata di buon umore e con le mani che mi prudevano così mi sono detta, finiamo questa storia che era cominciata da un paio di mesi e pubblichiamola.
E’ a rating rosella xD ma penso di non avere sconvolto nessuno, va più sul comico =)
Spero che vi sia piaciuto, a me questi due testoni mancavano particolarmente.
Sono curiosa di leggere la vostra opinione. Grazie in anticipo.
Clara

   
 
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