Provate ad immaginare un posto pieno di cascate, pieno di animali che corrono liberi nelle foreste e di bambini che si tuffano felici nei fiumi, che danno fastidio a dei pesciolini.
Adesso, cercate di chiudere gli occhi e fate finta di essere lì.
Che galleggiate sulla superficie di un fiume e guardate il cielo azzurro.
I vostri capelli ondeggiano di quà e di là e la vostra mente viene rinfrescata piano piano dalla fredda e gelida acqua.
Vi sentite come in paradiso.
 Ma attenti.
Non è questo il momento di fare i pelandroni.
Alzatevi.
E seppur bagnati correte.
Correte più veloce che potete e scavalcate l’enorme dirupo che si presenta dinnanzi a voi.
Appena in cima, davanti ai vostri occhi comparirà un bellissimo villaggio senza precedenti.
E lì sopra riuscirete a sentire la vera  armonia e la vera tranquillità del mondo.
Ma vi prego…
… Dopo aver aperto gli occhi…
… E visto quel bellissimo paesaggio…
… Aprite anche i vostri cuori…
… e ascoltate…
… la pace di Misaki Suzuki.
 
 
Sasuke fece qualche passo in avanti e fissò il suo avversario.
I loro sguardi erano freddi e intensi, e sembrava che nessuno dei due volesse compiere la prima mossa.
Sasuke sembrava leggermente infastidito.
Sgranò gli occhi e sguainò la sua katana: -Che cosa vuoi?- disse poi con voce ferma, cercando di mantenere la concentrazione.
Ma il suo avversario non rispose.
Era lì.
Fermo, come se stesse per aspettare qualcosa.
Il giovane Uchiha perse la pazienza e all’improvviso sentì un forte dolore al cuore che lo torturò a morte.
Cadde in ginocchio e istintivamente si portò le mani al petto: -Ma che cosa…?!-.
Ad un tratto spalancò gli occhi.
Delle gocce di sangue scivolarono dalle sue labbra e la sua vista si annebbiò di colpo.
Una serie di capogiri tormentarono il ragazzo e improvvisamente la sua mente diventò vuota.
Era come se per un istante il ragazzo diventò cieco.
Rimase così per qualche secondo fino a quando non vide una bellissima ragazza dai capelli rosso scarlatto, che gli sorrideva.
Un sorriso che per un istante riscaldò il suo cuore.
“…Misaki...?”.
Suzuki fece qualche passo in avanti e strinse forte la sua spada.
Il suo mantello era leggero e per la prima volta la ragazza si sentiva vicina alla fine del suo obiettivo  –Lo sai? Ho sentito dire parecchie cose su di te.  Sopratutto che sei l’ultimo membro del clan Uchiha… - i suoi occhi diventarono rossi come il sangue –E per questo mi dispiace. So come ci si senti a perdere qualcuno… ma…-.
A Sasuke gli mancò il respiro e Misaki comparì improvvisamente dietro di lui.
-… Ma secondo te, non è meglio morire subito e interrompere questa vita insensata, che continuare a vivere senza l’amore dei tuoi cari?-  la voce di Misaki diventò fredda.
Quest’ultima alzò un braccio e con mano decisa, impugnò la sua fredda e affilata spada contro la schiena di Sasuke.
La ragazza sembrava determinata a porre fine alla sofferenza dell’amico ma improvvisamente le tremarono le gambe.
C’era qualcosa che la fermava.
Qualcosa che le fece battere il cuore a mille.
In cuor suo, non voleva pugnalare alla spalle il ragazzo.
Ma voleva soltanto aiutarlo e stargli accanto, come aveva fatto lui con lei.
Voleva rimediare ai suoi errori.
Ma non poteva.
Dentro il suo cuore nacque un sentimento che la ragazza non riuscì a spiegarsi.
Un sentimento intenso.
-…N-non posso! – esclamò poi Misaki con la voce spezzata.
Sasuke alzò lo sguardo e si accorse che la voce del ninja gli pareva famigliare.
“…Questa voce…”.
Improvvisamente dei kunai furono lanciati dalla loro parte e Suzuki si parò davanti al ragazzo, respingendo i colpi.
Sasuke rimase scioccato.
Perché mai adesso lo stava proteggendo?
Il cuore del ragazzo tornò al suo battito normale.
 Misaki si girò appena verso l’Uchiha -… Scusami se mi sono comportata in modo strano prima -.
Sasuke spalancò gli occhi.
L’aveva già sentita quella frase.
Due figure nere comparvero all’improvviso davanti ai due ragazzi e Misaki sapeva già chi fossero: -Sasuke… vattene via da qui – disse lei facendo un gesto con la mano, ma il ragazzo non capì.
-No, no, no! Non ci siamo proprio! – esclamò Axel togliendosi il cappuccio – Ti sei di nuovo dimenticata la tua missione, eh ?! Non ci posso credere, sei proprio un disastro Mis…- cercò di dire il ragazzo ma non riuscì a finire la frase che Misaki intervenne agitata.
-Sasuke scappa! – urlò Misaki girandosi verso di lui, ma all’improvviso Jack fece comparire magicamente una lancia tra le sue mani e scattò verso la ragazza, infilzandola.
Delle gocce di sangue schizzarono sul viso del giovane Uchiha, che rimase a bocca aperta nel vedere quell’orribile scena.
In quel momento sembrava che tutto andasse a rallentatore e una maschera bianca cadde a terra spaccandosi in due.
Dei lunghi capelli rosso scarlatto ondeggiarono ribelli nell’aria.
-M-misa…- balbettò Sasuke incredulo.
Del sangue scivolò dalle labbra della ragazza.
L’Uchiha cercò di fare qualche passo in avanti con passo tremante, ma all’improvviso si fermò sentendo la chiara voce della sua amica.
-Almeno… - disse Misaki -… Sono riuscita a proteggerti… … E a non ucciderti… - finì poi sorridendo al ragazzo.
Un forte senso di colpa investì il giovane Uchiha.
Misaki si era sacrificata per lui.
Sasuke in quel momento si sentì debole e Jack, con forza, sottrasse la sua lunga lancia dal corpo di Misaki, e facendo macchiare l’erba da una gran quantità di sangue, spinse la ragazza contro il suolo.
Sasuke corse ad afferrarla.
-Questa è la fine che si meritano i traditori… - rispose poi Jack avvicinandosi al suo compagno.
Misaki sembrava in fin di vita e delle lacrime scivolarono sulle guance di Sasuke.
“…Perché… L’hai fatto…?”.