Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Drake_o    11/10/2012    18 recensioni
A Draco Malfoy piacciono i biscotti.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Note della storia:
 
Una piccola One Shot e anche la prima che scrivo.
abbiate pietà! 
 
 
La dedico alle mie beta,
per i loro compleanni,
che non sono oggi,
ma prima o poi arriveranno.
D. 
 
Beta1: lilit
Beta2: boann 

 
 
 
 







 
 
Biscotti
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono seduto in cucina, davanti ad una tazza di tè.
 
La cucina del numero 12 di Grimmauld Place.
 
Ebbene sì.
Io, Draco Malfoy, sono al quartier generale dell'Ordine della Fenice.
 
Sono seduto qui e, oltre a bere il tè e far finta di leggere un libro, sto osservando la signora Weasley che fa i biscotti.
 
In realtà sono in agguato. Sto aspettando termini l'operazione, riponga i dolcetti in un grande cesto, rivestito con un panno di lino, e li abbandoni.
 
Così potrò mangiarne tre o quattro senza dover chiedere il permesso.
 
Ormai conosco ogni sua mossa e abitudine, per quanto riguarda quei biscotti.
 
 
I biscotti della signora Weasley, mi brucia ammetterlo, sono più buoni di quelli che fanno i miei elfi domestici. Mille volte più buoni.
Sono divini. E sono diventati quasi una droga per me, da quando sono qui.
Togli il quasi.
 
Non so come mai, ma appena ho sentito quel profumo per la prima volta, mi sono sentito felice e ho avuto bisogno di quei biscotti.
Una questione di vita o di morte.
 
Quando poi li ho assaggiati, beh, vi lascio immaginare. Anzi, no, ve lo dico.
Ho avuto una sorta di orgasmo alimentare.
 
Non so come quella grassa e goffa signora riesca e generare tale deliziositudine.
 
Esiste questa parola? Non importa, mi riservo il privilegio di coniarla in onore dei suddetti biscotti.
 
La guardo che impasta gli ingredienti. Con quelle sue ditone poco femminili. Poi sparge un po' di farina e impasta di nuovo.
 
"Il segreto è lavorarli a mano, alla babbana!" dice lei, incontrando il mio sguardo curioso.
 
Ah, sì? E chi ti ha chiesto niente?
 
Accenno un modesto sorriso, che probabilmente sembra più una smorfia, e torno al mio libro.
 
Poco dopo, ho di nuovo gli occhi sui biscotti.
 
La signora Weasley ricava piccole parti a forma di stella, dalla pastafrolla distesa e le ripone nella teglia.
 
È strano come a volte gli odori, i sapori che sentiamo e anche le forme che vediamo in certe circostanze piacevoli, si leghino a quegli eventi nella nostra mente, diventandone il perpetuo veicolo per i nostri ricordi ed evocando ogni volta quella sensazione come se fosse viva e presente.
 
 
Oh, dei dell'Olimpo! Sono forse un poeta?
 
 
Quelle stelline mi hanno cambiato la vita! Ormai quando vedo delle stelline penso sempre ai biscotti! E quando sento quel profumo... questa volta vi lascio immaginare.
 
 
La signora Weasley mette le teglie in forno. E dopo un breve lasso di tempo l'aroma meraviglioso e sublime della pastafrolla in calore, riempie la stanza. E di seguito, colonizza i miei sensi.
 
Ecco perché sono qui!
Oh, yes!
 
Oh, no, no.
Non è che sono al quartier generale per i biscotti!
Diciamo che i biscotti rendono la mia permanenza un po' più gradevole.
 
Certo, ce ne vorrebbe un nido di drago pieno, per aiutarmi a sopportare tutti questi Weasley insieme, più il licantropo clochard, la tricheca mezzosangue, mia cugina Punk... Volevo dire... Tonks, o come cavolo preferisce essere chiamata, poi quella mummia di Minerva McGonagall, il tizio con l'orecchino vestito di tappeti... e tutta una serie di presunti giustizieri proletari, che bazzicano questo antro fatiscente e combattono i sostenitori del sangue puro e dell'Oscuro Signore. 
 
Ah... poi c'è testa di saetta.
Lo sfregiato d'oro.
Harry Potter! Il prescelto, l'unico e solo bambino sopravvissuto!
 
Odioso.
 
 
Adesso suppongo che vogliate sapere perché sono qui. Ve lo dico.
 
Ho fatto una cosa brutta. Ho disarmato il mio preside.
Ma non è questa la cosa brutta.
L'ho disarmato perché ero convinto che sarei riuscito ad ucciderlo.
E non è nemmeno questa la cosa brutta.
Non sono riuscito ad ucciderlo.
Questa è la cosa brutta.
 
 
Mi è venuto un incredibile senso di colpa, mentre mi guardava dicendo che non era necessario che io lo facessi, che mi macchiassi di tale crimine...Draco, non sei un assassino... Oh, grandi dei!
 
...Psicologia da quattro soldi!
 
Fatto sta che ha funzionato. Mi sono completamente bloccato. Tutto il coraggio che avevo raccolto, salendo le scale della torre, è svanito davanti alle parole del vecchio.
 
Il mio professore, Severus Snape, ha dovuto finire il lavoro per me. Altrimenti il Signore Oscuro avrebbe fatto polpette con mio padre, mia madre e il sottoscritto.
 
Dunque è per questo che sono qui:
 
Disgraziatamente, la bacchetta del preside che IO ho fatto volare via con un "Expelliarmus"- di gran lunga superiore a quelli del caro Potter - era proprio uno dei tre Doni della Morte. La famigerata Bacchetta di Sambuco che Voldemort voleva per sé.
A saperlo, l'avrei presa io!
 
Adesso, appartiene a me anche se ce l'ha lui. L'ha strappata dalle mani rinsecchite di Albus Silente. Direttamente dalla sua tomba.
 
In fatto di stile, il Signor Voldemort è sempre stato molto coerente.
 
Adesso, però, sta cercando di capire chi deve fare fuori, per avere il completo possesso della bacchetta.
Il fatto è che è venuto a sapere che Snape ha fatto il lavoro al posto mio.
E, quindi, ha pensato che fosse lui il proprietario.
In genere, quando si disarma qualcuno, la bacchetta passa di proprietà, ma...
 
Si sa che al Signore Oscuro non piace andarci leggero. Così, appena ha trovato Severus, non lo ha disarmato.
Lo ha fatto secco.
 
...
 
 
...
 
 
Beh, mi è dispiaciuto davvero.
 
Era una persona che stimavo molto.
 
...
 
E il prossimo sarò io.
 
Anche io mi stimo molto.
 
Comunque, nessuno sa niente di questa storia della bacchetta.
 
Il fatto è che Potter ha trovato Snape moribondo e lui gli ha dato dei ricordi nei quali c'erano tante patetiche rivelazioni su Snape e la madre di Potter... Che, sinceramente, non mi interessano.
E poi, prima di morire, ha detto a Potter di proteggermi.
 
E qui e iniziato tutto.
 
Chiedi a un Grifondoro di salvare qualcuno e lui va in brodo di giuggiole!
Dal violento ippogrifo al Mangiamorte pentito di turno, il Grifondoro deve sacrificarsi per salvare tutti. Se poi glielo chiede uno che lo ha trattato come una pezza per 5 anni, ma poi, in punto di morte, si è rivelato essere romanticamente il suo migliore amico... beh, come può dire di no?
 
 
Dunque, sotto consiglio di Snape, che in fondo era per metà Mangiamorte e per metà Auror, l'Ordine mi ha catturato e mi ha rinchiuso in questa topaia Londinese.
 
E io sto qui a respirare il profumo di biscotti.
 
Sì, perché tutto quello che mi rimane da fare è respirare. E cercare di non morire di meningite per la sporcizia centenaria di questi locali.
 
 
 
 
La Signora Weasley mi guarda.
 
"Draco, ti va di darmi una mano?"
 
La guardo come se mi avesse chiesto di palparle una tetta.
 
"Io metto la marmellata sui biscotti e tu ci metti sopra l'altra stellina di pastafrolla." dice serenamente.
 
Io continuo a guardarla come se avesse un ravanello al posto del naso o qualcosa del genere.
 
Beh, non ci sono andato molto lontano...
 
"Se non ti va, non importa." dice.
 
 
Ecco un altro maestro della psicologia inversa! Pfu! Questi Auror!
 
Guardo la mano grassoccia della Signora Weasley versare, con un cucchiaino da tè, una piccola quantità di marmellata su ogni biscotto.
 
Già assaporo mentalmente la pastafrolla delicata, che mi si scioglie in bocca, dolce al punto giusto, con quel retrogusto appena accennato di cannella, che fa tanto Natale.
 
Ah! Come mi manca il Natale!
 
Ma che dico? Io odio il Natale!
Tutti quei parenti noiosi seduti al lungo tavolo del Manor...
Tutte quelle frasi di circostanza e io che non vedo l'ora che sia finito il pranzo per andarmi a fare una passeggiata a cavallo sulla neve.
 
Quello sì che mi manca. Il mio fedele destriero.
 
 
La signora Weasley mi guarda. E mi accorgo che la stavo guardando.
Sarà per la somiglianza del suo grosso sedere con quello del mio cavallo?
 
Mi porge una stellina di pastafrolla ancora fumante e calda di forno.
 
 
Mi sforzo di non muovere un muscolo, ma la mia mano va da sola. Il mio braccio si distende e le dita afferrano la stellina.
 
Eureka!
 
"Grazie." dico nel mio miglior tono aristocratico.
 
Non avevo voglia di dire grazie, ma sono troppo ben educato per non farlo.
 
Mi metto in bocca il biscotto e le mie papille gustative fanno la ola.
 
Ok, mi ha convinto. Sta mettendo la marmellata con una tale lentezza, che di questo passo ci vorranno ore, prima che la cesta sia piena di biscotti e abbandonata.
Mi alzo e mi posiziono vicino alla signora Weasley - non troppo vicino - davanti alle teglie sparse sul tavolo.
 
Lei mi guarda e sorride.
 
Voglio solo mangiarmi i tuoi biscotti, cicciona!  
 
Se la aiuto, magari me ne darà qualcuno in anteprima.
Mi tolgo la giacca e mi arrotolo le maniche della camicia. Poi mi lavo le mani.
 
E adesso, qualcuno provi a dire che i Malfoy non sanno guadagnarsi quello che vogliono in modo onesto!
 
Dio, se mi vedesse mio padre, che posiziono stelline di pastafrolla sulla
marmellata di fragole (la mia preferita) premendole contro altre stelline di pastafro...
 
Sarei sicuramente diseredato. Ma solo dopo essere stato cruciato.
 
Sfortunatamente, mio padre si sta sbaciucchiando con i Dissennatori ad Azkaban.
 
...
 
 
"Assaggiane uno con la marmellata!" dice la signora Weasley.
 
Beh, è stato facile!
 
Mi congratulo con me stesso per la repentina riuscita dell'impresa.
 
Ma, mentre mi sto godendo quel momento di pura estasi gustativa, ecco che, a rovinare tutto, arriva quello stordito di Ronald Weasley.
 
Quello non è un essere umano, è un incidente nucleare. Dal terzo al quinto anno è diventato un gigante. E' esploso nei suoi stessi ormoni. E se prima era bruttino... adesso vi lascio immaginare!
Entra in cucina, mi passa accanto e sgraffigna due biscotti con le sue manone sudicie.
Poi se li ficca in bocca tutti e due insieme, come un maledetto cane affamato. E ciancica:
 
"Bravo Malfoy! Finalmente hai trovato qualcosa di utile da fare mentre sei qui!"
 
Non lo guardo neanche. Non si merita di essere guardato.
 
Fortunatamente, non riesce a formulare troppe frasi compiute di seguito. Quindi, dopo poco, arraffa altri due biscotti ed esce dalla cucina, biascicando come un cammello afgano.
 
Anche la Signora Weasley lo ha ignorato.
 
E se fosse solo una mia allucinazione? Se bastasse qualche psicofarmaco, per far sparire la donnola dalla faccia della terra?
 
Sono troppo ottimista.
 
Probabilmente anche la signora Weasley si vergogna un po' di avere un figlio così. Anche perché non ne ha uno, bensì...
 
Non ricordo mai quanti sono. Insomma, ne ha una manciata.
 
Ne ha abbastanza per fare una squadra di Quidditch dove lei e suo marito starebbero in panchina. 
Si tratterebbe ovviamente di un'inutile squadra di serie Z.
 
 
 
 
 
 
L'opera è terminata. Ammiro la cesta dove le stelline sono posizionate in modo da sembrare ancora più buone. E sono anche ricoperte da un’elegante spolverata di zucchero a velo!
 
Mi sono impegnato davvero tanto e mi sono sentito parte della creazione di questa gioia fatta pastafrolla.
 
Adesso mi gusto il mio meritatissimo bottino. Mentre la Signora Weasley riordina la cucina.
 
 
 
Mi chiedo dove sia Potter, non l'ho visto passare oggi.
Sì, perché, non è che trascorriamo del tempo insieme. Io lo vedo passare e lui vede passare me. Un po' come a scuola.
 
Le cose non sono molto diverse da come erano a Hogwarts. Io sto nella mia stanza come stavo nei miei sotterranei di Serpeverde.
E lui, insieme alle sue protesi umane, sta nella sua stanza come stava nella torre di Grifondoro.
 
 
Con la differenza che stiamo tutti allo stesso piano. E io sono da solo.
 
Non mi voglio commiserare, sia chiaro. È solo che mi annoio a morte e la noia non è proprio un modo dignitoso di morire. Come la meningite.
 
A parte le poche ore che passo in cucina a mangiare o a bere un tè, il resto del tempo lo passo in camera mia a leggere o a dormire.
Ho praticamente letto tutte le prime due mensole della chilometrica libreria dei Black, in una sola settimana. E sinceramente, quando sono arrivato alla sezione dei romanzi con finale drammatico mi sono fermato.
Bastano gli Auror a farmi insorgere la depressione. Non vorrei peggiorare la cosa.
 
-*-
 
A causa delle lunghe ore, che passo in silenzio in camera mia, ho imparato ad ascoltare con attenzione i rumori di questo rudere. Adesso so indovinare chi passa davanti alla mia camera, a secondo della pesantezza o la velocità dei passi, e so chi esce ed entra dalle proprie camere per i cigolii distinti delle varie porte.
Ho imparato anche a fare le scale senza essere notato. Basta farlo rimanendo sulla destra e saltando il terzo e il settimo scalino, dall'alto o dal basso non fa differenza. Sono un vero ninja.
 
E' così che di notte vado a scegliermi i libri nel soggiorno, con calma e libertà, senza che quella frangipalle della Granger cominci a darmi consigli sui suoi saggi preferiti.
 
 
Stamattina mi sono svegliato presto.
Non che di solito io mi svegli tanto tardi. Ma stamattina sono le 3:00!
Come si fa a dire le tre di mattina? E' quasi ancora notte.
Anzi, è notte!
 
Mi sono svegliato e ho pensato.
Non che di solito io non pensi, anzi. Lo faccio anche troppo.
Soprattutto adesso che non so cosa fare. A parte respirare e cercare di non morire di meningite.
 
Ho pensato che, io, odio i dolci.
 
Ecco perché non mi piacciono i biscotti dei miei elfi domestici! Perché io ho sempre odiato i dolci!
 
E mi sono chiesto perché mi piacciano i biscotti della signora Weasley. Non mi piace la signora Weasley!
 
Non sono riuscito a darmi una risposta e ho deciso di alzarmi dal letto. Dopo una doccia rigenerante, ho incontrato la Granger appena sveglia nel corridoio: ho sfiorato in maniera plateale l'infarto e subito dopo ho schivato il suo Schiantesimo.
 
Mi sono diretto in cucina. Scendendo le scale in silenzio con il mio infallibile e collaudato metodo.
 
Ho individuato la cesta con i biscotti, ho sollevato il tovagliolo che li ricopre e ne ho preso uno, mentre, roteando con impareggiabile eleganza la bacchetta, ho messo su l'acqua per il tè.
 
Adesso dovete sapere che, se i biscotti della Signora Weasley, appena fatti, sono deliziosi e croccanti, il giorno dopo sono morbidi e assolutamente impagabili.
 
E lo dico io, che potrei pagare qualsiasi cifra per qualsiasi cosa.
 
Prendo la mia tazza di tè bollente e mi dirigo in soggiorno. Adesso che tutti dormono posso godermi le altre stanze della casa invece di stare chiuso in camera.
Mi siedo sulla poltrona cercando di ignorare la nuvola di polvere che segue la mia azione. Soffoco uno starnuto.
 
No, non posso stare seduto su questo cumulo di acari. Preferisco morire per mano del Signore Oscuro che per un attacco di asma. O di noia. O di meningite.
È sicuramente molto più dignitoso.
 
Mi alzo e vado a curiosare nella libreria della famiglia Black.
I piani superiori sono pieni di... sono libri questi? O scatoloni? Alcuni hanno dimensioni davvero pachidermiche.
Un libro poggiato sul tavolo coglie la mia attenzione.
 
Il Quidditch attraverso i secoli.
 
Questo dev'essere di Potter, ci scommetto.
Lo guardo.
Appoggio un polpastrello su un angolo della copertina rigida e la sollevo a metà. Mi guardo intorno come se stessi facendo qualcosa di illegale e poi apro la copertina completamente.
 
Ci ho preso. Potter tiene così tanto a questo libro che ci ha scritto il suo nome.
 
H puntato J puntato Potter.
 
J ?
 
Ah.
 
Sfoglio la prima pagina.
 
Oh, gliel'ha regalato la Granger... 
 
Inizio a leggere la dedica e smetto, prima che mi venga uno shock iperglicemico.
 
Si può essere più patetici di un Grifondoro?!
 
Appoggio il pollice sul bordo delle pagine sollevandone una parte e comincio a farle scorrere sotto il dito.
Le immagini passano veloci sotto i miei occhi. Incrocio anche la parte che parla delle squadre di Quidditch di Hogwarts.
 
Ecco i Serpever-
 
Un momento!
 
Cosa ho letto?
 
Fermo le pagine con l'altra mano, sfoglio indietro fino a quella che mi ha colpito, curvandomi leggermente sul libro.
Accanto alle immagini della pagina con la squadra di Serpeverde, proprio sopra la parola Serpeverde, vedo una scritta ad inchiostro piccolissima. 
 
Draco.
 
Cosa?? Potter ha scritto il mio nome sul suo libro?
Dico, il mio Nome Proprio!
Non Malfoy,
oppure Draco Lucius Malfoy,
oppure D puntato L puntato Malfoy.
 
Draco.
 
Improvvisamente, sento odore di biscotti.
Mi avvicino di più al libro e inspiro.
È stato talmente tanto su questo tavolo, da essersi impregnato dell'odore dei biscotti? Ho quasi il naso sulle pagine... e vedo un'altra scritta sotto la parola Serpeverde.
 
 
Succhiamelo!
 
 
 
 
 
 
Cosa?!
 
 
 
 
"Malfoy?"
 
Mi tiro su di scatto e riprendo la mia postura composta.
Chiudo il libro e poi mi volto.
 
Potter è in piedi sulla soglia del soggiorno. Non l'ho sentito arrivare.
Forse anche lui conosce il metodo destra-terzo-settimo scalino.
 
"Che stai facendo?" mi chiede.
 
Che domande! Stavo annusando il tuo libro sul Quidditch!
 
"Cercavo un libro da leggere" mento, con invidiabile naturalezza, coprendo con il mio meraviglioso corpo il libro di Potter.
 
Un momento, non ho mentito!
 
"Oh..." lui mi guarda serio e stanco. Sembra proprio stanco. E un po' triste.
 
Non dico una parola e mi siedo di nuovo sul mio nido di acari preferito, soffocando un altro starnuto.
 
Sollevo la tazza di tè per trovare un diversivo, me la porto alla bocca ustionandomi rovinosamente il labbro superiore.
 
Lui sta guardando fuori dalla finestra.
 
"E tu, cosa stavi facendo?" gli chiedo.
 
"Niente. Non riuscivo più a dormire" dice, voltandosi e uscendo dal soggiorno.
 
Ma dico, si va via così mentre si parla?
 
Non sanno nemmeno le regole base dell'interazione personale questi...questi...
 
"Vuoi un biscotto?" mi chiede Potter che intanto è tornato con in mano le meravigliose stelline.
 
Io lo guardo come se lui fosse la Signora Weasley che mi chiede di fare i piatti.
 
Ma che c'entra?
 
Lo guardo confuso ma non riesco a dire di no al biscotto, anche perché il profumo che emana è talmente forte e sensuale che, adesso, ho davvero bisogno di quel biscotto!
 
Potter si siede a terra davanti alla mia poltrona tessuta con la meningite.
 
Addenta il biscotto e mi guarda.
 
Potter è molto taciturno.
 
Però ha il potere di farmi incazzare solo con lo sguardo.
 
Pansy sostiene che mi faccia incazzare perché io sono geloso della sua popolarità.
IO!?
Ma stiamo scherzando?
 
Mi fa incazzare perché passa il tempo con due persone che non hanno la metà del suo fascino!
E' intelligente ma non si applica! Direbbe quella pantegana sadica della Umbridge e gli graffierebbe il mio nome sulla mano.
 
Ma anche no.
 
Insomma, poteva avere me come amico!
No, ha scelto il pezzente polifratellato Weasley e Dentone Granger! La saggezza sotto forma di incisivo anteriore.
 
Dio, solo a guardarla mi fa venire i brividi!
E Weasley? Per piacere... quello non sa nemmeno tenere in mano una forchetta!
 
E Potter mi guarda.
 
Ma che ha da guardare? Vai a guardare il tuo amico che sbava sul cuscino!
 
Lo guardo.
 
Mi guarda.
 
"Malfoy."
 
"Cosa?"
 
"Perché Severus mi ha chiesto di proteggerti?"
 
Non mi sembra proprio la domanda adatta a questo momento. Insomma, a quest'ora della mattina... o della notte...
Non si fanno certe domande così a bruciapelo!
 
"Non lo so" rispondo con innocenza.
Il mio sguardo innocente è impareggiabile. L'ho collaudato con Pansy quando le rubavo gli elastici per i capelli.
Sì, per un anno ho avuto i capelli un po' più lunghi, ma mi dimenticavo sempre di andare a comprare gli elastici!
 
 
"Sei sicuro?" mi chiede Potter.
 
Va beh, magari non avevo voglia di comprarli...
 
"Come, prego?"
 
"Sei sicuro di non saperlo?"
 
"Certo!"
 
"Allora te lo dico io."
 
Ecco, quando Potter fa così mi fa incazzare sul serio.
Ma chi si crede di essere? Allora te lo dico io? Ma cosa ne sai?
 
"E' per la Bacchetta di Sambuco" dice serio.
 
Ah, lo sa.
 
E poi si alza e se ne va.
 
Ecco.
 
Io rimango seduto sulla poltrona e penso.
 
Penso che se lui sa della bacchetta allora sa anche che Voldemort mi vuole morto.
Adesso la domanda è:  Potter mi vuole proteggere davvero? O sta cercando di tenermi in vita come esca... O, peggio, mi tiene in vita soltanto perché così Voldemort non sarà mai il proprietario della sua bacchetta! Potrebbe anche decidere di uccidermi all'ultimo momento e diventare lui il proprietario...
 
 
 
Potter torna nella stanza con una tazza in mano e il profumo di biscotti mi invade di nuovo i sensi.
 
"Tieni." mi dice, porgendomi un altro biscotto. E si siede di nuovo a terra.
 
"Malfoy."
 
Presente!
 
"Sì, Potter?"
 
"Voldemort ha ucciso Severus perché pensava che fosse lui il proprietario della bacchetta."
 
Bravo, devo passare col cartello applausi?
 
"E allora?" gli chiedo facendo il finto tonto. Anche quello mi riesce bene.
 
"Io ero lì quando hai disarmato Silente. Ti ho visto. La Bacchetta di Sambuco è tua. Non di Severus."
 
Bene. Adesso vengo a sapere che Potter ha assistito al più grande fallimento della mia breve carriera di Mangiamorte. La più breve della storia della magia.
 
"E' per questo che mi ha chiesto di proteggerti. Perché lui lo sapeva." dice sicuro.
 
Ok, Potter, abbiamo capito. Sei perspicace.
 
Io lo guardo serio e gelido. Come so fare solo io.
 
Potter è odioso, ma ha uno sguardo piuttosto intrigante. Quegli occhiali tondi gli danno un che di imbranato che però... si sa che appena glieli togli, dietro c'è un viso interessante. Un ragazzo brillante.
Mica come Weasley.
Anche Potter è cambiato dal terzo al quinto anno, ma il suo corpo si è allungato, le sue spalle allargate in proporzione. I suoi muscoli lo disegnano con una notevole eleganza. E adesso ha pure un culo niente male.
 
"Malfoy, mi stai ascoltando?"
 
"Mh?" cado dalle nuvole. Sulla nuvola di polvere. "Certamente." dico con eleganza.
 
"Devo avere la tua bacchetta" mi dice.
 
"La mia...?"
 
"Sì, la tua."
 
Ahhh... oddio, per un momento ho pensato che si riferisse a... Lasciamo stare.
Beh, come lunghezza ci siamo quasi. Ovviamente, la circonferenza è assolutamente diver...
 
"Malfoy, devi darmi la tua bacchetta di tua spontanea volontà!"
 
"Cosa vuoi fare con la mia bacchetta?"
 
"Combatterò con lui."
 
Improvvisamente, mi sale un gelo dentro. Come se si fosse aperto il frigorifero... o la porta di Azkaban.
 
Mi vedo Potter che va a farsi ammazzare da Voldemort con la mia bacchetta.

E mi dispiace.
Non per la bacchetta... Per Potter.
Non so perché.
Come non so perché amo i biscotti della Signora Weasley.
Mi dispiace così tanto che mi sale un groppo in gola.
 
Premo insieme le labbra e sento pizzicare gli occhi.
Che cazzo mi sta succedendo?
 
"Stai bene, Malfoy?"
 
"Sto benissimo... E' solo la polvere di questa maledetta casa!" dico sbattendo una mano sul bracciolo della poltrona, inaugurando così un nuovo acaro-rave party.
 
Potter si alza in piedi e si avvicina.

"Senti..." mi dice un po' goffo "Devo dirti una cosa."
 
"Cosa?" gli chiedo mentre sento ancora quel profumo di biscotti che mi accende, non so come, i recettori erogeni...
 
 
 
"Non so se sopravvivrò." dice seccamente.
 
 
 
 
 
Il mio groppo in gola diventa un macigno indeglutibile.
Eh no, cazzo! Potter, non dire così!
 
Se tu muori, io non saprò più cosa fare tutto il giorno a Hogwarts! Dobbiamo ancora finire la scuola, ricordi? Chi prenderò in giro? Chi cercherò di uccidere? Chi mi prenderà a pallate nella neve ... come un vigliacco da sotto il mantello dell'invisibilità? Eh?
Chi mi salverà dalle fiamme? Chi...
Se tu muori... chi mi porterà i biscotti di notte mentre bevo il tè in soggiorno...?
Chi mi proteggerà dal Signore Oscuro...?
 
... Chi mi bacerà, con queste labbra morbide, il collo, la guancia, la bocca.
 
 
Oddio.
Potter mi sta baciando.
 
Oddio.
Potter...
 
 
Profuma di biscotti!!
 
Potter...
 
Si allontana dal mio viso e mi guarda.
 
"Mi piaci, è da troppo che volevo dirtelo." confessa. "E adesso che non so se ti rivedrò, ho deciso di dirtelo."
 
 
Non fa una piega.
 
 
"Lo so che, forse, ti sembra strano. Ma è così" continua un po' imbarazzato.
 
Potter, ho capito... Ho capito solo adesso una cosa!
 
 
Era te che volevo! Non i biscotti!
 
 
Quest'odore irrinunciabile sei tu! I miei sensi mi hanno tradito!
Quando ho sentito l'odore dei biscotti la prima volta, l'ho scambiato per il tuo odore, e ho avuto... bisogno dei biscotti.
Allora non sono pazzo! E' vero che non mi piacciono i dolci!
 
 
Non riesco a rispondere. E lui, con le guance deliziosamente rosate dall'imbarazzo, mi bacia di nuovo.
 
Non solo profuma di biscotti. Sa di biscotti!
 
E' di te che ho bisogno, Potter.  
 
Sei tu...
 
 
Sì, deve essere lui, perché vedo le stelline.
Quelle originali!
 
 
 
 
"Vengo con te!" gli dico fermamente.
 
"Dove?" mi chiede.
 
"A combattere Voldemort con la mia bacchetta!"
 
"No! "

"Perché no?"
 
"Perché ti ucciderà!"
 
"Non mi interessa. Se tu non torni, Potter, non voglio tornare nemmeno io!"
 
Potter mi si avvicina e mi bacia di nuovo passandomi una mano dietro la testa. Mi stringe e sento qualcosa di piacevolmente rigido premere sulla mia erezione ormai conclamata.
Mi infila due dita calde nella vita dei pantaloni e comincia a sbottonarli lentamente.
 
La sua mano si immerge dentro i miei boxer, di pura seta - un dettaglio insignificante in questi momenti - strappandomi un gemito disperato.
Quando le sue dita si stringono intorno al mio uccello, comincio a sentire i cori dei cherubini e vedo candidi unicorni danzare al chiaro di luna.
 
Infilo una mano nei suoi pantaloni e sento la sua voce emettere un sommesso sussurro di piacere. Stringo i denti perché sto per venire, esattamente adesso!
 
Potter mi morde il collo, ma non come farebbe un vampiro, più come l'ala di un angelo che ti sfiora passando. Mi sento glorificato, e avvolgo con un braccio le sue spalle.
Poi affonda ripetutamente con la mano sul mio uccello, senza umana pietà. Io mi trattengo perché vorrei che quella sensazione durasse per sempre.
Mi contorco nel tentativo di farlo rallentare, ma lui non ne vuole sapere, allora aumento il ritmo su di lui ed ecco che rallenta.
 
Ah, era questo il segreto!
 
"Draco..." sussurra.
 
Mi ha chiamato con il mio nome proprio! Da copione, mi aspetto che adesso dica
 
succhiamelo!
 
Ma non lo fa, no. Sento il suo corpo tremare, la sua bocca premere sulla mia spalla e il suo respiro caldo forzare attraverso la stoffa della mia camicia, mentre geme soffocando la sua voce.
Improvvisamente, la mia mano viene inondata da un liquido caldo e viscoso.
Ma Potter non trascura la mia erezione, come un bravo Grifondoro altruista, e un secondo dopo sento l'orgasmo esplodere e dilagare nel mio addome, poi su per la spina dorsale. La sensazione del liquido che schizza fuori da me, in colpi distinti e potenti, mi lascia senza fiato e trasforma le mie ginocchia in pastafrolla.
Entrambi crolliamo lentamente a terra stretti l'uno all'altro.
 
"Non te ne andare..."
 
Gli dico, senza ricevere altra risposta che un piccolo singhiozzo. Piccolo rispetto ai miei. Multipli, umidi, sonori singhiozzi.
 
Sento la sua mano dietro la testa premere e stringere le nostre guance insieme.
 
  
 
-*-
 
 
 
Comunque, alla fine, il mio adorato, odiosissimo Potter mi ha pietrificato e senza dire una parola, è andato a combattere con la mia bacchetta.
Però è tornato vivo e vincitore.
 
 
Adesso, siamo in cucina, al 12 di Grimmauld Place, solo io e lui.
 
E ci stiamo facendo...
 
I biscotti.
 
Come dice la saggia Signora Weasley:
 
il segreto è lavorarli con le mani.
Alla babbana.
 
 
 
 
 +-+-+-+ fine+-+-+-+-
 
 
 
 

 
Note conclusive:
 
Spero vi sia piaciuta. Ma in caso, sono pronta al lancio di ortaggi.
Ho preparato or-ora la pentola col soffritto per la vellutata!
 
D. 
  
Leggi le 18 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Drake_o