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Autore: SusanTheGentle    15/10/2012    10 recensioni
Un amore improvviso, due cuori che si incontrano ma che non riescono mai a toccarsi davvero come vorrebbero...almeno fino all'ultimo giorno. Nessuno sa. Forse nessuno saprà mai. Solo Narnia, unica testimone di quell'unico attimo di felicità.
Caspian e Susan sono i protagonisti di questa nuova versione de "Il Viaggio del Veliero". Avventura, amore e amicizia si fondono nel meraviglioso mondo di Narnia...con un finale a sorpresa.
"Se vogliamo conoscere la verità, dobbiamo seguire la rotta senza esitazione, o non sapremo mai cos'è successo ai sette Lord e dove sono finite le Sette Spade"
Il compito affidatogli questa volta era diverso da qualsiasi altra avventura intrapresa prima. C'era un oceano davanti a loro, vasto, inesplorato; c'erano terre sconosciute alla Fine del Mondo; una maledizione di cui nessuno sapeva niente. Non era facile ammetterlo, ma era probabile che nessuno di loro sarebbe mai tornato. Stava a lui riportarli indietro.
Caspian si voltò a guardare Susan, la quale gli rimandò uno sguardo dolce e fiero, e all'improvviso capì che qualsiasi cosa fosse accaduta, finché c'era lei al suo fianco, avrebbe sempre trovato la forza per andare avanti"

STORIA IN REVISIONE
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian, Susan Pevensie
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Chronicles of Queen'
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2. La magia della notte


Allora prendiamoci questa notte
Non lasciamola andare
Balleremo mentre ci baciamo
Come se non ci fosse un domani

 
 
 
La quiete calò su Narnia e sul castello. I festeggiamenti si erano conclusi, solo il flauto solitario di un Fauno si udiva in lontananza. Le dolci note accompagnarono il sonno di coloro che avrebbero dormito nel palazzo.
Caspian era steso sul suo letto. Non riusciva a prendere sonno e nemmeno a decidere cosa era meglio fare. Non poteva piombare nella stanza di Susan in piena notte, che cosa avrebbe potuto pensare lei? Sarebbe stato meglio attendere la mattina seguente per parlare, però…
No, doveva farlo ora. Non voleva spettare un minuto di più.
Aveva visto le sue lacrime, una chiara constatazione che il rifiuto di lei era stato una bugia, altrimenti non avrebbe pianto. Susan stava solo cercando di non ammettere i sentimenti che si agitavano nel cuore di entrambi, e negare era l’unico mezzo che aveva trovato.
Il Re si alzò e uscì dalla sua stanza. Fece pochi passi nel corridoio, illuminato solo dalla luce argentea della luna…quando vide un’ombra venire verso di lui. Si portò la mano al fianco, per poi ricordare che non aveva la spada con sé.
Calma, si disse, non può essere un nemico.
Sospirò per quietarsi. Era stato talmente teso nei giorni precedenti, che faticava a credere che ora poteva dormire sonni tranquilli.
Poi, finalmente, la figura in ombra venne illuminata.
Si fissarono un momento, poi lei sorrise.
«Ciao»
«Susan, che fai qui?». Caspian si avvicinò stupito.
«Il mio regalo. Andando avanti di questo passo non te lo darò mai» fece lei, mostrando ciò che teneva in mano.
Risero entrambi, un riso quasi forzato che fu seguito da un attimo di silenzio in cui nessuno dei due parlò.
«Ti infastidisce che io sia venuta? Credi che sia stata sconveniente?»
«No, affatto. Sono felice che tu sia qui». Il Re le fece cenno di seguirlo. «Vieni, entriamo. Non è bello parlare in corridoio»
«Non penso sia una buon idea»
«Non evitarmi, ti prego» disse Caspian mortificato.
Susan accettò allora l’invito. In fondo non c’era nulla di male, si sarebbe fermata solo pochi minuti.
Quando furono in camera, lei allungò verso di lui una ghirlanda di fiori bianchi e blu.
«Tieni. Ho pensato di farla diversa da quella di Lucy. Nella sua ci sono tanti colori, io ho scelto solo il bianco, perché si intonava con il tuo abito di quest’oggi. E poi il mio preferito, il blu. Credo che ti stia bene»
Caspian prese la ghirlanda e la osservò attentamente.
«Non ti piace?» chiese Susan.
«Sì, è bellissima. Pensavo a una cosa»
«Che cosa?»
«Lo sai che un’antica tradizione di Narnia vuole che un uomo regali una rosa blu alla donna che ha scelto come sua sposa per la vita?»
Lei ebbe un fremito. «Sì, lo so. Queste però non sono rose»
«Ma sono blu» ribadì lui, sfilando un fiore dal cerchio.
Susan sentì un nodo serrarle la gola quando Caspian glielo posò delicatamente tra i capelli.
«È buffo, sai?» riprese la fanciulla. «Ho sempre pensato che mi sarei innamorata di qualcuno del mio mondo, che un giorno mi sarei sposata con lui. Ora non potrò più farlo. Non posso donare il mio cuore a qualcuno che non amerò»
«Ma puoi donarlo a qualcuno che ami?»
Gli occhi della Regina erano ancora una volta colmi di lacrime, che stavolta non riuscì a trattenere e che lui prontamente asciugò accarezzandole il viso.
«È meglio che me ne vada» disse la ragazza voltandosi in fretta. «Buona notte».
Fuggiva di nuovo, ma Caspian non poté permetterlo stavolta.
«Io non voglio perderti, Susan!» le gridò raggiungendola, per poi afferrarla per le spalle e facendola voltare.
Non le diede il tempo di rispondere o di dire qualsiasi cosa. La strinse a sé e la baciò, inspirando il profumo della sua pelle. Sentiva le lacrime di Susan bagnargli il viso. Lei affondò le mani tra i suoi capelli.
Quando le loro labbra si separarono, la Dolce Regina nascose il viso nel petto del giovane, che la strinse di più.
«Perdonami» mormorò lei. «Non volevo respingerti, ma non sapevo cosa fare. So che non posso permettermi di amarti, perché manderei in pezzi entrambi. Non voglio essere responsabile del tuo dolore. E ti farò soffrire Caspian, lo so». Si aggrappò disperatamente alla sua camicia, come se temesse di poter essere strappata via dalle sue braccia.
Caspian le prese il viso tra le mani. «So cosa provi, non devi scusarti. Ma sappi che il solo modo per non farmi soffrire è averti vicina»
«Vorrei che il tempo smettesse di scorrere. O che almeno rallentasse un poco» confessò lei. «Se fosse per me, resterei tutta la vita, credimi» disse ancora, senza mai staccarsi da lui.
«Ma io non ho nessuna intenzione di lasciarti andare, Susan. Non ti lascerò per niente al mondo!»
«Ma che ne sarà di noi quando dovrò andare via?»
«Non mi importa del futuro. Io voglio stare con te in questo istante. Resta» Caspian quasi la implorò.
«Sono qui adesso» sussurrò Susan, circondandogli il collo con le braccia.
Voleva stare con lui, ogni istante di quegli ultimi giorni, o forse ore, minuti, secondi. Ogni attimo era prezioso perché presto, troppo presto, non ce ne sarebbero più stati.
Già, ancora poco e quel sogno sarebbe svanito... di nuovo.
Susan chiuse per un attimo gli occhi facendo un lungo sospiro, imponendosi di non pensarci. Non in quel momento. Non adesso che erano così vicini.
I loro cuori battevano all’unisono.
Caspian sentì il respiro di lei contro la sua pelle. Si separò un poco per poterla guardare negli occhi. Le passò una mano tra i capelli, sfiorando i petali del fiore che vi aveva posato poco prima.
Susan lo guardò intensamente, le mani sulle sue spalle, trovando finalmente il coraggio di dirgli ciò che aveva racchiuso nel suo cuore.
«Ti amo, Caspian»
Il tempo sembrava essersi fermato per davvero.
L’avevano solo vagamente immaginato e ora stava accadendo sul serio.
Susan sentì le forti braccia di Caspian stringerla più forte. La guardò come mai l’aveva guardata prima, e poi le loro labbra si incontrarono teneramente.
Quello fu il momento che entrambi avrebbero ricordato per sempre, qualunque cosa fosse accaduta in futuro. Non erano mai stati più sicuri di qualcosa in tutta la vita.
Si abbandonarono alla sensazione nuova e meravigliosa che nasceva dentro di loro man mano che i baci e le carezze, prima incerti, divenivano pieni di passione e amore. Un amore inaspettato il loro, che li aveva travolti all’improvviso, confessato nel momento in cui avrebbero dovuto separarsi.
Susan si strinse di più a lui, con il cuore in gola. Caspian la sollevò dolcemente tra le braccia e la adagiò sul letto per poi stendersi accanto a lei.
Provarono emozioni e sensazioni così forti da perdere ogni consapevolezza del tempo, del mondo, di ogni cosa, tranne che di loro stessi. Si arresero alla magia della notte. Quella magia che adesso diveniva reale; quella notte che era solo la loro e che non poteva essere, e mai sarebbe stata, così profonda e vera con nessun altro, in nessun altro modo, in nessun altro luogo. 
Cosa ne sarebbe stato di loro e del loro amore quando il sole sarebbe sorto, non aveva importanza.
 

 

E le stelle brilleranno quaggiù
Come un anello di diamanti
Farò tesoro di questo momento
Fin quando non ci incontreremo ancora…

 
 
La luce arrivò fastidiosa e improvvisa. Susan strinse gli occhi, mettendo a fuoco la grande stanza. Le pesanti tende alla finestra lasciavano entrare spiragli di bagliore mattutino, gli uccelli cantavano leggeri, non ancora del tutto svegli. Nessun rumore attorno. Doveva essere l’alba o poco più tardi.
Distesa sui morbidi cuscini, voltò il capo e sorrise. Caspian dormiva ancora. Sembrava così sereno…
Era appoggiata al suo petto. Avevano dormito abbracciati.
Susan si sentì arrossire ripensando alla notte trascorsa con lui. Non avrebbe mai immaginato quanto amare potesse essere bello e intenso.
Fece leva su un gomito, separandosi piano da lui. Lo guardò a lungo, sentendo crescere in lei una profonda tenerezza mista a tristezza.
«Perdonami se non ti sveglierò, ma è meglio così. Continua a sognare, ancora per un pò»
Si piegò in avanti ponendogli un leggero bacio sulla fronte. Poi gli scostò una ciocca ribelle che gli era scivolata sul viso.
«Io ti amo, Principe Caspian»
Sarebbe sempre stato il suo principe, di questo almeno poteva essere certa.
Lasciò la stanza con gran cautela. Raggiunse la sua e si preparò per il discorso che il Re avrebbe tenuto quella mattina nella piazza. Indossò un abito azzurro con ricami dorati che le lasciava scoperte un poco le spalle. Le maniche bianche e lunghe erano a sbuffo, anch’esse ornate d’oro. Si pettinò i capelli arricciandoli lievemente, legandoli sulla nuca nella solita treccina. A malincuore, tolse il fiore blu che Caspian aveva posto sul suo capo la notte prima.
Quando fu pronta era ancora molto pesto e così, dopo aver fatto colazione da sola, decise di fare una passeggiata.
I primi castellani iniziarono a muoversi per i corridoi, le grandi stanze, i portici, i cortili. In poco meno di un’ora, il palazzo si animò e ora brulicava di vita.
La Regina Dolce rivolse gentili sorrisi e inchini a chi la salutava, ma preferì non fermarsi a parlare con nessuno.
Sedette sotto un grande albero di pesche nel giardino a sud. Si appoggiò al tronco e restò lì, pensando a tutto e a niente, guardando le farfalle succhiare il polline dei fiori e le piccole, laboriose api trasportarne in gran quantità. Un gruppetto di talpe venne a farle omaggio. Apparvero poi alcune lepri insieme allo scoiattolo Zampalesta, e la fanciulla si intrattenne un poco con tutti loro.
Dentro di lei cresceva uno strano presentimento che scacciò via subito. Era una giornata troppo bella.
Aveva voglia di vedere Caspian, ma sarebbe stato lui a trovare lei qualche ora più tardi.


 

Il Re di Narnia si svegliò piano, accorgendosi immediatamente che qualcosa era diverso. Spalancò gli occhi scuri e scostò le coperte.
«Susan?!» esclamò.
Ma lei non c’era. Susan non era più lì accanto a lui come avrebbe dovuto essere.
Schizzò letteralmente in piedi vestendosi in fretta, precipitandosi fuori dalla stanza.
Perché non l’aveva aspettato? Perché non era rimasta? Che se ne fosse già andata?
Agitato, camminando velocemente, scelse come prima cosa di andare da Lucy.
La ragazzina aprì la porta, stropicciandosi gli occhi insonnolita.
«Caspian! Ma lo sai che ore sono?»
«Perdonami se ti ho svegliata. Siete ancora qui» sospirò lui con sollievo crescente.
«E dove dovremmo essere?» Lucy diede in un grosso sbadiglio.
«Sai dov’è tua sorella?»
«Fammi indovinare: ieri sera hai detto qualcosa che l’ha fatta arrabbiare e ora vuoi chiederle scusa»
Caspian sospirò di nuovo, passandosi una mano tra i capelli. «No...piuttosto credo che la colpa sia di qualcosa che ho fatto»
Lucy corrugò la fronte, senza capire.
Il Re le sorrise. «Lascia stare. Torna pure a dormire»
Aveva sinceramente paura di aver offeso Susan con il suo comportamento. Forse era stato troppo irrispettoso nei suoi confronti. Forse era stato tutto troppo affrettato e ora lei si era pentita.
Eppure, le parole d’amore che si erano scambiati risuonavano ancora nella sua mente. Allora perché continuava a fuggire da lui?
Il giovane desiderava parlare quanto prima anche con Aslan, circa la condizione sua e di Susan. Aveva preso una decisione ormai: avrebbe chiesto la sua mano e allora nessuno avrebbe più potuto portargliela via.
Comunque, non c’era fretta. Fintantoché i Pevensie restavano a Narnia andava tutto bene.
Purtroppo, fu veramente difficoltoso poter girare per cortili e stanze senza venir fermati da chicchessia. Tutti chiedevano di lui per le più svariate ragioni. Alcuni notabili gli comunicarono che la piazza stava già venendo allestita per il discorso di Sua Maestà, fissato per le nove.
«Maestà, i Duchi di Telmar desiderano vedervi» lo chiamò un vassallo.
Fu così che Caspian raggiunse per la prima volta la sala delle udienze.
In fondo, per cominciare ad essere un buon Re, doveva mettere davanti i suoi doveri di sovrano.

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A.A.A. Avviso a tutti che ho cambiato nick name da UsagiTsukino010 a SusanTheGentle. D'altra parte il nik ci rispecchia per come siamo, no? E il mio cuore è narniano, che posso farci.
Secondo capitolo di questa fic! Spero vi sia piaciuto e che vi abbia trasmesso tante emozioni quante ne ha trasmesse a me mentre scrivevo (ok, io in realtà ero lì che sbavavo al pensiero di Ben Barnes con pochi vestiti addosso *ç*............ma fa lo stesso! XD Wahahahah!!!!)
. E' un pò più corto dello scorso, così ho compensato con una foto in più...eh eh eh...vi piace? Ma quanto sono dolci questi due insieme? <3 <3 <3 Li adoro, li adoro, li adoro!!!!!!!!!
Avete notato che ho anche aggiunto i titoli ai capitoli? Bè, il fatto è che non sono molto brava ad inventarli (scusate). L'altra volta non c'era ma ho rimediato. Pensavo di lasciarli solo numerati ma non mi piaceva.
Un grazie a
tinny, IwillN3v£rbEam3moRy e Serena VdW per aver recensito, e a CaspiansLover e sempre a Serena VdW per aver inserito la storia nelle seguite.
Bene! Vi lascio e torno a scrivere!
Un bacio Susan^^

   
 
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