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Autore: pescioletta    16/10/2012    1 recensioni
Una nuova minaccia, un nuovo destino...
Questa storia è ambientata subito dopo l'ultima puntata della 5 serie di Angel, ma ha radici che affondano molto prima che i nostri eroi mettessero piede a Sunnydale o, per meglio dire, sulla terra... Riusciranno Buffy, Angel, Spike e gli altri a sconfiggere questa nuova minaccia e a riprendersi finalmente le loro vite?
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, William Spike
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed ecco l'epilogo... spero che vi sia piaciuta e ringrazio fin da ora chiunque leggerà e chi troverà il tempo per lasciarmi un commentino. Grazie a tutti!



Episodio 10 - Epilogo

Aprì gli occhi per richiuderli subito dopo, accecato dalla luce del giorno.

Improvvisamente, un istinto antico come il mondo prese il sopravvento e Spike si rannicchiò nell'angolo della stanza, respirando affannosamente per lo sforzo.

Si guardò attorno. La vista era ancora sfocata, ma riusciva a mettere a fuoco alcune cose.

Una finestra... un letto... una donna...

"Buffy..." la ragazza si voltò nella sua direzione, senza dire una parola, per poi rivolgersi nuovamente verso la finestra.

Cercò di alzarsi, ma ricadde poco elegantemente nel suo angolo, imprecando per quella condizione che tanto lo penalizzava.

Se solo non si fosse sentito così debole... maledetto rituale.

Ma se erano lì significava che almeno aveva funzionato.

Adesso la vista stava piano piano tornando e Spike si accorse di una cosa essenziale: in terra, vicino alla finestra che Buffy stava fissando, c'erano 4 sacche di sangue vuote, di quelle che Willie era così "gentile" da procurargli quando lui non poteva andare di persona dal macellaio o alla banca del sangue.

Alzò gli occhi verso Buffy che continuava a guardarlo impassibile.

Lo aveva nutrito. Certo, altrimenti non sarebbe mai riuscito a riprendere conoscenza in così poco tempo. E lo aveva portato via dal luogo della battaglia, impedendo che del suo corpo si occupasse qualcun altro, come Giles o Angel ad esempio.

In poche parole, gli aveva salvato la vita...

"Grazie..." disse quindi, anche se a bassa voce. Non era sicuro che le facesse piacere una sua interazione ed infatti lei non gli rispose, continuando semplicemente a guardare fuori dalla finestra.

Dovevano essere circa le 4 del pomeriggio, a giudicare dall'inclinazione del sole. Non sarebbe potuto andare da nessuna parte con quel cielo terso, perciò tanto valeva sfruttare il momento.

"Mi... mi dispiace per quello che è successo oggi... avrei voluto spiegarti…" per tutta risposta, la ragazza girò la testa dall'altra parte e il cuore di Spike si strinse in una morsa.

Abbassò gli occhi e notò che il sole era quasi arrivato a lambirgli le gambe.

Si rannicchiò ancora di più, rendendosi conto che quello era l'unico angolo di ombra rimasto nella stanza.

Un terrore sordo percorse la sua spina dorsale.

Che Buffy lo avesse salvato solo per poterlo uccidere di persona? A pensarci bene sarebbe stato anche giusto, visto ciò che lui le aveva fatto, ma sperava che l'avrebbe lasciato andare o di poterle almeno parlare… prima…

"Vuoi che me ne vada?" chiese

"No." fu la secca risposta di lei

Le parole pesavano come macigni mentre uscivano dalle loro bocche.

Il sole avanzava, e Spike sapeva perfettamente di essere troppo debole per tentare la fuga.

E fuggire per cosa poi? Era persino buffo: lui l'aveva resa così, il guerriero più forte che il genere umano avesse mai conosciuto, ed ora una parte di lui voleva irrazionalmente scappare di fronte a quella creatura tanto potente. Anche nel pieno delle sue forze, non avrebbe avuto scampo. E nelle sue condizioni…

Era nelle sue mani, completamente.

E, in fondo, era giusto così… era così stanco di fuggire, cercare sé stesso, cambiare per lei…

Era la resa dei conti.

Lui era Spike, punto.

E ciò che aveva fatto era l'unica via percorribile, punto.

Adesso poteva solo accettarne le conseguenze e accettarle fino in fondo…

"Non lo avrei fatto se ci fosse stata un'alternativa." disse

Eccolo.

Come al solito dritto al punto.

Buffy chinò la testa.

"Sono ancora umana?" chiese.

Spike si morse il labbro, cercando di resistere al desiderio di non risponderle, di mettere fine a quell'interrogatorio che lo avrebbe messo a nudo di fronte a lei, una volta ancora.

"Non sei mai stata umana, non completamente." rispose infine, facendo appello a tutto il suo coraggio.

Sapeva perfettamente cosa sarebbe accaduto dopo. Era preparato. Ma non riusciva comunque ad affrontare quella cosa con calma. Non… poteva.

"Da quel che vedo, puoi stare al sole e scommetto che non ti serve il sangue per vivere."

Silenzio.

Spike alzò gli occhi al cielo

"Andiamo, Buffy… come cacciatrice hai ereditato parte di un potere demoniaco che si tramanda da generazioni. Quello che abbiamo fatto stasera è servito solo per rafforzarlo. Non sei diversa da prima, sei solo più forte... ed il fatto che io abbia bevuto da te è stato soltanto per permetterti di sconfiggere il Primigenio attingendo la forza da me."

"Dal tuo demone…"

Buffy si voltò appena, Spike potè vedere una singola lacrima rigarle la guancia.

"Una parte di me vorrebbe ucciderti" confessò, guardandolo negli occhi.

Spike contrasse la mascella.

"E l'altra invece vorrebbe solo baciarti"

"Beh, io darei retta alla seconda…" scherzò, sorridendo.

Buffy però non rideva.

"Che cosa mi sta succedendo, Spike?" chiese "Che cosa mi hai fatto?"

Il vampiro deglutì, distogliendo gli occhi per un istante.

Non era facile, non era facile per niente, ma doveva essere sincero, almeno adesso. Non poteva mentirle, non più. Aveva fatto tutto a sua insaputa per non costringerla a portare il peso di decisioni che erano state prese centinaia di anni prima che lei nascesse, in un altro tempo, da altra gente. E che loro avevano solo potuto accettare. Un piano semplice. Chiaro. Cristallino. Eppure ora le parole non volevano saperne di uscire dalla sua bocca.

"Non volevo che tutto questo avvenisse..." disse, semplicemente "ma fa parte dell'incantesimo. Quello che abbiamo fatto... ha creato un legame."

Buffy lo fissò, stupita

"Quindi è tutta una bugia?" chiese.

Spike abbassò lo sguardo

"Buffy, io non sono diverso da prima e neanche tu lo sei. Questo legame… non significa niente se tu non vuoi… e non sarà più vero solo perché abbiamo bevuto l'uno il sangue dell'altro…"

Buffy lo fissò negli occhi un istante.

"Cosa farai adesso?" chiese.

Spike sorrise.

"Se non mi uccidi, intendi?"

Buffy annuì

"Lascerò la città." rispose deciso. "Speravo solo di poterti dire... che mi dispiace… ma che non c'era altro modo per fermare il Primigenio, lo sai vero?" chiese, sperando in una risposta affermativa di lei.

Buffy chinò la testa e la rialzò subito dopo in cenno di assenso. Poi si alzò in piedi ed andò a chiudere le tende.

"Vattene." sussurrò

e Spike si sentì morire un'altra volta.

Ecco.

Era finita.

La decisione era stata presa.

Buffy lo lasciava andare… e lui avrebbe dovuto vivere con quello che aveva fatto, o attendere un'altra alba, ma da solo stavolta.

Non si voltava nemmeno per salutarlo.

Si alzò in piedi lentamente, cercando di controllare il tremore dei muscoli. Era debole. Era immensamente debole, ma doveva perlomeno uscire di lì e raggiungere il corridoio o una stanza… poi avrebbe afferrato una coperta e avrebbe sperato di raggiungere incolume la cripta. Se poi non ci fosse riuscito… pazienza, nessuno lo avrebbe ripianto e, in fondo, la sua non-vita era durata abbastanza.

Si appoggiò al muro, abbassando la maniglia della porta.

Ogni movimento era una lama nel cuore, ogni centimetro che lo allontanava da lei una nuova condanna, ma se era quello che lei voleva, Spike non si sarebbe opposto.

"Non mi hai mai detto che eri tornato..." la voce di Buffy lo richiamò appena prima che aprisse la porta… dio com'era difficile…

"Ci ho provato, molte volte." rispose a bassa voce "ma all'inizio ero questo stupido fantasma che non poteva lasciare la WolfRam&Hart, poi Angel mi ha detto che ti eri rifatta una vita ed infine sono venuto in Italia e ti ho vista con l'Immortale... e poi…"

"Hai saputo di del Primigenio"

"Già…" rispose lui "Non volevo essere di nuovo il vampiro non ti aveva salvata" disse "e quindi ho cercato una soluzione, ma temo di aver solo peggiorato le cose…"

Buffy ascoltò quelle parole senza voltarsi. Una lacrima le scivolò lungo il volto. Non voleva fargli vedere che piangeva, che non voleva che se ne andasse. Ma lui doveva andarsene. Non poteva rischiare di ucciderlo in un momento di rabbia o di amarlo solo per via di un incantesimo. Lui non lo meritava. E non meritava neanche di essere preso in giro di nuovo. Prima avrebbe dovuto capire se i sentimenti che provava per lui erano reali e poi lo avrebbe cercato. Ma almeno di una cosa era sicura.

"Mi sei mancato..." disse, voltandosi

Spike sorrise.

"Non speravo di sentirtelo dire..."

E poi successe tutto in un lampo.

L'impatto con il pavimento e poi quello con la parete. Una raffica di pugni che nemmeno sapeva da che parte piovessero.

Spike tentò invano di rialzarsi ma fu spedito di nuovo contro un altro mobile che si ruppe nell'impatto e, mentre qualcuno gridava, vide con la coda dell'occhio Buffy imprigionata da una strana barriera che le impediva di fare qualunque cosa, per quanto si sforzasse.

Improvvisamente venne sollevato da terra e una voce familiare lo salutò, prima di colpirlo allo stomaco.

Angel...

"Angel lascialo, ti prego!"

Buffy colpiva l'aria a pochi centimetri di distanza, gridando furiosamente.

Il vampiro non l'ascoltò.

"Fino a questo sei arrivato?!" chiese, dandogli un altro pugno sul volto

"L'hai trasformata?" un calcio

"L'hai resa come te?"

"Angel, smettila!"

Il demone si voltò verso la bionda con il viso trasformato in quello della caccia

"Speravo che almeno ricordassi con che razza di animale avevi a che fare!"

Spike sputò un grumo di sangue e si rivolse al suo gran-sire facendo appello a tutta la sua forza di volontà. Ma possibile che fosse così ottuso?!

"Buffy non è cambiata, è solo più forte!" sussurrò "Potresti sentirlo anche tu se la smettessi per un attimo di picchiar-" "Stai zitto!" gridò, colpendolo con tutta la forza che aveva in corpo.

Spike sbattè di nuovo contro il muro per poi restare fermo a terra

"Non voglio sapere niente di te. Tu sei già cenere per me. Ti ho visto: l'hai morsa, l'hai resa come te. Hai bevuto da lei fino a ridurla in fin di vita e poi l'hai fatta bere. E risparmiami la storia del povero vampiro che non può fare altrimenti: l'ho sentito dal primo momento in cui ti ho visto che avevi perso la tua anima e ti ho anche coperto le spalle!"

A quelle parole il gelo cadde sulla stanza.

Buffy, che fino a quel momento lottava come una furia per oltrepassare la barriera magica che Angel aveva creato usando uno degli articoli del Magic box (a proposito doveva ricordarsi di lamentarsi con Willow: le aveva fatte davvero troppo efficienti quelle barriere!), stava ferma con una mano sulla bocca e gli occhi spalancati.

Angel reggeva Spike per la maglia ed il vampiro fissava Buffy senza riuscire a dire una sola parola.

Non avrebbe dovuto saperlo.

Non così…

Lasciò cadere le braccia lungo i fianchi mentre Buffy continuava a guardarlo sconvolta ed Angel lo colpiva ripetutamente al volto, allo stomaco, alle spalle con calci, pugni e gomitate, affiancando gli insulti alle azioni

"Sei un mostro!"

"Ci fidavamo di te!"

"Ti sei preso gioco di noi!"

"Non meriti di esistere!"

E rimase fermo in ginocchio anche quando Angel afferrò un paletto dalla tasca dei pantaloni e si avvicinò per finirlo.

Avrebbe voluto alzare gli occhi su Buffy... guardarla mentre diventava cenere... ma non lo fece. La verità era che preferiva guardare negli occhi il suo aguzzino piuttosto che morire con il volto deluso della donna che amava impresso nella mente.

Vide Angel alzare il paletto, caricare il colpo, e istintivamente trattenne il fiato. Come con Riley, quando, per intimidirlo, gli aveva piantato un paletto di plastica nel petto. Ma stavolta il paletto non era di plastica e di sicuro quella di Angel non era una semplice minaccia.

"Perdonami" sussurrò solo, prima che il legno calasse, trapassandogli il cuore.

*****

"Revenit! Abrogo dissolvere!"

Buffy si voltò.

Dietro di lei una Willow ansimante stringeva tra le dita un paletto grondante di sangue, mentre Spike ritornava lentamente al suo stato originario.

Per fortuna il legno aveva appena scalfito il cuore quando era arrivata, se avesse tardato anche solo un paio di secondi sarebbe stato troppo tardi.

Angel la guardava sconvolto.

"Perchè?" chiese, mentre lasciava andare il bavero della giacca di Spike e questi si accasciava al suolo ormai privo di forze. In un attimo anche Down e Vincent furono nella stanza, l'una accanto a Buffy, l'altro accanto a Spike.

"Razza di un idiota che non sei altro!" esclamò Vincent mentre si assicurava che il biondo non si trasformasse nuovamente in cenere "Se mi avessi dato retta e avessi detto a qualcuno come stavano davvero le cose, forse ci saremmo risparmiati tutti questi casini!"

Il biondo sorrise

"Sono contento anch'io di vederti osservatore" disse debolmente, calcando volutamente il tono su quella parola, dato che l'attuale atteggiamento di Vincent si trovava all'estremo opposto rispetto a quello di un osservatore del Consiglio

"Oh ma va al diavolo!" rispose infatti questi punto sul vivo "Non mi sono mai piaciuti gli autolesionisti!"

"Buffy, stai bene? Siamo arrivati non appena... ma che è successo qui dentro?" chiese Giles varcando la soglia e guardando poi insistentemente prima Vincent, poi Spike ed infine Angel.

Xander lo seguiva ad un palmo, le dita strette spasmodicamente attorno all'elsa di una spada.

Ma non fu questa ad attirare l'attenzione del vampiro biondo, nè le occhiate ancora furenti di Angel o il respiro affannoso di Down. Quello che lo colpì come un fulmine a ciel sereno fu invece la richiesta di Buffy.

"Posso restare da sola con Spike per favore?"

Gli occhi di tutti erano sulla cacciatrice.

"Ma nemmeno per sogno!" esclamò Angel "Perchè?" "Le ha dato di volta il cervello?" "Qualunque cosa puoi dirla anche qui davanti a noi!" risposero in coro Giles, Xander e Riley.

Ok, decisamente meno facile di quanto si aspettava. Fu Angel, ancora una volta a prendere l'iniziativa.

"Ragazzi, andate pure tranquilli, la proteggo io..."

"No."

Le due singole lettere pronunciate da Spike zittirono tutti. Buffy lo guardava implorandolo con lo sguardo di cambiare idea, ma lui non la guardò.

Si alzò in piedi invece, appoggiandosi un po' alla parete e un po' a Vincent e tenendosi una mano premuta sul petto. Sanguinava ancora molto, sia dalle ferite che Angel gli aveva procurato che dal foro da cui era entrato e uscito il paletto, ma l'incantesimo di Willow aveva fatto il suo dovere e poi Buffy gli aveva dato abbastanza sangue da avere ancora la forza necessaria per uscire almeno dalla stanza.

Tra gli sguardi di tutti, lasciò la casa.

Buffy guardava davanti a sè, sconvolta.

Giles le si avvicinò appoggiandole una mano sulla spalla.

"Vieni di sotto, ti preparo qualcosa di caldo e vediamo di venire a capo di tutta questa faccenda..."

Buffy annuì e seguì l'osservatore.

Troppe cose erano successe nelle ultime ore e la sua mente vagava da una domanda all'altra senza trovare pace. Si riunirono come al solito in soggiorno. Buffy era seduta sul divano, con in mano una tazza di thè caldo che Giles le aveva preparato ed una coperta sulle spalle, Willow le stava seduta a fianco insieme a Down, mentre Xander, Kennedy ed Angel si erano accomodati sulle poltrone.

Vincent non c'era. Aveva detto che sarebbe stato più utile altrove e si era allontanato con Spike, fregandosene delle proteste di quest'ultimo e li aveva lasciati soli. Christal invece era rimasta in piedi davanti alla porta.

"Cos'è successo?" chiese finalmente Buffy.

Fu Giles a risponderle.

"Abbiamo vinto. Hai sconfitto il Primigenio. Hai salvato il mondo"

"No... prima" chiese Buffy in un sussurro "Sono morta?"

Angel e Xander strinsero involontariamente i pugni sul divano mentre Down abbassò la testa.

Buffy li guardò negli occhi.

"Non sei morta, Buffy, sei solo... cambiata..." le rispose Willow guadagnandosi la sua attenzione

"Ok, so che probabilmente ti senti sconvolta, ma in realtà non è cambiato molto rispetto a prima. Sei solo… molto ma molto più forte."

"E questo legame che sento con Spike? Anche questo fa parte dell'incantesimo?" chiese decisa.

Angel scattò in piedi e si diresse verso la porta "Ok, io lo ammazzo!" esclamò"

Tu non vai da nessuna parte e nemmeno nessun altro, mi sono spiegata?!"

"Spostati Kennedy!"

"Io non prendo ordini da un vampiro!"

"Ragazzi, non vi sembra il caso di calmarvi?"

"Calmarci?!" Xander si era alzato in piedi e fronteggiava Willow apertamente. "Mi devi ancora spiegare cosa diavolo ti è preso prima. Hai visto anche tu quello che quel mostro ha fatto!" esclamò indicando Buffy "Se non fosse stato per lui adesso-"

"Se non fosse stato per lui adesso sareste tutti morti e al comando della dimensione terrestre ci sarebbe qualche scagnozzo dell'Immortale!" esclamò Christal

"Ma fammi il piacere!"

"A me non interessa, quell'essere non merita di vivere!"

"Xander, Angel..." la voce pacata di Giles attirò l'attenzione di entrambi.

L'osservatore teneva tra le mani la lama di Tékal e stava leggendo alcune parole incise sul fianco dell'arma con l'espressione più incredula che gli avessero mai visto

"Ho paura che la ragazza abbia ragione..."

*****

Non l'aveva salutata, nè aveva detto parole dolci o frasi ad effetto. Non c'erano parole che potessero cambiare quello che Buffy provava adesso, nè frasi che potessero mutare la sua attuale posizione.

Lui era un mostro.

Ora più che mai.

Dopo che per anni aveva combattuto per dimostrare a Buffy il contrario, ora si era definitivamente dimostrato tale agli occhi di tutti, ma soprattutto ai suoi.

Del resto lo sapeva, lo sapeva fin dall'inizio, pensò mentre si buttava sotto la doccia portando automaticamente la mano al cuore, quel cuore morto, che nonostante non battesse più da secoli faceva male come se fosse stato ancora vivo.

La ferita stentava a rimarginarsi, colpa probabilmente della sua debolezza, oppure del fatto che aveva rifiutato di nutrirsi, anche se Vincent lo aveva pregato in tutti i modi possibili, lasciandolo persino solo per invogliarlo a fare come se fosse a casa propria.

Ma Spike non voleva.

In quelle condizioni era certo che il demone avrebbe preso di nuovo il sopravvento e se non trovava al più presto un modo per controllarlo, sarebbe stato troppo debole anche solo per resistergli.

E non poteva succedere.

Non in un condominio con un sacco di persone.

Non nell'appartamento di Vincent.

Il pugno spaccò il muro, insieme ad un paio di mattonelle.

Doveva andarsene.

Doveva lasciare la città.

Doveva trovare un posto dove nascondersi, ma per il momento faceva persino fatica a restare in piedi senza appoggiarsi alla parete mentre faceva la doccia.

"Maledetto incantesimo!" gridò, iniziando senza nemmeno rendersi conto, a tremare.

Vattene

Quella semplice parola gli ritornava nella mente, più forte dei colpi di Angel, più dolorosa della ferita del torlox.

Nello stesso istante in cui i suoi canini erano affondati nella carne di Buffy, Spike aveva capito di averla persa per sempre.

"Chiedimi ancora perchè non posso fidarmi di te"

Altre parole, un altro tempo, ma lo stesso errore.

Aveva mutato il volto senza nemmeno accorgersene.

Appoggiò la fronte al muro, respirando profondamente per calmarsi…

I suoi amici non avevano capito. Il legame che si creava in una circostanza come quella era tale da andare oltre la vita e la morte, ma non era per forza un legame d'amore o di appartenenza. Poteva essere fatto dell'odio più profondo o dalla più completa repulsione e Buffy gliel'aveva ricordato ben più di una volta

"Sei solo una cosa morta, senz'anima. Non sei niente. .

Una fitta lo piegò in due, facendogli vomitare sangue.

Spike si aggrappò alla roccia che aveva sfondato, arrendendosi e scivolando a terra. Il suo corpo reagiva alla furia omicida di Angel, sanandosi e ricomponendosi, riportando le ossa nelle loro sedi ed espellendo il sangue da dove non doveva essere… ma la mano del vampiro correva sempre e solo ad un punto…

Non l'aveva fermato.

Buffy lo guardava e, ora che sapeva, non l'aveva fermato…

Se Willow fosse arrivata anche solo un solo secondo più tardi, il paletto di Angel gli avrebbe trapassato il cuore e di lui non sarebbe rimasto che un mucchietto di polvere.

E forse… sarebbe stato meglio così.

Lentamente Spike si rialzò in piedi, afferrò l'asciugamano ed uscì dalla doccia.

"Vattene"

Non gli era rimasta altra scelta. Non avrebbero più sentito parlare di lui. E se era fortunato, il legame con Buffy si sarebbe spezzato, nel tempo, e lei si sarebbe dimenticata di lui.

Ormai era deciso.

S'infilò i pantaloni con un solo movimento lento ed afferrò tutte le sacche di sangue che Vincent gli aveva preparato nel frigo.

Peccato che non ci fosse Clem in giro, l'altra volta gli aveva affidato la sua cripta, ora probabilmente avrebbe potuto regalargliela visto che non sarebbe più tornato...

*****

"Cosa sta dicendo Giles?!"

Angel non credeva alle proprie orecchie. Willow invece tirò un sospiro di sollievo

"E' quello che cercavo di dirvi" disse "L'ho capito mentre lo recitavo: per essere completo il rituale prevedeva che un vampiro e la cacciatrice unissero il loro sangue per mezzo della lama di Tékal."

"Quello che però l'altra pergamena non diceva..." completò Giles, continuando a fissare incredulo la lama "è che il vampiro in questione dev'essere un vampiro puro"

"Il che significa?"

"Significa senz'anima" spiegò Marta, ponendosi al centro della stanza "Ecco perchè non siete riusciti a completare il rituale con Angel la prima volta. Non è stata colpa vostra! Cioè... non volevo dire..." si corresse subito cogliendo lo sguardo assassino del vampiro "insomma… non potevate saperlo…"

Xander fece un passo avanti.

"Quindi ecco perchè Spike... ma perchè l'ha morsa?!"

"Perchè, durante la traversata dell'oceano Spike ci ha salvato la vita"

Gli sguardi di tutti si puntarono sul volto di Riley, comparso improvvisamente in mezzo alla porta.

"Mi spiace per il ritardo, abbiamo avuto alcune perdite durante lo scontro." disse.

Giles e Buffy annuirono e Riley entrò, inginocchiandosi davanti a Buffy

"Come stai?"

Buffy sorrise

"Se avessi un dollaro per ogni volta che ho sentito questa domanda..."

"Non volevo, mi dispiace." si scusò Riley "In ogni caso" disse, rivolgendosi agli altri "il sangue di Spike era infetto. Quando l'ho incontrato stavamo seguendo un Torlox"

Giles si tolse gli occhiali

"Un Torlox?" ripetè "vuoi dire"

"L'assassino dei morti, sì." annuì Riley "Ovviamente si è difeso e durante la lotta Spike si è messo tra il demone e me. Mi ha salvato la vita, ma è rimasto ferito e l'unico antidoto-"

"L'unico antidoto per l'assassino dei morti è il sangue della cacciatrice" completò per lui Giles

"Mi ha fatto giurare di non dire nulla per non far allarmare Buffy e perché diceva che avrebbe trovato un altro modo."

Xander spalancò la bocca.

"Ecco perchè il morso…"

"Già." annuì Christal "E anche perché se Buffy avesse attinto forza dal sangue infetto di Spike sarebbe diventata solo più debole, mentre lo scopo del rituale era quello di far aumentare la forza della cacciatrice per sconfiggere il Primigenio. Per questo Spike ha dovuto bere il sangue di Buffy e solo dopo farle bere il suo."

Buffy impallidì.

Ricordava Angel quella famosa notte. Lui l'aveva quasi uccisa e si era fermato solo grazie alla sua anima... ma Spike... lui l'aveva morsa senza perdere il controllo, bloccando il suo demone, bevendo solo quanto gli serviva per guarire e poi si era fermato, lasciando che lei lo mordesse a sua volta. Si era donato completamente a lei, con una forza di volontà che aveva dell'impossibile.

"A sentir voi sembra che Spike sia una sorta di eroe" esclamò Angel alzandosi in piedi per enfatizzare ancora di più le sue parole "ma vogliamo ricordarci che Spike non aveva un'anima quando ha morso Buffy! Ci ha ingannato per tutto questo tempo!"

Buffy deglutì, fissando il vuoto.

"Sei solo un mostro. Una cosa disgustosa senz'anima. Non hai cuore, non hai coscienza, non hai pietà. Non sei niente!"

E poi, in quella chiesa…

"Era quello che volevi, giusto? Quello che volevi..."

Le lacrime le salirono agli occhi prepotentemente.

"Ma perchè non dirlo?!"

"Christal?"

Buffy si era alzata in piedi, abbandonando la tazza di thè che si era rovesciata sul divano

"La perdita dell'anima di Spike è stata un evento casuale?" chiese.

Diretta, decisa. Non ci voleva un demone empatico per capire che quella ragazza aveva preso una decisione e che dalla sua risposta sarebbe dipeso il resto della sua vita.

"No." Rispose l'ex-cacciatrice "L'amuleto che ha usato per la battaglia contro il Primo l'ha bruciata. E' così che funziona. Si nutre dell'anima di chi lo porta per scatenare un potere immenso. Per questo Spike era degno, per questo il suo sacrificio non è andato sprecato. E' tutto scritto, Buffy, anche se ci illudiamo del contrario nulla avviene per caso."

Buffy non la fece finire.

Afferrò il cappotto e si diresse verso la porta.

"Dove stai andando?" chiese Angel, afferrandola per un braccio.

La risposta di Buffy arrivò quando ormai era già fuori dalla porta.

"Da Spike."

*****

La porta venne spalancata con decisione.

"Spike, sei qui?" esclamò Buffy, senza ottenere risposta.

La bionda rimase interdetta per un secondo, era sicura di aver avvertito la sua presenza in quella cripta e del resto era ovvio: era la sua, ma non riusciva a vederlo, nè a sentire un singolo suono. Poi, all'improvviso, un lampo sulla destra attirò la sua attenzione.

Il pugno della cacciatrice scattò in alto, per fermarsi a mezzo centimetro dalla faccia livida di un vampiro che era sbucato dall'ombra alle sue spalle.

"Spike..." esclamò Buffy abbassando la guardia.

"Cacciatrice..." la apostrofò lui incredulo. Non riusciva nemmeno a pronunciare il suo nome, era patetico. Si bloccò, guardando il pugno ancora chiuso di lei...

"E' sempre un piacere vederti..." disse.

Buffy, dal canto suo, abbassò lo sguardo verso il pugnale che Spike teneva in mano e che aveva brillato per una frazione secondo nell'oscurità.

"E tu, accogli sempre così chi ti viene a trovare?"

Spike sorrise

"Oh questo..." rispose con un'alzata di spalle "beh, sai, non si sa mai chi si può incontrare..."

Buffy s'incupì. Ripensò a quello che era successo poco prima, a casa sua, con Angel. L'aveva quasi ucciso. Angel aveva quasi ucciso Spike. Certo, aveva le sue buone ragioni, pensava che... ma non doveva farlo... non ne aveva il diritto...

Quando rialzò lo sguardo, Spike si era allontanato da lei e si stava versando un bicchiere di burbon.

"Vuoi?" chiese, porgendole il liquore, ma Buffy non lo degnò nemmeno di uno sguardo.

"Te ne vai?" chiese invece.

Il biodo si voltò.

Buffy fissava una piccola montagna di abiti, sacche di sangue e armi che giaceva sul sarcofago al centro della cripta.

Abbassò la testa, non riuscendo a guardarla in volto.

"No, figurati, non ti lascerei mai sola soprattutto adesso che abbiamo un legame." gridò una vocina sincera nella sua mente e Spike fu seriamente tentato ascoltarla e di pronunciarle davvero quelle parole, ma per fortuna si fermò in tempo. Perchè farsi ancora del male? Non poteva cambiare quello che era stato e non poteva tornare indietro, quindi perchè continuare a mentire a sè stesso?

"Ho portato a termine la mia missione, non mi resta più niente da fare qui." rispose fermo, alzando le spalle. Già... mi resta solo la mia ragione di vita... gli ricordò la solita vocina, ma come al solito non l'ascoltò.

Si appoggiò al tavolo impolverato, incrociando gli anfibi davanti a sè.

Buffy lo fissava con uno sguardo indecifrabile, evidentemente in attesa di qualche altra dichiarazione o di una frase che lo riscattasse.

"Abbiamo fatto il nostro dovere e abbiamo salvato il mondo, cacciatrice" disse, ponendo senza volerlo l'accento su quella parola "Siamo stati dei maledetti eroi. Ma adesso è finita." concluse, cercando di suonare deciso e disinteressato. Mai prima d'ora si era sentito invece tanto bugiardo e desideroso di tenerla tra le braccia, ma doveva controllarsi. Doveva essere forte e doveva farlo lui per entrambi. "Non ha più senso restare."

Buffy si avvicinò al biondo, facendo un passo in avanti.

"Ricordo il tempo in cui non ti serviva una ragione" disse.

Spike alzò la testa incredulo, perdendosi come sempre in quei meravigliosi occhi verdi.

Aveva sentito bene? Gli stava forse chiedendo di restare?

"Non hai un'anima, non hai un cuore, non hai coscienza, non hai pietà. Sei arido dentro, sei incapace di provare qualsiasi sentimento. Non sono né sarò mai la tua ragazza."

"Quel tempo è finito Buffy." rispose risoluto, staccandosi dalla parete e raggiungendo le scale.

Si fermò, un attimo prima di cominciare a scenderle.

"Chiedimi perchè non potrò mai amarti"

Le parole che gli aveva rivolto in passato tornavano prepotenti a ricordargli il presente. Eppure poteva sentirle. Piccole lacrime che solcavano la pelle bianca della sua donna. Buffy stava piangendo. Dio quanto avrebbe voluto mandare tutto alle ortiche e correrle incontro, abbracciarla, consolarla... magari anche baciarla e far l'amore con lei...

"Ti sto usando... e mi fa male... mi dispiace, William"

Ma non poteva. Non era giusto.

"I sentimenti che provi ora… non sono reali, è solo l'effetto del rituale. Presto mi dimenticherai e l'unica cosa che conserverai di tutta questa storia sarà la tua forza e il ricordo di un mostro senz'anima che ti ha usata per sanarsi."

Il pugno arrivò violento, rischiando di farlo cadere giù dalle scale. Spike si voltò, pronto a fronteggiarla, il volto mutato in quello del vampiro, pronto ai calci, ai pugni e alle male parole. Ma non era pronto a questo, invece. Prima che se ne rendesse conto, le labbra di Buffy erano saldamente incollate alle sue in un bacio che aveva il sapore delle lacrime e della disperazione.

"Non te ne andare ti prego..." sussurrò Buffy, dopo quella che sembrava un'eternità.

Spike le scostò i capelli dal volto, senza sapere che cosa rispondere.

Tutti i suoi buoni propositi, tutto il suo autocontrollo e tutta la sua decisione erano meravigliosamente svaniti nell'esatto momento in cui il corpo di Buffy aveva sfiorato il suo.

Si allontanò leggermente da lei, tenendole le mani sulle spalle.

"Ti prego, Buffy... non rendere tutto ancora più difficile..." disse, lottando immensamente per trattenere le lacrime.

Per tutta risposta Buffy lo fissò scuotendo il capo.

"So che cosa hai fatto."

Spike la guardò, aprendo la bocca per rispondere, senza riuscirci mentre Buffy continuava.

"So perchè non mi hai detto niente e so come mai mi hai morsa. So che non avevi scelta, ma cosa più importante, so perchè adesso te ne vuoi andare... E non è giusto."

"Cosa ne sai di cosa è giusto?" sussurrò Spike, la bocca ad un centimetro da quella della ragazza, gli occhi azzurri incatenati in quelli verdi di lei.

"So quello che voglio. E so che adesso sono pronta ad ammetterlo... anche perchè è esattamente quello ho sempre voluto da quattro anni a questa parte."

Spike fece per ribattere ma Buffy lo fermò, appoggiandogli un dito sulle labbra

"Sono stata cieca... sono stata egoista... ho voluto rinnegare quello che provavo per la stupida paura di non fare la cosa giusta quando invece l'unica cosa giusta da fare era ascoltare il mio istinto e il mio cuore... stavo con l'uomo che desideravo e non me ne sono resa conto finchè non ti ho perso... Quello che ti ho detto sulla bocca dell'inferno a Sunnydale, mentre tutto andava in fumo, era vero..."

Spike abbassò lo sguardo.

"Certo..." sussurrò.

"Non mi credi?" disse

Il vampiro scosse la testa.

"Non sono più quello di una volta, Buffy." disse.

Ogni parola era un giro di morsa intorno al cuore, ma doveva finire. Non avrebbe sopportato che lei gli rinfacciasse di nuovo di essere sbagliato, non più. Se ciò che gli stava dicendo era vero, allora...

"Sono andato dall'altra parte del mondo per essere degno di te, per trovare un modo... ma non è servito. Adesso parli così, ma presto l'effetto dell'incantesimo svanirà... e tu ti ricorderai che l'uomo che hai a fianco è solo un comune vampiro come gli altri... uno senza un'anima... un assassino… un mostro. Forse i tuoi amici ti giudicheranno, e allora probabilmente desidererai una vita normale, in un posto normale, con un uomo normale... e io non lo sarò mai Buffy. Anche se ci provassi, non lo sarei mai."

Buffy ascoltò la voce del vampiro come in trans.

Dopo tutto quel tempo... dopo tutto quello che avevano passato...

Lo schiaffo risuonò nella cripta.

Spike si portò una mano alla guancia, incredulo. Si voltò verso Buffy che lo fissava furente, le mani strette a pugno lungo i fianchi. Tremava. Possibile che ci tenesse fino a questo punto. Che l'incantesimo avesse tutto questo potere.

"Stupido... idiota!" esclamò alla fine, fremente di rabbia.

"Buffy..." cercò di chiamarla lui, ma lei non lo fece nemmeno finire di pronunciare il suo nome

"Oh no, ho già sentito abbastanza!"gridò "E così io mi sarei innamorata di te solo perchè avevi un'anima. Per questo c'era Angel!" esclamò.

Spike la guardava ammutolito.

"Te lo dico io perché mi sono innamorata di te" continuò lei "perché io ti ho visto cambiare. In questi 4 anni non c'è mai stata una cosa che non sei stato pronto a fare per starmi accanto e questo... questo nessuno lo aveva mai fatto."

Buffy abbassò il volto.

Non si sentiva bene ad esporsi così... ma doveva farlo… ormai erano alla resa dei conti e Spike doveva sapere, aveva il diritto di sapere. E anche lei doveva tentare tutto pur di farlo restare perchè mai prima di allora Buffy Summers, cacciatrice rediviva, reduce da almeno 8 apocalissi, aveva avuto una tale paura di perdere qualcuno.

"All'inizio mi sembrava assurdo, non volevo crederci. Poi c'è stata Glory e Ben e la fine del mondo. Chiunque altro se ne sarebbe andato, ma tu no. Ho iniziato a fidarmi di te..."

Spike annuì, al ricordo del primo bacio che si erano scambiati, quando lui l'aveva confusa con il Buffy-bot

"E poi sono morta. Ed il fatto stesso che mi stessi innamorando di un vampiro mi sembrava solo la prova di quanto fossi tornata sbagliata... ma rimane il fatto che mi sentivo bene solo con te e... sappiamo bene cosa è accaduto..."

Spike abbassò gli occhi.

Già... ricordava anche troppo bene…

Le notti appassionate, i baci, il vicolo dietro al Double meat, il ballatoio del Bronze e poi, il ritorno di Riley, la cripta distrutta, il discorso di Buffy e il mancato matrimonio di Anya e la sua decisione di andare a casa sua per parlarle di quello che era accaduto... e poi...

"L'ho capito solo dopo..." la voce di Buffy lo ridestò da quei ricordi "pensavo che quello che era successo fosse la fine definitiva della nostra storia, ma poi tu hai fatto quello che mai avrei pensato che un vampiro potesse fare... non solo sei tornato... sei tornato con un'anima... ciò che Angel mi aveva sempre dipinto come un tormento, tu sei andato a cercarlo di tua spontanea volontà.... per me..."

A quelle parole Buffy si avvicinò di un passo, fissando intensamente Spike.

Uno Spike sommerso da tutte quelle dichiarazioni.

Uno Spike, per la prima volta senza parole.

"Non m'interessa se hai un'anima o no, Spike, non mi è mai interessato." disse Buffy, continuando a fissarlo "ma so ciò di cui sei capace, ciò che sei stato in grado di fare per dare una possibilità alla nostra storia, so quello che hai fatto e i sacrifici che hai sopportato. Non sono sicura che tu mi voglia ancora dopo tutte le incomprensioni che ci sono state tra noi, ma di una cosa sono sicura: io ti amo ed il fatto che lo faccia non dipende dalla presenza di una stupida anima.

Io amo te."

Il vampiro si avvicinò.

Le sfiorò una guancia con il dorso della mano e la fissò negli occhi.

Poi, le prese una mano.

"Non ritrattare quello che hai detto, non potrei sopportarlo..." disse.

Buffy sorrise

"Non è mia intenzione nè lo sarà mai, fino alla fine del mondo..."

"Cioè fino alla prossima estate?" chiese Spike accennando un sorriso.

Buffy chinò il capo, sorridendo.

Spike non sarebbe mai cambiato.

"Mai." disse, perdendosi di nuovo nei suoi occhi azzurri.

E poi, senza nemmeno rendersene conto, si ritrovò immersa nelle braccia del vampiro che la stringeva forte a sè

"Ti amo Buffy..." sussurrò, prima di baciarla.

Buffy si ritrovò a pensare che non aveva desiderato altro da quando lo aveva visto bruciare sulla bocca dell'inferno.

Il suo Spike....

"Ti amo anch'io... Spike" disse, interrompendo il fiume di baci che si stavano scambiando.

"Grazie per essere tornato..."


FINE



  
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