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Autore: shesbroken    16/10/2012    3 recensioni
«Chiama pure questo numero quando avrai ancora bisogno d'aiuto.
Potrò essere il tuo eroe tutte le volte che vorrai, piccola. Baci, Harry.»

Cap. 1
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I can be your hero baby.'
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CAPITOLO 45
Because I've built my world around you.

Stai con me non lasciarmi andare
perchè non posso stare senza te
Stai con me e stringimi forte
perchè ho costruito il mio mondo intorno a te
(Stay with me - Danity Kane)

Nei giorni seguenti fortunatamente, fui talmente impegnata nei preparativi per il Natale che mi scordai perfino di Harry. Alex passò le vacanze a casa dei suoi nonni, appena fuori da Londra, Chloe andò a far visita alla famiglia di Niall, Dana fu costretta a dividere la casa coi suoi fastidiosi cugini, mentre io prendevo più confidenza con il nuovo "amico" di mia madre. Per la viglia, avevamo deciso di approfittarne per andare a cena solo noi quattro, visto che mio padre aveva deciso di trascorrere le vacanze con la sua modella da quattro soldi, anche se, dovevo ammettere, la cosa non mi turbava più di tanto. La cosa importante è che i miei genitori fossero felici, anche se faceva male non vederli più uniti come un tempo, in ogni caso Lucas non sembrava poi così male. Si vedeva che si stava sforzando molto, voleva veramente entrare a far parte di questa famiglia. Ovviamente, al termine della cena pagò tutto lui. Durante il viaggio in macchina verso casa sentii il cellulare vibrare, e quando lessi di chi si trattava, esitai un po' prima di leggere il messaggio.

Ehi Vic potresti passare a casa mia, è importante. Harry.

Ci pensai su un po' e quando ebbi deciso, chiesi a Lucas se mi poteva portare da lui, al ritorno ci avrei pensato io. Mia madre si illuminò subito e Lucas fu più che felice di portarmi dalla superstar, e, sinceramente, avrei veramente voluto avere il loro stesso entusiasmo. Da subito, iniziai a sentire le vertigini invadermi, insieme alle farfalle nelle stomaco che stavano lasciando posto a un vero e proprio uragano di emozioni che non sapevo per quanto ancora avrei potuto placare. Ovviamente, quando arrivammo davanti alla casa, mia madre mi fece mille e più raccomandazioni e dopo averle ascoltate, per modo di dire, mi incamminai verso la porta mentre sentivo le gambe tremare, e la testa girare. Aspettai un po' prima di bussare, e quando finalmente mi decisi a farlo, Harry spalancò la porta, accogliendomi col più bel sorriso che avessi mai visto in vita mia. «Forza entra!» Mi disse dopo una radiografia completa. Non indossavo chissà che, un abitino nero e un cappotto rosso non mi sembravano poi chissà cosa, ma a quanto pare per Harold non era lo stesso, così, dopo essere entrata con lo sguardo rivolto al pavimento, mi ero accomodata in salotto, seguita dal ragazzo. Non riuscivo a capire cosa ci facesse la vigilia di Natale in casa da solo. «Che succede?» Gli chiesi per un momento preoccupata, trafiggendolo con lo sguardo. Lui iniziò a torturarsi le mani, come sempre, lo conoscevo troppo bene. «Avevo bisogno di raccontarti tutto.» Disse tutto d'un fiato, cogliendomi di sorpresa. «Raccontarmi cosa Harry?» Chiesi, mentre il ragazzo si avvicinava pericolosamente a me. «Ho bisogno di spiegarti. Spiegarti perchè ho fatto quello che ho fatto 3 mesi fa.» «Harry, ho capito. Non mi volevi come fidanzata, messaggio ricevuto.» Dissi prima che mi fermasse, mettendomi un dito davanti alla bocca. «Lasciami spiegare.» Mi disse trafiggendomi con quei maledetti occhi color smeraldo, di cui mi ero innamorata. «Beh tutto è iniziato quando abbiamo fatto quella specie di pigiama party, proprio qui ricordi?» «Si ma non capisco dove tu voglia andare a parare» Dissi, prima di essere interrotta per l'ennesima volta. «Ecco, è da quel giorno che ho incominciato a sentirmi strano, come se nient'altro oltre a te avesse più importanza e questo mi ha spaventato. Ho incominciato a sentirmi vulnerabile, indifeso, ed è li che ho capito che qualcosa stava cambiando nel nostro rapporto, che l'affetto che avevo per te si era trasformato in qualcos'altro.» Disse avvicinandosi a me, incrociando la mia mano con la sua, mentre con un sorrisino accennato le guardò per un momento in silenzio.
«Ma in ogni caso, non so cosa mi prese. Non mi ero mai sentito in quel modo e il che mi spaventava. Iniziai a domandarmi se fossi il ragazzo giusto per te, se veramente ti meritavo, perchè sapevo che lontananza ti avrebbe distrutto nel giro di poco tempo, per cui pensai bene di trovare un modo per lasciarti andare, pensando di fare il meglio per te.» Disse mentre sentivo il cuore martellarmi nel petto. Infondo, non sapevo se credergli o no, ma la sua voce spezzata, mi convinse che ci doveva essere un fondo di verità nelle sue parole. «Pensai che vedendomi con un'altra donna, mi avresti odiato e mi avresti dimenticato facilmente, ma non andò come previsto.» Mi disse avvicinandosi ulteriormente a me, facendo sfiorare il suo naso col mio, mentre io riuscivo a percepire finalmente il suo profumo. «Diamoci un'altra possibilità Vic. Quello che chiedo è solo un miracolo di Natale, nient'altro.» Mi disse avvicinando pericolosamente le sue labbra alle mie, prima di annullare ogni distanza tra di esse. Stavamo infrangendo tutte le regole, stavamo permettendo ai nostri cuori di provare finalmente qualcosa, e non seppi se fosse un bene o un male. In ogni caso, non appena le nostre lingue si intrecciarono, appoggiai una mano sul suo petto, riuscendo a percepire gli addominali scolpiti, mentre lui con la sua scendeva e saliva lungo la mia schiena. Un vortice di emozioni mi invase lo stomaco, e non appena le nostre bocche si lasciarono, ci scambiammo un lungo sguardo di intesa prima di accennare entrambi un sorriso. In quel momento mi sentii invincibile, per la prima volta dopo tanto tempo. Avevo ritrovato Harry e non volevo perdere un secondo di più, così mi alzai e dopo aver incrociato la mia mano con la sua, lo condussi verso la sua camera, dove lui riprese a baciarmi come se avesse fame delle mie labbra, e lo stesso valeva per me. «Ehmm, posso..» «Si certo ti aspetto.» Disse non facendomi terminare la frase. Entrambi avevamo aspettato per così tanto questo momento, così, senza farmelo dire due volte andai in bagno per realizzare quello che stava succedendo. Stavo veramente abbandonando ogni dubbio per concedermi ad Harry? C'era solo un modo per scoprirlo.
Dopo che furono passati cinque minuti abbondanti, aprii lentamente la porta del bagno e rimasi a bocca aperta quando vidi lo scenario davanti a me. La stanza era illuminata da candele sparse ovunque per la stanza e un profumo di vaniglia riempiva la stanza, rendendo così tutto perfetto. Harry mi venne lentamente incontro quando mi vide sulla soglia della camera, e dopo aver ripreso a baciarmi, mi condusse verso il letto, mentre con cautela cercava di abbassare la lampo del mio abito, mentre io dopo avergli sbottonato la camicia, gliela sfilavo senza pensarci due volte. «Sei sicura?» Mi chiese appoggiando le mani sui miei fianchi, quando finalmente riuscì a sfilarmi l'abito con una grazia innata. «Sono sicura.» Dissi sdraiandomi sul letto cosparso di petali di rose bianche. In un attimo Harry fu sopra di me, per poi ricominciare a baciarmi come mai aveva fatto in vita sua. Era tutto così dannatamente perfetto, le nostre mani intrecciate, l'atmosfera, lui, per questo mi stupii quando levò delicatamente, per un momento, le sue labbra dalle mie. «Che c'è?» Gli chiesi senza levare lo sguardo dai suoi occhi color smeraldo, che quella sera brillavano di una strana luce. «Ti amo Victoria.» Mi disse in un sussurro, mentre io riuscivo a percepire le stesse vertigini i qualche istante prima. «Ti amo anche io Harry.» Dissi facendolo sorridere. Per la prima volta, dopo tanto tempo, riuscii a rivedere quel meraviglioso sorriso di cui mi ero innamorata. Senza aspettare oltre ricominciò a baciarmi, prima di immergerci in un vortice di passione. Ora tutto sarebbe stato perfetto, doveva essere così. Avevo ritrovato il mio paradiso quella notte.

Vic #
   
 
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