Natale.
A tutti piace il Natale.
La neve, i regali, le canzoncine... tutto ci riporta alla nostra infanzia, risvegliando i dolci ricordi che conserviamo, per poi tirarli fuori nei momenti più bui.
Amelia era seduta al grande tavolo che ospitava praticamente ogni parente esistente sulla terra.
Tutti si rimpilzavano di cibo, a nessuno importava la dieta, e nessuno pensava ai regali.
Invece, la nostra amica, altro non faceva che pensare al regalo che, ne era certa, avrebbe ricevuto per quello splendido Natale.
Tutti dicevano che di regali nessuno avrebbe visto neanche l'ombra, ma lei conosceva il nascondiglio della nonna...
Senza farsi notare, sgattaiolò via, salendo le scale del piano superiore.
Era tutto buio, ma lei non aveva paura. Con movimenti sinuosi, senza far cadere neanche una porcellana, andò verso la cesta la cui sagoma riconosceva anche nell'oscurità.
Mise le mani in mezzo ai regali e iniziò e toccare i bordi per riconoscere il suo.
-Amelia!
La stavano chiamando.
Sentì le luci delle scale accendersi e passi dirigersi verso di lei.
Corse silenziosa in bagno e ci si chiuse dentro.
-Amelia, tesoro, dove sei?
-In bagno!
-Fai veloce, che c'è il secondo.
-Sì mamma!
Aveva già quindici anni, ma era sin da piccola che le piaceva sbirciare i regali. A volte era proprio una bambinona.

-Prendiamo... due pizze viennesi, una margherita e una quattro stagioni. Due lattine di Coca-cola e una bottiglia di acqua frizzante.
La cameriera si allontanò dal tavolo con l'ordinazione, e la famiglia conrinuò a parlare.
-Vi abbiamo preso solo un pensierino, la vacanza al mare è già di per sè un regalo.
-Sì, mamma.
Risposero le due sorelle.
-Domani li scarterete, adesso pensiamo a mangiare.
La sorellina più piccola stava giocando con il coltello.
-Sara, calmati!
L'ammonì la maggiore.
-Guardami Audrey, sono Link!
Esclamò falciando l'ara con il coltello.
-Sara, Link è un maschio. E poi ti ho già detto che sei troppo piccola per giocare al videogioco.
-Uffa!
Audrey prese l'arma della sorella e la sequestrò.
-Non si gioca con le posate.
-Quanto sei noiosa!
-No, è solo che ci tengo alla tua educazione.
-Audrey, dammi il coltello. Ci pensiamo io e papà all'educazione di Sara.
-Sì, certo.
Bofonchiò restituendolo.
-Tu Sara, guai se ti vediamo un'altra volta armeggiare con delle lame!
La bambina abbassò la testa imbarazzata.
-Fate le brave, o niente regali!
Audrey si mise sull'attenti. Non poteva perdersi il regalo.

Sofia non festeggiava il Natale. Aveva deciso di essere agnostica, quindi lasciava i festeggiamenti agli altri.
Chiusa in camera, leggeva il suo libro beatamente, mentre fuori la neve eseguiva un valzer al quale assisteva l'intera regione.
Ai suoi piedi, il regalo che le avevano fatto i suoi genitori per Natale, pur sapendo che la figlia non lo festeggiava.
Sentiva le voci nella stanza accanto, ma non ci fece caso.
Si sistemò gli occhiali e continuò la sua lettura.
Però, non resisteva al non pensare al contenuto del suo regalo. Lo guardò.
Era sottile, squadrato ma non troppo...
Sapeva già cos'era, e sorrise al pensiero.

La mattina dopo, tutte e tre le ragazze aprirono il regalo.
E tutte e tre trovarono il videogioco "The legend of Zelda Ocarina of Time".
Tutte e tre ci giocarono lo stesso giorno.
Ma soprattutto. tutte e tre finirono catapultate nella Piana di Hyrule.