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Autore: SheDreamsHazza    16/10/2012    0 recensioni
Non ho mai pensato che un giorno, avrei smesso di ballare. Ma per la morte per qualcuno che ami, è un buon modo per smettere. Così decidi di guardare avanti, anche abitando con cinque idioti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CHIEDO SCUSA, MA ULTIMAMENTE HO AVUTO PARECCHI PROBLEMI. 
AVVISO: IL CAPITOLO NON E' MOLTO ADATTO AI MINORI DI 14 ANNI, IO LO DICO, POI FATE COME VOLETE AHAHAHAH HOPE U LIKE IT xx









Ma cosa avevo fatto? Perchè non l'ho fatto con Harry? Io lo amo e sento che sono pronta, ma allora perchè mi sono fermata? So che Harry è quello giusto e voglio farlo con lui, lo voglio davvero.
Solo non voglio svegliarmi e pensare 'Mi voleva portare a letto. E' tutto finito', non voglio che accada questo. Non voglio finirla con lui con una scopata e odiarlo per avermi fatto del male. 
< Hope. > disse Harry mentre si strofinava gli occhi.
< Si? >
< Sono le otto del mattino ed è domenica, perchè ti sei alzata così presto? >
< Non riesco a dormire. > 
< Qual è il problema? >
< Nessun problema. Vado a bere qualcosa. > dissi alzandomi dal letto. Scesi sotto e riscaldai un pò di latte, ero convinta di essere sola, quando entrò Louis.
< Che ci fai qui? > mi chiese.
< Dovrei farti la stessa domanda. > risposi.
< Non riesco a dormire- dissi-. Ora tocca a te. >
< Non riesco a dormire. > disse ridendo.
< Vuoi del latte? >
< Si, grazie. > mi disse. < A cosa pensi? >
< A ieri. >
< Spiegati. >
< Stavamo per farlo e mi sono fermata. >
< Cavolo, peggio di Beautiful. > disse ridendo.
< Non prendermi per il culo, coglione. >
< Non lo sto facendo. >
< Comunque, ora lo voglio fare. >
< Sei tu che mi stai prendendo per il culo. > 
< Ho sbagliato, ma in quel momento non mi sentivo pronta. Ma ora sono pronta. >
< Fai come ti pare, basta che poi non rompi le palle dicendo che non sei pronta. >
< Sei il mio migliore amico, dovresti sopportarmi. >
< Io ti sopporto già abbastanza. >
< Sto facendo come quelle verginelle in cerca d'amore. >
< Mi spaventi. >
< Ok, stasera lo faremo. >
< L'amore? >
< Il sesso. > dissi ridendo.
< Perchè? Che hai contro l'amore? >
< Mi vuoi fare capire che preferisci l'amore al sesso? >
< Certo. E' più dolce. >
< Che cazzo centra. >
< Il sesso è violento. >
< Ora rispondi; se ti capita di vedere una ragazza molto sexy sei intezionato al sesso o all'amore? >
< Al sesso. >
< Appunto, quindi il sesso vince e stasera faremo sesso. >
< Come preferisci. > disse. Andai in camera, per prendere un pò di sonno. Vidi Harry che dormiva, mi coricari con lui intorno alle sue braccia.
Mi svegliai verso l'una e scesi a mangiare qualcosa, ma i ragazzi non c'erano, erano andati a mangiare qualcosa fuori, un pranzo per soli ragazzi, almeno così diceva il biglietto. Stavo mettendoogia. l'acqua nella pentola, ma mi squillo il telefono.
"Ciao amore, ecco Jonathan qui per te." - "Jonathan? Mio Dio, non ti sento da.. " - "Da due anni amore. " - "Cavolo..come stai? " - "Divinamente, ieri ho passato la giornata con il mio ragazzo, e ci siamo dati da fare. " - "Seriamente?" -
" Si gioia. Che fai oggi? Ho saputo che domani ballerete, oggi hai prove?" - "Ci hanno dato la giornata libera." - "Bene, ci vediamo alle tre di fronte H&M, adoro quel negozio, non voglio contraddizioni."
Jonathan Evans, il ragazzo più gay di tutto il liceo, poi due anni fa partì per un'altra scuola, 18 anni, occhi castani e capelli biondi, un bel fisico e molta femminilità al suo interno. Veniva picchiato alle medie, così come al primo anno di liceo, fidanzato con un ragazzo gay ovviamente, ma con un pò di maschilità in più.
Diciamo che era il migliore amico ideale, non che non mi vada Louis, ma essendo gay poteva capire di più le mie esigenze, nonostante ci fosse Sonny.  Apparentemente non credevo che potesse tornare, non stava bene qui, troppe persone a giudicare e a rompere sempre i coglioni,  che importanza ha essere gay o no?
Non ha senso escludere qualcuno solo perchè non gli piacciono le ragazze, mi fanno schifo le persone che la pensano in questo modo. Chiamai Harry, erano le due, gli dissi che per le sette mi sarebbe dovuto venire a prendere da H&M. Poi chiamai i ragazzi, gli dissi che stasera sarebbero dovuti uscire, ovviamente li constrinsi,
non deve essere bello sentire le urla di un'amico mentre fa sesso con la propria la ragazza; era tutto organizzato, la casa libera, nessun intrusione, tutto perfetto, spero.
Mi vestì elegantemente, diciamo, Jonathan era un tipo molto elegante, volevo fare bella figura. Arricciai i capelli, trucco leggero, odiava il trucco. Inizia ad incamminarmi verso il negozio.
< Non mi vedi? > disse una voce. Quella voce che mi venne a mancare troppo. Non so descrivere cosa io abbia provato in quell'istante; gioia, felicità, amore, tutto un miscuglio di emozioni indescrivibile. Capì che dovevo abbracciarlo; corsi da lui e lo strinsi forte, non mi scese nessuna lacrime, ma non perchè non provavo amore,
ma perchè non c'è n'era motivo, esattamente, non c'era motivo per piangere, l'avevo ritrovato, finalmente, era qui con me e mi bastava.
< Come stai? > mi disse.
< Ora meglio. >
< Il rene? >
< Guarito. > mi sorrise. Amavo il suo sorriso, era contagioso.
< Shopping? >
< Prova a fermarmi. > dissi tirandolo dal braccio. Iniziammo a vedere qualche maglietta, poi passammo ai pantaloni e così via a tutto il resto. Mi pagò tutto lui; non vi avevo detto che era un tizio pieno di soldi? Ora lo sapete. Quando il nonno gli morì, lasciò tutto il suo patrimonio a lui e a sua sorella. 
Uscimmo dal negozio e andammo in una gelateria, distante 10 minuti.
< Harry? Le notizie girano piccola. >
< Non ti sfugge niente.- dissi ridendo-. stasera lo faremo. >
< Ah figo come inizio. >
< A quanto pare si. >
< Con la danza? >
< Ho capito che non posso vivere senza ballare, ho riniziato e domani faremo un'esibizione. >
< Verrò a vedervi. >
< Lo spero. >
< Non indovineresti mai dove sono stato preso. >
< Dove? >
< New York Academy. > disse. In quel momento mi pietrificai; era riuscito ad entrare, dovevo essere con lui, ma non aprì quelle lettera, non sapevo se ero entrata o no. La New York Academy è quella scuola in cui vengono presi dei talenti diciamo; teatro, danza, canto.
Jonathan era entrato nella sezione canto, era eccezionale, era un talento, impossibile da perdere. Ero felice per lui, ma volevo esserci anch'io.
< Che ti prende? > disse.
< Era la scuola dove dovevo entrare. >
< Quella scuola? >
< Si, insomma, non ho neppure aperto la lettera. >
< Dovresti provare a rientrarci. >
< Non ho il coraggio. Una delle cose che mi manca è l'autostima in me stessa. >
< Non eri così prima. >
< Esatto. Mi sento cambiata, mi nascondo per ciò che sono, non voglio essere debole, nonostante io lo sia, perciò mi nascondo. Mi manca l'autostima, mi fanca il coraggio, mi manca la forza, non so se capisci ma tutto questo mi distrugge. >
< Non posso dirti che capisco. I sentimenti sono tuoi, non posso entrare in te stessa, solo tu puoi trovare la giusta strada. Posso solo dirti che puoi contare su di me, qualsiasi cosa. > mi disse. Andai ad abbracciarlo.
Passammo il pomeriggio a divertirci, davvero, e senza accorgermene si fecero le sette e mezza, andammo da H&M ma Harry non c'era.
< A chi aspetti? >
< Al mio ragazzo. >
< Non lo vedo. >
< Neppure io. > dissi ironicamente.
< Vuoi che ti accompagno? >
< No, arriverà. > dissi. Passarono 10 minuti, poi 20, Harry non arrivava. Iniziai a seccarmi, così richiamai Jonathan, per farmi accompagnare a casa.
< Per fortuna ero da queste parti. > mi disse arrivando con la macchina. Salì, e dopo un pò eccomi di nuovo a casa.
< E' stato bello rivederti. >
< Anche per me. > dissi stampandogli un bacio. Era gay, era il mio migliore amico, un bacio a stampo non avrebbe scatenato la terza guerra mondiale. Entrai in casa e vidi Harry che mi venne in contro.
< Dove sei stata? >
< Dove sono stata? Idiota mi saresti dovuto venire a prendere mezz'ora fa da H&M >
< Vedo che la compagnia non ti è mancata. >
< Come? >
< Solo perchè mi sono dimenticato di venirti a prendere baci un altro? > scoppiai a ridere.
< Ti faccio ridere? > mi disse.
< Sei un coglione. > dissi andando in camera, facendomi seguire da Harry. Mi appoggiai al muro e mi venne incontro, bloccandomi con una mano.
< E' un vecchio amico. > dissi.
< Non lo sai che ai ragazzi piacciono le fisse? >
< Non lo sai che è gay? > abbassò lo sguardo.
< La mia faccia è più in alto. >
< Le tue tette sono più belle. > 
< Idiota. > dissi baciandolo. Iniziai a sbottonargli la camicia, aveva capito, fece un sorriso malizioso. Mi tolsi il vestito, lui fece lo stesso con i pantaloni. Ci buttammo nel letto e iniziò a dare qualche spinta, non molto forte ma gemetti comunque un verso di provocazione.
Mi passò la mano sopra il seno e iniziò a palparlo con forza, mi sollevai leggermente, iniziò a baciarmi il collo; scese più in basso, sulla mia pancia, per precisare. Ero sopra di lui e scossi i capelli, portandoli da lato destro.
< I reggiseni non si cacciano da soli. > dissi. Mi slaccio il reggiseno e si buttò sopra di me, eravamo in quella posizione a candela, dove il pipino sbatte la vagina, mi cacciò lo slip e io feci lo stesso con i suoi boxer. Gesù mio, quel William era enorme!!
Prese la sua mano e la infilò nella mia intimità, spingendo quel dito verso sopra e verso sotto, sorrideva maliziosamente, mentre io riuscivo solo ad urlare, urla belle forti, sollevandomi leggermente, sentendo dei brividi. Staccò la mano dopo 5 minuti e iniziò a ribaciarmi, spingendo la sua parte intima contro la mia, provocandomi eccitazione ma dolore. Erano spinte molto forti, mi faceva male, ma volevo continuasse.
Mi prese in braccio e mi spinge contro il muro, ormai ci aveva preso gusto, ma io continuavo ad urlare, oramai sempre più dolorante. Muoveva il bacino avanti e indietro, avanti e indietro, con molta forza, con molta passione. Quella mezza lite aveva reso quel sesso più eccitante e più bello. Quella stanza era diventata una sauna, era piena di calore.
Toccava il mio seno, il mio sedere, tutto; avete presente quei maniaci che hanno carenza di sesso? si, Harry era come uno di quello, povero, non gli avevo permesso di fare sesso per mesi, ma credo che dopo questa volta, non lo farà per molto.
È facile togliersi i vestiti e fare sesso, le persone lo fanno continuamente. Ma aprire la tua anima a qualcuno, lasciarlo entrare nel tuo spirito, pensieri, paure, futuro, speranze, sogni, questo è essere nudi, questo è fare veramente sesso.
Non so di preciso cosa provavo, era fantastico. Continuava a spingere, non si stancava mai, credo che il mio intimo gli piaceva. Tornammo a letto, continuando a baciarci, ma usando solo la lingua, niente labbra, solo una lingua sopra l'altro, al quanto disgustoso detto così, ma era bellissimo.
Harry era il mio posto, adesso e per chi sa quanto altro tempo ancora. Mi irrita dire 'per sempre', il per sempre non esiste manco per il cazzo, prima o poi il principe ha dovuto tradire la dolce principessina, gli mancava provare le fighe, il tradimento c'è sempre. Non so se Harry mi tradirà mai, o il contrario, ma per ora voglio godermi questi momenti con Harry, senza lasciare nessun dettaglio. Sesso, amore, quello che vuole, ma lo vivrò con Harry.
Nulla vale quanto un suo bacio, quanto un suo sorriso, quanto una sua spinta addirittura. A 17 anni c'è sempre quel momento dell'adolescenza, quel momento della spensieratezza quasi quasi, ultimamente era tutto una pressa, uno stress di rompi coglioni continui, non dico che Harry non sia uno rompi coglioni, ma mi faceva sentire spensierata. Non è quel tipo dolce, tutto delicato e tutto rose e fiori, lo amo per questo.
Dopo un'ora ci staccammo, avevo ancora il dito incastrato nella mia vagina, lo tolsi e iniziai a ridere, ancora dolorante e affannata. Il sesso più bello della mia vita, con un ragazzo che non avrei mai pensato di fare sesso.
< Com'è stato? > mi chiese affannato.
< Hai un coso enorme Harry, chiedo perdono tutte quelle volte che dicevo il contrario. >
< Hai una vagina piccola Hope, chiedo anch'io perdono tutte quelle volte che dicevo il contrario. > disse ridendo. Suonò il campanello, ma non lo sentì molto bene. Presi un'accappatoio, aprì la porta, che era chiusa a chiave, e andai sotto.
< Dolly, ma che ci fai qui? > dissi. Dolly era la mia vicina. Una rompicoglioni che non si fa mai i cazzi suoi.
< Hope, ho sentito delle urla, molto forti. Ti stai vedendo un porno? >
< Ma che hai per la testa, no. >
< Stai facendo sesso? >
< Dolly. >
< Hai l'accappatoio, tral'altro sei nuda. >
< Non hai mai visto tua figlia nuda? >
< Si, ma che stavi facendo? >
< Niente, proprio niente. >
< Chi è quello? > disse indicando Harry, che scese nel momento sbagliato. Cristo!
< Perchè sei in mutande? > disse Dolly.
< Forse sono sceso nel momento sbagliato. >
< Forse hai ragione. Torna sopra Harry. > dissi.
< Dolly, mhh, forse è meglio non dire niente a Liam, non credi? >
< Ulri forte Hope. > 
< Non è colpa mia. >
< E' dotato? >
< Sper. >
< Ti lascio a lui. Ciao. > disse infine Dolly. L'avevo scampata, quasi. Liam non avrebbe dovuto saperlo, sarebbe stato orribile, poi è convinto che io l'abbia già fatto, perciò meglio non dire niente.
Strisciai conto la porta con la schiena, mi sedetti per terra e iniziai a pensare. Avevo fatto davvero sesso con Harry Styles? Mio Dio, non mi sembra vero. La mia prima volta.. non penso di essere incinta, o almeno spero di non esserlo,
conoscendo Harry si sarà messo due preservativi 'big'. Vedevo dei segni, c'era andato forte Styles a quanto vedo, boh meglio così, mi è piaciuto molto, più di quanto io potessi immaginare. 
  
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