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Autore: Walpurgisnacht    17/10/2012    3 recensioni
Jin ne ha viste di cotte e di crude: zombi, artefatti, Puellae Magi, redneck. Ma il peggio deve ancora venire. E non sarà da solo.
[Crossover Tekken/KoF scritto a quattro mani da Mana Sputachu e Subutai Khan per la Staffetta in piscina della community lj Piscina di Prompt]
[Fa parte della serie crossover Tekken/KoF Lost in Savepoint]
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hwoarang, Jin Kazama
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lost in Savepoint'
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Storia scritta per la Staffetta in piscina della community lj Piscina di prompt, con il prompt orfano "Woah, they really want that toilet paper!" e la categoria Crossover.
Crossover Tekken/King of Fighters ftw <3
NONSENSE EVERYWHERE <3
Vi auguriamo buona lettura, sperando di divertirvi come ci siamo divertiti noi a scriverla!
_Mana e Kaos.




"E allora?"
"E allora cosa? Non vedi che sto cercando di raccapezzarmici? Non sei l'unico che non ha idea di dove siamo..."
"Va bene va bene, non scaldarti tanto..."
Scuoto la testa, rassegnato. Ogni tanto continuo a sperare in un ritorno di fiamma tra Hwoarang e il suo neurone, ma temo l'abbia annegato nella birra ormai da tempo.
Torno a fissare le... cose che ho davanti.
Pupazzetti, deformed, piccoli zombie...
Non è possibile.
Mi massaggio le tempie, esasperato.
Di tutte le cose assurde che mi sono capitate, questa credo le batta tutte. Ok, è vero, lo dico ogni santa volta; ma davvero, in questo caso non ho nemmeno abbastanza parole per descrivere che... sono intrappolato con Hwoarang e altri loschi figuri in quella che sembra la schermata di salvataggio di una Memory Card?
Neanche fosse una di quelle della prima Playstation, che conosco come le mie tasche. Eeeeeeeeeeeeh, sono stato giovane anch'io, nonostante tutto.
No, ma figurati. È un cazzo di schermo nero con un'unica icona gigantesca che dice Salva. Ora, che diavolo dovrei salvare, si può sapere?
E perché c'è il mio ritardato preferito qua con me?
E perché ci sono altri tizi che non conosco? Uno coi capelli rossi, una camicia aperta fino a metà petto e l'aria di uno che non vede l'ora di farsi massacrare di botte. E l'altro, il suo degno compare, ha i capelli biondi tutti sparati in testa. A mò di cilindro. Non sto scherzando, ha un cilindro per capigliatura. Senza volersi dimenticare la tamarrissima apertura sulla maglietta nera, maglietta che gli lascia scoperti gli addominali.
"Che cazzo succede qui, si può sapere? Perché sono in questo posto con 'sto scarto di galera di Nikaido?" urla ad un certo punto il rosso. Lui e quest'altro fluttuano a qualche metro di distanza da me e Hwoarang, guardandosi in cagnesco.
"Il nostro amichetto è una testa calda" mi sussurra il coreano. Se ha ragione e 'sti due vengono a contatto non sarebbe bello. L'ultima cosa di cui ho bisogno è di dirimere una rissa fra lobotomizzati.
"Scusa... tu" dico indicandolo con il dito.
"Che minchia vuoi?" mi apostrofa. Nocche, tornate a cuccia.
"Non ti conosco. Chi sei?".
"Iori Yagami. Come tu possa non conoscermi è un mistero". Modesto l'amico.
"Sì, vabbè".
"E tu chi cazzo sei?".
"Jin Kazama, CEO della Zaibatsu. Sei tu che fai male a non conoscere me".
Mentre ci scambiamo cortesie noto con la coda dell'occhio Hwoarang e quello che, da quanto ho capito, si chiama Nikaido che si guardano e cominciano a farsi complimenti sull'abbigliamento e sullo stile.
No, ti prego. Un altro coreano demente no. Me ne basta uno.
"No ma davvero, hai un look FA-VO-LO-SO!"
"Ma grazie, che gentile! Quella ricrescita nera sul rosso è così alternativa!"
Ma sono seri...?
"Che bello, Nikaido ha trovato l'amichetto gay dei suoi sogni..." sbuffa il rosso accanto a me - ha detto di chiamarsi Iori, mi pare.
"In realtà Hwoarang non è gay, anche se posso capire la perplessità davanti alle mise con cui va in giro..." mi rivolgo a lui, tanto per fare conversazione.
Iori mi squadra dalla testa ai piedi, quasi fossi un avversario da studiare - e probabilmente è ciò che pensa.
"Beh, che faccia attenzione a Benimaru, ho sempre sospettato una sua appartenenza a tutt'altra sponda. Saranno anche quelle agghiaccianti magliette con cui se ne va in giro."
Vorrei fargli notare che la cinghia che tiene alle gambe non la usano più nemmeno i punk-loli di Harajuku, ma il mio sesto senso mi frena. Ho il sospetto che sia uno che è meglio non far incazzare.
"Save... cosa cazzo avremo da salvare poi" borbotta, dando una pedata alla schermata, i cui pixel non fanno nemmeno uno sfarfallio. Si limita a rimanere lì, lampeggiante, con tutti i pupazzini ondeggianti. Se la mia... intuizione è esatta, ogni pupazzino corrisponde a qualche gioco?
"Cazzo, io ho altro da fare che stare qui dentro! Come ci sono finito?!" ringhia ancora Iori "Ho ancora Kusanagi da ammazzare!".
Fantastico, giusto un maniaco omicida ci mancava.
Oddio, io non dovrei proprio parlare visto che vivo nella speranza di far fuori buona parte della mia famiglia, ma ho le mie buone ragioni!
O chissà, magari le ha anche lui.
Le sue mani generano istantaneamente fiamme purpuree - la cosa mi allarma e mi affascina allo stesso tempo.
"Di' un po’, com'è che riesci a fare... quello?" chiedo, indicando le fiamme. Lui mi fissa e sorride, un sorriso inquietante, alzando una mano avvolta dalle fiamme ad altezza viso.
"Queste sono il regalino di un fottuto demone con cui la mia famiglia ha stipulato un accordo, 600 anni fa" spiega "che ha trasformato le nostre fiamme da rosse in viola, ma ha anche condannato noi membri maschi a morire giovani, consumati dal suo potere. Fico, no?"
Non mi sembra particolarmente entusiasta di tutto ciò, e non posso dargli torto. La sua storia però mi sembra conoscente, se solo riuscissi a ricordare dove l'ho sentita... ma niente, tabula rasa. Mi verrà in mente più avanti, spero.
"Ognuno ha le sue croci" commento "tu hai la tua maledizione di famiglia, e io la mia..."
"Non mi dire, anche qualcuno dei tuoi familiari ha fatto patti con qualche demone?"
"Già..."
"... cazzo. Di gente con la mia stessa condanna ne ho conosciuta, ma non credevo di incontrare altre persone con un fardello simile ma demone diverso."
La sua espressione è seriamente sorpresa.
Eeee ciccio, shit happens.
Però anche io adesso mi sento un po' più compreso... sarà la complicità degli sfigati, suppongo.
E mentre noi siamo qui a compatirci sulle rispettive disgrazie i due metrosexual della domenica continuano a darsi pacche sulle spalle, a indicarsi facendo "Yeah" e a ridere come due deficienti.
Gesù santo.
"Ma è amico tuo, quello?" chiedo al Mangiafuoco di noialtri.
"Amico? Chi, Benimaru? Maffigurati. Anzi, è il miglior amico di Kusanagi e questo, inevitabilmente, vorrà dire che mi dovrò guardare dalla sua vendetta mortale quando la sua giacca sporca di sangue diventerà un ornamento del mio caminetto. Sai, come le teste degli alci".
"Mi piace lo stile del ragazzo" sussurra una voce nella mia testa. Brutto sacco di merda di un Devil, stattene buono. Sei proprio l'ultimo essere con cui voglio avere a che fare in questa situazione grottesca.
Iori carica il pugno, ancora fiammeggiante, all'indietro. Temo voglia far scoppiare qualcosa.
Poi succede una cosa strana. Non che il resto sia normale.
Si sente un fischio, come di un sasso che cade in un burrone.
FIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII.
Ci guardiamo attorno. Sì, anche le due teste vuote. Ma non vediamo nulla di diverso: sempre lo stesso spazio nero.
DODODODODODODODONG.
Un tizio precipita tipo proiettile in testa al mio compagno di sventura demoniaca.
Cristo, gli avrà fracassato il cranio. Non c'è sangue che schizza, se non altro.
Il nuovo arrivato fa due piroette scomposte per aria e riesce poi a recuperare un minimo di postura, mentre Iori si tiene la testa come se gliel'avessero percossa cinque o sei volte con un martellone in titanio da cinquecento chili.
Quando la rialza...
"Kusanagiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!".
... oh. Non è mica il tipo che Iori vuole uccidere?
"Yagami! Cosa ci fai tu qui?" chiede, piuttosto alterato. Cavolo, in confronto io e Hwoarang andiamo d'amore e d'accordo.
Poi il suddetto Kusanagi sgrana gli occhi, in un'espressione di puro orrore.
"Ora... ora HO CAPITO" sussurra, puntando il dito contro Iori, "SEI TU CHE MI HAI PORTATO QUI!"
Iori alza gli occhi al cielo.
"Ammettilo Yagami, è solo uno dei tuoi infami trucchetti per potermi uccidere! Perché non mi affronti una volta per tutte, in uno scontro leale?!"
"... che è poi quello che faccio dal 1995?" commenta il rosso.
Gesù, ma è il raduno dei geni mancati.
"Kyo! Amico mio, stai bene?" urla Benimaru dai capelli improponibili, avvicinandosi al nuovo arrivato.
"Qualcuno lassù mi sta chiaramente mettendo alla prova" borbotta accanto a me Iori, massaggiandosi le tempie. Oh, come comprendo la sensazione di essere l'unico intelligente in mezzo a un gruppo di mentecatti.
"Kazama... devo andare in bagno."
... appunto.
"E perché me lo vieni a dire, genio del male? Vuoi che ti tenga la porta come all'asilo?" mi rivolgo a Hwoarang, cercando di mantenere la calma.
"Ovviamente no, porca eva. Per chi mi hai preso, per un pischello di Seoul? E magari vorresti pure cantarmi Vitti na Crozza per conciliarmi la pisciata?".
... perché non l'ho ancora ammazzato, si può sapere?
Iori ricambia lo sguardo di pietà. Devo ammettere che, dopo l'iniziale diffidenza, io e lui ci troviamo sempre più in sintonia.
"Va bene, va bene. Non ti devo tenere la porta aperta. E allora perché cacchio mi hai detto che devi andare in bagno?".
Prima di rispondermi segue con gli occhi il suo nuovo compagnuccio di merende, Vogue e permanenti che si avvinghia al fantomatico Kusanagi, rischiando quasi di soffocarlo da tanto lo stringe.
"Mollami Benimaru! Mollami! Mi togli il respiro!".
"No, a dire il vero" riprende il mio intelligentissimo quasi-amico "speravo che in quei tasconi della tua giacca di pelle potesse esserci... chessò, un pacchetto di fazzoletti che poteva servire da carta igienica. Non ho troppa voglia di non potermelo asciugare".
Al che succede l'insperato che, non lo nego, mi regala un sorriso extralarge: Iori gli dà un pugno sulla schiena. Per fortuna dopo aver spento le fiamme.
"Marmocchio del cazzo! Siamo sperduti in mezzo al nulla cosmico e tu ti metti a pensare a una pisciata?" sbraita inferocito.
Due cervelli per cinque persone. Sarà dura uscire di qui.
"Senti, mi dispiace ma dovrai arrangiarti" mi rivolgo a Hwoarang, che ha già cominciato a guardare Iori in cagnesco "non ho fazzoletti con me."
"Come? Ma non posso accontentarmi di dargli una scrollatina e basta!" piagnucola, e io cerco di non immaginarmi la scena. Lo schifo dipinto sui volti degli astanti mi conferma che cercano di fare altrettanto.
"Un poeta mancato, il coreano..." commenta Iori.
"Oh, non immagini quanto..."
"Che cos'è questa sintonia improvvisa fra voi due, eh?" gracchia il suddetto coreano, allarmato.
"Che c'è, sei geloso?" lo stuzzica Iori, evidentemente divertito "Tranquillo, non ti porto via il migliore amico..."
"Migliore amico cosa?! Non dire cazzate o io ti-"
"TU COSA, genio?" ringhia Iori, con un'espressione inquietantissima in volto.
Occazzo.
"...diglielo tu, Jin" commenta quel cretino, nascondendosi dietro di me. Ma io cosa ho fatto di male?
"Sai che sembra te nelle tue giornate no?" continua imperterrito. "Sai, quanto te ne vai in giro svolazzante e con le corna..."
Iori e gli altri mi guardano perplessi, giustamente.
"No ma urlalo, che il resto dell'universo mica ti ha sentito!" ringhio a 'sto deficiente, esasperato.
"Senti, ora ci mettiamo all'opera per uscire di qui. E se riusciamo ti troviamo anche un rotolo di carta igienica, oppure aspetti di pisciare quando saremo fuori" dico fissandolo negli occhi, augurandomi che abbia recepito bene il concetto.
Mi fa un sorriso idiota e annuisce.
Forse stavolta ho avuto fortuna.
"O pisci nascosto in un angolo" dico, ma mi rendo conto che trovare un angolo qui, che sembra un'enorme scacchiera senza perimetro, è pressoché impossibile... ma ovviamente non ho tenuto conto della sua inventiva.
"Ma sta pisciando sul pupazzo di Super Mario?!"
"Beh, cosa c'è di strano? Ogni buon cane marca il territorio con l'urina" commenta Iori con un tono da maestrino puntiglioso.
Diamo a Devil quel che è di Devil: il suo stile piace anche a me. Non riesco ad essere sempre inventivo e sbarazzino nello sfottere Hwoarang. Il quale Hwoarang, comprensibilmente piccato dal rimarco, si volta verso il suo autore facendo roteare un pugno per aria.
"Attento caro, sei sicuro di reggere il tirannosauro con una mano sola?". Rosso 2 - Finto Arancione 0. Nono inning, due eliminati, colpo decisivo.
"Potresti rovinare qualcosa, tipo il salvataggio. E so che è stupido da dire, ma nella nostra situazione non fa bene andare in giro a seminare danni. Potrebbe fare la differenza fra l'uscire e il restare qui per sempre" aggiungo, sinceramente preoccupato.
"Quante palle, Kazama. Andrà tutto bene, come sempre. Non siamo già sfuggiti a un'invasione zombi e a un giro di raccolta di artefatti mortali?".
Uh? Davvero piccolo bimbo speciale, il Compound-K ti fa male.
"Hai detto di chiamarti Jin, giusto?" mi chiede poi Iori, facendomi distrarre dalla... chiamamola originalità del coreano.
"Sì".
"Mi sembri quello messo meno peggio come quoziente intellettivo in questo branco di babbuini. Idee su come uscire di qui, per caso? Non ho voglia di ammazzare Kusanagi in questo postaccio. E poi il mondo intero deve saperlo, altrimenti si potrebbe pensare che abbia barato in qualche modo".
"Non saprei. Proporrei un giro di esplorazione per vedere se riusciamo a trovare qualche indizio che possa aiutarci. E la carta igienica per il tirannosauro".
"Stai scherzando, vero? Ti preoccupi di asciugare il pisello di quel coglione?".
"Non è che mi preoccupo. È che sa diventare più fastidioso di una mosca tzè-tzè se ci si mette. E quando si tratta della sua attrezzatura riproduttiva è molto, molto, molto, molto pretenzioso. Fidati di me quando ti dico che prima rimediamo qualcosa per lui e meglio sarà per le orecchie di tutti".
"Anf. Non ti invidio per nulla".
"Nemmeno io mi invidio. Ma dimmi una cosa, approfittando della pausa forzata".
"Spara".
"Com'è che io non conosco te e i tuoi... diciamo amici e voi non conoscete noi?".
"Eh. Bella domanda" commenta Iori, grattandosi il mento "eppure abbiamo tutti reputazioni di un certo peso, a quanto sembra... in un modo o nell'altro dovremmo aver sentito dire qualcosa gli uni degli altri, non ti pare?"
"Non ne ho la minima idea... è come se vivessimo in universi paralleli" rifletto.
"O magari il loro è un gioco diverso!" commenta Hwoarang dopo aver finito di innaffiare il povero Super Mario. "Voglio dire, se per te questi sono salvataggi allora noi siamo personaggi di un videogioco!"
Hwoarang, ti prego...
"Ma scherza o...?" mi chiede Kusanagi, giustamente perplesso.
Scuoto la testa, ben consapevole che si sta solo riscaldando in vista di cazzate peggiori.
"Di’ la verità, sei mica caduto dal seggiolone quand'eri piccolo?" commenta Iori, ignorando le lamentele del coreano. Quest'uomo mi sta sempre più simpatico.
"In ogni caso è qualcosa su cui dovremo indagare" continua "potrebbe essere importante per trovare una via d'uscita."
Annuisco, serio. Non ci avevo pensato in effetti.
"Ok, allora direi di provare a dare un'occhiata in giro, e sperare di avere fortuna" comunico al gruppo "e per cortesia Hwoarang, smettila di pisciare in giro!"
"Eeeeh che lagna che sei" borbotta "se mi trovi la carta igienica giuro che non lo faccio più!"
Devo smetterla di cercare di discutere con lui in maniera seria, ha cinque anni mentali. Perdo in partenza.
Detto questo diamo il via all'ispezione del luogo in cui ci troviamo - una stanza dal perimetro infinito, col pavimento a scacchiera, pupazzi che sembrano salvataggi di una Memory Card e, sull'unico muro visibile, l'enorme scritta lampeggiante SAVE.
Sbuffo.
Ci manca solo che spuntino dal nulla i Super Funghi e i fantasmini di Pac-Man e il quadro è completo.
Dio, voglio una vacanza.
   
 
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