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Autore: Leke_96    17/10/2012    4 recensioni
Minna! ciao a tutti!
questa storia la voglio dedicare a kisachan e a artellpinklove perchè mi hanno fatto venire voglia di scrivere una GinkaxRiuga a capitoli ^o^
Diciamo che è il seguito della mia One-Shot Quel pazzo meraviglioso pomeriggio, non dovrebbe essere una storia troppo lunga, 6/7 capitoli 8 massimo, in cui succederà di tutto e di più, quindi se volete scoprire cosa succederà a questa stranissima coppia vi aspetto dentro con tutti i dettagli!
DAL TERZO CAPITOLO:
Dei cristalli continuano a bagnarti il volto.
Ti cadono sui vestiti,
Lungo la linea del collo,
Insinuandosi nella tua pelle, che al loro contatto diventa ghiacciata.
Stai piangendo! Per lui! Riuscirai ad abbandonarlo? Sarai in grado di andare avanti?
Riuscirai a colmare il vuoto che si è creato attorno a te?
 
Vuoto…
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Flashback

 
Ginka entrò nell’appartamento senza tante cerimonie.
Sapeva che li avrebbe trovati tutti lì, in quel periodo si radunavano molto spesso a casa di Madoka, e conoscendola sapeva perfettamente che se era in casa la porta sicuramente non era chiusa.
Quindi non si sorprese minimamente quando li trovò tutti in soggiorno a parlare, seduti attorno al tavolino in legno basso con una tazza di tè davanti a ciascuno.
Le espressioni dei suoi amici invece erano l’esatto contrario, oltre che sorpresa si notava facilmente il bagliore preoccupato che lampeggiava in quattro paia di occhi, l’unico che sembrava solamente sorpreso era Kyoya.
Ma lui era il caso a parte, visto che era l’unico che non c’entrava veramente nulla in tutta quella storia.
-Visto che grazie al vostro intervento io e Ryuga abbiamo chiuso prima del previsto, ora mi aspetto un minimo di discrezione da parte vostra!- esclamò puntando i grandi occhi color nocciola in quelli cerulei di Madoka.
La castana li spalancò a sua volta –Ma…Ma tu…?-
-Ero dietro Ryuga quando ha detto che per lui sono solo un hobby-
-Cosa?- Kyoya era confuso, si vedeva lontano un miglio, le pupille blu marine saettavano da uno all’altro dei suoi amici, anche se nessuno di loro sembrava avere intenzione di spiegargli la situazione.
Alla fine fu Yu a rompere il silenzio che aveva seguito quella breve domanda, rivivendo velocemente quello che successe un paio di giorni prima, finito resoconto l’unica cosa che uscì dalle labbra di Kyoya fu un leggero –Ah-
Passarono diversi minuti così, senza che nessuno fiatasse, la verità era che si sentivano in colpa, infondo era successo tutto a causa loro e della loro testardaggine…
-Oh, piantatela!- sbottò Ginka irritato –Se dovevate sentirvi in colpa tanto valeva non immischiarsi no?-
Se ne andò, così com’era venuto.
Senza aspettare ulteriormente uscì da quell’appartamento ancora più seccato di prima, a dirla tutta sperava che qualcuno di loro avesse avuto almeno il buon gusto di scusarsi per tutto il polverone che avevano tirato su, e invece niente…niente, assolutamente niente, non una parola, un sospiro, un grugnito, a quel punto gli sarebbe andato bene pure incrociare lo sguardo con qualcuno, ma l’unico che sembrava non avere paura di fissarlo dritto negli occhi era Kyoya.
 

Flashback

 
 
Aggrottò le sopracciglia, contro chi aveva sbattuto?
Ah… ecco chi! Due grandi iridi color oceano lo fissavano seccate, e il canino troppo lungo spuntava leggermente dal labbro superiore.
-Guarda dove vai!- esclamò seccato Kyoya guardandolo dall’alto in basso.
-Hai ragione scusa- rispose Ginka.
Tentò di fare retromarcia e di andarsene, in quel momento nona aveva voglia di parlare con nessuno, tanto meno con Kyoya, eppure nell’istante esatto in cui fece un passo indietro il possessore di Leone lo bloccò per le spalle.
Ginka sbuffò irritato: ma perché tutte le volte che tentava di andarsene c’era sempre qualcuno pronto a fermarlo?
-Cosa c’è?- domandò seccato scoccando un’occhiataccia al ragazzo che aveva davanti.
Quello sorrise mostrando il canino arcuato –Da quant’è che non combatti?-
Il rosso aggrottò le sopracciglia, non capendo bene il senso della frase, poi una lampadina gli si accese nella testa –Oh… da quasi sette mesi- rispose fissando lo sguardo sul marciapiede alla sua destra evidentemente trovandolo improvvisamente interessante.
-Dov’é?- domandò il verde serio.
-Chi?-
-Pegasus!-
-A casa mia perché?-
 
Isola della Nebbia.
-Adesso… ti degni… di spiegarmi cosa…?- Ginka si appoggiò alla prima roccia che trovò in un disperato tentativo di restituire ossigeno ai polmoni gridanti vendetta –Sei matto!- concluse alla fine scuotendo la testa, e ne era assolutamente certo: Kyoya Tategami era un matto scatenato!
-Esagerato per una corsetta!- rispose il matto sopracitato con una scrollata di spalle, guadagnandosi un occhiata truce da Ginka.
-Corsetta?- sussurrò il rosso –Ti sembra una corsetta fare mezza Tokyo in dieci minuti, per prendere Pegasus e il traghetto per questa dannata isola? Per non contare l’ultima “corsetta” che mi hai fatto fare per arrivare fino a questa spiaggia!!-
Il “Leone” non gli diede retta, scrutando con lo sguardo la spiaggia completamente immersa nella nebbia.
-Si è perfetta-
-Cosa?-
-L’isola- rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo –Non hai ancora capito?-
Il possessore di Pegasus alzò un sopracciglio, poco convinto, poi le iridi nocciola si posarono sulla trottola blu che stringeva nel palmo della mano da un buon quarto d’ora.
-Oh…- fu l’unica cosa che uscì dalle sue labbra, ci era arrivato, alla fine.
-E allora cosa aspetti?- domandò Kyoya spazientito –Vuoi metterti in posizione o devo mandarti un invito scritto?-
In pochi secondi Kyoya afferrò bey e lanciatore, portando le braccia davanti a se, pronto a lanciare da un momento all’altro.
-Come mai vuoi combattere?- domandò Ginka piegando la testa di lato –Insomma perché proprio adesso?-
L’altro sbuffò roteando gli occhi al cielo –Cosa c’è di meglio? Una bella sfida a beyblade è quello che ci vuole per scacciare i brutti ricordi-
Il rosso sorrise –Va bene, mi hai convinto!-
I due si fronteggiarono per alcuni secondi poi…
-TRE…DUE…UNO! PRONTI? LANCIO!-
I due bey, a differenza di tutte le loro sfide precedenti, si fermarono l’uno davanti all’altro, in attesa dell’ordine dei rispettivi blaider.
-Che fai non attacchi?- domandò sorpreso Ginka.
Kyoya sorrise –Al contrario, vai Rock Leone!- il bey verde partì all’attacco, caricando Galaxy Pegasus, con una velocità e una potenza che ben pochi altri bey vantavano di possedere.
Peccato soltanto che Pegasus fosse uno di quei pochi, quindi, nonostante la potenza sprigionata, l’attacco di Leone non riuscì a fermare la rotazione del bey azzurro.
-Dai vieni!- urlò il verde cominciando a correre lungo la spiaggia seguito a ruota da Rock Leone.
-No, non di nuovo!- sospirò Ginka memore della corsa appena conclusa, eppure si ritrovò di nuovo a seguire quell’esaltato.
Alla fine si ritrovarono a correre per tutta l’isola, mentre i loro beyblade ingaggiavano continui scontri frontali, che la maggior parte delle volte generavano esplosioni di dimensioni più che considerevoli.
Si fermarono in una radura nel folto della foresta.
Era uno spiazzo abbastanza ampio, che permetteva sia a Pegasus che a Leone di acquistare velocità e sprigionare tutta la loro potenza.
-La finiamo qui?- domandò Ginka, aveva il fiatone, e i vestiti erano strappati in più punti, eppure sorrideva, per la prima volta dopo un mese intero di tristezza e solitudine finalmente era riuscito a sorridere di nuovo.
E tutto questo grazie a Kyoya, Leone e Pegasus.
In quei lunghi mesi non si era nemmeno reso conto di quanto gli fosse mancato prendere in mano il suo bey e lanciarlo alla massima potenza contro un avversario come Kyoya.
Aveva ragione! Kyoya aveva assolutamente ragione: non c’era niente di meglio di una bella sfida a beyblade per scacciare i brutti pensieri!
-Sono d’accordo!- rispose il possessore di Leone, versava nelle stesse condizioni del suo avversario, e un sorriso soddisfatto gli solcava il volto.
-Vai Leone! VERO LEONE MURO INSORMONTABILE!-
-Coraggio Pegasus! ATTACCO POTENZA DELLE STELLE!-
Un’immensa tromba d’aria attraversata da potenti scosse elettriche, s’innalzò dal bey verde, mentre il bey azzurro schizzò in aria, ricoprendosi immediatamente di un’aurea bianca, splendente come una stella cadente.
Il cavallo alato e il leone si scontrarono, la potenza del tornado, contro la potenza delle stelle, e un cratere delle stesse dimensioni di quelle causate da un meteorite, occupò lo spazio della radura.
 
 
 
 
 
-Ti ho trovato!-
-Uh? Mi cercavi?-
Si soppesarono per diversi minuti, senza che nessuno dei due proferisse parola, gli occhi di uno fissi in quelli dell’altro, immobili.
-Perché l’hai detto?- domandò il ragazzo dagli occhi color mare rompendo il silenzio.
-Cosa?- il suo interlocutore sembrava scocciato.
-Perché hai usato la parola: hobby?-
Ryuga sbuffò –Ancora con quella storia?-
-Si ancora quella storia!- Kyoya incrociò le braccia al petto –Ti conosco troppo bene e so che…-
-E da quando mi conosci?-
Il leone lo guardò stizzito, poi con un vago gesto della mano concluse la questione –Stavo dicendo, che per quanto tu possa esse cattivo, sadico, pazzo e incredibilmente stronzo, non saresti mai stato con una persona così al lungo, a meno che non t’interessasse veramente-
Ryuga alzò un sopracciglio –E con questo dove vuoi andare a parare?-
-Che lui in realtà ti manca!-
Ryuga scoppiò a ridere –Stai scherzando spero-
-Affatto!- lo sguardo di Kyoya s’indurì di colpo –Era chiaro come il sole che lui t’interessava davvero, ma tu, troppo orgoglioso per ammetterlo hai preferito mentire. Mi sbaglio forse?-
Ryuga non rispose, si limitò a fissarlo impassibile –Che differenza fa?- domandò alla fine sospirando –È stato abbastanza chiaro anche lui no?-
-Chiaro? Ma chi? Ginka?- il possessore di Leone alzò un sopracciglio –Credimi si sta ancora rodendo l’anima!-
-E allora cosa dovrei fare?-
Fermi tutti sto veramente dando retta a quella sotto specie di felino?!?
-Perché non provi con la parola scusa? E non farmi quella faccia! L’alternativa è farla finita davvero!-
 
 
 
 
 
Tock, tock, toc…
Tock, tock, tock, tock…
Insistente e fastidioso
A questo pensò il possessore di Galaxy Pegasus, quando un qualcuno di non bene identificato cominciò a bussare ripetutamente contro la porta.
-Arrivo!- urlò dalla cucina, a metà tra l’esasperato e lo sfinito.
Era veramente stanco, sia per la sfida con Kyoya di poche ore prima, sia per il mese infernale appena concluso.
Dopo la rottura con lui aveva sentito andare tutto in pezzi, pezzi che non era ancora riuscito ad aggiustare.
Certo, aveva salvato l’amicizia con Kyoya, aveva ripreso le sue attività di blaider anche se solo da un paio d’ore, e la buona volontà per rimettere insieme tutti i frammenti della sua vita c’era, eppure si stava ancora chiedendo come avesse fatto ad andare avanti per un mese senza collassare.
Arrivò alla porta con grandi falcate, di norma avrebbe posto la fatidica domanda: -Chi è?-, e di conseguenza non avrebbe sicuramente aperto, ma per qualche strana ragione, il fato volle che proprio quel giorno, la mano del giapponese si posasse sicura sulla maniglia abbassandola di scatto.
Scartò a priori l’idea che fosse qualcuno dei suoi amici, infondo da quando era successo il tutto si erano visti si e no due volte, entrambe con una fine non molto lieta, e per qualche strana ragione nemmeno l’idea che fosse Kyoya il misterioso visitatore, non aleggiò nella sua mentre per più di cinque secondi.
Ma non pensò mai, nemmeno per una volta a lui.
Quindi quando i suoi occhi incontrarono quelle due iridi d’orate, gli ci vollero diversi secondi per associarle ad un nome, e quando finalmente quel nome fece capolino, beffardo, dentro la sua testa, tentò di chiudere di scatto la porta, inutile dire che il “drago” al di là dello sbarramento di legno l’afferrò a sua volta tirandola verso di sé.
 
-VAFFANCULO RYUGA!-
 
Ecco, era quello che gli aveva urlato il giorno stesso in cui aveva scoperto la verità su di lui.
Esitò per un momento, mentre il ricordo di quel giorno ritornava a opprimerlo come aveva fatto nei giorni precedenti.
Ryga ne approfittò, quando sentì la presa di Ginka affievolirsi un po’, spalancò la porta senza troppe cerimonie, facendola sbattere violentemente contro il muro, il rosso passò lo sguardo da lui alla porta, senza emettere un suono per pochi secondi, poi scoppiò.
-Ma ti sembra il caso? POTEVI SCARDINARLA!- dettò questo la afferrò nuovamente intenzionato a sbatterla in faccia al ragazzo che aveva di fronte.
Ryuga lo bloccò tempestivamente, afferrandolo per un polso e tirandolo verso di se, poi gli circondò la vita con un braccio muscolo, guardandolo dall’alto in basso.
Non era affatto difficile, visto che lo superava in altezza di un buon venti centimetri.
L’altro ringhiò qualcosa, il tono troppo basso non permise al possessore di L-Drago di capire cosa, eppure avrebbe scommesso tutto quello che possedeva che il ragazzo dai capelli rossi lo avesse appena mandato all’inferno.
-Dobbiamo parlare!- cominciò calmo, stringendo ancora più forte il polso dell’altro, ora che l’aveva preso non voleva rischiare di lasciarselo sfuggire di nuovo.
-Io non ho niente da dirti!- ringhiò Ginka in risposta, non aveva ancora deciso se tirargli un pugno con il braccio libero, o aspettare che l’albino lo lasciasse di sua spontanea volontà.
-Allora mi ascolterai!-
-Non credo proprio!- rimase sorpreso dalla sfacciataggine dell’Imperatore dei Draghi –Dimmi, un po’, chi ti credi di essere per…-
Spalancò gli occhi, certo baciare una persona per zittirla era una cosa assolutamente normale, vero? (-.- ndTutti) (Che c’è? Non stava zitto! ndRyuga) (E dirgli di stare zitto no? ndAutrice)
E questa volta nessuno gli impedì di tirare un discreto pugno sulla nuca dell’albino.
-Ahia!- si lamentò quello guardandolo stupito, mentre Ginka ancora con il pugno alzato sosteneva il suo sguardo senza alcun problema.
-Oh piantala!- sbuffò il rosso –Non ti ho fatto niente!-
-Certo-
Ginka sobbalzò, le lunghe dita di Ryuga cominciarono a stuzzicargli i fianchi, nel punto in cui il rosso soffriva di più il solletico, e questo Ryuga lo sapeva bene.
-No dai il solletico non vale!- cercò di allontanarsi il più possibile dal torace del ragazzo, peccato soltanto che avesse a malapena la forza di reggersi in piedi, figuriamoci contrastare la forza di uno come Ryuga.
-Mi dispiace-
Stop.
Se possibile la mascella di Ginka si sfracassò al suolo con il rumore di un vaso infranto.
-Scu-scusa come?- domandò esterrefatto sicuro di aver capito male.
-Ascoltami bene, perché non lo ripeterò una seconda volta!- fece un respiro profondo, molto, molto profondo, nel frattempo il rosso aveva le sopracciglia così inarcate da scomparire sotto la frangetta.
-Mi dispiace ok? Sono stato un bastardo!-
Ah… beh almeno l’aveva capito –Non credo di aver capito…- rispose Ginka abbastanza shockato.
L’albino sbuffò –Non è vero che sei un hobby, era solo una bugia dettata dal mio maledetto orgoglio… hai capito adesso?-
Ginka annuì, dire che era ammutolito sarebbe stato l’eufemismo dell’anno.
Tentò di fare il punto della situazione: allora Ryuga era lì, davanti a lui e gli aveva appena chiesto scusa, cioè il grande e crudele Ryuga, l’Imperatore dei Draghi, il possessore del temuto L-Drago ecc. ecc. gli aveva appena chiesto scusa?
-Ora ho visto tutto!- esclamò a mezza voce il rosso, con gli occhi spalancati per la sorpresa –Ehm… Ryuga io non…- si bloccò, cosa doveva dire?
Sapeva benissimo che anche soltanto il pronunciare la parola scusa richiedeva uno sforzo notevole da parte dell’albino, eppure non se la sentiva di fidarsi di nuovo di lui, non dopo quello che era successo.
Respirò profondamente e chiuse gli occhi –Hai una settimana!-
-Cosa?- Ryuga lo guardò confuso.
Ginka aprì di scatto le iridi color nocciola, fondendole con quelle d’orate di Ryuga –Hai una settimana!- ripeté –Fammi capire che non mi stai mentendo, altrimenti addio!-
Ed ecco che ci ricascava… ancora!
 
 
 
Angolo dell’autrice:
 
*si getta in ginocchio*
Scusatemiiiiiiiiiiiii!! Oddio non sapete cos’è stato scrivere questo capitolo, che tra parentesi è pure brutto! (ç_ç) lo so che sono passati quasi due mesi dall’ultima volta che ho aggiornato, e non voglio tirare fuori scuse campate per aria, quindi siete liberissimi di odiarmi con tutto il vostro cuore.
Beh comunque non credo che ci sia molto da dire, teoricamente il capitolo quattro doveva essere una sond-fic, oltre che una specie di capitolo intermedio, e quello in cui quei due facevano una pace relativa sarebbe dovuto essere il prossimo, però stava venendo una tale lagna, che a metà capitolo ho cancellato tutto e l’ho riscritto da capo, aggiungendoci pure una battagli a beyblade.
 
Kyoya: A proposito chi ha vinto?
 
Me: Ehm… guarda il risultato lo lasciamo sospeso neh!
 
Kyoya: Perché?
 
Me: Perché molto sinceramente non ne ho idea! Comunque grazie per avermi fatto da cupido xD
 
Kyoya: Prego… -.-
 
Ora passo ai ringraziamenti veri:
 
  • tomboy
  • sanaeakito
  • kisachan
  • _Giu_Giu_Dark_
  • Artellpinklove
 
Spero di non avervi deluso con questo capitolo, e che vi possa essere piaciuto, ma soprattutto vi chiedo infinitamente scusa per il ritardo nel postare, scusatemi veramente!

Adesso vi lascio, ciao a tutti!

  
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