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Autore: elisa nico    18/10/2012    2 recensioni
Una bambina chiede a sua madre di come lei è suo padre si siano innamorati e l'origine del suo nome così strano. Da lì la nostra Strawberry inizierà un racconto che la porterà indietro nel tempo...
La mia storia non ha niente a che fare con la storia originale, da cui prendo solo alcuni personaggi.
Se vorrete lasciarmi una recensione, qualunque essa sia, ne sarò felice.
Kiss elisa nico
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Retasu Midorikawa/Lory, Ryo Shirogane/Ryan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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6  Bacio

Strawberry era in ritardo, durante la notte non aveva quasi mai chiuso occhio.

Correva come una forsennata per la strada che divideva l’appartamento di casa sua dal locale.

Fortunatamente era arrivata appena in tempo, erano le otto e mezza spaccate, corse nel camerino a cambiarsi e torno in sala giusto in tempo per l’apertura del locale.

«Brava sei arrivata in orario, pensavo che non ci saresti riuscita.»

«Che antipatico che sei Ryan. Dai iniziamo, stanno arrivando i primi clienti.»

I due ragazzi si misero subito al lavoro.

La mattinata fu molto impegnativa e non ebbero molto modo di parlare, Ryan stava al bar a preparare caffè e cappuccini, mentre Strawberry correva qua e là con i vassoi carichi di dolci.

Ryan ogni tanto si incantava a guardare Strawberry, la vedeva destreggiarsi tra i tavoli con il sorriso tra le labbra, era bellissima, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.

 Era attratto da lei come un ape al miele, non ne sapeva il perché ma quella ragazza riusciva a fargli provare sensazioni mai provate prima.

Aveva notato che anche Strawberry ogni tanto si voltava verso di lui e lo guardava sorridendogli, e in quelle occasioni il  cuore gli martellava nel petto.

Il tempo passò velocemente e si fecero le due del pomeriggio, adesso nel caffè regnava un po’ di calma.

«Sono stanchissima e ho fame. Per fortuna tra poco arriveranno Mark e Lory a darci il cambio.»

«Tra quanto hai lezione?»

«Ho lezione alle tre e mezzo, quindi ho tutto il tempo per mangiare qualcosa in santa pace.»

«Senti che ne diresti di … »

«Arrivano, Mark e Lory stanno arrivando.»

Strawberry andò incontro a Mark e gli diede un bacio, anche Lory si avvicinò a Ryan, che era rimasto immobile da una parte e lo baciò.

«Amore, come è andata la mattinata? Spero che tu non abbia combinato qualche disastro.»

«Ma per chi mi hai preso? Sono stata bravissima, dai diglielo purè tu che non ho combinato casini.»

«Confermo, Strawberry è stata molto brava per essere il primo giorno.»

«E tu Ryan ti sei comportato bene? Non avrai mica fatto il cascamorto con qualche ragazza?»

«E come avrei potuto sono sempre stato al bar.»

«Tranquilla Lory, Ryan è sempre rimasto al suo posto.»

«Meglio così, sai quanto sia gelosa.»

«Adesso finiamola con questi discorsi. Voi due avete già pranzato? Altrimenti andate purè in cucina a mangiare qualcosa così dopo noi potremmo andarcene.»

«Io e Lory abbiamo mangiato qualcosa insieme prima di venire qui, quindi andate, adesso ci pensiamo noi. Strawberry ci vediamo stasera a casa ok?»

«Ok a stasera amore.»

«Anche noi ci vediamo dopo a casa, ciao amore.»

Le due coppie si salutarono. Mark e Lory si misero subito al lavoro mentre Ryan e Strawberry uscirono dal locale.

Camminavano fianco a fianco verso l’università senza scambiarsi una parola.

«Ryan cosa mi volevi dire prima?»

«Quando?»

«Prima. Avevi iniziato a chiedermi una cosa ma ti ho interrotto perché stavano arrivando Mark e Lory.»

«Ah. Ti stavo chiedendo, visto che anch’io non ho lezione fino alle quattro se ti andava di mangiare qualcosa insieme a me.» 

Strawberry rimase un attimo imbarazzata e spiazzata, non si aspettava certo un invito da Ryan.

«Pensavo di prendere un panino e sedermi su una panchina, ma …»

 La delusione sul volto di Ryan era visibile anche ad un cieco.

«Capisco. Fai come se non ti avessi chiesto niente.»

«Ma fammi finire di parlare!!! La mia intenzione era di prendere un panino ma sarei molto felice di venire a pranzo insieme a te.»

«Davvero? Dici sul serio? »

«Ma certo. Dove andiamo però? Io ancora non conosco bene questa zona.»

«So io dove andare. È un po’ lontano da qui veramente, ma non rimarrai delusa. Ti fidi di me?»

«Si, mi fido di te.»

«Allora dobbiamo correre …»

Ryan afferrò la mano di Strawberry e iniziò a correre in direzione della fermata degli autobus, salirono al volo su uno e si sedettero vicini.

Ancora stretti con le mani, guardavano il panorama dai loro sedili in silenzio.

Dopo circa dieci minuti Ryan si alzò.

«Eccoci qua, dobbiamo scendere siamo arrivati.»

Strawberry si guardava intorno, non aveva idea di dove fosse.

«Dove siamo?»

«Non conosci questa zona della città?»

«No. Non credo di esserci mai stata in vita mia. Ma dove che andremo a mangiare? Non vedo nessun ristorante nella zona.»

«Andremo là, in quel parco. All’interno c’e un lago con un piccolo ristorantino sulla riva, è bello e ci si mangia molto bene.»

Ryan afferrò nuovamente la mano di Strawberry e si incamminarono dentro.

Il parco era stupendo, tutto era molto curato. C’erano fiori da per tutto che emanavano un odore meraviglioso.

Arrivarono al locale, non c’era quasi nessuno a parte un paio di coppie di innamorati, Strawberry pensò che anche loro potevano dare la stessa impressione a gli occhi degl’altri.

Durante il pranzo ridevano e parlavano dei loro interessi.

«Strawberry si è fatto tardi se non andiamo arriverai tardi a lezione.»

«È vero, si è fatto tardi. E solo che …»

Le parole morirono nella bocca di Strawberry che in imbarazzo non sapeva come continuare.

«Solo che … Cosa?»

«Solo che non mi va di tornare. Vorrei rimanere qui un altro po’. Se per te non è un problema.»

Ryan non credeva alle sue orecchie, rimase lì imbambolato senza dire una parola.

«Ryan ho detto qualcosa che non và? Se vuoi possiamo tornare indietro.»

«No rimaniamo, sono felice di passare del tempo insieme a te.»

Insieme uscirono dal ristorante e andarono a fare una passeggiata.

Era un pomeriggio di sole, camminavano,  parlavano e ridevano spensierati.

Passeggiando Strawberry notò una cosa.

«Guarda Ryan, laggiù affittano delle barche. Ti va di farci un giro?»

«Certo andiamo.»

Si avvicinarono al piccolo molo e presero una barca.

«È veramente stupendo. Grazie per la bellissima giornata. Scommetto che tu e Lory veniate qui spesso.»

«A dire la verità non c’e l’ho mai portata.»

«Scusami non volevo essere inopportuna.»

«Non ti devi scusare di niente. Sai quando voglio stare da solo vengo qui. Solamente qui riesco a pensare. A casa ci sono sempre Kyle e Lory che mi chiedono se c’e qualcosa che non va, non mi danno tregua.»

«Lo faranno perché ti vogliono bene, non credi.»

«Si lo so, però alcune volte sono asfissianti . Da quando i miei genitori sono morti non passa giorno che non mi chiedano come và o come sto.»

Strawberry rimase senza parole.

«Ryan non sapevo dei tuoi genitori, mi dispiace.»

«Ormai sono passati due anni, non ti preoccupare.»

«E cosi quando vuoi stare da solo vieni qui, da solo.»

«Si.»

«Facciamo così, se vuoi quando se giù di morale chiamami e verremo qui insieme, va bene?»

«Ok ti chiamerò. Siamo arrivati dobbiamo scendere.»

I due ragazzi scesero dalla barca e si incamminarono verso la fermata degli autobus.

Ryan era rimasto sorpreso dalla richiesta di Strawberry, l’idea di passare nuovamente del tempo con lei lo eccitava.

Ma come diavolo era riuscita in così poco tempo a entrargli cosi nell’anima e nel cuore.

Salirono sopra la corriera che li avrebbe riportati a casa e alla loro solita vita.

Arrivati a destinazione era arrivato il momento dei saluti.

«Strawberry grazie per la bellissima giornata, mi sono divertito tanto insieme a te.»

«Anch’io sono stata bene. Penso che sarebbe meglio non dire agl’altri dove siamo stati oggi, non vorrei che si dovessero preoccupare inutilmente.»

«Va bene. Teniamo per noi questo piccolo segreto. Allora ci vediamo domani mattina al locale.»

«Si a domani. Ciao.»

«Ciao.»

Ryan e Strawberry si salutarono così senza scambiarsi altre parole, ma dentro di loro strani pensieri si stavano facendo strada.

Ryan era ancora meravigliato da come lei riuscisse a farlo parlare e ridere con tranquillità, e Strawberry si meravigliava di come stava bene anche con un altro ragazzo al suo fianco.

Strawberry si voltò a guardare Ryan che se ne andava e senti una strana stretta al cuore.

Anche Ryan si voltò in quell’istante, e appena vide che Strawberry lo guardava andar via senza riflettere ne pensarci su si mise a correre nella sua direzione.

«Ryan dimmi ti sei dimenticato qualcosa?»

«Si. Mi sono scordato di fare questo.»

E detto questo Ryan prese Strawberry tra le braccia e la baciò.

Fu un bacio dolce e tenero ma anche molto carico di passione.

Quando si staccarono l’uno dall’altra si guardarono fissi negl’occhi per diverso tempo, fu Ryan il primo a parlare.

«Scusami ma non potevo reggere dell’altro, e da quando ti ho conosciuta che volevo baciarti.»

«Anch’io lo desideravo. Non so perché, ma non riesco a non pensarti.»

«Forse è meglio se ne riparliamo domani con calma, che ne dici?»

«Si, parliamone domani a mente fredda è meglio.»

«A domani?»

«Si. A domani.»

E detto questo si salutarono nuovamente, ma questa volta con un bacio.   

 

 

 

  
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