…Unspoken Words…
…Le Parole Mai Dette…
CAPITOLO VII
Aria di mezzo
carattere
Anch’io te ne voglio, figliolo, anch’io te
ne voglio…
Così Goku
si congedò da suo figlio, il suo unico figlio.
Uscito da quello specchio, Goku s’incamminò per la radura, salendo quel bosco
misterioso e sfavillante, fatto di fiori e foglie di diamante.
Non aveva mai visto
spettacolo più bello in tutta la sua vita: farfalle color zaffiro e rosso
rubino svolazzano qua e là raccogliendo polline dorato da fiori sconosciuti.
Una meraviglia per gli
occhi.
Il saiyan,
fino ad allora, non provò mai tanta curiosità
nell’osservare lo spettacolo della natura che gli si presentava innanzi; ma
stavolta era diverso: tutto era bello e Goku, per un
momento, provò stupore nel vedere quanto grande e bella potesse essere la
Creazione.
Con la folta chioma, sfiorò
il tronco sporgente di un ebano, facendo spiccare il volo a due piccoli
usignoli che cominciarono a cinguettare armoniosamente.
“Che
melodia bellissima!” pensò il saiyan.
Qualcosa nasceva in lui.
Una maggiore sensibilità?
Una maggiore attenzione per le piccole cose di tutti i giorni?
Ciò che mai aveva provato
in vita, lo provava adesso, nel luogo ove si può ciò che si vuole.
Che strano il destino, eh Goku?
“Gohan,
Gohan…
Il mio piccolo Gohan. Il mio ometto!
Quanto è cresciuto!! Quanto è diventato forte il mio Gohan!
Ricordo ancora quando Chi Chi partorì… È stato
bellissimo quel momento!
Ma lo capisco soltanto adesso… perché?
Perché allora
non fui in grado di manifestare tutta la mia felicità?
Perché allora
non piansi di gioia?
Perché allora la
mia unica preoccupazione fu soltanto quella di allenarmi?
Avrò mai una risposta?
Qualcuno me lo spiegherà mai?
Perché
adesso tutto si fa così chiaro?”
Dubbi, Goku,
dubbi.
La mente è piena di dubbi. Dubbi che, nella maggior parte dei casi, non avranno mai una
risposta.
Ma chi lo sa, Goku, chi lo
sa… Forse tu questa risposta la
troverai!
Mentre che la coscienza del saiyan
maturava, egli si ritrovò adesso, di fronte ad un altro specchio.
Questo specchio però era
molto più grande degli altri. Era color oro ed aveva delle gemme preziose incastonate nella cornice.
Goku ne sfiorò la superficie con la mano ma, appena fece
ciò, un temporale pervase la zona.
Lampi e tuoni sprigionarono
dalla parte alta di quello specchio.
Illuminato da un forte
lampo, Goku rimase accecato da quella luce che
dovette ripararsi con le braccia.
Frattanto, dietro di sé, la
sua ombra prendeva forma.
La parte oscura di Goku
prendeva forma.
Al che, il saiyan, percepita una presenza negativa, si voltò: un
essere, identico a lui nella struttura corporea, gli si parava innanzi.
-E tu chi diavolo, sei?- esclamò Goku,
stupito da quell’apparizione.
-L’hai detto.- esclamò l’ombra, ghignando sadica.
-Che c-cosa?
Il saiyan,
attonito, si trovava innanzi il Male insito
nell’Oscurità: il Diavolo lo affrontava adesso in un combattimento corpo a
corpo.
-Ma cosa vuoi
da me?- protestò il saiyan, senza però perdere la
concentrazione.
-Semplice.- rispose il Maligno
–La tua anima.
-Eh?!?-
Goku fu sconvolto da tale affermazione –Ma tu sei
fuori di testa!! È troppo quello che mi chiedi, lo sai?
-Ahahahahaha!- rise diabolicamente lo Spirito.
-D’accordo!!- sentenziò Goku -Se vuoi la mia anima, dovrai strapparmela di dosso.
Coraggio, fatti sotto!- lo invitò il saiyan,
assumendo una posizione di combattimento.
L’Ombra non ci pensò due
volte. Con fierezza si scagliò con un pugno contro Goku.
Ma…
-Ehi!! È tutta qui la tua forza?-
declamò Goku, sorpreso dal non aver sentito
nulla.
-Ma cos-cosa…- il Diavolo restò stupefatto: perché il saiyan non s’era fatto nulla? Eppure
aveva preso le sue sembianze, tutta la sua essenza malvagia.
-PERCHÉÉÉÉÉÉÉÉÉ?- urlò Satana,
squarciando le nubi e facendo uscire una luce solare scintillante.
SEMPLICE…
Una terza voce intervenne.
-RE KAIOH?- domandò il
Maligno meravigliato.
-Satana, Satana… Sarai pure
il seduttore, il serpente, l’ingannatore… Ma a volte
ti perdi proprio in una goccia d’acqua!!... IN UNA GOCCIA D’ACQUA!! Ahahah!!!- il rettore della
Galassia del Nord cominciò a ridere su una battuta fatta per caso da lui stesso
e che, come al solito, capiva soltanto lui.
-NON RIDERE!!- gridò lo Spirito del Male facendo tremare il terreno –E
SPIEGAMI IL PERCHÉ DI CIÒ!
Ripresosi, ma con ancora le
lacrime agli occhi, Re Kaioh tirò un respiro e spiegò
–Semplice: Goku non
ha del male in corpo! Quindi
è chiaro che non ti potrai mai servire di lui, e tanto meno della sua forza
spirituale malvagia. Per cui sei pregato di girare al largo. Grazie!!
-CHE COSA???-
il Diavolo non poteva crederci. –NOOOOOO!!!!!
Dopo aver gridato per
l’ennesima volta, l’Ombra, come comparve, sparì.
-Ragazzi!! Che spavento!- disse Goku tirando
un sospiro di sollievo.
Per un attimo, aveva temuto
il confronto con qualcosa di così grande. Ma poi,
grazie al Cielo, la fatalità ha voluto che le carte girassero in suo favore.
Terminato ciò, Goku posò la mano sullo specchio, chiudendo gli occhi…
Un castello.
Stavolta si ritrovò in un
castello.
Sembrava una fortezza
abbandonata in mezzo ad una grande pianura.
Il cielo era grigio. Era
pomeriggio.
Ma la situazione sembrava tranquilla.
Per questa ragione, Goku si limitò ad esplorare quel castello, notando che,
però, tutto era in ordine e spolverato.
“C’è qualcuno?” pensò il saiyan nella sua mente, notando anche le torce accese nei
corridoi.
Proseguì per le stanze di
quella fortezza.
Percorse un lungo corridoio. Una porta stava alla
fine di esso.
Uscito da quella porta,
trovò un balcone.
Affacciatosi, si appoggiò
alla ringhiera, respirando la brezza marina che ventilava in quel momento.
Una voce…
Una dolce voce soave
addolcì l’atmosfera.
Un canto femminile…
-Ehi!! C’È NESSUNO???- domandò Goku, udendo ciò…
Su un balcone più in alto,
scorse la sagoma di una donna dai tratti angelici e dai capelli biondi.
-SCUSA!!-
urlò Goku coi suoi soliti modi sgraziati e volando in
direzione della donna –Sai dirmi dove sono?
La donna però, non lo degnò
di una risposta; quasi non si accorgesse
di lui.
-Ehi, dico a te!!- insistette Goku ma senza
successo.
Ella cantò…
Amor mio, caro bene
Perché vai lontan da me?
Giurasti un amor, che mai non dovea
Aver fine per noi
Una
fitta al cuore colse Goku.
Poteva
sentire distintamente il pianto di una donna… Sua moglie.
-Chi
Chi!- esclamò lui, fissando un punto indefinito nel cielo e stringendosi il
petto con la mano.
Cosa
stava provando in quel momento?
Perché
si sentiva in quel modo?
-Oh,
Chi Chi! Che
cosa ho fatto?- il saiyan, pentitosi improvvisamente
del suo gesto, ma senza capirne la ragione, chiuse gli occhi.
Nei momenti di tristezza
Nei momenti di dolor
A te, mia stella, penso
Con infinito ardore
Ecco,
poteva vederla, sua moglie.
Era
su un letto. Piangeva.
E accanto a lei suo figlio che, pur lottando con tutte le sue forze, cedeva allo
sconforto.
Il
suo papà non c’era più. E la sua mamma era tanto
triste.
“Goku! Oh, Goku! Dove sei?” ripeteva la donna, disperata, senza ricevere
risposta.
Si
era spenta, in casa Son, quella luce di speranza e di
gioia che era Goku.
Goku
poté sentire distintamente i singhiozzi provenire da quella stanza da letto.
Una
lacrima rigò anche il suo volto.
Un legame senza speme
Perché mai dovrei aver?
Che cosa tu vuoi ch'io faccia oramai
Mi devi dire tu
Chi Chi aveva perso ogni riferimento.
A
cosa si poteva più aggrappare?
Che
cosa poteva fare ormai senza di lui.
Non
aveva più un appiglio, una roccia salda su cui fare affidamento.
Doveva
lottare sola, con le proprie forze… Forze che ormai
non aveva più.
Doveva
difendere se stessa e suo figlio.
Sì.
Doveva difendere Gohan!
Ti ringrazio, caro bene
Amor mio, vita mia
Al grave doler, al buio timor
Che il cuore mi turbó
Sì,
Gohan!
L’unica cosa che gli restasse di Goku.
L’unica cosa…
-Mamma…-
la chiamava lui.
Coraggiosamente,
lei aprì gli occhi.
Lo
guardò.
Scrutò
negli occhi il frutto dell’amore suo e di Goku.
Gli sorrise… Dolcemente gli scosse la frangetta nera che gli ricopriva la fronte.
-Piccolo
mio…- gli intimò dolcemente.
Dolcemente,
con amore
Hai risposto al mio gridare
Per sempre ognor, per sempre ognor
Qui a me, t'attenderò.
..::*::*::*::..
Grazie a…
majiannetta, sirenis, LORIGETA, dbvane92,
SonSara