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Autore: gianpyno    03/05/2007    5 recensioni
Pensava proprio che lei fosse una donna forte e che ce l’avrebbe fatta sicuramente senza di lui al suo fianco…
Non sapeva che quella povera donna in realtà passava insonne le notti, a piangere per suo marito, per quello che non c’era più e che mai più sarebbe ritornato…
Piangeva perché non avrebbe più rivisto il suo Goku fare capolino dall’esterno della porta della camera da letto.
Non sapeva che quegli occhi neri ora bagnavano, inondavano quei cuscini…
Non sapeva che quelle piccole mani di donna ora stringevano quelle lenzuola, cercando un appiglio, un qualcosa che potesse, in un qualche modo, rievocare Goku, compensarne l’assenza…
Ma Goku non ne era al corrente…
Questo lui non lo sapeva
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Goku
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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…Unspoken Words…

Unspoken Words

…Le Parole Mai Dette…

 

CAPITOLO VII

Aria di mezzo carattere

 

 

Anch’io te ne voglio, figliolo, anch’io te ne voglio…

 

Così Goku si congedò da suo figlio, il suo unico figlio.

Uscito da quello specchio, Goku s’incamminò per la radura, salendo quel bosco misterioso e sfavillante, fatto di fiori e foglie di diamante.

Non aveva mai visto spettacolo più bello in tutta la sua vita: farfalle color zaffiro e rosso rubino svolazzano qua e là raccogliendo polline dorato da fiori sconosciuti.

Una meraviglia per gli occhi.

Il saiyan, fino ad allora, non provò mai tanta curiosità nell’osservare lo spettacolo della natura che gli si presentava innanzi; ma stavolta era diverso: tutto era bello e Goku, per un momento, provò stupore nel vedere quanto grande e bella potesse essere la Creazione.

 

Con la folta chioma, sfiorò il tronco sporgente di un ebano, facendo spiccare il volo a due piccoli usignoli che cominciarono a cinguettare armoniosamente.

Che melodia bellissima!” pensò il saiyan.

Qualcosa nasceva in lui.

Una maggiore sensibilità? Una maggiore attenzione per le piccole cose di tutti i giorni?

Ciò che mai aveva provato in vita, lo provava adesso, nel luogo ove si può ciò che si vuole.

Che strano il destino, eh Goku?

 

Gohan, Gohan

Il mio piccolo Gohan. Il mio ometto!

Quanto è cresciuto!! Quanto è diventato forte il mio Gohan!

Ricordo ancora quando Chi Chi partorì… È stato bellissimo quel momento!

Ma lo capisco soltanto adesso… perché?

Perché allora non fui in grado di manifestare tutta la mia felicità?

Perché allora non piansi di gioia?

Perché allora la mia unica preoccupazione fu soltanto quella di allenarmi?

Avrò mai una risposta? Qualcuno me lo spiegherà mai?

Perché adesso tutto si fa così chiaro?”

 

Dubbi, Goku, dubbi.

La mente è piena di dubbi. Dubbi che, nella maggior parte dei casi, non avranno mai una risposta.

Ma chi lo sa, Goku, chi lo sa… Forse tu questa risposta la troverai!

 

Mentre che la coscienza del saiyan maturava, egli si ritrovò adesso, di fronte ad un altro specchio.

Questo specchio però era molto più grande degli altri. Era color oro ed aveva delle gemme preziose incastonate nella cornice.

Goku ne sfiorò la superficie con la mano ma, appena fece ciò, un temporale pervase la zona.

Lampi e tuoni sprigionarono dalla parte alta di quello specchio.

Illuminato da un forte lampo, Goku rimase accecato da quella luce che dovette ripararsi con le braccia.

Frattanto, dietro di sé, la sua ombra prendeva forma.

La parte oscura di Goku prendeva forma.

 

Al che, il saiyan, percepita una presenza negativa, si voltò: un essere, identico a lui nella struttura corporea, gli si parava innanzi.

-E tu chi diavolo, sei?- esclamò Goku, stupito da quell’apparizione.

-L’hai detto.- esclamò l’ombra, ghignando sadica.

-Che c-cosa?

Il saiyan, attonito, si trovava innanzi il Male insito nell’Oscurità: il Diavolo lo affrontava adesso in un combattimento corpo a corpo.

-Ma cosa vuoi da me?- protestò il saiyan, senza però perdere la concentrazione.

-Semplice.- rispose il Maligno –La tua anima.

-Eh?!?- Goku fu sconvolto da tale affermazione –Ma tu sei fuori di testa!! È troppo quello che mi chiedi, lo sai?

-Ahahahahaha!- rise diabolicamente lo Spirito.

-D’accordo!!- sentenziò Goku -Se vuoi la mia anima, dovrai strapparmela di dosso. Coraggio, fatti sotto!- lo invitò il saiyan, assumendo una posizione di combattimento.

L’Ombra non ci pensò due volte. Con fierezza si scagliò con un pugno contro Goku. Ma…

-Ehi!! È tutta qui la tua forza?- declamò Goku, sorpreso dal non aver sentito nulla.

-Ma cos-cosa…- il Diavolo restò stupefatto: perché il saiyan non s’era fatto nulla? Eppure aveva preso le sue sembianze, tutta la sua essenza malvagia.

-PERCHÉÉÉÉÉÉÉÉÉ?- urlò Satana, squarciando le nubi e facendo uscire una luce solare scintillante.

 

SEMPLICE…

Una terza voce intervenne.

-RE KAIOH?- domandò il Maligno meravigliato.

-Satana, Satana… Sarai pure il seduttore, il serpente, l’ingannatore… Ma a volte ti perdi proprio in una goccia d’acqua!!... IN UNA GOCCIA D’ACQUA!! Ahahah!!!- il rettore della Galassia del Nord cominciò a ridere su una battuta fatta per caso da lui stesso e che, come al solito, capiva soltanto lui.

-NON RIDERE!!- gridò lo Spirito del Male facendo tremare il terreno –E SPIEGAMI IL PERCHÉ DI CIÒ!

Ripresosi, ma con ancora le lacrime agli occhi, Re Kaioh tirò un respiro e spiegò –Semplice: Goku non ha del male in corpo! Quindi è chiaro che non ti potrai mai servire di lui, e tanto meno della sua forza spirituale malvagia. Per cui sei pregato di girare al largo. Grazie!!

-CHE COSA???- il Diavolo non poteva crederci. –NOOOOOO!!!!!

Dopo aver gridato per l’ennesima volta, l’Ombra, come comparve, sparì.

 

-Ragazzi!! Che spavento!- disse Goku tirando un sospiro di sollievo.

Per un attimo, aveva temuto il confronto con qualcosa di così grande. Ma poi, grazie al Cielo, la fatalità ha voluto che le carte girassero in suo favore.

Terminato ciò, Goku posò la mano sullo specchio, chiudendo gli occhi…

 

 

Un castello.

Stavolta si ritrovò in un castello.

Sembrava una fortezza abbandonata in mezzo ad una grande pianura.

Il cielo era grigio. Era pomeriggio.

Ma la situazione sembrava tranquilla.

Per questa ragione, Goku si limitò ad esplorare quel castello, notando che, però, tutto era in ordine e spolverato.

“C’è qualcuno?” pensò il saiyan nella sua mente, notando anche le torce accese nei corridoi.

Proseguì per le stanze di quella fortezza.

Percorse un lungo corridoio. Una porta stava alla fine di esso.

Uscito da quella porta, trovò un balcone.

Affacciatosi, si appoggiò alla ringhiera, respirando la brezza marina che ventilava in quel momento.

 

Una voce…

Una dolce voce soave addolcì l’atmosfera.

Un canto femminile…

-Ehi!! C’È NESSUNO???- domandò Goku, udendo ciò…

Su un balcone più in alto, scorse la sagoma di una donna dai tratti angelici e dai capelli biondi.

-SCUSA!!- urlò Goku coi suoi soliti modi sgraziati e volando in direzione della donna –Sai dirmi dove sono?

La donna però, non lo degnò di una risposta; quasi non si accorgesse di lui.

-Ehi, dico a te!!- insistette Goku ma senza successo.

Ella cantò…

 

Amor mio, caro bene
Perché vai lontan da me?
Giurasti un amor, che mai non dovea
Aver fine per noi

Una fitta al cuore colse Goku.

Poteva sentire distintamente il pianto di una donna… Sua moglie.

-Chi Chi!- esclamò lui, fissando un punto indefinito nel cielo e stringendosi il petto con la mano.

Cosa stava provando in quel momento?

Perché si sentiva in quel modo?

-Oh, Chi Chi! Che cosa ho fatto?- il saiyan, pentitosi improvvisamente del suo gesto, ma senza capirne la ragione, chiuse gli occhi.

Nei momenti di tristezza
Nei momenti di dolor
A te, mia stella, penso
Con infinito ardore

Ecco, poteva vederla, sua moglie.

Era su un letto. Piangeva.

E accanto a lei suo figlio che, pur lottando con tutte le sue forze, cedeva allo sconforto.

Il suo papà non c’era più. E la sua mamma era tanto triste.

Goku! Oh, Goku! Dove sei?” ripeteva la donna, disperata, senza ricevere risposta.

Si era spenta, in casa Son, quella luce di speranza e di gioia che era Goku.

Goku poté sentire distintamente i singhiozzi provenire da quella stanza da letto.

Una lacrima rigò anche il suo volto.

Un legame senza speme
Perché mai dovrei aver?
Che cosa tu vuoi ch'io faccia oramai
Mi devi dire tu

Chi Chi aveva perso ogni riferimento.

A cosa si poteva più aggrappare?

Che cosa poteva fare ormai senza di lui.

Non aveva più un appiglio, una roccia salda su cui fare affidamento.

Doveva lottare sola, con le proprie forze… Forze che ormai non aveva più.

Doveva difendere se stessa e suo figlio.

Sì. Doveva difendere Gohan!

Ti ringrazio, caro bene
Amor mio, vita mia
Al grave doler, al buio timor
Che il cuore mi turbó

Sì, Gohan!

L’unica cosa che gli restasse di Goku.

L’unica cosa

-Mamma…- la chiamava lui.

Coraggiosamente, lei aprì gli occhi.

Lo guardò.

Scrutò negli occhi il frutto dell’amore suo e di Goku.

Gli sorrise… Dolcemente gli scosse la frangetta nera che gli ricopriva la fronte.

-Piccolo mio…- gli intimò dolcemente.

Dolcemente, con amore
Hai risposto al mio gridare
Per sempre ognor, per sempre ognor
Qui a me, t'attenderò
.

 

..::*::*::*::..

 

 

Grazie a…

majiannetta, sirenis, LORIGETA, dbvane92, SonSara

  
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