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Autore: FairyCleo    21/10/2012    14 recensioni
“HO DETTO DI NO, DONNA! Lasciami in pace!”.“Giuro che se non ti alzi entro meno di un minuto e non fili in bagno a darti una ripulita, smonterò pezzettino per pezzettino la tua tanto amata Gravity Room, polverizzerò i componenti e ne spargerò i residui in mare. Per di più, potrai anche solo dimenticare di mangiare di nuovo un pasto preparato da me e da sta notte DORMIRAI sul divano".
“TU – NON – LO – FARAI”.
“Oh, si che lo farò! Puoi giurarci, TESORO. E adesso fila!” – ed era uscita dalla stanza, sbattendo con violenza la porta.
“ACCIDENTI” – aveva sbraitato Vegeta, lasciandosi cadere pesantemente sul materasso. Bulma lo avrebbe fatto impazzire. O forse, c’ era già riuscita. [...]“La- la state percependo??” – aveva chiesto Gohan.
“Si!” – aveva risposto Crilin – “E’ spaventosa!”.
“E non è una!” – C18 sembrava tesa – “Sono due!”.
“DANNAZIONE!” – Junior era preoccupato.
“Ma cosa sta succedendo??” – aveva chiesto Chichi, allarmatissima.
“Non lo so Chichi” – Goku aveva uno strano sguardo – “So solo che percepisco due auree. E sono potentissime”.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Trunks, Un po' tutti, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le verità nascoste


Vegeta era rimasto senza parole.
Il principe dei saiyan davvero non riusciva a capacitarsi di quello che si trovava davanti. Fosse stato un nemico corporeo, un nemico fatto di carne ed ossa, non avrebbe avuto alcun tipo di esitazione: veloce come il vento, lo avrebbe attaccato, trasformandosi in super saiyan di secondo livello e scatenando tutta la sua ira su chi aveva osato fare del male ai suoi figli.
Ma quell’ essere non era corporeo. Quell’ essere non era neppure vivo, a dire il vero, eppure si muoveva, respirava e tramava contro idi lui. Era vero: nonostante fossero trascorsi anni dal suo ultimo sterminio, la sua vecchia vita avrebbe continuato a perseguitarlo in eterno, coinvolgendo anche le persone che amava con tutto il cuore.

La creatura lo guardava con quelle pozze nere che erano comparse la dove avrebbero dovuto esserci gli occhi, e l’ istinto di proteggere il bambino svenuto che reggeva fra le mani aveva preso il sopravvento.
Era lui la sua preda, non Trunks, non Goten, non Vegeta, che fra le altre cose non aveva idea di dove potesse trovarsi.

“Tremi, principe dei saiyan? Sei diventato un uomo saggio, allora…”.
“Dimmi che cosa vuoi” – era stata la risposta dura di Vegeta all’ ironia pungente di quel mostro. Non voleva apparire debole o spaventato. Avrebbe potuto approfittare di quello per fare ulteriore male ai bambini, e non poteva davvero permetterlo.
“Possibile che tu non l’ abbia ancora capito sciocco, inutile scimmione? Io voglio distruggerti!”.

Un vento impetuoso e gelido come la morte era scaturito dal corpo informe di quella belva senza cuore, e aveva investito in pieno il saiyan, che prontamente aveva fatto scudo al bambino con il proprio corpo. Era lo stesso vento che aveva precedentemente colpito Goten, e finalmente era stato in grado di capire perché il bambino fosse svenuto: la sua schiena era stata trafitta dal dolore pungente di mille spilli che crudeli e inesorabili erano penetrati nelle sue carni. Non c’ era sanguinamento. Avrebbe di certo sentito il liquido scarlatto scivolare lungo la sua pelle e congelarsi all’ istante a contatto con quel gelo infernale, ma così non era stato.
A fatica, era riuscito a rimanere in piedi, inspirando a bocca aperta tutta l’ aria che i suoi polmoni martoriati potevano incamerare.

“Soffri, principe? Anche noi soffriamo, da morire. Eppure, tu non hai ancora capito chi siamo”.

Vegeta era troppo sconvolto per poter fare altre domande. Era normale che volesse sapere chi fosse il suo avversario, ma la sua preoccupazione più grande era raggiungere Trunks e proteggerlo come meglio poteva. Maledizione, perché Goten lo aveva seguito?

“Sì, soffro… Ma non per le tue minacce o per le tue torture…”.
“Ah no?”.
“E’ con me che hai un problema, no? Allora lascia stare i ragazzi!”.

Sapeva di aver sbagliato ad esporsi così tanto, ma non aveva potuto farne a meno. Quella bestia aveva usato i bambini e Vegeta per arrivare a lui, e non c’ era comportamento più spregevole di quello.
Doveva metterli al sicuro. Doveva farli uscire, in modo da battersi da solo, sempre se fosse stato in grado di fare qualcosa, contro quella creatura. E poi, doveva avvisare gli altri, doveva far sapere a Kaharot e a Tarble che il nemico con cui avevano a che fare era molto più potente di quanto avessero sperato o creduto.
Per questo, aveva deciso di fare ciò che aveva fatto, anche se poteva decretare la fine di quelle persone che lo avevano cambiato nel profondo.

“Tu hai avuto pietà dei nostri, di figli?” – aveva allora replicato la creatura con la sua voce carica di odio e di disprezzo – “No! Non ne hai avuto pietà, bestia immonda e senza cuore!”.

Un’ altra sferzata di vento gelido lo aveva investito in pieno, facendolo urlare di dolore. Era peggio, molto peggio di quanto potesse sopportare. Ma non poteva perdere i sensi. Non poteva cedere.

“Io sono la sintesi di tutte le tue vittime, principe dei saiyan. Sono la somma di tutto il dolore che hai seminato nell’ universo. E sono qui per vendicarmi”.

*


Gohan aveva condotto Bulma in salvo, portandola nella base che erano riusciti a trovare dall’ altra parte del pianeta. Era accaduto l’ impensabile in pochi attimi, e la terrestre dai capelli turchini era rimasta indietro nel disperato tentativo di fare qualcosa di concreto per ritrovare suo figlio. Purtroppo per lei, non aveva fatto in tempo ad ultimare il marchingegno a causa di quei maledetti soldati che avevano cercato di rapirla senza alcun motivo apparente.
Il problema era che non solo loro sembravano essere usciti di senno all’ improvviso: tutti i saiyan presenti sul pianeta avevano subito quel brusco cambiamento, e la cosa peggiore era che non riuscendo a percepire le loro aure, i guerrieri non erano in grado di anticipare le loro mosse, trovandosi spiazzati.

Chichi era scoppiata in lacrime nell’ apprendere che del piccolo Goten non ci fosse alcuna traccia.

“Oh! Il mio povero bambino!” – aveva urlato, disperata – “Ma come può essere che non si trovi da nessuna parte? Cosa può essergli accaduto??”.

“Credo sia con Vegeta” – aveva detto Bulma mentre rigirava fra le mani uno strano oggetto di forma circolare.
“Cosa??” – era stata la reazione molto prevedibile di Chichi – “E dov’ è Vegeta???”.
“Non ne ho la più pallida idea” – Bulma era fredda come il ghiaccio, o forse voleva solo apparire tale – “E se non fosse perché Goten si trova con lui, non me importerebbe un accidenti”.

Il giovane saiyan non si era mai immischiato nelle faccende di cuore degli adulti. Aveva avuto solo una fidanzata nella sua vita, ma conosceva troppo bene Bulma per capire che stava mentendo. Ecco perché era intervenuto, spalleggiato dalla sua bella, per difendere quel saiyan che aveva fatto da padre a suo fratello quando il loro, di padre, era stato lontano.

“Io non credo che sia come dici, Bulma. Scusa se mi permetto, ma tu sei troppo innamorata di Vegeta per poter davvero pensare una cosa del genere. Sei ferita, arrabbiata da non sappiamo nemmeno noi che cosa, ma…”.
“Lui mi ha tradita”.

La frase pronunciata dalla terrestre aveva lasciato i presenti di stucco. Si poteva dire quello che si voleva di Vegeta, ma che fosse un fedifrago era un’ ipotesi al di fuori del possibile. Goku aveva raccontato a tutti la reazione del burbero saiyan nell’ apprendere la promessa di una foto di sua moglie che aveva fatto al Sommo Kaioshin, e sapevano bene cosa faceva ogni volta che un uomo si avvicinava a lei. Era improponibile che lui l’ avesse tradita. Era a dir poco improponibile.

“Non ci credo” – aveva commentato Yamcha – “Non ci credo. E’ impossibile Bulma. Lui non può averti tradita”.
“Moon dice il contrario”.
“E TU CREDI A QUELLO CHE TI DICE UNA TIZIA CHE CONOSCI ADESSO E NON A TUO MARITO? Hai parlato con lui?”.
“Lui non è mio marito. E no, non ci ho parlato, e non ho nessuna intenzione di farlo” – aveva sentenziato, finendo di avvitare con un microscopico cacciavite tirato fuori da chissà dove una vite di quello stranissimo oggetto che aveva in mano.
Era ovvio che la conversazione fosse chiusa, anche se aveva lasciato tutti con l’ amaro in bocca. Se c’ erano delle coppie storiche fra di loro, una era proprio quella formata da Vegeta e Bulma. Era assurdo pensare che si fosse sciolta per una cosa che non era stata nemmeno verificata.
Ma sarebbe stato inutile cercare di farla ragionare. Era troppo cocciuta per farlo a sangue caldo. Sarebbe stata meglio farla sbollire e magari riparlarne un seguito, quando sarebbero venuti a capo di quella maledetta situazione.

“Secondo voi che cosa è successo a tutti?” – aveva ad un certo punto chiesto Tensing, serio.
“Già…!” – gli aveva fatto eco il suo piccolo amico dal viso di cera – “Sembrano tutti impazziti!”.
“Credo che c’ entri il figlio di Vegeta, Vegeta jr, anche se non direttamente. E’ più che evidente che neppure sua madre e suo zio che l’ hanno cresciuto lo riconoscono, e questa è la prova che gli è accaduto qualcosa di spregevole”.

Il ragionamento di Gohan non faceva una piega, ma purtroppo non li aiutava a capire cosa fosse successo.

“A questo punto non ci resta che…”.
“FATTO! Ho finito!” – aveva urlato Bulma, interrompendo all’ improvviso Gohan.
“Di fare cosa?” – le avevano chiesto all’unisono Crilin e C18, che erano rimasti in silenzio fino a quel momento.

La terrestre aveva un viso particolarmente soddisfatto, e qualcosa suggeriva ai presenti che fosse per merito dell’ oggetto su cui aveva lavorato fino a qualche istante prima.

*


“Dobbiamo trovare Tarble! Adesso!”.

Moon insisteva che solo suo cognato sarebbe stato in grado di aiutarli a comprendere ciò che stava accadendo attorno a loro. Il saiyan era sempre stato molto perspicace ed intuitivo, e secondo la futura regina era l’ unico in grado di capire cosa fosse capitato a tutti.
Lo scenario che si stava loro presentando era a dir poco… agghiacciante.
Tutti i saiyan che un tempo le obbedivano e si prostravano al suo passaggio – e lo facevano più per rispetto che per timore – le si erano rivoltati contro. Era stata attaccata da sei di loro contemporaneamente, e solo grazie ai duri allenamenti a cui si era sottoposta durante tutti quegli anni era riuscita a batterli.
Sembrava che una sorta di virus della follia avesse infettato tutti, spingendoli ad aggredire chiunque gli fosse sfuggito. Il peggio era che non riuscivano ad avvertire il loro arrivo, per non parlare della terribile sensazione di freddo che si avvertiva nello stargli accanto.

“Non credo che lui sappia qualcosa. Avrebbe già cercato Vegeta o me per informarci, a questo punto. Dovevamo rivederci per stabilire l’ ordine del giorno ma…”.
“VOI dovevate vedervi per stabilire l’ ordine del giorno? Che cavolo stai dicendo terza classe?”.
“Sta dicendo” – era intervenuto Junior, esasperato dal comportamento brusco della donna – “che ci siamo accorti di queste stranezze molto prima di te, e che Vegeta ci ha riuniti per cercare di capire cosa stesse accadendo. Doveva venire a parlarti, ma a quanto pare ha preferito escluderti da tutto questo, e dato il tuo pessimo carattere comincio a capire perché”.
“Tu, inutile muso verde! Come osi rivolgerti a me in questo modo?”.
“Già, muso verde… Come osi?”.

La gelida voce di Tarble aveva raggiunto le orecchie dei presenti, costringendoli a voltarsi di scatto nella direzione da cui proveniva. Non c’ era voluto molto per capire che in lui c’ era qualcosa di strano: la sua aura era del tutto assente, i suoi occhi sembravano di ghiaccio, ed emanava quello stesso gelo che avevano avvertito in presenza degli altri. La cosa peggiore, però, era che il saiyan non era venuto da solo, ma dietro di lui sembrava essersi schierato l’ esercito dei saiyan al completo, e tutti sembravano sotto quell’ influsso malefico che aveva caratterizzato per un breve lasso di tempo solo Vegeta jr.

“Tarble!” – lo aveva chiamato Moon, incapace di credere a ciò che vedevano i suoi occhi – “Ma cosa… Cos’ è questa storia… AVANTI, PARLA!”.
Era talmente sconvolta e confusa da aver perso completamente la ragione. Goku e Junior erano dietro di lei, sull’ attenti, pronti ad intervenire al momento adatto. La saiyan ricordava loro il Vegeta di un tempo, quello dal pessimo carattere che credeva di poter risolvere tutto con la spavalderia e la violenza. Per fortuna quell’ uomo faceva parte solo di un vecchio, vecchissimo ricordo.
“Sta attenta a quello che dici, principessa” – l’ aveva ammonita Junior con pacatezza – “Lui non è più il saiyan che conoscevi”.
“Già, principessa! Io non sono il saiyan che conoscevi! Nessuno di noi lo è più!”.

Le risate malcelate che si udivano erano a dir poco inquietanti. Forse, era arrivato il momento per loro di sapere cosa stesse accadendo, magari ponendo le domande giuste. Dovevano solo pazientare.

“E cosa siete diventati? Se posso chiedere” – stavolta era stato Goku a parlare. Senza timore alcuno, osservava negli occhi quello che fino a qualche ora prima era stato un brav’ uomo e un fedele alleato, non riconoscendolo più. Era incredibile come tutto gli si ritorcesse contro apparentemente senza motivo. Quello doveva essere il periodo più bello della sua vita e di quella di Vegeta. Avrebbero potuto ripercorrere le proprie origini, scoprire una parte di sé di cui non sapevano niente. Invece, si era trasformato nel solito gioco mortale dal cui qualcuno sarebbe uscito distrutto nel corpo e nell’ anima.

Tarble aveva preso tempo prima di rispondere. Sembrava che stesse scegliendo con cura ogni singola frase, ogni singola parola. I suo interlocutori avevano il fiato sospeso, nonostante cercassero di apparire più tranquilli possibile.

“Sapete, non avremmo voluto che il namecciano e i terrestri finissero con l’ essere coinvolti in tutto questo, ma non siamo responsabili delle scelte di Vegeta e di chi si dichiara suo amico. Il nostro obiettivo è sempre stato solo uno. E possiamo dirvi di essere prossimi al suo compimento”.

Si erano stancati di quell’ inutile preambolo. Perché non arrivava subito al dunque?

“Chi siete voi?” – aveva chiesto allora la saiyan, provata – “Chi siete?”.

*


“Che cosa vuol dire quello che hai detto? Che cosa vuol dire!”.

Vegeta era sempre più sconvolto dalle rivelazioni della creatura. Come poteva corrispondere al vero quello che diceva? Come poteva essere il risultato di tutto il male che aveva seminato? Si sentiva impotente e completamente disorientato.

“Saiyan… Popolo di scimmioni dediti alla guerra che non hanno alcun tipo di freno. E tu, stupido essere che crede di essere migliore degli altri, di essere superiore, sei il peggiore di tutti, perché sei il loro principe, perché sei il loro re, e perché ti sei divertito a trucidarci uno ad uno, pasteggiando sui nostri corpi, strappando la vita a tanto di noi che erano solo bambini. Per questo devi pagarla. Devi pagarla in prima persona, lurido bastardo di un saiyan, e devi pagarla attraverso i tuoi figli e il tuo popolo”.

Era convinto che lo avrebbe colpito di nuovo, ma così non era stato. Dal nulla, proprio come aveva fatto la creatura, erano apparsi Trunks e Vegeta jr, o almeno quelli che si erano spacciati per loro.
D’ istinto, Vegeta aveva gettato uno sguardo verso il giaciglio di suo figlio, vedendolo ancora lì. Era inquietante quello che stava accadendo, soprattutto perché non sapeva come controllarlo o gestirlo.

“Guarda… Non li trovi… Meravigliosi?”.
“Siete degli esseri subdoli” – aveva detto allora, impetuoso – “Subdoli e meschini”.
“Abbiamo avuto un grande maestro” – era stata la replica secca della creatura, che si era avvicinata di più a Trunks e a Vegeta jr.
“E’ per colpa tua se ci siamo dannati. Per colpa tua e degli altri mostri dalla coda di scimmia come te. Tu, principe dei saiyan, scendevi su di noi come un angelo punitore. Non avevi pietà, e per colpa tua non siamo stati capaci di trovare pace. Abbiamo vagato per anni in una specie di limbo, fra sofferenze e pene indicibili. Non sapevamo quale fosse il nostro posto, ma sapevamo di certo quale fosse la maledizione che ci accomunava. Poi è successa una cosa meravigliosa e inaspettate, e abbiamo trovato un modo per scappare via dal posto orribile in cui eravamo finiti. Siamo entità incorporee incatenate l’ una all’ altra da un’ unica fonte di osio, ed è stato davvero incredibile quello che abbiamo fatto. La fortuna ha voluto che fosse proprio tuo figlio ad aiutarci a fuggire. E non sai che grande soddisfazione è stata”.

*


“E’ stato un vero e proprio colpo di fortuna. Il saiyan era profondamente emozionato e allo stesso tempo turbato all’ idea che presto avrebbe conosciuto il suo papà, e voleva provare la vera forza dei suoi poter allenandosi su di un pianeta deserto. E’ stato quando ha raggiunto il picco della sua aura, però, che le cose sono degenerate e i suoi capelli sono diventati d’ oro. Non è stato più in grado di controllarsi, e il pianeta è esploso su se stesso, facendo esplodere anche lui”.

“Ma che… che cosa stai dicendo?” – aveva balbettato Moon, incredula e sconvolta.
Goku e Junior sapevano bene cosa fosse capitato, invece. Era diventato un super saiyan. Solo che non era stato in grado di controllare il suo nuovo, enorme potere.

“Che tuo figlio è morto, stupida scimmia, e che la sua anima si è ritrovata nel nostro limbo chissà per quale assurdo motivo! E’ stato allora che l’ abbiamo imprigionato fra il ghiaccio in cui abbiamo vagato per tutto quel tempo, e abbiamo trovato un varco, utilizzando il suo stesso corpo miracolosamente scampato all’ esplosione per passare dall’ altra parte. Quando lui è tornato su questo misero pianeta abbiamo usato la porta della sua stanza come portale fra questo e il nostro mondo, e abbiamo messo in atto il nostro piano. Ce l’ abbiamo fatta. E poi, è toccato al piccolo Trunks e, dopo ancora, a Tarble, e poi a tutti gli altri. Sono tutti morti. Sono tutti nel limbo. Tranne uno. Indovinate chi?”.

Il resoconto dettagliato fornito dal mostro che avevano davanti era stato a dir poco agghiacciante. E, purtroppo, c’ erano ancora tantissime cose che non quadravano.
Quelle che avevano causato tutto quel trambusto erano le anime delle vittime dei saiyan, ma principalmente le vittime dell’ antica furia distruttrice di Vegeta che non avevano trovato la pace ed erano riuscite a sfuggire attraverso un varco da quello che avevano chiamato limbo, una sorta di universo di ghiaccio che li aveva ospitati per tantissimo tempo. La fortuna, o la sfortuna, aveva voluto che questa massa di anime incatenate fra di loro dall’ odio che nutrivano per la stessa razza e soprattutto per lo stesso uomo, e che tutte insieme si fossero ritrovare ad usare il corpo del giovane Vegeta, vittima innocente degli errori di un popolo intero.
Purtroppo, stando a quello che avevano potuto capire, non si trattava di semplici possessioni – sempre se semplici fosse l’ aggettivo giusto per definirle. Queste anime dannate avevano trovato il modo di prendere il posto delle persone che avevano ucciso. Le anime erano nel limbo. Tranne una. A chi mai potevano riferirsi?

“Noi abbiamo preso il posto delle anime che erano state attribuite a questi corpi. Per un brevissimo istante, Trunks, Vegeta jr, Tarble e tutti gli altri saiyan hanno perso la loro vita, e noi abbiamo preso possesso dei loro corpi, relegando le loro insulse anime saiyan nel limbo in cui abbiamo vagato per tutto quel tempo. Ed eccoci qui, mia cara futura regina, pronti a vendicarci di tutta la sofferenza che abbiamo dovuto patire! Siamo centinaia di migliaia, e solo una parte di noi ha potuto reincarnarsi, se questo è il termine esatto. Gli altri hanno deciso di ritornare nel limbo, e proprio in questo momento, si stanno occupando del tuo bel principe e del figlio di quest’ altro stolto!” – e aveva indicato Goku, che sembrava diventato una statua di marmo nell’ udire quell’ ultima rivelazione – “Presto, anche loro diventeranno come noi, e potremo giocare con le loro anime tutto il tempo che vorremo… Sarà molto, molto divertente”.

*


Il principe dei saiyan non sapeva come prendere tempo per mettere i bambini al sicuro. Ora che sapeva con chi aveva a che fare, si era reso perfettamente conto di non poter usare i suoi seppur stupefacenti poteri di super saiyan per sconfiggere il nemico.
La situazione era oltremodo drammatica. O almeno, Chichi l’ avrebbe definita come tale.
Quelli che aveva davanti a sé erano degli spiriti che erano penetrati nei corpi dei suoi figli, e quella che giaceva sul letto di ghiaccio, era l’ anima del suo Trunks. Lo stesso destino era capitato a Vegeta jr, anche se non aveva idea di quale fosse l’ ubicazione della sua anima, e cominciava a temere che lo stesso potesse capitare al piccolo Goten che continuava a rimanere immobile fra le sue braccia, privo di sensi.
Era nei guai. Se avesse attaccato gli esseri che aveva davanti, automaticamente avrebbe ferito i corpi dei suoi cari, e quella era un’ opzione non valida. Doveva trovare un modo per far uscire quegli abomini e abbandonare quel limbo maledetto, ma non era un esperto di esorcismi, e non aveva la più pallida idea di come fare ad attuare i suo propositi.
Si sentiva sempre più in colpa. Non era giusto che stessero usando i suoi cari per colpire lui, ma dopotutto, sapeva bene di non poter commentare in alcun modo, perché lui era stato il primo ad aver ucciso e torturato sfruttando il bene che si volevano fra di loro le sue povere vittime.
All’ improvviso, cominciava a sentire nella sua testa le urla disperate dei bambini che aveva ucciso, i loro pianti, il loro dolore, e il peso del terribile abominio di cui si era macchiato aveva ripreso a tormentarlo.
Non ne aveva mai parlato con nessuno, ma era da quando aveva cominciato ad allenare i bambini e a legarsi a loro con un sentimento che andava al di là della semplice istruzione all’ arte della lotta che continuava a fare incubi costellati di vittime innocenti, le sue vittime innocenti.
Era stato un mostro. Forse, lo era ancora. L’ onta di cui si era macchiato lo avrebbe perseguitato in eterno. E nonostante fosse cambiato e continuava a farlo ogni giorno, questo non avrebbe potuto cancellare quella nota rossa sul suo registro personale. L’ anima sua era un’ anima nera. Niente e nessuno sarebbe stato in grado di redimerla.

“Ti prego, ridammi i miei figli e la mia famiglia. Libera tutti loro da questo fardello. Potrai, potrete fare di me tutti ciò che vorrete. Sono qui nel vostro limbo sia con il corpo che con l’ anima. Le torture che mi infliggerete saranno la vostra rivincita. Ma vi prego, lasciateli andare”.

Non era da lui. Vegeta non avrebbe mai e poi mai supplicato l’ avversario di risparmiare i suoi cari e prenderlo come ostaggio pur di avere loro salva la vita, ma non trovava altre soluzioni. Non poteva permettersi di fare del male ai ragazzi, e sapeva bene di non avere i mezzi per rispedire quelle anime da dov’ erano venute. Dopo lo scontro con Majin Bu era maturato, diventando un guerriero e un uomo più saggio. La sua unica preoccupazione era salvare più vita possibile. Ed essendo lui il loro bersaglio, era l’ unica merce di scambio che avrebbe mai potuto fornirgli.

“Molto nobile da parte di uno scimmione come te. Davvero molto, molto nobile. Ma mi spiace comunicarti che non hai molta scelta, almeno per quanto riguarda Vegeta. Lui non è più fra noi, ormai. La sua anima sta già da tempo bruciando all’ Inferno”.

*


“NOOOOOO!!!! NO! NOOOOO!”.

Moon era distrutta dal dolore. Non poteva essere vero quello che le era appena stato detto. Suo figlio non poteva essere morto! Era solo un crudele scherzo architettato da quelle bestie per farle perdere la ragione! Non poteva essere altrimenti! Vegeta era troppo in gamba per essere morto. E non aveva ucciso nessuno nella sua vita! Come poteva essere finito all’ Inferno?

“TU STAI MENTENDO!”.
“Certo che no, sciocca scimmia senza peli! Vorrei tanto aveva i mezzi per mostrarti che le mie parole corrispondono alla verità, ma non ho i poteri per penetrare all’ Inferno e poterne poi uscire a mio piacimento! Posso farlo solo dal mio limbo, e per ora mi basta quello! Ma non preoccuparti. Presto, tu e tutti gli altri lo raggiungerete, e da lì potrete godere lo spettacolo di noi che ci occupiamo del vostro caro Vegeta… Dopotutto, siamo qui per questo”.

“Ora basta! Smettila di blaterare!” – aveva urlato Goku, sconvolto da ciò che aveva appena appreso – “Non ti permetteremo di portare a termine il vostro assurdo piano! Voi siete morti, e dovete tornare da dove siete venuti!”.

Il saiyan era sull’ orlo di una crisi. Stava per perdere il controllo, cosa che non aveva mai fatto prima di allora nella sua vita. Era una situazione di una complessità inimmaginabile. Spiriti dannati. Erano degli spiriti dannati che avevano preso possesso dei corpi dei loro cari. Dovevano portare via Chichi, Gohan, Bulma e tutti gli altri prima che facessero la stessa cosa anche a loro, e dovevano cercare di resistere e trovare Vegeta e Goten. Non poteva abbandonare suo figlio e colui che considerava un vero e proprio fratello. Vegeta e suo figlio erano troppo importanti. Non poteva abbandonarli per nessuna ragione al mondo.

“Goku, devi stare calmo. Non provocarli” – lo aveva ammonito Junior, che nel frattempo stava cercando di elaborare un qualsivoglia piano. Avevano bisogno di un aiuto che non apparteneva a quel mondo, era palese. Ma quello non era il momento adatto per contattare Dende o Re Kaioh. Non era abbastanza concentrato. Doveva andare via da lì, e doveva fare presto.
“Io non lo sopporto, non posso sopportare tutto questo! Vegeta e gli altri saiyan hanno commesso tutto il male di questo mondo, e per questo non li giustifico, ma questo… questo è da pazzi masochisti!”.
“Lo so, ma non è questo il modo adatto per reagire, mi meraviglio molto di te! Mantieni la calma e aiutami a risolvere tutto questo casino”.

Era arrivato il momento per il namecciano di utilizzare i suoi poteri psichici per fare qualcosa di più semplice: contattare Gohan e spiegargli quello che stava accadendo.

‘ Figliolo, sono io, Junior, devi ascoltarmi. La situazione sta degenerando, ed è molto, molto più grave di quanto possa sembrare. Dovete prendere la prima navicella e tornare sulla Terra adesso. Abbiamo a che fare con anime dannate, figliolo, e abbiamo bisogno che qualcuno parli subito con Dende. Le navicelle monoposto dei saiyan sono molto, molto più veloci di quanto pensiate. In meno di un giorno sarete al palazzo del Supremo, e lì vi dirò che cosa fare. Non perdete tempo, o potrebbe essere davvero troppo tardi”.

*


Gohan aveva spiegato a tutti ciò che gli aveva appena comunicato Junior, scatenando l’ ovvia reazione di Bulma e Chichi.

“Non possiamo lasciare qui i bambini!” – aveva urlato Chichi – “Junior è pazzo se pensa che faremo una cosa del genere!”.
“Esattamente! Men che meno adesso che so come ritrovarli”.

In poche mosse, Bulma aveva premuto un pulsante sul suo strano oggetto, e una sorta di luce verdastra era scaturita dal centro del disco, facendo rimanere tutti a bocca aperta.

“Ma che diavoleria è mai questa?” – aveva chiesto Yamcha, incuriosito.

“Ricordate quel marchingegno di cui ci ha parlato Moon? Quello con cui hanno rintracciato i saiyan? Bene, mentre voi uomini stavate in giro ad allenarvi, io ho trascorso il tempo nei laboratori, riproponendo una versione tascabile di quell’ enorme marchingegno. Questo piccolo disco ci permetterà di ritrovare i ragazzi. Basterà inserire un capello o un pelo di Gohan o Chichi, e sapremo dove si trova Goten. Lo stesso farò io con Trunks. Basterà un mio capello per trovarlo. E potete giurarci che funzionerà”.

Erano così entusiasti della notizia da non vedere l’ ora di sperimentare il tanto inatteso marchingegno.

“Che stiamo aspettando?” – aveva allora detto Chichi, strappandosi subito un capello lungo e perfettamente liscio – “Troviamo subito i nostri figli”.

*


Gohan aveva deciso di occuparsi ugualmente di quello che gli aveva detto Junior, anche se a modo suo. Era sempre più confuso, ma la questione sembrava estremamente seria. Per questo, aveva deciso di rischiare il tutto per tutto e recarsi alla torre di controllo. Da lì avrebbe potuto contattare il padre di Bulma, e lui avrebbe potuto parlare con Dende. Era rischioso e forse inutile, dato che non sapeva bene cosa dirgli, ma doveva farlo ugualmente. Per questo, anche se a malincuore, aveva deciso di raggiungere la torre, lasciando sua madre alle cure dei suoi amici.

Il castello sembrava essere deserto. Che fine potevano aver fatto i saiyan? Non poter percepire le loro aure stava diventando molto complicato e pericoloso. Aveva capito che stargli accanto rischiava di farlo diventare uno di loro, qualunque cosa fossero, e lui voleva evitarlo in ogni modo.
Per questo, aveva fatto prima che poteva, scivolando lungo le pareti silenzioso come un gatto.
Anche la torre era completamente deserta, e non aveva avuto difficoltà ad inserire nel computer le coordinate che Bulma gli aveva indicato. Era stata un vera fortuna l’ aver trascorso del tempo in sua compagnia, di recente. Gli aveva permesso di imparare ad utilizzare una serie di strumenti che in situazione come quelle si rivelavano molto, molto utili. In meno di un minuto, il segnale era stato inviato, e quella sorta di telefonata intergalattica era iniziata.

“Pronto?” – la voce un po’ bassa ma incredula del padre di Bulma era giunta alle sue orecchie, facendolo gioire.
“Signor Brief! Sono Gohan, il figlio di Goku!”.
“Ragazzo! Che sorpresa! Come mai questa telefonata?”.
“Non ho il tempo di spiegarle, signore, ma siamo nei guai, ed io ho bisogno che lei dica a Dende che abbiamo a che fare con degli spiriti, e che la situazione è molto più grave di quello che sembra. Dobbiamo contattare subito Re Kaioh. E lui è l’ unico a poterlo fare, adesso. Mi ha capito?”.
“Provvedo subito. Mi raccomando figliolo, state attenti! Io… Figliolo…? Figliolo, ci sei?”.

Ma Gohan non aveva più potuto rispondergli, perché era stato attaccato da un gruppo di saiyan posseduti e stava cercando di utilizzare tutte le sue forze per colpirli senza essere toccato.

Continua…
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Eccomi qui!!
Ragazzi e ragazze, sono al settimo cielooooo!!!! Avete presente quel contest di cui vi parlavo?? Bè, sono arrivata terza!! =D Sono così felice!! *.*
Non vedo l’ ora di riprovare a cimentarmi in un’ altra impresa, ma stavolta vorrei che i protagonisti fossero Goku e Vegeta come coppia! Sì, mi piacciono le yaoi! ;)
Bene, direi di tornare a noi! Ragazzi, siamo ormai arrivati al dunque! Se Dende vorrà, altri due capitoli e saremo arrivati alla fine!! Sto già scrivendo il prossimo! =)
Spero che questo vi sia piaciuto! Decisamente più lungo degli altri! =)
Povero Vegeta jr… Alla fine, il povero saiyan non conoscerà mai suo padre. =( Sono tanto triste per lui! SONO UN MOSTRO!! =(=(=(
Bene! Scappo a finire di scrivere il prossimo!
Vi adoro!
Un bacione
Cleo
   
 
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