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Autore: RoriStark    23/10/2012    1 recensioni
[Osmosis Jones]
[Osmosis Jones][Osmosis Jones]devo ammettere che ho visto Osmosis Jones molto di recente. Dapprima non mi affascinavano i personaggi guardando le immagini, ma poi presa dalla curiosità gli ho dato una possibilità e devo dire che me ne sono innamorata! ed eccomi qui a scrivere una fan fiction xD
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La cosa che più odiava Thrax dei sogni, era il fatto che prima o poi sarebbero finiti. Per l’ennesima volta il virus si svegliò dal suo sogno ritrovandosi di nuovo nella città di Frank e realizzando che doveva svegliarsi da quel sogno e darsi seriamente da fare.  Alla fine del film la giovane Anies si era addormentata e portandola in camera sua aveva finito con l’addormentarsi anche lui accanto alla giovane. Thrax tirò indietro i capelli e guardò la giovane che dormiva raggomitolata al suo fianco. Sorrise carezzandole la schiena e si chinò appena baciandole il viso. Lei sorrise appena aprendo piano gli occhi, Thrax le fece spazio per lasciarla stiracchiare.

“buongiorno principessa..”

disse ridendo appena mentre la giovane si alzò con tutti i capelli gonfi e lo sguardo quasi assente tanto era assonnata, ma nonostante questo regalò a Trax uno dei suoi sorrisi più dolci. Il virus la tirò a sé baciandola piano sulle labbra, poi si alzò senza dir nulla e rimise la giacca che aveva lasciato su una sedia nell’angolo della stanza. Appena si voltò si trovò dietro Anies ancora assonnata che si strofinava gli occhi cercando di mettere a fuoco la situazione. Sorrise carezzandole il viso.

“ti..ti preparo la colazione?”

“non oggi bimba..”

“non hai fame? Che c’è stai male?”

Chiese poi guardandolo preoccupata. Thrax sospirò mentre aprì piano la porta senza smettere di fissarla pensieroso. Stava per far cadere il mondo addosso a quella ragazza, e lui non sarebbe riuscito a proteggerla, dato che ne sarebbe stato lui il responsabile. Pregava soltanto di trovare almeno un modo per salvare entrambi dal suo egoismo e dalla sua brama di potere.

“ascolta bimba…io devo andare…non posso per…non posso stare qui ancora a lungo”

Anies rimase immobile, come se fosse caduta all’improvviso dalle nuvole, dall’illusione che quella situazione durasse per sempre, come se Thrax fosse parte di quel mondo, sapeva bene quanti faceva male, anche lui era caduto nella realtà appena sveglio. Anche lui per un attimo aveva sognato, ma dai sogni ci si sveglia. Con una mano sfiorò il viso di lei che gli fermò la mano afferrandola con le piccole mani tenendola  ferma sul suo viso. Thrax sorrise appena avvicinandosi a lei e baciandola di nuovo. Ogni bacio era come una pugnalata per lui, ma non poteva farne a meno.

“vengo con te…portami con te..”

“bimba…io…vorrei ma..”

“se Frank muore, morirò anche io..”

Forse era quella la peggiore delle pugnalate al petto che aveva ricevuto in vita sua. Realizzò all’improvviso di non avere piani per salvare lei. Solamente stupide convinzioni che in qualche modo
l’avrebbe salvata. Ma di certo lasciarla lì era una delle peggiori idee

“va bene…..ma devi stare attenta….se succede qualcosa, tu non mi conosci, grida o prova a cacciarmi via ok?”

Anies lo guardò negli occhi con un espressione indescrivibile. Dolore, stupore e paura in un solo momento dipinti sul viso di lei. Thrax scacciò via ogni distrazione, doveva concentrarsi se voleva far bene il suo lavoro, le carezzo il capo e le fece segno di seguirlo.  I due partirono verso l’ipotalamo. I suoi scagnozzi si sarebbero trovati là e avrebbero distratto per bene la sorveglianza lasciando a Thrax il via libera per prendere il suo agognato trofeo. Sarebbero scappati insieme e di certo avrebbero trovato qualcuno compatibile per Anies. Maledetti gruppi sanguigni.  Pensava tra sé e sé mentre guidava la sua auto rossa fiammeggiante nel vero senso della parola. Per fortuna non doveva pagare multe per incendio nel traffico. I due si infiltrarono dal cervelletto, sembrava fila re tutto liscio, Anies era davvero silenziosa e non era affatto un peso come temeva.  La loro corsa ebbe un intoppo però, quando un sorvegliante si trovò faccia a faccia con Thrax. Quell’idiota evidentemente stava dormendo e non si è nemmeno accorto del diversivo, così con uno scatto Thrax prese in braccio Anies nascondendola nel suo cappotto nero, nascondendosi poi dietro alla prima porta che gli si parò davanti. Posò a terra Anies imprecando e maledicendo Frank e la sua inutile sicurezza che solamente per un caso di fortuna s era dimostrata accorta. Poi si guardò attorno, non vi erano muri in quella stanza e al posto delle pareti vi erano pellicole di immagini e ricordi di Frank. Anies si nascose spaventata dai ricordi dei momenti privati di Frank mentre Thrax la copriva come meglio poteva, almeno finché non arrivarono alla parte dei ricordi meno intimi. Anies si mise ad osservare i sogni riguardanti la moglie e la figlia di Frank e Thrax non poteva evitare di  notare la tristezza nei suoi occhi Eppure lei era lì, pronta a scappare con lui. Un assassino che aveva trovato per strada moribondo. I due uscirono di corsa quando un incubo imbarazzante prese il sopravvento. Thrax e Anies uscirono con la faccia sconvolta da quella porta e Thrax non poté fare a meno di commentare

“ma questo stava male anche prima..”

“diciamo…che non è nel suo periodo migliore…hehe..”

Thrax rise appena, ma poi dovette ricomporsi quando sentì dei passi in corridoio. Fece un cenno ad Anies che annuì seguendolo di corsa.  Per fortuna quella strana porta li aveva portati proprio nei pressi dell’ipotalamo. Ormai conosceva benissimo la strada. Ogni uomo è diverso dall’altro, ma quando si trattava di anatomia, erano tutti uguali.  Thrax mise KO i due controllori nel cervelletto senza problemi mentre Anies aspettava fuori. Davanti a lui apparve finalmente il suo trofeo, quella minuscola sequenza di DNA che avrebbe distrutto Frank in poche ore. Il suo record. Con l’artiglio Thrax aprì la sequenza di DNA e con precisione chirurgica afferrò il suo premio esultando come un bambino . Appena uscì Anies era lì ad aspettarlo, l’avrebbe presa e l’avrebbe portata via da quel posto orrendo, sarebbe rimasta con lui.  Sarebbe stata lei la sua casa.

“Anies…dobbiamo muoverci o…”

“Thrax!!”

Il virus rimase immobile quando vide uno dei poliziotti di Frank afferrare la giovane e puntarle un arma alla tempia. Non poteva credere alla scena che gli si parava davanti agli occhi. Non era possibile, come potevano minacciare una cittadina di Frank, ma soprattutto, chi aveva spifferato la loro affinità? Non ci volle molto prima che Thrax arrivò a capire che quei bastardi sapevano il fatto loro, molto probabilmente uno di quegli stupidi batteri aveva spifferato tutto. Thrax non riuscì a mantenere la sua solita calma, guardò il globulo bianco come se volesse squartarlo  con lo sguardo

“che cosa credi di fare? Stai minacciando una cittadina di Frank!”

“mi spiace amico, ma è meglio perdere un globulo rosso che perdere Frank..”

Disse serio. Non stava scherzando. Anies stava piangendo e tremava per la paura

“lasciate subito la ragazza!”

“prima inginocchiati e con l’artiglio bene in vista!”

“no Thrax!scappa ti prego!”

“non parlare Anies!”

Disse mentre il globulo bianco premette la pisola per farla tacere. Thrax ringhiò di nuovo verso il globulo bianco, come osava fare una cosa del genere a quella povera ragazza. Era stata troppo gentile, doveva lasciarlo per strada. A causa della sua gentilezza ora rischiava la vita per un capriccio di lui. Aveva ragione lei, potevano restare, eppure il suo orgoglio aveva rovinato tutto. Era finita.
Anies era terrorizzata, il poliziotto sembrava far sul serio e la giovane non riusciva a muoversi, con le lacrime agli occhi fissava Thrax sperando di vederlo scappare via. Ma non lo fece. Sospirò e sorrise alla giovane e si inginocchiò. Anies cercò di nuovo di liberarsi

“Thrax scappa!!ti prego!! Ti prego sarei morta comunque!! Ti prego scappa!!”

“lo so bimba….per questo forse…”

“no…non dirlo…ti prego..”

Thrax sospirò abbassando lo sguardo, rise appena amaramente ricordando la sera prima cosa aveva detto quello strano tipo, ed era propri quello che stava per dire in quel momento la vera bestia.

“forse è meglio così..Anies…”

“no!!Thrax!!ti prego….ti prego!!scappa!! troverai una casa...e..e sarai felice”

"allora non capisci...se me ne vado da qui, non troverei mai un altra casa..e ora...stanno puntando una pistola in testa alla cosa più preziosa che ho..alla mia bimba...alla mia casa.."

Due globuli bianchi si avvicinarono con una strana sostanza in mano. Mentre Anies sentì il petto trafitto da una lancia, la sua casa.Lui voleva scappare con lei,ma aveva fallito. Non era giusto, non era per niente giusto.

“consegna quello che hai rubato”

Thrax ringhiò verso un globulo bianco che voleva prendere di persona la sua catena, questo terrorizzato scattò indietro mentre Thrax rise

“fate quasi pena…”

Disse mentre consegnava il frammento vitale di Frank al globulo bianco che corse subito a rimetterlo a posto. E Frank era salvo al momento. Gli altri due agenti ridevano soddisfatti, come cacciatori
davanti ad una preda in trappola.

“sai cos’è?”

“è alcool puro…ecco uno dei lati positivi dei vizietti di Frank”

Anies sbarrò gli occhi mentre Thrax serrò i denti conoscendo bene la sostanza mortale per qualsiasi batterio o virus. La giovane tentò di nuovo di divincolarsi ma inutilmente, con gli occhi pieni di lacrime supplicò di nuovo a Thrax di scappare, ma nulla, era più testardo che mai.

“Thrax…Thrax….non…non è..giusto….ti prego…ti prego…”

Sembrava lo supplicasse di svegliarla, voleva essere svegliata da quell’incubo  terriibile e svegliarsi di nuovo sul divano tra le sue braccia con il loro piccolo Poty che saltellava per casa. Ma purtroppo era quella la realtà. Le gambe di Anies tremavano e avrebbero ceduto se non fosse per quel poliziotto che la tratteneva.  Poi il globulo bianco dietro Thrax, prese la siringa ed iniettò la sostanza nel collo di Thrax che ringhiò dal dolore rannicchiandosi

“abbiamo scelto una dose lenta ad agire..un po’ per il gusto di vederti contorcere, un po’ per dar tempo alla ragazzina di dirti addio, hai fatto la cosa giusta”

“non…fatele…del male..”

“siamo uomini di parola, tornerà alla sua vita di sempre…anche se la terremo d’occhio, ecco cosa si guadagna ad accogliere gente come te in casa..”

“ecco cosa si guadagna…ngh…ad essere troppo gentili…argh…”

“lasciala andare…tra un po’ passeranno i macrofagi e se ne andrà con un po’ di pus..”

Anies sentì le gambe cedere, ma non poteva cadere ora. Con le poche forze che aveva, raggiunse il corpo agonizzante di Thrax, il virus era rannicchiato mentre ringhiava dal dolore inumano.  Poi la giovane lo lasciò distendere sulle sue gambe mentre lei rimase in ginocchio. Thrax cercava in ogni modo di restare lucido, sorrise appena allungando la mano tremante verso il viso della giovane

“s..stai bene per fortuna…”

“sì…sì sto bene Thrax…ma..ma tu..”

“non dovevo stare qui…ti..ho rovinata Anies….”

“no..non è vero…io…voglio stare con te….resisti…non..non puoi morire….non puoi lasciarmi qui…io…io ti amo…”

Thrax guardò Anies con uno sguardo che mai aveva usato prima, dolce, un espressione serena. Respirava a fatica e ormai sembrava non avere più forze, tanto che la giovane doveva reggergli la mano per tenerla vicino al viso.

“mi dispiace..che ora…non mi trasformi in principe…..io…non lo sono mai stato…e mai lo sarò…però…anche io…ti amo…Anies..”

Sussurrò mentre chiuse gli occhi e il suo corpo sembrava scomparire pian piano in molecole rosse. La giovane si ritrovò a stringere solamente la catena di lui tra le braccia, rimase diversi attimi a fissare il vuoto sconvolta, le lacrime cadevano copiose a terra mentre stringeva l’unica cosa che era rimasta di lui

“Thrax….no…no…”

Si rannicchiò su se stessa serrando i denti fino a farsi male, poi un grido di dolore riempì la stanza , la giovane pianse come non mai, ogni singola molecola del suo corpo faceva male, il mondo le stava crollando addosso mentre  il calore che c’era prima ormai era solo un doloroso ricordo. Non era giusto, non doveva finire così non poteva finire così. Pensava ripetendo il nome di lui con voce temante

“Thrax…torna da me…torna qui…..”
  
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