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Autore: Ranpyon    06/05/2007    8 recensioni
E se, stavolta, Ichigo, Masaya e Ryo fossero dei semplici studenti liceali? La loro vita scorrerebbe come quella di tutti i ragazzi… Spensierata, tra scuola, amici e divertimenti… Ma l’amore arriva quando meno te l’aspetti… E questo vale per tutti, a prescindere dalla ragione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui cn il secondo capitolo di questa nuova storia...

Avrei voluto aspettare la fine di "Un anno dopo" per pubblicare altri capitoli di questa storia, ma dato che ne avevo pronto uno... beh, ho deciso di pubblicarlo... (dopo varie indecisioni......... vero, White Angel...? ^_^'')

Spero ke vi piaccia!!

Buona lettura...!

 

Capitolo 2: Primo giorno di scuola

 

“Direi che così può andare...!”

Ichigo, paratasi davanti lo specchio, fissò sospettosa l’immagine riflessa.

Aveva appena acconciato i capelli, raccogliendoli in due codini ai lati della testa.

“Forse è un po’... infantile?” si chiese leggermente preoccupata toccandone uno.

Fin da quando era bambina aveva sempre portato i codini e ormai ci aveva fatto l’abitudine... Ma forse ora sarebbero stati esagerati?

I suoi compagni di scuola l’avrebbero presa in giro?

Nonostante avesse sedici anni, Ichigo si sentiva ancora una bambina...

E anche nel fisico lo era veramente...

“Ichigo! E’ pronta la colazione!”

La ragazza si sentì chiamare dal piano di sotto e decise di non sciogliere i codini.

“Chissenefrega se poi mi prendono in giro” si disse scendendo di corsa le scale per poi entrare in cucina.

“Buongiorno mamma” esclamò entusiasta alla donna, che rispose accennando un sorriso.

“Buongiorno, Ichigo. Emozionata per il tuo primo giorno di scuola?”

“Parecchio” rispose lei imburrando una fetta di pane tostato e addentandone un pezzo.

In pochi minuti, Ichigo finì la colazione e ritornò al piano di sopra a prendere la cartella e il giacchetto.

Li afferrò entrambi, fissandosi davanti allo specchio.

Esaminò la divisa: perfetta.

I capelli: perfetti.

Il trucco velato che aveva sugli occhi: perfetto.

“Ok, posso andare”.

Gettò una veloce occhiata alla sveglia sul comodino.

“Sono le otto... Fra venti minuti comincia la cerimonia di ammissione! Devo sbrigarmi!”

Uscì di corsa dalla camera, scese al piano di sotto e, salutando sua madre, si precipitò fuori casa.

Prese a camminare per le strade di Tokyo, deserte a quell’ora.

La scuola era a soli dieci minuti da casa sua... fortunatamente.

Le scuole medie che aveva frequentato erano molto lontane, infatti non riusciva mai ad arrivare in tempo per l’inizio delle lezioni.

Ma stavolta sarebbe cambiato tutto. Stava per cominciare la sua nuova vita da studentessa liceale...

Peccato che Purin non fosse con lei. Probabilmente a quest’ora la biondina stava già lavorando in quel locale...

“Un giorno di questi faccio un salto a trovarla...” si disse sorridendo al pensiero.

 

“Ehi!! Masaya! Di qua!!”

Un ragazzo alto, moro e dai profondi occhi castani (Non so perché... ma descritto così sembra che Masaya sia bello... ToT NdRanpyon) (Ma io sono bello. Non sembro. NdMasaya) (Alla faccia della modestia... mo vedi come ti descrivo Ryo... Gh gh... ^_^ NdRanpyon) si voltò verso il suo amico che lo stava chiamando a qualche metro di distanza.

“Ryo!” lo salutò con un gesto della mano.

Ryo, un ragazzo dai capelli biondi e stupendi occhi azzurri, rispose sorridendo. Era molto alto... sul metro e ottanta... Aveva un fisico snello ma allo stesso tempo muscoloso... era veramente un bel ragazzo (*ç* A differenza di quell’altro merluzzo lì... <.< NdRanpyon).

Il moro gli si avvicinò.
”Buongiorno”

“Buongiorno un corno, Masaya! Avremmo dovuto vederci un quarto d’ora fa!”

Si lamentò Ryo assumendo un tono alterato. Falso, naturalmente.

“Lo so, scusa... è che mi sono svegliato tardi” si scusò l’altro.

“Tu... tardi? Ecco, oggi nevica!” scoppiò a ridere il biondino dando una pacca sulla spalla al suo amico.

“Comunque non siamo in ritardo, vero?” domandò Masaya leggermente preoccupato.

“No...” Il biondo si voltò verso il grande orologio posto al centro dell’edificio della scuola.

“Ma fra cinque minuti comincia la cerimonia di ammissione... Mi sa che ci tocca andare...”

“Non ti va?” chiese il moro fissando l’amico.

Lui si girò a fissarlo.
”...Ma certo che mi va! Si trova sempre qualche matricola carina, no? Vedi, per esempio quella tipa laggiù!” esclamò puntando con il dito una ragazza dai capelli rossi raccolti in due codini che correva a perdifiato verso l’entrata.

Masaya la fissò con attenzione.

“Aveva i codini...” mormorò rivolto all’amico.

“E allora?”

“Beh... sembra una bambina”

“D’accordo, allora andiamo a cercare altre ragazze!”
Ryo afferrò il braccio di Masaya e lo trascinò all’interno del cortile della scuola.

 

“...E con questo dichiaro chiusa la cerimonia di benvenuto ai nuovi studenti! E a quelli vecchi... bentornati!!”

Tutti gli studenti scoppiarono in un caloroso applauso.

Il preside, Shinji Nagashima, era un uomo rispettato e benvoluto da tutti, allievi e professori.

Non era una persona troppo severa né troppo permissiva.

Ma era comunque un tipo veramente simpatico.

“E’ simpatico il preside, eh?”

Ichigo, sentendo una voce accanto a lei, si guardò intorno, cercando di capire chi avesse parlato.

Alla sua destra c’era una ragazza dai lunghi capelli verdi raccolti in due trecce. Gli occhi erano di un azzurro molto profondo... erano molto magnetici. Inoltre, era anche una gran bella ragazza.

“Parli... parli con me?” chiese la rossa indicandosi con il dito.

“Certo” sorrise l’altra.

“Ah... ok...” Ichigo non sapeva proprio cosa dire.

“Piacere di conoscerti, sono Retasu. Retasu Midorikawa”

La giovane si presentò subito, cogliendo Ichigo di sorpresa.

“Piacere! Sono Ichigo!”

“Ce l’hai un cognome, Ichigo?” le domandò di nuovo la ragazza.

“Momomiya”

“Allora piacere, Momomiya”

“Oh no!” Ichigo le afferrò la mano.

“Chiamami pure per nome! Posso chiamarti Retasu, vero?”

Retasu sorrise leggermente.

“Certo, non c’è problema. In che classe sei, Ichigo?”

“Nella terza sezione. Primo anno” rispose lei entusiasta di aver fatto già amicizia con qualcuno.

“Ma dai, che coincidenza! Anche io!”

La rossina sgranò gli occhi: meglio di così non poteva andare! Aveva conosciuto una ragazza e per di più facevano parte della stessa classe!

Ichigo e la sua nuova amica si alzarono dalle sedie, dirigendosi verso l’interno dell’edificio.

La rossa si guardò intorno, spaesata: decine di corridoi si paravano di fronte a lei, con altrettante porte chiuse e professori dall’aria austera vagavano per l’edificio, incitando gli studenti più “anziani” ad andare in classe.

“Dove dobbiamo andare?” chiese a Retasu, guardandosi intorno.

“Laggiù c’è la disposizione delle classi” la verdina indicò un punto indefinito contro il muro, circondato da decine di studenti.

“Ok, vado a vedere e torno” proferì Ichigo avviandosi verso la folla di gente.

“Accidenti...”

Purtroppo per lei, Ichigo era un po’ bassa... infatti gli altri studenti le coprivano la visuale.

“Uffa!!” si lamentò pestando un piede a terra.

“Beh... a mali estremi, estremi rimedi...”

Si chinò quasi in ginocchio cercando di intrufolarsi per arrivare vicino alla parete.

Ce l’aveva quasi fatta, quando qualcuno, voltandosi, le finì addosso facendola cadere a terra.

“Ahio...” si lamentò lei massaggiandosi il fondoschiena.

Il ragazzo che l’aveva intruppata si chinò e le porse la mano.

“Scusa... ti sei fatta male?” le chiese aiutandola ad alzarsi.

“...No... grazie....” rispose tentennando lei.

“....Wow...” pensò meccanicamente, lasciando con uno scatto la mano del bel ragazzo.

“Ehi, Ryo!!”

Un altro ragazzo, anche lui molto bello, si avvicinò al biondo che stava di fronte a Ichigo.

“Ah, Masaya...”

“Hai visto in che classe ci hanno sistemato?”

“Sì. Ultimo piano. Quarta sezione”

“Quarta sezione... come l’anno scorso” commentò Masaya fissando l’amico.

“Ma che stavi facendo?” gli chiese poi, incuriosito.

“Io? Beh, ho aiutato questa ragazza a...”

Si voltò in direzione di Ichigo, indicandola con il dito, ma...

“Ma...dov’è finita?!” chiese grattandosi con un dito la testa, stupito.

“Chi?”

“La ragazza che ho aiutato... Vabbè, lasciamo perdere... andiamo in classe”

Masaya e Ryo, ridendo, si diressero verso le scale, intenzionati ad andare in classe ad accaparrarsi i posti migliori.

 

“Allora, in che classe ci hanno messo?” domandò Retasu all’amica, vedendola arrivare di corsa verso di lei.

“Ehi, ma che hai? Sei rossissima in volto...” l’ammonì l’amica, incuriosita.

“Due... due...” balbettò Ichigo cercando di riprendere un colorito normale.

“Due cosa?” la incitò l’altra, sempre più curiosa.

“Due ragazzi bellissimi... e uno di loro mi ha parlato...”

Retasu ridacchiò divertita, poi poggiò una mano sulla spalla dell’amica.

“Ho capito, Ichigo... ma almeno hai visto in che classe ci hanno messo?”

Le chiese cordialmente temendo la ovvia risposta.

La rossa, se possibile, divenne ancora più rossa. Si portò una mano dietro la nuca, sorridendo nervosa e imbarazzata.

“Eh eh... no... l’ho dimenticato...” ammise alla fine.

Retasu scoppiò a ridere di gusto.

“D’accordo, tu aspetta qui, vado io...”

La ragazza si allontanò ridendo, mentre Ichigo sospirava.

Quel primo giorno di scuola si stava rivelando più interessante di quanto credeva...

 

“Mamma, sono a casa!”

“Sono in cucina, tesoro!”

Ichigo si tolse le scarpe e, mentre si infilava le pantofole, lanciò a borsa al lato dell’ingresso.

Corse in cucina dalla madre, che stava sistemando le posate in un cassetto.

“Com’è andato il primo giorno?”

“Benissimo!” esclamò entusiasta la rossa facendo una piroetta e atterrando vicino alla donna.

“Mi sono divertita! Ho fatto amicizia con una ragazza, si chiama Retasu e siamo in classe insieme...! E’ simpaticissima!” esclamò ancora più contenta.

“Sono felice per te” proferì Sakura ridacchiando.

“Perché ridi?” le chiese sospettosa la rossa.

“Non ho mai visto una studentessa contenta di andare a scuola...” dichiarò la donna continuando a ridacchiare.

Ichigo sorrise e si precipitò nel corridoio (Non sembra anche a voi che questa ragazza sia un po’ esagitata...? NdRanpyon) (Non farmi la predica...! Guarda che ogni tanto fai pure tu così! NdIchigo) (...In effetti... O_O’’ NdRanpyon). Recuperò la cartella e andò in camera sua.

Quel primo giorno era stato veramente bello!

“Non capisco perché tutti si lamentino del liceo... In fondo è divertente...” sussurrò sedendosi sul letto e afferrando il cellulare.

“Voglio parlare con Purin... Voglio raccontarle di oggi” affermò decisa.

Compose il numero dell’amica e, dopo qualche squillo, rispose.

“Pronto?”

“Purin, sono Ichigo!”

“Oh, ciao! Allora, com’è andato il primo giorno di scuola?” domandò subito la ragazza, intuendo che era lì dove Ichigo voleva andare a parare.

“Benissimo! Ma non posso raccontarti tutto per telefono! Possiamo vederci?”

Purin si ammutolì un attimo, poi sospirò.

“Ora sono al lavoro, Ichigo... Però venerdì pomeriggio sono libera, potremmo uscire insieme. Che ne dici?”

Ichigo rifletté un attimo e acconsentì, felice di aver raggiunto un accordo.

“Va bene, allora ti lascio lavorare... Scusami se ti ho disturbato”

“Non dirlo neanche per scherzo!” esclamò Purin con voce falsamente alterata.

“Anzi, mi sarei arrabbiate se tu, al contrario, non mi avessi chiamata affatto”

Detto questo, Purin ridacchiò e salutò l’amica, attaccando il telefono.

Ichigo ripose il cellulare sul comodino.

SI guardò intorno e posò lo sguardo sulla borsa.

“D’accordo. Controlliamo i libri di testo... Tanto non ho niente da fare!”

Aprì la borsa e tirò fuori il libro di inglese che aveva portato a scuola.

Naturalmente non le era servito, essendo stato il primo giorno.

Lo aprì alla prima pagina e lesse il nome del suo ex proprietario: Ryo Shirogane.

Ryo Shirogane... Ryo... Ryo...

Perché quel nome le suonava familiare?

“Un momento...”

Ichigo si rigirò il libro tra le mani, constatando che era in ottime condizioni.

Quel volume, nonostante fosse usato, sembrava nuovo di zecca.

“Beh... sarà stato un secchione, questo Shirogane… O magari non l’ha mai neanche aperto…” pensò sorridendo.

“Probabilmente apparteneva a qualche studente della mia scuola... E mamma l’ha comprato... E’ fissata con i libri usati perché costano meno...”

Richiuse il volume e lo fissò.

“Ryo... perché questo nome mi ricorda qualcosa?”

 

 

Fine capitolo!

Ammazza, Ichigo, che sei scema! Hai sentito Masaya che chiamava Ryo quando vi siete scontrati! Come hai fatto a dimenticare subito il nome di un pezzo di gnocco come quello?

...Ahhhhh... si vede proprio che hai gli occhi foderati di prosciutto... infatti preferisci quell’ameba di Masaya...

O_________O

OOOOOPSSSSSS!!!!!!!!!! Niente spoiler!! SCUSATE!!

Ok, me ne vado altrimenti vi racconto tutta la storia!

Al prossimo capitolo e.... RECENSITEEEEEE!!!!

Ranpyon

  
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