Film > Altro
Segui la storia  |       
Autore: RoriStark    24/10/2012    4 recensioni
[Osmosis Jones]
[Osmosis Jones][Osmosis Jones]devo ammettere che ho visto Osmosis Jones molto di recente. Dapprima non mi affascinavano i personaggi guardando le immagini, ma poi presa dalla curiosità gli ho dato una possibilità e devo dire che me ne sono innamorata! ed eccomi qui a scrivere una fan fiction xD
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
All’improvviso il mondo intorno ad Anies sembrava ancora più grande. E lei ancora più piccola. Erano passati diversi giorni da quando lo aveva perso. La polizia l’aveva accompagnata a casa giusto il giorno prima dell’arrivo dei suoi genitori, aveva passato la notte sotto sorveglianza anche se non aveva chiuso occhio, si era rannicchiata in una cella a piangere pregando e ripetendo il nome di Thrax come un disco rotto. I poliziotti impietositi l’avevano tirata fuori e messa con loro con una coperta e una cioccolata calda. Il poliziotto che l’aveva usata come ostaggio era stato sospeso. Quella giovane era solamente stata troppo ingenua, non meritava ulteriori sofferenze, aveva detto lo sceriffo. Per fortuna l’avevano trattata bene poi. Le avevano promesso di mantenere il segreto, ma comunque per un po’ l’avrebbero sorvegliata. La giovane aveva tenuto Poty in camera e non poteva più uscire con lui in bici dato che lo avrebbero scoperto, la giovane aveva messo al collo l’unica cosa che le restava di Thrax, quella strana collana nera e viola. La giovane non usciva quasi più di casa se non per fare la spesa. I suoi genitori erano preoccupata dato che erano giorni che non mangiava o andava a fare scorte di ossigeno. Lei si giustificò dicendo di essersi mollata con un giovane eritrocita. Ma ogni volta che diceva quella bugia sentiva una fitta al petto indescrivibile. Se solo avesse fatto qualcosa, se solo fosse riuscita a farlo restare. La giovane non ne poteva più di star lì,poi un giorno, arrivò un illuminazione. Mentre era sul divano a fare zapping tra i canali con o sguardo spento, la giovane vide un annuncio del sindaco. La figlia di Frank aveva convinto il padre a donare il sangue  e lui aveva accettato insieme ad una lista di terapie salutari per rimettersi in carreggiata. Anies scattò in piedi fissando il monitor. Ecco cosa doveva fare, doveva andarsene da quel luogo troppo pieno di ricordi. In così poco tempo quel posto si era riempito di ricordi di lui, ricordi di lei, ricordi del loro amore proibito. Doveva andarsene, doveva dimenticare tutto e provare a farsi una nuova vita. La scusa era perfetta, voleva studiare all’estero, e per farlo una trasfusione sarebbe stata perfetta, Il  giorno in cui Frank andò a donare il sangue, la giovane era già in fila per entrare appena l’ago entrava nella vena. La giovane stringeva la collana mentre le lacrime le rigavano il viso. La giovane salì insieme agli altri verso la sacca, non pensava fosse tanto somoda una trasfusione, sembravano ammucchiati come clandestini. La giovane faticò a trovarsi uno spazietto per sé. Era terrorizzata, stringeva a sé la collana e la borsa al suo fianco. Ci vollero nove ore prima che quella sacca venne utilizzata per una trasfusione d’urgenza. La giovane finalmente si trovò in una nuova città. All’inizio era entusiasta di vedere quel luogo completamente nuovo. Lorelai si chiamava, la città di Lorelai. Era davvero un bel nome, l’entusiasmo della giovane durò però poco. Anche quel luogo diventò all’improvviso enorme, la giovane andò nel luogo indicato per trovare un alloggio, la cosa positiva era che le regalarono anche una bici per migliorare il consumo di ossigeno. Wow, era davvero bella la città di Lorelai. Pensò lei guardandosi attorno. La giovane entrò nella sua nuova casa, era parecchio spaziosa, non era per nulla male. La giovane si guardò attorno mentre girava con la bici a consegnare ossigeno alle varie aziende dello sternocleidomastoideo. Certo che come primo incarico era parecchio importante dato che amava stare nei quartieri alti. La giovane prese uno sbocco mentre dal cestino spuntò un musetto familiare

“fai il bravo Poty ok?ti prendo un po’ di saccarosio tornando a casa ok?”

“sì!!”

La giovane fece un'altra svolta,stava esplorando i nuovi quartieri quando all’ennesima svolta si trovò qualcosa di nero e grosso davanti. Ma era troppo tardi, Anies non riuscì a frenare e si schiantò contro quella cosa.

“oh mamma!!”

La giovane riuscì ad afferrare al colo Poty che le stava volando addosso. La giovane si alzò scossa. Quella cosa era enorme, come facevano ad andare in giro globuli rossi tanto grandi? O magari era un grosso leucocita

“la prego mi scusi! Non l’ho vista e non sono riuscita a frenare! Si sente bene? Sanguina da qualche parte? È ferito??”

“eih bimba ce la fai a respirare??”

La giovane si bloccò di scatto paralizzandosi completamente mentre quella figura si alzava imponente. Quella voce le aveva scosso dentro un brivido e una nostalgia assurda. Ma Thraxx era morto, evidentemente era una coincidenza, anche il fatto che la chiamasse “bimba” evidentemente stava vaneggiando. Poi la figura si voltò, e per un attimo il mondo intorno a lei si bloccò

“Thrax…”

Sussurrò lei tremando come una foglia. Stava sognando, era un sogno e presto si sarebbe svegliata di nuovo in lacrime in camera sua. La giovane rimase immobile scuotendo il capo ed aspettando il doloroso risveglio. Ma non accadde nulla. Lui  era ancora davanti a lei, le sorrideva dolcemente guardandola  dall’alto

“che c’è? Non vieni ad abbracciare il vecchio Thrax?”

“non…non è possibile….io…è un sogno??tu…tu…”

“già…dovevo essere morto…ma poi mi sono risvegliato in un vaccino, avranno trovato dei miei residui e devono avermi rimesso a posto…adesso qui ci lavoro diciamo…e tu? Tu…non sei un allucinazione..?”

Anies scosse la testa, sentiva le lacrime rigarle il viso. La giovane posò a terra Poty e corse tra le braccia di Thrax nascondendo il viso al suo petto e stringendolo forte più che mai, anche lui la strinse a sé massaggiandole la schiena come per assicurarsi che fosse vera e non uno scherzo della mente.

“non so cosa ci abbia fatto rincontrare bimba…so solo…che non ti mollo più ora che ti ho trovata…”

“Thrax…”

Sussurrò lei in lacrime mentre un sorriso le illuminava i volto

“dimmi bimba…”

“te l’avevo detto che esisteva un lieto fine..”

Thrax sorrise asciugandole le lacrime con la mano mentre le baciò le labbra assaporando quel contatto tanto agognato fino in fondo. Allora anche lui poteva essere felice, anche lui poteva avere una casa.

“ah, sai la novità?”

“cosa?”

“mentre mi analizzavano si sono accorti di me e ora ho il mio nome nei libri di medicina, ora mi chiamano, la morte rossa…”

Disse impettendosi orgoglioso di sé.

“e per l’ennesima volta l’hai investita con la bicicletta, dovrebbero toglierti la patente “

“ma non esiste la patente per una bici!”

“la dovrebbero creare e te la dovrebbero togliere”

Anies rise appena dandogli una spintarella che comunque non lo mosse di un nanometro, lui rise appena carezzandole i capelli

“andiamo a casa…”

Disse lei poi prendendolo per mano e tirando su la bici per portarla a mano. Sarebbero usciti in strada, nessuno li avrebbe fermati, erano entrambi cittadini di Lorelai, avevano entrambi una casa e una professione, potevano finalmente stare insieme alla luce del sole. Thrax sorrise stringendo la piccola mano di lei

“sì..casa…”
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Altro / Vai alla pagina dell'autore: RoriStark