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Autore: SilviAngel    24/10/2012    4 recensioni
Post quinta stagione.
Apocalisse sventata, Dean sta bene e Sam non è caduto nella gabbia.
Cass ha, però, un enorme problema: deve ripopolare il Paradiso, ma gli angeli non riescono più ad accoppiarsi tra loro!
Cosa escogiterà il nostro eroe???
Destiel... of course!
Possibili elementi o momenti OOC.
Mpreg
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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Cap. 19
“Due angioletti”
 
E il dolore riprese a lacerarmi il corpo e la mente, pur avendo Cass al mio fianco, urlai fino a quando ebbi fiato, fino a quando per la seconda volta un tenue vagito attirò completamente la mia – e non solo – attenzione.
“Ed ecco il maschietto” sussurrò raggiante Joshua, mentre tranquilli gorgoglii provenivano dalla cesta accanto al letto.
Sparita completamente la sofferenza e sapendo che non vi erano ferite da rimarginare, mi sollevai con l’aiuto delle mani di Castiel che sorreggevano salde la schiena “Ora posso tenerli?” domandai con tono fintamente dimesso, volevo toccare i miei bambini, volevo stringerli e guardarli da vicino.
“Ancora un attimo, ditemi il nome”
Come accordati in precedenza, pronunciai il nome scelto “Robert” e il giardiniere ripeté sul mio ometto quanto fatto in precedenza con Mary, disse il suo nome e gli poggiò la mano sul petto. Compiuto questo rito, di cui non conoscevo il significato, finalmente sporse verso me e Cass quel fagotto in movimento.
Prima di aprire le braccia e accoglierlo, mi tirai indietro così da essere appoggiato per bene alla testiera del letto e battendo una mano sul materasso, invitai l’angelo a farsi più vicino e solo quando sentii il suo corpo aderire al mio fianco, mi preparai a prendere in braccio il mio bambino.
Joshua adagiò con cura Robert nell’incavo formato dal braccio destro e alzandosi sollevò dalla cesta anche la sorella, posizionandola in posizione simile a quella del fratello, nell’unico posto libero che mi rimaneva.
“Eccoli qui, i nostri angioletti” pronunciò la mia oramai abnorme parte femminile e sorridendo a Cass, mi presi tutto il tempo necessario per osservar ogni loro più piccolo particolare.
Mary era un amore di bambina: aveva i capelli neri e lunghi per essere una neonata e la pelle rosea denotava che non aveva patito per niente il parto. Gli occhi che si aprivano di tanto in tanto erano azzurri, non ancora di quel blu favoloso tipico del padre, ma avrebbero potuto cambiare. La piccola non riusciva a stare ferma, le manine chiuse e le gambe sempre in movimento, probabilmente era lei che aveva scalciato tutto il tempo dentro la mia pancia.
Sorridendo come un idiota, voltai il capo per imbattermi nell’espressione sognate, che ritenni del tutto simile alla mia, stampata sul viso dell’angelo “Ehi Cass” lo chiamai “non è una meraviglia? È uguale a te”
“D-davvero?” domandò incredulo, come se non reputasse possibile essere comparato a quel dolce miracolo.
“Guardala: i capelli, gli occhi… la bocca. Dannazione! Sarà uno schiantò, dovremo faticare non poco per tenerle lontano i ragazzi” e sporgendomi di quanto la mia posizione mi permetteva, riuscii a scoccare un piccolo bacio a stampo sulle labbra piegate all’insù di papà pennuto.
Passai poi a osservare il maschio e mi trovai davanti un Baby Dean e logicamente anche lui era favoloso “Cass! Sono io sputato”
“Non capisco, cosa intendi con sputato? Non mi pare una cosa bella da dire” spostando lo sguardo su Robert.
“Capelli biondi, occhi… aspetta li sta aprendo… ecco verdi e poi guarda, le vedi sul naso e sulle guance: sono lentiggini, mio personalissimo marchio di fabbrica” e avvicinandomi alla testolina del bambino sussurrai “Farai impazzire le ragazza! Fidati, ti adoreranno”
“Dean! Non mettergli strane idee in testa, è troppo piccolo” obiettò Cass.
“Tranquillo, stavo scherzando. Sono davvero due meraviglie, sai non pensavo che nella mia vita avrei mai potuto realizzare qualcosa di così… così favoloso”
“Neppure io. Ho attraversato millenni di eventi, ma nulla mi ha mai fatto provare ciò che sento adesso. Io credo, per la prima volta, di essere felice, davvero felice”
 
“Scusate se mi intrometto, ma il mio lavoro qui è terminato. Queste nascite mi riempiono di gioia e speranza. Forse non tutto è perduto per il Paradiso e noi angeli”
E come un campanello che si mette a trillare all’improvviso, mi rammentai che tutto era nato da un assurdo esperimento, da una chiacchierata e un fraintendimento tra me e Castiel e la paura che potessero essere trattati come il risultato di un test mi atterrì “Loro starano con me vero? Resteranno sulla Terra, non me li porterete via?” e senza rendermene conto, strinsi le braccia attorno ai loro corpicini.
“No Dean, tranquillo. È vostro compito crescerli ed educarli alla loro speciale natura, se servirà il mio consiglio sapete dove trovarmi. Avrete però anche una responsabilità verso quegli angeli che decideranno e cercheranno di seguire il vostro esempio.
“Mi stai dicendo” avevo bisogno di delucidazioni “che dovremo tenere, all’occorrenza, dei corsi pre-parto?”
“In un certo senso sì, siete i precursori di questa nuova possibilità. Ora vi lascio soli a godervi la vostra nuova famiglia” e alzandosi in piedi regalò a tutti noi uno dei suoi sorrisi sereni.
“Grazie Joshua. Posso chiederti un ultimo favore?” e avuto un cenno di assenso ripresi “Potresti comunicare a tutti quelli che sono di sotto che se vogliono possono salire? Sono anche loro parte della famiglia”
“Certo” e sparì.
Volgendomi ancora verso il mio angelo, ironicamente domandai “Sei pronto all’invasione?”
Mi accorsi che non aveva compreso il senso delle mie parole, ma non ebbi il tempo di rispondere perche la porta di spalancò riversando angeli e umani nella stanza.
 
“Dove sono? Dove sono?” sbraitava quell’arcangelo in miniatura tentando di farsi strada, ma essendo rimasto dietro Balthazar e mio fratello era ben difficile potesse vedere qualcosa. Vedendo quell’assurda scenetta pensai si fossero accordati per non usare i loro poteri e comportarsi al meglio delle loro possibilità.
“Sammy vieni qui” e quando fece quanto da me richiesto e si sedette sul bordo del letto con un leggero movimento gli indicai la piccola “Prendi in braccio tua nipote. Sam ti presento Mary”
“M-mary?”
“Sì, l’alternativa era il nome della sirenetta e non penso che tra una quindicina d’anni lo avrebbe apprezzato”
Il mio fratellone era stato istantaneamente rapito dai movimenti e dalle espressioni che mia figlia gli stava regalando e avvicinando la sua mano, prendendo coraggio lungo il percorso, le sfiorò il viso e poi le dita che frenetiche si aprivano e si chiudevano, serrandosi infine attorno al suo indice. “È bellissima. Sei sicuro che Castiel non abbia fatto tutto da solo?”
“Scemo” risposi ridendo e notando i due pennuti fremere nelle retrovie, li chiamai “Ehi, voi due! Potete avvicinarvi, mi raccomando però niente cose strane e niente sparizioni”
Come due bambini timorosi, un passo dopo l’altro si portarono accanto a Sam e piegandosi sulle ginocchia presero a osservare e commentare ogni minima azione o smorfietta fatta da Mary.
Appoggiato con entrambe le mani alla pediera, il padrone di casa era rimasto fino ad allora in silenzio.
“Bobby, puoi fare il giro e venire qui?”
Stranamente mi ascoltò senza borbottare e dopo che Cass ebbe richiamato le gambe sul letto così da permettergli di arrivare il più vicino possibile a me, prendendolo con cura, tenendo salda la testolina bionda sul palmo della mano, gli sporsi mio figlio “Ecco qui Robert Winchester”
Gli occhi dell’uomo corsero a ricercare i miei e la sorpresa che vi lessi fu enorme, chiuse e aprì più volte la bocca indeciso su cosa dire e dopo aver accolto quel fagotto, riuscì a pronunciare un’unica parola “Idiota”
 
Sereno mi appoggiai, senza pensare alle persone presenti, al petto di Cass che non appena sentì il mio peso gravargli addosso, circondò le mie spalle con in braccio e adagiò la sua guancia sui miei capelli.
“Dannazione Dean” borbottò Bobby “questo è sicuramente tuo! La faccia da schiaffi è la stessa che avevi tu da moccioso e se ti farà penare almeno la metà di quanto tu hai fatto penare me in passato, potrò ritenermi soddisfatto”
“Ero davvero così tremendo?” chiesi curioso, dato che il vecchio cacciatore non era solito lasciarsi andare a racconti sul nostro passato.
“Fidati, lo eri”
“Però hai fatto un buon lavoro, no? Siamo diventati grandi e forti”
Bobby sollevò un angolo della bocca e tornò a prestare la sua attenzione silenziosa al bimbo che stava iniziando ad agitarsi.
Pochi attimi dopo Robert iniziò a frignare e ritenendo fosse giusto così, il cacciatore si mosse per riconsegnarmelo, ma incrociando le braccia al petto me ne tirai fuori e chiamai in causa Cass “Forza, prendi in braccio tuo figlio”
L’angelo allungò tremando le sue mani e aiutato da me, riuscì a formare la piccola e accogliente culla naturale che lo avrebbe accolto. Il bambino si lamentò agitando le manine ancora per qualche attimo fino a quando, superato il panico, con gesti lenti e leggeri Cass non iniziò a sfiorarlo e fargli avvertire la sua presenza.
Robert si acquietò immediatamente “Visto è perchè sa chi sei”
“Lo pensi per davvero?” chiese pieno di mille dubbi.
“Cero che lo sa, sei suo padre” e lasciando che Cass prendesse confidenza con il figlio, volsi il capo versi al trio di zii scalcagnati che ci era toccato in sorte.
Trovandoli tutti letteralmente in brodo di giuggiole.
Mary aveva già mietuto le sue prime vittime.
“Ehi voi, ridatemi la mia principessa!” sbottai con tono divertito.
“Assolutamente no” dichiarò Gabriel “Questa bellezza resterà ancora un po’ con noi. Vero tesoro? Tu non sei una piagnona come tuo fratello… ti piace restare qui con noi… dillo al tuo papà rompipalle”
E quella piccola traditrice, iniziò a gorgogliare tutta felice all’indirizzo di Gabriel che da pennuto quale era iniziò ad arruffare le penne e gonfiare il petto, tutto orgoglioso “Lo sapevo Dean, le piaccio! Oh piccola, non sai quante cose faremo io e te. Sbrigati a crescere e ne combineremo una più del diavolo, che tra l’altro è anche questa una faccenda di famiglia… ma ci sarà tempo. Sam dai… dammela… per favore… solo qualche minuto! Ti prego”
“Non è me che devi pregare” rispose con calma mio fratello “Chiedi a suo padre”
“Castiel posso prendere in braccio Mary?”
L’angelo moro sollevò il viso, sentendosi chiamato in causa, ma rispose solo dopo aver ottenuto un mio cenno di resa “Gabriel, stai attento e niente azioni sciocche o pericolose”
“Certo” e allungando questo le mani prese mia figlia dalle braccia di Sam, se la adagiò sul petto e si rimise in piedi.
Nessuno in quella stanza aveva mai visto Gabriel così rapito da qualcosa che non grondasse zuccheri o fosse a luci rosse e quindi osservare l’arcangelo passeggiare avanti e indietro per la camera borbottando parole sommesse alla piccola rapì l’attenzione di tutti, fino al momento in cui, quasi in contemporanea i due bambini non iniziarono a piangere.
“Oh oh” esclamò Gabriel “mi sa che lo zio bellissimo e favoloso non basta più”
“Dai qua, zio favoloso” lo canzonai mentre già si stava muovendo verso di me.
“Ragazzo e… angeli” se ne uscì Bobby “credo sia meglio che ci togliamo dalle palle”
Senza un lamento o un’obiezione, tutti si avvicinarono alla porta e in silenzio lasciarono la stanza.
“Dean, perché piangono? Pensi che abbiano fame o…” domandò preoccupato Cass che avvicinando il viso a Robert ancora stretto tra le sue braccia e che pareva non aver intenzione di calmarsi.
“Da quello che so i neonati non mangiano nelle prime ore dopo la nascita, ma loro sono speciali. Tu non riesci a capire cosa vogliano usando i tuoi poteri?”
“Hai ragione, ricordo quanto ho letto. Loro non sono cresciuti nella placenta, ma nella grazia quindi non credo abbiano i tempi fisiologici dei bambini normali”
“Allora tanto vale tentare con il primo biberon. Cass vuoi che vada io?” domandai anche se il desiderio di non allontanarmi da quel letto era molto forte.
“No, me ne occupo io. Se avessi necessità di aiuto, chiederò a Sam” e passatomi Robert che aveva addirittura pure iniziato a succhiarsi il pugno chiuso e dopo avermi regalato un sorriso, volò di sotto.
   
 
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