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Autore: Synacky_    26/10/2012    1 recensioni
Ciao a tutti ^.-!!
Vorrei riproporvi una mia storia pubblicata in precedenza. Questa volta sarà più dettagliata e descritta e molti aspetti cambieranno. Spero sia di vostro gradimento ecco a voi la trama.
Re Riccardo ventuno anni fa diede alla luce una bambina degli occhi smeraldo. La principessa Ada. Lei divenne presto un'abile soldato. Di classe e dal carattere freddo e distaccato, vedrà la sua vita capovolta quando suo padre le farà un'annuncio:
Dal prologo:
"-Dovrò andare in Palestina, questi giorni… visto che dopo la morte di Roberto di Sable è un po’ in confusione. Sarò scortato come tu ben sai… ma vorrei un soldato abbastanza capace. Perciò verrai con me. Domande?- "
Buona lettura ^.-!! Recensite in tanti ^^
Genere: Azione, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Malik Al-Sayf , Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Principessa dei miei stivali'
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Ecco a voi Ada! Vi piace? Io la trovo molto carina, poi se c’è qualche lettore maschio, lo capirà meglio di me XD .
Cambiatele il colore degli occhi ed è perfetta :3 Buona lettura!

 

 
Dopo che i ricordi nella mente del vecchio vennero nuovamente a galla, egli lasciò la stanza sorridendo e sbiascicando qualche parola, sempre col volto coperto. I tre rimasero perplessi, ma decisero di far correre. Ada fu lasciata sola nella stanza a riposare, e i suoi pensieri si fermarono al biglietto che teneva stretto il giovane assassino. Da buona volpe, doveva scoprire cosa teneva nascosto.
La mattina seguente i due andarono in paese al mercato per far fare un giro a ‘Melissa’ . Ada indossava un abito lungo e ben decorato, molto ricco. Il velo era stato accuratamente scelto in modo che potesse essere della stessa fantasia dell’abito. Ella era sovrappensiero… doveva trovare un modo per prendere il biglietto all’assassino e leggerne il contenuto. Ma le sue idee non tardarono ad arrivare e così agì di impulso. Altair che stava tranquillo per i suoi pensieri, escogitando un modo per cedere la ragazza a qualcuno per poter andare ad Acri, si ritrovò stretto in un abbraccio. All’inizio fu sorpreso ma poi la rabbia prese il sopravvento vedendo il sorriso maligno della principessina, che aveva sciolto l’abbraccio ghignando e mostrando il bigliettino, per poi correre via, con dietro le bestemmie del giovane.
 
-Ada! Apri subito questa porta!!- urlò ‘calmo’ l’assassino. Si sentì un ‘Arrivo, arrivo!’ scocciato. La serratura fu di nuovo libera e apparve Ada che si muoveva i capelli dopo aver sciolto l’acconciatura. Dopo averlo fatto entrare richiuse la porta ma mentre si voltava, nuovamente, verso la stanza si ritrovò l’assassino di fronte.
-Hai qualcosa che mi appartiene, o sbaglio?- Ada non gli diede retta e lesse il bigliettino
-Emme?!... chi satana è M?! … anche se la scrittura l’ho già vista da qualche parte, anche se non ricordo dove… vediamo- confabulò sedendosi di fianco ad Altair che si era seduto nel letto con sguardo di uno che ormai era rovinato, come di uno che ormai è senza speranze.
-Ridammelo!- disse prendendolo dalle mani della giovane. Lei lo guardò con occhi da cerbiatta
-Smettila! Si vede che dietro quegli occhi si cela malvagità e una rompi balle, infinita!- Ada mise il broncio facendo finta di essere offesa, cosa che non toccò nemmeno da lontano l’assassino.
-Mi porti con te?- Altair per poco non si strozzò con la sua stessa saliva. Ma stava scherzando, vero?!
-No- rispose secco e lei subito rispose a tono con un
-Ma perché!!- Altair la zittì con un ‘Non si discute’
-Senti, oltre che a rompere le scatole, sai dire qualcosa di sensato, come… che ne so! Hai parlato con il Maestro chiedendogli spiegazioni?- Ada scosse la testa
-No… ero troppo presa, da alcune- fece una pausa –cose…- disse non precisando e lasciando un tono sospettoso. Altair alzò gli occhi al cielo
-Un modo per prendere il biglietto- disse sospirando rassegnato
-Esatto! Sei un genio! Prima ho ragionato un bel po’, ma poi ho agito di impulso-
-Si si, d’accordo… ma ora va e parla con il maestro.- Ada sospirò
-Cosa credi che sia così stupida come ti ho fatto credere?... l’ho cercato ma dicono che non vuole vedere nessuno… ho paura, sai? E se chiama le guardie? Io… io dovrò sposare quel porco, mollusco, sfruttatore, maschilista!- disse prendendosi la testa fra le mani
-E se provassi a contattare mio padre? Posando una lettera nella notte sul portone degli ‘Acri’?-
-Escluso… e quando andresti?- Ada sospirò
-Domani… tu andrai ad Acri per scoprire chi sia questa/o ‘M’ … ed io nella notte raggiungerò villa ‘Acri’-
Altair parve pensarci, e le guardie?
-E se ti scoprono? Che fine fai? Ogni tuo sforzo sarà stato inutile.- Ada sorrise nervosamente
-Mi prenderanno… del resto non ho altra scelta, posso porgerli le mie condizioni, sta a loro decidere se ascoltarle o meno- finì. Altair si alzò dal letto dicendo che ne avrebbe parlato con il maestro, se potesse andare ad Acri e portare con lui anche ‘Melissa’.
Quando fu fuori dalla stanza sentì qualcuno corrergli a presso. Si voltò e vide Ada che correva a per di fiato, del resto era normale con quell’abito
-Sentiamo, che vuoi?!- chiese scocciato. Ada riprese fiato portandosi una mano allo stomaco. Era un incanto i capelli biondastri mossi le ricadevano sulle spalle facendola sembrare una dea… aspetta… i capelli?! Balbettò il suo nome, ma lei continuava a non dargli retta ed elencandogli i motivi per cui doveva andare con lui…
-O mio Dio!!!- urlò una donna con dei panni in mano, lasciandoli cadere a terra per lo stupore.
-Era questo, quello che stavo cercando di avvisarti, stupida!- Ada si voltò titubante finché non vide la donna sconvolta che farfugliava cose senza senso.
-E adesso?- sussurrò al compagno
-Ed io cosa vuoi che ne sappia?!- disse scontroso, di rimando, l’assassino.
-M-ma… v-voi… s-siete- fece una pausa –La principessa scomparsa!-
-Non esageriamo… la seccatura fuggita semmai! Scomparsa sembra la vittima, più che la criminale- venne interrotto da una gomitata da parte della ragazza
-Sei inglese?- Altar alzò un sopracciglio E cosa ci dovrebbe fare un inglese, qui?!
-S-si… Madame- Ada ghignò, tralasciando l’evidente parola francese.
-Bene… quindi sei mia suddita, avrai l’obbligo di rimanere in silenzio e se non lo farai- fece una breve pausa –Ti ucciderò con le miei stesse mani… sono stata chiara?!- disse con un sopracciglio alzato. La serva abbassò il capo in segno di rispetto e sottomissione.
-Sei troppo crudele- sussurrò Altair all’orecchio della giovane
-I sovrani si comportano così- si difese.
-Hai detto di voler cambiare il modo di pensare di questi tempi… perché non cominci da te?- le sussurrò in risposta per poi lasciarla per andare da Maestro. La suddita stava ancora col capo abbassato e ad Ada ripensando alle parole di Altair le si addolcì lo sguardo.
-Qual è il tuo nome?- disse andandole vicino, con voce dolce. La suddita rimase col capo abbassato e poi sussurro ‘Elizabeth’ . Ada sorrise
-Bellissimo nome- poi le sollevò il capo e sorrise
-Vieni in camera mia, ti spiegherò tutto … e magari non rivelerai il segreto non per minaccia, ma perché mi comprendi- disse la serva accennò ad un breve sorriso e seguì la principessa.
 
-Maestro… le chiedo di portare con me anche A…Melissa- disse correggendosi all’istante
-Perché?- disse con un tono… triste?! Lui?! Il Maestro che non aveva mai un’aria triste?!
-Be… è sotto la mia custodia, no?-
-Non se ne parlo, la lascerò a qualcun altro, tanto non fa differenza vero?- Altair pensò a come avrebbe reagito Ada
-Stai scherzando vero?! E dovrei tenere il velo tutto il giorno!? In più farmi trattare come una servetta e forse subire violenze?! Sei uno scemo!! In tutti i sensi!!-
Al solo pensiero rabbrividì
-Puoi andare- disse sedendosi sulla scrivania tornando sui fogli sempre con lo sguardo basso e triste. Altair provò a ribattere, ma il Maestro non sentì ragioni  e il giovane dovette cedere e andare a riferire la notizia alla principessina assassina
-Aspetta Altair! Sarà Amud il suo nuovo tutore, sino al tuo ritorno- Altair si fermò di botto e per poco non senì… Amud…. Il donnaiolo bastardo?... Oddio, chissà cosa gli avrebbe fatto Ada, o chissà cos’avrebbe fatto lui a lei. rabbrividì al solo pensiero
 
Bussò piano alla porta, quasi come se il grande Altair avesse paura, quasi.
-Che vuoi?- disse acida, lui la fulminò con lo sguardo –Cioè … novità?- Altair prese un gran respiro
-Non puoi venire e verrai affidata a qualcun altro
--Stai scherzando vero?! E dovrei tenere il velo tutto il giorno!? In più farmi trattare come una servetta e forse subire violenze?! Sei uno scemo!! In tutti i sensi!!-
-Che avevo detto?- si disse Altair
-Come?- chiese Ada non capendo
-Nulla- Ada lo prese per il colletto e lo tirò a se sussurrando parole che sembravano lame
-Se prova a farmi qualcosa, giuro che sarai tu quello morto- scandì bene le parole ad un centimetro da lui.
-  D- d’accordo… io vado allora vado- disse ‘uscendo’… per meglio dire, fuggendo dalla stanza.
 
La mattina seguente Ada era nella sua stanza e si accingeva a scendere le scale.
-Ehi, sgualdrina! Muoviti! Non ho tempo da perdere con le puttane come te- disse un uomo muscoloso e possente, niente male se non fosse, per la ‘delicatezza’ che fecce venire un tic all’occhio alla povera Ada
-Come scusa?!- disse cercando  di mantenere una voce innocente, cosa assai difficile vista la situazione
-Muoviti puttana!- Ada alzò un sopracciglio –Di quelle come te le conosco tutte ! Belle da vedere e da farsi, ma puttane!- Ada non resistette e con mosse furtive lo stordì con una gomitata al mento, prese la sua spada e con il manico gli diede un colpo in pancia e poi di nuovo sotto il mento. Situazione finale: Stordito, incosciente, mascella rotta e dislocata, trauma al fegato e trauma psicologico.
-Be, se erano tutte come me, allora non saresti così ‘vivo’- disse lanciandogli la spada che cadde al fianco dell’uomo disteso e andando verso la strada che portava fuori da Masyaf,  ma non prima di aver preso delle cose dalla sua camera.
Dopo essersi messa il mantello ed essere passata inosservata alle guardie del paesello prese un cavallo e si mise a galoppare verso Acri.
Nell’ufficio del Maestro, costui sospirò e mandò a chiamare un messaggero
-Salute e pace Maestro- si chinò leggermente il messaggero
-Salute e pace… manda un messaggio al Rafik di Acri, digli che da lui verrà una ragazza-
Tanto so che andrà… se non è già andata, ormai la conosco. Come le mie tasche sorrise il vecchio.

 
 
 

Salve ^^
Con quale coraggio mi presento qui, dopo tutto questo tempo e con sto schifo di capitolo corto?
Non lo so -___- ma posso spiegarvi perché è corto ^^ . Volevo mantenere l’arrivo ad Acri per il prossimo capitolo :b . Spero di poter aggiornare prima questa volta, ma con ‘sta scuola -.-“ chi è studente o chi lo è stato può capirmi … uff… Beeeene, ringrazio il mio tesoro la quale è Mary, cioè
Ezia98, grazie amoreee :***  . Spero di sentirla anche in questo capitolo, Un bacione grande a tutti i miei lettori!!
Vostra,

Ali :3

  
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