Piove… Lentamente, stilla a stilla, le gocce cadono, leggere nell’aria, fino al suolo. Plic… Plic… Assolutamente depressivo, ma tu no, il grigiore non ti assale, le nubi non saranno mai abbastanza grevi per te, né mai un tuono ti terrorizzerà. Perché tu, in cielo, non vedi la pioggia o i cumulonembi, bensì la sfavillante gloria di un arcobaleno, magnifico nel suo splendore. E il sorriso ti sale al volto mentre, con sguardo sognante, volgi al cielo il viso, le mani sui tuoi occhi dorati, le gote deliziosamente arrossate dal bacio del vento.
Come puoi essere felice in un giorno simile, quando tutto ispira tristezza e malinconia?
"E’ l’amore", mi rispondesti, con un’argentina risata, come una bambina di fronte ad un regalo inatteso. "Non mi sono mai sentita così viva"
Ti voltasti, mi guardasti e una mano sul petto si battesti.
"Non ho mai fatto veramente caso al mio cuore fino a quando non l’ho sentito battere per te, né ho mai fatto caso al mio respiro, così scontato e presente, fino a quando non mi sono ritrovata a trattenerlo per l’emozione, né ho mai pensato alla rassicurante stabilità delle mie gambe fino a quando non me le hai fatte tremare."
Ride ancora, bellissima nella sua ormai decaduta infantilità, scrutando prima il cielo, poi me.