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Autore: namirami    28/10/2012    6 recensioni
Mia personale versione di cosa poteva succedere sull'isola degli uomini-pesce. "Bè, questo sorrisetto è già qualcosa" e aggiunse "ci tengo a dirti che sono stato fiero del tuo comportamento, perchè sei andata oltre ai pregiudizi, ai rancori del passato...avresti avuto tutto il diritto di non voler aiutare il popolo di quest'isola, e invece hai combattuto con tenacia per loro...hai dimostrato un'intelligenza e una forza che pochi hanno, e so che non hai lottato perchè Rufy ha deciso così, ma ci hai creduto in questa causa...è solo grazie a persone con il tuo cuore che sarà possibile ricominciare da zero e costruire un rapporto di fiducia reciproca tra noi e uomini-pesce, sei stata davvero straordinaria, ma non mi stupisco, conoscendoti, e sono sicuro che anche i tuoi compaesani sarebbero fieri...e anche tua mamma".
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nico Robin, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano tutti in piazza a combattere, di nuovo tutti insieme: neanche avevano avuto il tempo di festeggiare il loro incontro dopo 2 anni, che già si erano trovati in mezzo ad una guerra...e figurarsi se il loro "passaggio" all'isola degli uomini-pesce poteva restare inosservato...come sempre, si erano trovati in mezzo ai guai senza neanche aver fatto nulla...ma del resto, quella era la vita che avevano scelto, e quando decidi di esser pirata devi aspettarti che gli altri non si fidino di te, che siano pronti a scagliare le loro accuse senza nemmeno avere delle vere prove...ma il desiderio di avventura e di libertà e l'ambizione dei loro sogni era più forte di tutto questo...e poi erano uniti di nuovo...e chi li avrebbe fermati ora?

I risultati dell'allenamento si vedevano...eccome! Nessuno di loro aveva difficoltà contro i nemici, nonostante quest'ultimi avessero dalla loro la superiorità numerica...e anche una buona dose di strafottenza, ma nulla: i Mugiwara erano davvero formidabili...del resto non erano stati 2 anni vani, ma tutti si erano impegnati a fondo, consci che nel Nuovo Mondo avrebbero incontrato non poche difficoltà e nemici molto forti...ma niente poteva distoglierli dal perseguire i loro sogni.

Mentre Nami stava combattendo contro vari nemici, fu orgogliosa dei suoi compagni, dei loro miglioramenti...ed era anche soddisfatta di se stessa, perchè sentiva che era migliorata...certo, i nemici più forti non sarebbe riuscita a batterli, ma ora era effettivamente in grado di combattere nel vero senso della parola, aveva studiato una serie di trucchetti con il suo bastone che le permettevano di attaccare oltre che di difendersi, e gli avversari, che spesso la sottovalutavano in quanto donna e pure magrolina, spesso non avevano neanche il tempo di reagire. "Peggio per loro se mi sottovalutano" Nami pensò " va tutto a mio vantaggio".

Fece appena in tempo a finire questo pensiero che ricevette una sonora frustrata sul fianco sinistro, che la fece cadere e rotolare per qualche metro. Cercando di rialzarsi, ancora un po' intontita, si accorse che da un angolo della bocca perdeva un po' di sangue, e mentre se lo asciugava, un terribile presentimento la assalì...non aveva il coraggio di voltarsi, quasi non voleva vedere chi fosse il suo aggressore, perchè temeva di aver ragione...però non poteva evitarlo quando sentì la sua voce:

"Guarda un po' chi si rivede, ne è passato di tempo...e non sembri cambiata troppo...ora cerchi di difendere l'isola degli uomini-pesce? Sei di nuovo schierata contro la razza umana? Immagino che sia perchè speri di rubare il tesoro del re...sporca ladra traditrice che non sei altro".

Nami allora decise di alzare lo sguardo ed ebbe la conferma: era Kuroobi che l'aveva colpita con la sua coda di capelli.

"Ora avrai la lezione che meriti!!!" continuò lui con fare rabbioso, ma Nami non ebbe neanche il tempo di rialzarsi completamente che alcuni dei suoi compagni erano già vicino a lei: Robin e Chopper si erano avvicinati per assicurarsi che stesse bene, Sanji era in piedi qualche metro più avanti e disse:

"Non provare mai più a toccarla!! Ora dovrai vedertela con me!"

"Ma guarda un po'...c'è anche il pirata gentiluomo...spostati se non vuoi fare una brutta fine"

"E saresti tu quello che mi dovrebbe far fare una brutta fine? Lo dicevi anche l'altra volta...poi però le cose sono andate diversamente!"

"Be' io sono molto migliorato da allora...e non credere che mi farò battere nella mia isola...faccio parte dei Nuovi pirati uomini-pesce, e grazie a Hody ho acquisito una nuova forza!!" e dicendo questo, ingoiò alcune pasticche di steroidi "noi abbiamo una forza superiore...noi siamo una razza superiore!!!"

"Ora basta con questa storia!" fu Nami a parlare, si era rialzata ed era piena di rabbia...per troppi anni aveva sentito quella stupida teoria...era davvero troppo.

"Zitta!! Non sei che una traditrice...non fai che usare le persone per i tuoi scopi! E una volta che non ti servono più, le vendi al miglior offerente! Non hai rispetto per nessuno...non l'hai avuto per Arlong che era il tuo capitano, nè per il tuo villaggio...nè per la morte di tua madre! Facesti presto a consolarti allora...bastarono un po' di soldi e tutto si sistemò...e pensare che eri così piccola! Ma già sapevi quello che volevi e avresti fatto di tutto per ottenerlo!!"

Nami non ci vide più dalla rabbia: "Come ti permetti? Tu non puoi neanche nominare mia madre" e sentì una fitta al cuore mentre troppi ricordi le si affaciavano alla mente "tu non hai mai capito niente di me! io non lascerò morire ancora qualcuno a causa di questa vostra stupida teoria!!!".

Gli occhi erano pieni di lacrime nel pronunciare queste parole, lacrime di rabbia, di tristezza...nessuno le avrebbe riportato Bellemere, ma lei non avrebbe permesso che si spargesse ancora sangue per quella stupida storia della superiorità degli uomini-pesce.

Robin la trattenne mentre lei cercava di scagliarsi contro il nemico "Nami calmati" le sussurò "non fare il suo gioco! Se sei così agitata non riuscirai a combattere! Vuole solo provocarti!".

"Smettila" disse Sanji "ora basta!" era furioso, stava bruciando di rabbia "Hai davvero esagerato...e sappi che anche io sono migliorato...e i calci che hai sentito tempo fa ti sembreranno carezze in confronto a questi!" e detto questo si scagliò contro di lui, con una foga che rese i suoi calci ancora più forti...e nonostante gli steroidi, per l'uomo pesce non ci fu possibilità di contrattaccare.

Nel frattempo, Nami ringraziò Robin e Chopper, assicurando loro che aveva solo qualche graffio, e poi non ebbero molto tempo per discutere perchè nuovi nemici iniziarono ad attaccarli...ma anche per loro, non ci fu possibilità di contrattacco.

 

 

Qualche ora dopo la vittoria di Rufy, durante i festeggiamenti per la salvezza dell'isola, Nami si trova da sola sulla spiaggia.

 

Una leggera brezza scompigliava i suoi lunghi capelli, mentre camminava piano sulla soffice sabbia. Era riuscita ad andarsene senza dare troppo nell'occhio...non voleva rattristare gli altri con il suo muso lungo. Aveva con difficoltà convinto Chopper che stava bene, mentre la renna insisteva nel farle una visita...Robin aveva capito che qualcosa non andava, ma il loro dottore non poteva avere medicine per farla star meglio ...perchè il problema non era il corpo. Così l'aveva aiutata a placare le continue domande del loro premuroso medico...poi Nami aveva detto che doveva andare alla nave per controllare qualcosa. "Ti accompagno?" aveva gentilmente chiesto Robin, e alla risposta di Nami "No, non ti preoccupare...rimani pure qui! Hai visto che sono più forte di prima! Non ce n'è bisogno" aveva subito compreso che l'amica aveva bisogno di stare un po' da sola a riflettere, e l'aveva lasciata andare.

Robin si ricordava ancora della sera in cui Nami le aveva raccontato la sua storia...era stato poco dopo che loro l'avevano salvata, erano da poco salpati da Water Seven con la loro nuova nave. Era sera, e loro stavano parlando del più e del meno nella loro stanza. Robin era grata a tutti loro per ciò che avevano fatto.

"Grazie Nami...sei stata straordinaria"

"ma smettila! Noi siamo compagni!" le aveva risposto sorridendo

"Anche molto di più" aveva detto Robin "sai, ho sempre desiderato avere una sorella più piccola! "

"Oh Robin" disse la navigatrice, e una piccola lacrima scese sul suo viso.

"Senti, è da un po' che guardo la foto sul tuo comodino...non mi hai parlato di loro" disse l'archeologa, osservando la piccola Nami insieme ad un'altra bambina e ad una giovane donna "ora tu sai tutto di me...hai voglia di parlarne?"

"Ecco io..." Nami era titubante, si fidava dell'amica, ma rivivere tutto non era facile ...eppure aveva voglia di parlare liberamente con lei...e cedette "Sono mia madre e mia sorella maggiore" e così le raccontò tutto. Del resto, chi meglio di lei poteva capirla?

Ora Robin era lì a festeggiare con gli altri, quando si accorse che il cuoco le si stava avvicinando

"E' da un po' che non vedo Nami..." le disse.

"Lei..." comprese che Sanji doveva aver intuito qualcosa "aveva bisogno di allontanarsi un po' da tutta questa confusione, dovrebbe essere in spiaggia, ma..." aggiunse " sono sicura che se andassi a controllare che è tutto posto, non le dispiacerebbe". Chissà come, ma a Robin era parso di vedere qualcosa nello sguardo di Nami quando Sanji si era parato davanti loro, una certa...preoccupazione, come se temesse che lui potesse soffrire ancora...per difenderla. Del resto, riteneva che il cuoco la trattasse in modo diverso dalle altre donne e sospettava che Nami non fosse del tutto indifferente alle avances del biondo ma...era troppo dongiovanni. Però magari quella era la sera giusta per far nascere qualcosa.

"Grazie cara" disse dolcemente Sanji "vado a cercarla".

Così Sanji si diresse verso la spiaggia, e dopo pochi minuti la notò. Le si avvicinò piano, lei si voltò e gli chiese, con tono un po' sprezzante: "Cosa c'è?".

"Pensavo avessi bisogno di parlare un po' ".

"Tu...ma cosa vuoi? Pensi sempre di sapere cosa sia meglio per me? Vai via!!" urlò Nami.

Sanji restò fermo davanti a lei, perchè guardandola negli occhi capì che non stava realmente pensando ciò che aveva detto e vi lesse un disperato grido d'aiuto.

"Insomma...perchè sei ancora qui? Tu...cosa nei vuoi sapere?" dissi Nami con le lacrime che iniziarono a scenderle dagli occhi. "Tu...non puoi capire!!" continuò, battendo i pugni sul petto del cuoco " Tu...non puoi...sapere cosa si prova" ormai la voce era rotta dal pianto, rimase con i pugni fermi sul petto di Sanji, mentre lui rifletteva sulla mossa migliore. "Avanti Sanji!" pensò "lei è qui...non vedi che ha bisogno d'aiuto? Muoviti! Fai l'uomo!". E l'abbracciò.

Temette in sua reazione aggressiva, invece lei, dopo alcuni secondi di rigidità, decise di lasciarsi andare all'abbraccio del biondo. E pianse.

Pianse perchè le mancava Bellemere...tante volte avrebbe avuto bisogno della sua mamma, e invece aveva dovuto imparare a cavarsela da sola.

Pianse per le sofferenze che il suo paese aveva subìto.

Pianse per la sua infanzia rubata, per l'aiuto che era stata costretta a dare all'assassino di sua madre.

Pianse per tutte le notti passate da sola, in una stanza che puzzava di pesce.

E pianse perchè si sentiva una stupida, a comportarsi così.

Sanji le accarezzò piano i capelli "Tranquilla. Ci sono qui io ora...non devi preoccuparti di nulla" le disse dolcemente "piangi e sfogati, sfogati con me".

Nami riuscì a tranquillizzarsi un po', mentre Sanji la stringeva a sè e le sussurrava "ora non sei più sola, io sono qui e ci sarò sempre".

Il giovane aveva tante emozioni nel suo cuore che gli sembrava di impazzire: era forse la prima volta che si ritrovavano soli e...così vicini. Oh, quanto gli era mancata Nami, il profumo di agrumi che sempre emanava, la sua pelle delicata...era fantastica, già la riteneva straordinariamente bella, eppure era diventata ancora più incredibilmente meravigliosa.

Dopo un po', Nami sciolse quell'abbraccio e non sapeva bene cosa dirgli, ma fu lui parlare:

"Facciamo due passi?"

"Si" gli disse, e una leggera brezza si alzò, così Sanji, come se fosse il gesto più naturale di questo mondo, si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle.

"Grazie" bisbigliò, e iniziarono a camminare lentamente, senza parlare.

Dopo un centinaio di metri, Nami gli disse: "Ma tu...non dovresti andare?". Non avrebbe voluto chiederglielo, finalmente stava riuscendo a tranquillizarsi un po' grazie alla presenza dell'amico, a quell'odore di tabacco e a quella giacca che le trasmetteva affetto e sicurezza, eppure le era nato il dubbio che Sanji preferisse stare altrove e lei non voleva la pietà di nessuno, tantomeno dei suoi nakama.

Sanji, con sguardo un po' stranito, le rispose "Andare? E in quale altro posto potrei desiderare stare?"

"Ecco...io stavo pensando alle sirene...insomma, hai sempre detto che erano il tuo sogno...lei ha paragonate all'All Blue, e noi tra poco salperemo e non credo sarà così facile rivederle...quindi va pure" cercò di sembrare il più convincente possibile, ma in fondo non voleva che se ne andasse...altrimenti incubi del passato sarebbero tornati a tormentarla.

"Nami-swan" disse lui amorevolmente "credimi, non c'è altro posto dove vorrei stare, nè altra persona con cui vorrei rimanere".

"Ah" disse lei, senza sapere cos'altro aggiungere...cosa poteva rispondere? Poi si ricordò di come l'aveva trattato poco prima, e le sembrò incredibile che ancora avesse voglia di stare lì con lei, perciò gli disse:

"Scusami...per prima. Mi sono sfogata contro di te, ti ho preso a pugni, ho detto delle cose che non volevo e che non penso...ma come fai sopportarmi?" e avrebbe voluto anche chiedergli perchè non preferisse stare con le bellissime, premurose e stupide sirene, ma invece si morse la lingua e decise che non era il caso, perchè non voleva sembrare gelosa delle sirene.

"Tesoro mio, non mi devi affatto ringraziare, e sappi che tutte le volte che avrai bisogno di sfogarti e di prendere a pugni qualcuno, io ci sarò...farò sempre di tutto per risollevarti l'umore e farti sorridere" e la guardò in modo così dolce, che a Nami ricordò qualcuno...Bellemere..."no!" pensò "Nami non essere stupida...lui è un don giovanni...aaahhh tutta colpa di questa giacca con odore di fumo e di troppi ricordi!" ed arrossì un po', cosa che strappò un sorrisetto a Sanji, e Nami gli disse:

"Sai...io non ce l'ho con gli uomini-pesce...io sono stata contenta di aiutarli...è solo che oggi mi sono tornati alla mente tanti ricordi...forse troppi e tutti insieme...ma ora sto meglio" e fece un piccolo sorriso.

"Bè, questo sorrisetto è già qualcosa" e aggiunse "ci tengo a dirti che sono stato fiero del tuo comportamento, perchè sei andata oltre ai pregiudizi, ai rancori del passato...avresti avuto tutto il diritto di non voler aiutare il popolo di quest'isola, e invece hai combattuto con tenacia per loro...hai dimostrato un'intelligenza e una forza che pochi hanno, e so che non hai lottato perchè Rufy ha deciso così, ma ci hai creduto in questa causa...è solo grazie a persone con il tuo cuore che sarà possibile ricomnciare da zero e costruire un rapporto di fiducia reciproca tra noi e uomini-pesce, sei stata davvero straordinaria, ma non mi stupisco, conoscendoti, e sono sicuro che anche i tuoi compaesani sarebbero fieri...e anche tua mamma".

"Dici? Io me lo chiedo spesso...guardo le stelle, e so che sta continuando a vegliare su me e Nojiko...e mi domando cosa mi direbbe, se approverebbe le mie scelte...lei sembrava sempre così sicura, forte...sapeva sempre qual era la cosa giusta da fare"

"Nami-swan, certo che è così...lei ti ha insegnato ad essere forte e leale, giusto? A crescere seguendo i suoi principi di giustizia, ad amare con tutte le tue forze le persone a te care...e a sorridere sempre, anche contro le avversità, no? É quello che fai. È quello che insegni a tutti noi...e..." aggiunse con tono furbetto "ecco, magari non sarebbe proprio felice di saperti da sola, su una spiaggia, di notte, con un pervertito!"

E allora Nami rise, questa volta non era un piccolo sorriso, ma una vera risata...e Sanji rise con lei.

"Ahh, non cambierai mai, idiota! " disse lei, scrollandosi finalmente di dosso quella patina di tristezza e riprendendo un po' della sua solita sagacia.

"Ah, quanto mi è mancato essere chiamato così da te! E se non sbaglio tu adori prendere una bella tisana agli agrumi di sera...soprattutto quando si fa tardi, ed io è troppo tempo che non te la preparo...andiamo alla nave?"

"Umhh...ok, andiamo!" disse lei, ed iniziò a correre "Avanti, sei migliorato no? Allora vediamo se ora riesci a starmi dietro!" e corsero insieme fino alla nave.

Arrivati, Sanji preparò la tisana, e Nami constatò quanto fosse deliziosa, molto più di come si ricordasse. Mentre la sorseggiava, si affacciò alla finestra e disse "Si riesce a vedere anche da qui la luna...stasera è bellissima". Il cuoco si avvicinò e concentrò lo sguardo su di lei "Non c'è paragone con te" sussurrò. Si sedette accanto a lei pensando "Forza, non ci saranno tante altre occasioni" e le cinse un braccio attorno alle spalle, temendo che stesse per arrivargli un pugno, e invece lei disse:

"Sanji-kun...questa è una notte strana...non ho voglia di prendermela con te, anzi ti concedo di stare qui con me...ma non ti ci abituare, hai capito!?"

"Come vuoi tu, principessa" disse in lui in tono adorante, e rilassandosi finalmente, perchè mai avrebbe sperato tanto.

E la rossa pensò "è solo un amico che mi sta vicino...niente di più...Nami non farti strane idee!!!"

Eppure, sarà stata la giacca che ancora aveva addosso, l'odore di tabacco, il profumo della tisana agli agrumi, la giornata piena di ricordi...ma c'era qualcosa che le faceva presagire che non sarebbe stato facile rinunciare a tutto quello, che quella sarebbe stata solo la prima di tante sere passate insieme al suo stupido cuoco maledettamente adorabile.

 

 

 

Ciao a tutti! A forza di leggere fanfictions mi sono decisa a scriverle anch'io. Spero che apprezzerete questa piccola storia, si lo so non è granchè ma è la prima che pubblico, quindi voglio tante critiche ma cercate di indorare la pillola. Sono una super fan di questa coppia da quando c'è One Piece e mi è piaciuto scrivere finalmente qualcosa su di loro...ho già un po' di altre idee in testa e (purtroppo per voi) mi piacerebbe riuscire a scrivere una storia in più capitoli, ma purtroppo ho sempre poco tempo e non voglio iniziare senza poi riuscire a finire, comunque si vedrà! Qui ho cercato di inserire un po' tutti i particolari che riguardano questi 2...poi mi piace l'idea che Robin capisca tutto prima dei diretti interessati e li aiuti! E mi garba anche parlare dell'amicizia tra le due donne della ciurma, anche se qui ho scritto poco ma temevo venisse troppo lunga e di annoiarvi (magari sarà un'idea che riprenderò!).

Io adoro Nami: mi sono affezionata a lei fin dall'inizio, e con il passare del tempo, nonostante tutti gli altri personaggi, continuo ad adorarla: è per la sua forza, il suo passato, il suo carattere...fa la dura, l'autoritaria, ma so che è una maschera per proteggersi, è che per lei contano più gli amici dei soldi, ma non lo ammetterà mai e dimostrerà sempre il contrario. Mi viene troppo da ridere quando stende tutta la ciurma con un pugno: pensare che è con dei super-ricercati che sconfiggono nemici formidabili ma tremano all'idea di farla arrabbiare! Oda sei fantastico per questi "particolari"!.

Un grazie speciale a Gelidha per il sostegno, e sappi che ti dedico la storia, anche se per i tuoi gusti è troppo romantica, comunque cercherò di scrivere qualcosa di meno fluffoso, so che lo apprezzerai di più e allora ti dedicherò anche quello. Sei stata davvero grandiosa per il supporto dato! E mi raccomando continua a scrivere tanto! Le tue idee sono geniali!

Inoltre, questa storia forse vorrei dedicarla anche a Lou Asakura...scusa se ti dedico una storiella così, le tue sono molto meglio, ma è per ringrziarti di tutte le belle ff che hai scritto tu su questi 2 idioti...sappi che cercherò di migliorare, intanto apprezza il pensiero, forse un giorno riuscirò a scrivere qualcosa che soddisfi anche te! E mi raccomando continua anche tu a regalarci tante emozioni!

Grazie intanto a tutti quelli che leggeranno la storia e che avranno voglia di recensirla. :)

  
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