Hermione e.... Ron, SOLO Ron- In un minuscolo chalet in collina

Faceva freddo come non faceva da anni in quella casetta, un minuscolo chalet in collina. Ma nonostante fosse minuscolo, era incredibilmente bello, interamente costruito in legno rossastro, con le finestre incrostate di ghiaccio che sembravano di marzapane, e all’interno oltre ai mobili in legno accogliente, c’erano un piccolo camino e un divanetto grigio, più due stanze, il bagno e la cucina.

Anni prima era appartenuto a zia Muriel, che quando era morta l’aveva lasciata in eredità a Ginny, e quest’ultima prestava ogni inverno la casa ai suoi fratelli, per le vacanze.
Erano più o meno le undici di sera del secondo giorno in cui la coppia, felice di poter finalmente stare insieme, albergava li. Hermione, che non era cambiata molto, dopo aver finito di raccontare aneddoti divertenti sui M.A.G.O. si era messa a leggere un libro sul davanzale interno della finestra. Era accovacciata con le gambe strette al petto, ma nonostante tenesse il libro fra le mani i suoi occhi erano puntati sulla finestre, sebbene il ghiaccio opacizzasse la vista.

Ron, che era in cucina e preparare il tè canticchiando qualcosa che suonava un po’ come “perché Weasley è il nostro re”, era sinceramente felice di trovarsi li, in quel momento, con la ragazza che amava. Certo, Harry e la sua famiglia gli mancavano, ma il solo fatto di non doversi più preoccupare della guerra, del lavoro, o della lontananza da Hermione per via della scuola, bastava a renderlo il ragazzo più felice del mondo.

Caricò il vassoio con le due tazze fumanti e un piattino di biscotti al cioccolato, e prima di uscire lanciò alla finestra una rapida occhiata: aveva smesso di nevicare, e il cielo si mostrava plumbeo e violaceo, senza stelle o luna, mentre un candido manto bianco ricopriva ogni superficie possibile; a Ron ricordò, chissà per quale strano motivo, il silenzio che -due anni prima- seguì all’immediata morte di Lui-sapeva-chi: erano rimasti tutti congelati dall’emozione, dall’incredulità, dalla felicità, dalla grandiosità del momento.

Ron scosse più volte la testa per levarsi dalla mente quelle idee, che gli parvero malsane, e decise di concentrarsi sul suo tè, sulla sua Hermione. Uscì dalla cucina minuscola, in proporzione col resto della casa, si guardò velocemente intorno. Individuò la ragazza stretta sul davanzale con la testa rivolta all’esterno, e senza rendersene conto gli si incresparono le labbra in un sorriso perfettamente naturale; cercando di stare in silenzio raggiunse la ragazza, poggiò il vassoio su di un tavolino li vicino, e le posò le testa sulla spalla, lo sguardo che seguiva quello di lei rivolto all’esterno. – Ehi, devo cucinare proprio male per farti passare la voglia di leggere. – disse sarcastico.

Hermione sorrise, si voltò e gli diede un bacio sulla tempia. – No, è solo che questo posto è più bello ogni volta che ci vediamo.. e così innevato non l’ho mai visto. Amo questo tempo; Amo questo cielo d'acciaio; amo la tranquillità della terra indurita dal gelo, e il dolce calore che lascia nel cuore questa trapunta di neve. – Ron distolse gli occhi dalla finestra, a quelle parole, e li puntò sulla ragazza ammirato.

-Sai, Ron, un po’ mi mancano quei tempi, in cui eravamo noi tre contro il mondo... ma sapere che tu ora ci sarai sempre per me, è mille volte meglio. – sospirò Hermione, e finalmente anche lei voltò gli occhi sul rosso, che sorrise. – Eravamo un trio, e anche se ora siamo io e te, o lui e lei, saremmo per sempre, noi tre contro il mondo. -

Quarta classificata a parimerito e vincitrice del premio "Miglior utilizzo dei pacchetti":

Grammatica: 7/10

C'è qualche errore di battitura qui e là. In particolare un Hermione trasformata in Hemrione, ma nulla di troppo grave.

Un errore che hai ripetuto, invece, un paio di volte è mettere “li” invece che “lì” e un intorno che è stato separato in un “in torno”.

Nient'altro, però, ma la storia è relativamente corta, quindi è quasi “normale” (e non lo dico per tirarti giù il punteggio o altro).

Originalità: 8,5/10

Come storia è abbastanza originale :) I due in uno chalet in Inverno mi ha fatto davvero venir voglia di thé e di un Ron Weasley che me lo portasse XD :3

Stile e forma: 9/10

Come stile e forma è piuttosto scorrevole. Ho trovato solo una cosa che mi ha bloccata, che è stato quel “Lui-sapeva-chi” che pensa Ron. Effettivamente chiamare Voldemort nelle ff non è mai facile, ma io avrei messo più un: “colui-che-non-deve-essere-nominato” o un “signore oscuro” visto che “Lui-sapeva-chi” suona un po' male D:

Gradimento personale: 7/10

è stata molto carina da leggere, è solo che avrei preferito l'avessi approfondita di più. In particolare alla fine, quando dalla frase che era nel pacchetto lettere, sei passata subito al discorso di Hermione che dice che le mancano i vecchi tempi, ma con Ron sta comunque bene. Sono due argomenti completamente diversi, e avrei preferito se avessi aggiunto un qualche cosa in mezzo per perfezionare il tutto e collegarlo meglio :)

IC: 7,5/10

Non posso darti moltissimo qui e non sai quanto mi dispiaccia, davvero, è solo che essendo la storia di per se corta, i due personaggi non sono molto sviluppati. Certo, sentiamo i pensieri di Hermione e i pensieri di Ron, ma non sentiamo moltissimo il loro rapporto se non verso la fine, quindi ç.ç Scusa D:

Uso pacchetto obbligatorio: 5/5

Questo pacchetto l'hai usato in un modo davvero originale. Io mi aspettavo una casa tipo: “hey andiamo a vivere insieme” e invece hai descritto la casa vacanze :D è stato sorprendente :)

Uso pacchetto facoltativo (punti bonus): 5/5

Usato molto bene anche l'altro pacchetto e, anche se c'era una frase in più, non ha rovinato per niente l'atmosfera né della ff né della frase di Charlotte Bronte :)

Totale: 49/60