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Autore: Evenstar75    30/10/2012    13 recensioni
Trovata la Cura per il vampirismo, Bonnie ha evocato un incantesimo che lascia libera scelta: vivere una vita mortale oppure trascorrere un'eternità da vampiro o da ibrido.
Damon è scomparso da anni e nessuno ha più sue notizie.
Elena ha scelto Stefan e insieme vivono felicemente da umani al pensionato di Zach.
In casa Salvatore è nata una bambina dai meravigliosi occhi azzurri, a cui è stato dato il nome di Demetra.
Sedici anni dopo, Damon è tornato per lei.
'I know the risk but I have to know her'.
Intanto Rebekah Mikaelson trama vendetta contro i suoi nemici di sempre per uno sgarbo che le ha portato via il 'lieto fine'.
Una nuova maledizione incombe sulla ignara e spensierata 'next generation' di Mystic Falls.
I nostri eroi dovranno fare un salto nel passato per salvare il futuro dei loro figli e, per riuscirci, dovranno collaborare e riaprire molte ferite e questioni irrisolte.
Le avventure di Matilde 'Matt' Lockwood, Sheila Bennet, Nick Mikaelson e Demi Salvatore... in capitoli ispirati ad un'ipotetica serie tv :D
Saranno molto gradite le recensioni :D
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Il cielo era di un celeste brillante e terso e, come sempre, riempì il cuore di Demi con la propria bellezza mentre lei camminava per la strada deserta e fittamente alberata che conduceva da casa Salvatore fino a scuola. La brezza mattutina le accarezzava delicatamente il volto candido, allontanando alcune ciocche scure dalla sua fronte e permettendole di riempire i polmoni di aria pulita e profumata. Le enormi chiome delle querce attorno al sentiero erano tutte un fremito ma Demetra riuscì a percepire comunque un suono diverso tra quelli delle foglie canterine: un frullo d’ali ed un verso gracchiante.
Alzò lo sguardo verso i rami nodosi ed intrecciati, aspettandosi di vedere un uccellino o, meglio, una cornacchia posata su di essi, ma non vide nulla.
Assolutamente nulla.
Aggrottò le sopracciglia, dubbiosa, continuando a camminare con lo zaino che le pesava sulle esili spalle e la giacca di pelle che sbatacchiava sui suoi fianchi, assecondando i suoi movimenti. Aveva la bizzarra sensazione di essere osservata. Si diede mentalmente della sciocca e pensò che per nulla al mondo si sarebbe dovuta fermare, anzi, che sarebbe stato meglio accelerare l’andatura fino a percepire lo sforzo fisico della corsa. Doveva sfrecciare via, arrivare a destinazione e magari chiudersi in una delle aule fino all’ora di pranzo... ma non lo fece. Qualcosa dalle parti dello stomaco glielo impedì. Si arrestò e si voltò di nuovo a guardare la sommità degli alberi imponenti, in perlustrazione.
E lo trovò.
Era un corvo, comodamente appollaiato tra le fronde ingiallite dall’autunno. Le sue piume lucidissime e gli artigli rapaci riflettevano quella luce dorata, splendendo. Era semplicemente enorme, il suo becco era immobile ma appuntito, i suoi occhi luccicavano.
E la fissavano intensamente.
Demetra sentì il cuore rimbalzarle in gola. Assalita dalla stessa urticante sensazione di inquietudine che l’aveva ghermita mentre scriveva sul suo diario, la ragazza rimase impietrita dalla paura e dalla confusione. Quell’uccello la scrutava come se riuscisse a guardarle nell’anima e il suo sguardo era tanto umano quanto sinistro.
Demi avrebbe voluto urlargli di andare via, avrebbe voluto tirargli un sasso o tentare di spaventarlo in qualsiasi altro modo ma qualcosa le diceva che niente avrebbe funzionato.
Dopo interminabili istanti, il corvo sembrò momentaneamente sazio della sua vista e, all’improvviso, si alzò in volo con grazia inaudita.
Si diresse verso di lei e Demi percepì la bufera di vento scatenata dalle sue gigantesche ali come una carezza.
Quando lo vide sparire verso il sole, inghiottito dall’orizzonte, Demi inspirò profondamente, per calmarsi. Nel disperato tentativo di distrarsi, guardò l’orologio argenteo che le ornava il polso sottile: era veramente tardi.
La sua compagnia l’avrebbe aspettata in cortile solo per qualche minuto ancora, prima di dirigersi a lezione. Non posso mancare all’appuntamento , pensò, precipitandosi verso l’istituto.
Correre le diede conforto ma non riuscì comunque a togliersi dalla mente il fascino di quello sguardo cupo ed irresistibile.

***

Matilde ‘Matt’ Lockwood si sistemò con le mani rosee e paffute il grosso cappello di lana rosa confetto sui lunghi capelli color dell’oro e sospirò, tentando goffamente di calmare la sua migliore amica, Sheila Bennett, che stava letteralmente dando di matto.
- Dove sarà finita Demi?- chiese l'altissima ragazza dai corti e sbarazzini riccioli castani, mentre un vago rossore ansioso si diffondeva sulle sue guance scure. Continuava a mordicchiarsi il labbro inferiore, tesa, e passeggiava avanti e indietro furiosamente, appena fuori da un viale scolastico sempre meno gremito. Matt cercò di aguzzare la vista per avere maggiore possibilità di notare la loro amica oltre il cancello ma di lei ancora nessuna traccia.
- Forse non sta bene.- azzardò timidamente, dando un calcetto ad un sasso accanto a lei e guardandolo rotolare pigramente. – o forse…- le sue parole incerte furono presto interrotte da un’apparizione piacevole quanto attesa: Demetra Salvatore, sana e salva, un po’ accaldata a causa della corsa ma giusto in tempo per tranquillizzarle, comparve davanti a loro, sorridendo maliziosamente.
- Credevate di esservi liberate di me?- chiese, scherzosa, tentando di darsi un contegno. Era scarmigliata e sconvolta e una strana luce infuocava le sue iridi di solito limpidissime.
- Ero preoccupatissima per te.- si lamentò prontamente Sheila, con gli occhi profondi socchiusi ma di nuovo accesi. L’abbracciò forte, come quando erano bambine e sua madre Bonnie la accompagnava da Elena perché le loro figlie trascorressero il pomeriggio insieme. Demi, alzandosi in punta di piedi, ricambiò quella stretta con calore, cercando di affondare in quella dolce sensazione per non pensare a nulla. Ci riuscì e il suo cuore provato rallentò i propri impetuosi battiti fino a renderli regolari. Matt si avvicinò a loro, sorridendo, impacciata, sfiorando affettuosamente i capelli arruffati della più bassa delle sue amiche.
- Cosa ti è successo?- domandò, curiosa, mentre Demetra esitava a rispondere. Doveva avere un aspetto davvero insolito, a giudicare dalle occhiate perplesse che Matt e Sheila le stavano lanciando in quel preciso momento.
- Niente…- sussurrò piano, mentre sentiva la propria voce tremare di menzogna. Correndo con le dita a risistemare quelle ciocche ribelli, notò che il nastro color panna che aveva posto su di esse era scomparso. Che il corvo, di passaggio sulla sua testa, l’avesse catturato tra le sue grinfie? -… questa mattina la sveglia è suonata in ritardo.-
- Come al solito.- precisò Matt, rilassandosi. Ben presto assunse un’espressione furba che rischiarò in fretta il suo viso rotondo: era molto carina quando sorrideva e al lato delle sue guance si formavano due fossette del tutto simili a quelle di sua madre, Caroline Forbes, altra intima amica di famiglia Salvatore. Sheila si sistemò la tracolla in spalla, continuando a osservare Demi, come se volesse dirle qualcosa ma non trovasse le parole adatte per farlo.
- Cosa c’è?- chiese Demetra, notando subito il suo atteggiamento.
- Non lo so.- mormorò la ragazza, pensosa. -… ho una strana sensazione.-
- Benvenuta nel club.- ribattè Demi, cercando di sdrammatizzare, sarcastica. Sheila non sorrise.
- Sento che siamo sospese come sull’orlo di un baratro, come se dovesse accadere qualcosa di terribile.- la sua voce era stranamente roca ed atona e Demetra, anche se non l’avrebbe mai ammesso, sentì un brivido percorrerle tutta la schiena, fino all’attaccatura dei capelli. Quei capelli che il corvo aveva toccato.
Silenzio.
Matt scosse la testa e ridacchiò, facendole tornare alla realtà.
- Non accadrà nulla di male.- le rassicurò, prendendole sottobraccio con noncuranza. – tranne il fatto che arriveremo in ritardo alla prima lezione di storia con il nuovo insegnante.- cominciarono a camminare verso le scalinate e Demi sentì il petto un po’ più leggero a quelle parole.
- Come si chiama il prof? E' carino?- domandò, sinceramente interessata.
- E’ una lei.- rispose Sheila, di nuovo con il suo tono di sempre. L'ombra dietro i suoi occhi sembrava essere scomparsa.
- Si chiama Rebekah Mikealson.- completò Matt, soave, trotterellando oltre il portone con il cappellino di lana che le dondolava sulla testa.





* * *

Nota dell'autore: 
Sheila è la figlia di Bonnie Bennet e Jamie Wilson, fuggito dalle responsabilità familiari e colpevole di aver abbandonato moglie e bambina al loro destino senza dare notizie ( proprio come Abby, sua educatrice, aveva fatto precedentemente con la figlia ed il marito). Sheila è ovviamente il nome di Grams Bennet. (Image and video hosting by TinyPic)
Matilde Lockwood è la figlia di Caroline Forbes e di Tyler Lockwood. Il ruolo del suo soprannome 'Matt' sarà chiarito nei prossimi capitoli.(Image and video hosting by TinyPic)
Rebekah non aveva detto, una volta, di amare il corso di storia? E' tornata come insegnante. Chissà come si comporterà con le tre coetanee figlie di Elena, Bonnie e Caroline.

Il prossimo capitolo sarà intitolato: 'Bloodlines.' 

Per ulteriori informazioni sulla storia, i personaggi e l'autrice... ---> http://www.facebook.com/IlDiarioDiDemiSalvatore?ref=ts&fref=ts
  
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